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17

Central Park era un posto bellissimo, sicuramente il migliore per chi volesse fare un po' di sport.
Ma Claudia non voleva fare sport.
E soprattutto, non voleva rincorrere una super donna ragno ex agente dello SWORD.
Purtroppo, però, la vita è ingiusta e a capo di quella missione c'era il caro e super atletico Peter Parker, che non aveva la minima idea di cosa significasse stare male dopo dieci metri di jogging.
Quindi, ricapitolando: Ned sedeva davanti al suo amatissimo computer, Spiderman attendeva in una baita in Austria e Miss mi-teletrasporto-anche-per-andare-dalla-camera-alla-cucina correva a Central Park, cercando di stare dietro a una super.
"Bene Ecate, il tuo bersaglio dovrebbe essere vicino ormai, la vedi?" Chiese il ragazzo nel suo orecchio.
"Si" sfiatò lei, già esausta.
"Slacciale una stringa con la magia e avvicinati a lei." Suggerì l'hawaiano.
"Fermarmi? Ottimo piano!" Esclamò l'italiana, usando subito le sue arti per preparare la trappola.
Con un ultimo, faticoso, sprint, la raggiunse e le urlò di fare attenzione, indicando le scarpe, dato che lei indossava le cuffiette.
Julia Carpenter accennò un sorriso, poi si accovacciò a terra e Claudia le cadde praticamente accanto.
"Io - sono - una stregona. Non- ce la - faccio -più..." Affermò esausta e con il fiatone.
"Come prego?" Chiese l'altra, sfoggiando un'espressione sorpresa
"Mi chiamo - Claudia Marini. Sono una stregona - Spiderman vuole - parlarti." Asserì subito.
"Ma cosa fai?! Così salta tutta la missione!" Strillò il ragazzo sulla sedia.
"Fanculo Ned" Replicò nella lingua natia, togliendosi l'auricolare.
"Come scusa?" Chiese Julia, davanti alla ragazza.
"Nulla, abbiamo un analista un po' fissato." Spiegò la castana.
"Come sa Spiderman di me?" Domandò la donna ragno.
"Lo SHIELD non sa nulla, ma Lui vuole farti un'offerta prima che loro possano identificarti." Rispose la ragazza.
"Non sembra molto eroico da parte sua..." Constatò Julia.
"Non vuole ripetere la Civil War di Berlino. Crede che gli Avengers dovrebbero essere al servizio di tutti e mantenere i propri segreti." Spiegò la ragazza.
"Voglio conoscerlo." Affermò quindi la donna in modo risoluto.
"Vai oltre i cespugli, trovai il buco del bianconiglio. Io penso che starò ancora un po' qui a riprendermi..." Rispose Claudia, facendole un sorriso.
In effetti, come superò le foglie, cadde in un portale sul terreno, atterrando perfettamente dinnanzi a Peter Parker.
"Salve, donna ragno." Disse il giovane.
"Tu sei Spider-Man?! Ma sei un ragazzino!" Esclamò l'altra.
"Anche un po' meno sgomento non mi farebbe schifo." Ammise lui.
"Ma sei un ragazzino! Mi aspettavo un eterno Peter Pan, uno di quei trentenni che passano ancora il venerdì sera a giocare alla play, ma uno che effettivamente aveva l'età per farlo." Persistette lei.
"Resta il fatto che sono un super eroe da più tempo di lei, agente Carpenter." Rispose un po' scocciato.
"Non sono più un agente dello SWORD ormai." Lo corresse.
"Giusto, mi risulta che ha lavorato per l'Osborn Laboratory e lo ha lasciato qualche mese fa, prima del ritorno di tutti dal blip." Asserì il giovane.
"Si...adesso faccio l'investigatrice privata." Raccontò.
"Mica male, soprattutto con i superpoteri." Esclamò lui.
"Sono utili solo per arrampicarsi e fare meglio le foto ai coniugi traditori...basta che paghi le bollette." Sbuffò alzando le spalle.
"E mantenga tua figlia." Aggiunse Peter.
"Ottimo, sai anche di lei." Si innervosì la donna.
"Si, il Signor Stark non era un uomo che faceva le cose a metà. Durante gli anni del blip ha tracciato tutti i nuovi super. Con lo SHIELD e gli Avengers a pezzi, si sentiva più al sicuro sapendo chi era in circolazione." Spiegò.
"La tua amica mi ha detto che non vuoi ripetere la Civil War." Proseguì Julia.
"Hanno appena rivelato la mia identità, ci hanno messi in una casa sicura e tutto il resto. Tutti quelli che conosco, che amo, rischiano la vita. La maschera è importante in questo lavoro. Abbiamo dei poteri e con essi grandi responsabilità verso il mondo. Possiamo renderlo più sicuro in un universo imprevedibile, ma non significa dover mettere a repentaglio le nostre vite. Hanno attaccato le case degli Avengers molte volte, ma abbiamo diritto alla nostra vita privata, alla sicurezza. Non ci rende vigilanti o giustizieri...rivelarsi dovrebbe essere una scelta personale, che purtroppo non hanno incluso negli accordi di Sokovia." Spiegò Peter.
"Se combattessi, mia figlia potrebbe rimanere orfana." Gli ricordò.
"Ti terrò in panchina più che posso, ma se non combatti potrebbe non esserci un mondo in cui lei possa vivere e crescere." Replicò lui.
Lei esitò, ma alla fine gli tese la mano e le strinsero.

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