Volevo salvarti, volevo salvarmi
dall'universo nascosto che cerca di catturarmi.
Le garze sorreggono una corona di occhi
che inermi cadono.
Sangue a fiotti.
Cerco ogni giorno di affrontare
ogni pezzo di carne da sostenere
ogni solco imperfetto che devo notare
e che non posso più di tanto ignorare.
Mi sento la gola cedere,
ho urlato tutta la notte
per spaventare il corpo sporco che intrappola la mia anima.

Dislocato e costretto,
mi restringo, mi accovaccio,
mi abbraccio, e di getto,
soccombo al mio martirio,
un costrutto imperfetto.