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20

Dopo quei giorni folli a cercare i super, sembrò stranissimo a Peter sedersi tranquillamente a casa.
Miles, Eyra e Julia erano nelle proprie abitazioni, mentre i Ramirez erano stati sistemati in una baita isolata in un bosco del Main, dove Claudia li andava a controllare anche per portargli la spesa.
La coppia passava le giornate a studiare inglese, soprattutto Diego per poter partecipare alle missioni.
E Spiderman poteva finalmente concentrarsi sullo sbloccare i suoi Chakra, prima di dover affrontare Fury e l'agente Hill.
Intanto Miles aveva anche trovato un suo vicino di casa disposto a subaffittare l'appartamento senza un contratto ufficiale, così i Ramirez si sarebbero potuti nascondere.
Il moro si era inventato una storia assurda su una casa incendiata per convincere il vicino a non protestare sui documenti, ma finché reggeva, poco sarebbe importato.
C'era solo da sperare l'agente Morales non si insospettisse.

"Oh Spiiidermaaaan! Dove sei?" Chiese una ragazza, facendo il suo ingresso in salotto.
"Qui!" Rispose di malavoglia, alzando il braccio per farsi trovare tra coperte e cuscini.
"Perché sembra che un treno ti abbia investito? Non combatti da settimane, quasi un mese." Domandò la ragazza.
"Fidati Clauds, non sono così quando un treno mi investe. C'è molto più sangue e molto più dolore." Rispose egli.
"Cristo, sei già stato investito da un treno?" Esclamò esterrefatta.
"Una volta, grazie a Mysterio, per fortuna guarisco velocemente. Il giorno dopo lo affrontai sul Tower Bridge." Raccontò.
"Fighissimo, purtroppo Fury mi aveva già fatta venire a New York, ma sarebbe stato bello essere lì a Londra." Sbuffò lei.
"Non avresti fatto nulla." La criticò Peter.
"Avrei guardato e mangiato popcorn...e magari avrei fatto qualche piccolo incantesimo da lontano." Disse Claudia.
"Molto utile." Ironizzò.
"Lo so." Sorrise compiaciuta l'amica.
"Dai, che dovremmo fare oggi?" Chiese Peter.
"Oggi noi ci concentreremo sull'estensione." Annunciò, sottolineando il tempo verbale.
"Entusiasmante...che significa?" Domandò.
"In realtà non ne sono molto sicura, nel nostro addestramento era l'uso della magia, ma tu non sei qui per imparare gli incantesimi...perciò ho pensato di estendere i tuoi sensi. Se le ragnatele sono un prolungamento della tua forza, il Peter-prurito sarà un prolungamento della tua coscienza." Disse.
"Tu mi spaventi." Sospirò con una smorfia schifata.
Claudia si alzò, gli porse una mano e lo aiutò ad alzarsi.
"Andiamo a Kamar-taj!" Esclamò la stessa, aprendo un portale.
"Cosa? Davvero? Si!" Trillò Spiderman con rinnovato entusiasmo e corse nel portale.

Fu un indicibile delusione vedere che si trovava su un fazzoletto pianeggiante su una montagna, con in zona solo una fontanella e una candela.
"Ma non c'è niente! Non c'è nessuno!" Esclamò Peter.
"Prima del tempio in cui sono stata istruita e di cui ti hanno parlato, questo era il luogo dove gli stregoni di Kamar-Taj si incontravano." Raccontò, saltando e provocando un onda di vento che ripulì il pavimento, in cui erano state incise delle rune.
"C'è una grandissima quantità di energia cosmica qui, un luogo perfetto per meditare." Aggiunse, prima di iniziare una coreografia che fece illuminare i simboli stessi.
"È impressionante..." mormorò Peter affascinato.
"Bene, ora che fatto fluire un po' di magia dopo tanto tempo, bendati." Disse lei, lanciandogli un fazzoletto nero.
"Non è come mi piace di solito..." brontolò piano, ma Claudia lo sentì e dovette fare uno sforzo immane per restare seria.
"Resta serio. Togliti la maglietta e siediti in posizione meditativa. Farò degli incantesimi e sarai sottoposto a diversi stimoli. Non sentirli solo con i sensi, ma fallo con tutto il corpo, crea delle sinestesie." Spiegò la stregona.
Peter si morse la lingua per non fare 50 battute spiacevoli, mentre eseguiva i gesti.
"Respira profondamente." Gli ricordò, mentre una leggera brezza muoveva delle campanelle dietro li lui, che prima non aveva notato.
Il venticello investì anche lui, sfiorandolo in modo irregolare. Non aveva una sola direzione, sembrava vivo e giocare con lui.
Poi gli cambiò il sapore in bocca, prima metallico, come il sangue, poi sempre più dolce, che gli ricordò la crema, infine salato come il sudore, le lacrime o quel mare in cui aveva preso le onde.
Il vento si fece più forte, ma mai freddo. Sentì odore di terra, di foresta dopo la pioggia, di sabbia, di mare anche e delle lasagne di sua zia.
"...Usi il senso di ragno per avvertire i pericoli, ma prova ad usarlo per anticipare gli stimoli..." Proseguì Claudia.
Peter Iniziò a voltare il capo verso la direzione da cui sarebbe arrivato il vento, poi riuscì a pensare alla mela prima di sentirne il sapore in bocca e immaginò il ritmo delle campanelle prima che queste lo provocassero.
"...Ora armonizzati con la natura e prova a vedere il mondo con il tuo corpo, non con i tuoi occhi." Concluse Claudia, prima che un brivido gli percosse la schiena dalla nuca, giù per la colonna vertebrale e lui sentì anche il ronzio delle api.
Riusciva a sentire tutto, come se appartenesse alla terra, come se fosse un sasso e le vibrazioni di ogni creatura erano improvvisamente captabili.
"Sei inammovibile come una montagna...il mondo cambia, ma tu lo fai lentamente...la vita scorre, ma non ti trascina via, ti accarezza..." Sussurrò lei, prima che Spiderman si risvegliasse da quel sogno.
"Come ti senti?" Chiese la ragazza.
"Penso di non essere mai stato così rilassato in vita mia." Ammise lui, sdraiandosi sul pavimento e guardando beatamente il cielo.
"È una bella sensazione, lo so. Ho proiettato il tuo spirito astrale nel terreno, ma non si è staccato dal tuo corpo...si è solo espanso al resto del mondo." Spiegò.
"È così che vi sentite quando usate la magia?" Domandò il ragazzo con invidia.
"Non proprio, quello è estremamente stancante...ma è così che ci sentiamo quando meditiamo." Raccontò Claudia.
"Devo assolutamente farlo più spesso." Esclamò lui.
"Domani sbloccheremo i tuoi chakra, meglio se vai a riposarti adesso. Sarà molto intenso." Gli Suggerì, aprendogli un portale.
"Grazie Clauds." Disse, lasciandole un bacio sui capelli prima di attraversarlo.

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