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2. LA PREMIAZIONE - GLI OSCAR PT.1



La sala addebita per la cerimonia era ormai gremita. Nonostante la penombra impedisse agli ospiti una chiara visione della totalità del luogo, il mormorio ansioso che echeggiava tra quelle pareti era così elevato da risuonare come un rombo. La tensione del pubblico era palpabile, così come l'eccitazione e l'aspettativa di poter salire sul palco per ritirare almeno uno di quei premi tanto ambiti. Almeno, questo doveva essere il pensiero comune. Nel suo piccolo, l'unica ambizione a cui Alex aspirava, era riavere indietro il suo cesto il prima possibile.

Chiuse gli occhi e sospirò affranta. Accanto a lei, Eleanor e Emily sembravano gareggiare nel tentativo di attirare la sua attenzione e, non l'avrebbe mai detto, un vago accenno di elettricità aveva incominciato a sfavillare tra loro. Era ormai abituata al carattere esuberante di Emily e al silenzioso legame con Eleanor, ma di questo passo non avrebbe retto fino alla fine di quella serata infernale. Grazie al cielo era stata previdente e nel cesto aveva infilato una confezione di aspirine... Per quanto inutile potesse essere al momento dato che sembrava essere finito a Narnia.

Qualcuno non sarebbe sopravvissuto.

«Alex?»

«Uhm?» mormorò, voltandosi distrattamente verso Eleanor. Non si era resa conto che le stava parlando.

La ragazza le rivolse un sorriso che valeva più di mille parole. «Ricordati della nostra scommessa.»

«Lo sai che hai più possibilità di me di vincere» esclamò lei, allungando una mano per sistemare all'amica un ricciolo ramato fuori posto e accarezzandole lo zigomo con le nocche.

«Non essere ridicola, Alex!» intervenne Emily, afferrandola per un braccio e tirandola dalla sua parte. «Te lo concedo: le storie in gara hanno un ottimo potenziale, ma ricordati che noi abbiamo qualcosa che loro non hanno...»

«Poteri oltre l'umana comprensione?» s'intromise Eleanor con un'alzata di spalle, facendo comparire un lieve alquanto saccente sorriso sulle labbra di Alex.

«Il disagio galoppante?» provò allora a indovinare, sebbene non ne fosse poi così sicura. Dopo aver scrutato i vari personaggi in gara durante il red carpet, era arrivata alla conclusione che le possibilità di trovare qualcuno ancora sano di mente tra loro, erano così scarse da risultare paragonabili a quelle di incontrare un facocero alato. Inoltre, nemmeno gli autori -seduti in un'area separata rispetto a loro per chissà quale arcano motivo- sembravano quelli che si definivano "tipi raccomandabili".

Emily la ricompensò con uno scappellotto sulla nuca. «Non essere ridicola. Intendevo che abbiamo te. E Ren. Insomma, te e Ren» concluse con gli occhi che le brillavano.

«Grazie al cielo non ho ancora mangiato o in questo momento potrei vomitare» sentenziò Alex apatica, ignorando la reazione infastidita di Eleanor e cercando di trattenere il brivido che le scese lungo la schiena nell'udire la costruzione di quella frase. «Come se fosse qualcosa di cui andare fieri...» bofonchiò in seguito sottovoce.

Come immaginato, Emily gonfiò le guance in un impeto di rabbia. Fece per replicare, quando ogni suo tentativo di controbattere fu vanificato dall'accensione dei fari indirizzati verso il palco. L'improvviso cambio di luminosità accecò per qualche istante i presenti e diede il tempo alla biondina di dimenticare i suoi propositi omicidi, dato che incominciò a strattonarla per un braccio.

«Oddio, sta per iniziare!»

Le decorazioni che abbellivano il palcoscenico erano semplici: sullo sfondo blu di Prussia, impreziosito da piccole luci al led in modo da ricreare una notte stellata, erano state adagiate gigantografie delle statuette in modo scenografico, accompagnate da composizioni floreali di rose e gigli dipinte d'oro. Ai lati, due scalinate sottili e arricciate facevano capolino da dietro il sipario abbracciando la scena. E fu proprio da lì che apparvero due donne.

Scesero i gradini con grazia e disinvoltura, tanto che il pubblico trattenne il fiato credendo di assistere alla prima caduta della serata. Purtroppo, le aspettative generali furono infrante quasi subito, dato che le due raggiunsero il microfono disposto al centro del palco incolumi e senza aver perso tacchi dodici per strada.

«Benvenuti, benvenuti. Felici Hunger Games a tutti» cantilenò la presentatrice di sinistra, mentre squadrava il pubblico con i suoi occhi profondi scuri messi in risalto da un trucco naturale. Indossava un sofisticato abito lungo di Valentino di un rosso intenso, il quale evidenziava i riflessi ramati della chioma castana che le ricadeva a onde sulle spalle. «Per questa settantaseiesima edizione volevamo...»

«Eh dai, Laby, così li illudi. Lo sai che gli Hunger Games a confronto non sono che dei giochetti per bambini» intervenne scherzosa l'altra ragazza. Grazie al suo dorato abito di Dior e le tonalità simili del suo trucco egizio s'inseriva bene nel contesto. Sollevò una mano per togliersi dalla fronte il ciuffo arricciato in un'onda delicata, unica ciocca sfuggita dallo stretto chignon che aveva legato sulla nuca.

«Ssssh, Ale. Non rovinarmi il divertimento» sbottò Laby. Sollevò il programma della serata, agitandolo verso la sua socia che con prontezza si scansò appena in tempo per non essere colpita dalla cartellina dorata. «Non sanno ancora che cosa abbiamo in serbo per loro e...» si bloccò, per poi rivolgere al pubblico un sorriso sornione. «Paura, eh? Stavamo scherzando nostri gentili ospiti!»

Ale ricambiò la sua espressione gioiosa. «Esatto, io e Laby non potremmo mai ringraziarvi abbastanza per aver creduto in questo concorso e in noi.» Fece una breve pausa, come per evidenziare il concetto. «Numerose sono state le storie che abbiamo letto e giudicato ed è stata una bella sfida scegliere chi nominare come possibile vincitore.»

«Ma si sa che ogni gara deve avere una conclusione. Per cui eccoci qui, al gran finale: la Notte degli Oscar Wattpadiani!» esordì Laby, spalancando le braccia verso il soffitto.

Come se quel gesto fosse stato un segnale concordato con i tecnici, ai lati del palco si accesero dei fuochi d'artificio, così alti da far sobbalzare gli spettatori seduti in prima fila a causa delle scintille dorate che sparpagliarono nei dintorni. Difatti, alcune di esse furono sparate fuori con così tanta forza da finire sul tendaggio accanto alle quinte, appiccando di conseguenza un piccolo incendio che fu subito domato grazie al repentino intervento dello staff. Non ci fu nessun ferito, se non si contava la scenografia bruciacchiata e macchiata dalla schiuma dell'estintore.

Laby ritornò composta, scoccando un'occhiataccia all'amica nel vedere tale disastro. «Te l'avevo detto che i fuochi artificiali erano troppo, Ale. Per di più in uno spazio chiuso.»

Ale si limitò a fare spallucce. «Suvvia, Laby. Ora non essere tu a rovinarmi il divertimento.» Afferrò la cartellina e diede una rapida occhiata al foglio che spiccava sulla cima. «A proposito... Prima d'incominciare, abbiamo un'informazione da parte della regia» sentenziò con serietà rivolgendosi al pubblico. «Ci è stato riferito che gli addetti delle pulizie hanno rinvenuto negli luoghi più improbabili diverse armi da fuoco, pugnali, spade, motoseghe, esplosivi e altri giocattoli vari. Tale arsenale è già stato confiscato e disinnescato, ma volevamo avvertirvi che nel corso della serata è severamente vietato uccidere gli altri personaggi. Siate corretti o verrete squalificati. Oltre che arrestati, torturati, imprigionati e cose del genere, ovvio.» Si voltò verso Laby con un'espressione interrogativa. «Abbiamo la giurisdizione per farlo, vero?» le domandò, mentre l'altra scuoteva desolata il capo.

Dalla platea si levò un coro di mormorii sufficientemente forte da coprire gli sbuffi e i lamenti dei colpevoli, che non presero molto bene le notizia.

«Eleanor...» canzonò Alex, inclinando il capo nella sua direzione. «Non dirmi che c'entri qualcosa in questa storia.»

In tutta risposta, i grandi occhi azzurri della ragazza si sgranarono in un'espressione tra l'ingenuo e l'innocente, così sincera che avrebbe potuto sembrare davvero colta alla sprovvista per quella insinuazione. Ma, in fondo, si stava parlando di Eleanor. «Dopo tutto quello che mi è accaduto, credi che sia così sprovveduta?» le chiese, mordendosi l'interno della guancia.

Alex si limitò a squadrarla per un momento. Poi, senza alcun preavviso, protese una mano verso di lei e gliela posò sulla coscia, le dita che scivolarono verso l'interno in una carezza appena accennata. Sorrise quando avvertì ciò che era celato alla vista dalla stoffa dell'abito.

«Certe cose non cambiano mai» constatò, prima di ritornare composta al suo posto.

Eleanor le regalò un vispo sorriso che si spense non appena Alistair incominciò a schiarirsi rumorosamente la voce. Tuttavia, era difficile capire se il suo disappunto fosse nei confronti della sua nemesi o del gruppetto seduto nella fila davanti a loro, impegnato in un'accesa discussione.

«Avevi detto di aver trovato un ottimo nascondiglio» si stava lamentando un giovane uomo ben piazzato dai capelli biondi e la barbetta incolta, rivolto verso il ragazzo accanto a lui. Dall'aspetto eccentrico a causa della nivea chioma e gli occhi argentati, l'accusato si limitò a fare spallucce come se tutto ciò non lo interessasse. Anzi, per essere precisi, fin dall'inizio della cerimonia aveva dato l'impressione di essere lì per puro sbaglio.

«In realtà ho solo affermato che nessuno guarda dietro la porta del bagno. Siete stati voi idioti a ficcare tutto là dietro come se fosse uno sgabuzzino» si difese, ignorando le occhiate di fuoco che ricevette.

«Posso ucciderlo ora?» bofonchiò l'uomo dai lunghi capelli neri e lo sguardo omicida fisso sulla sua vittima sacrificale.

«No, Sasha. Non assecondarlo!» Il suo compagno dalle fattezze nordiche si protese verso di lui, afferrandolo per un polso in una mossa istintiva. Quel contatto durò appena una frazione di secondo. Dimenticandosi del suo desiderio di violenza, Sasha allontanò con un colpo secco la mano che lo ghermiva, ignorando l'espressione ferita dipinta sul volto del biondo.

«Andiamo, datevi tutti quanti una calmata!» esclamò la ragazza asiatica che era con loro, tenendo le braccia sul grembo gonfio che... si muoveva? «Lo sapete com'è fatto Sette. E ora zitti che voglio godermi la serata senza farmi cacciare via per colpa vostra. Se non farete i bravi, appena recupero il mio bambino vi ficco una pallottola in fronte.»

Il diretto interessato fece per replicare insofferente a quella vuota minaccia, ma il suo vicino lo bloccò. «Avanti, l'hai sentita la signora? Chiudi quella fogna e fa il bravo.»

«Vale anche per te, Erza» lo rimboccò lei, osservando impassibile il sorrisetto sghembo che le rivolse nel tentativo di rabbonirla.

Sì, come Alex aveva ipotizzato fin dall'inizio, i pazzi non mancavano di certo. Così come i serial killer, i cecchini, gli psicopatici, i friendzonati e altre tipologie del caso. Proprio quello che ci voleva...

«Ordine, ordine!» si sbracciò Ale, cercando di placare il pubblico ormai distratto e confabulante. Dopo qualche momento abbassò le braccia e le posò sui fianchi, osservando con la sua socia con aria saccente. «Beh, al diavolo i convenevoli. A te l'onore.»

Laby scosse il capo, le onde scure danzarono sulle sue spalle. Prese un respiro profondo per caricare d'aria i polmoni e si avvicinò al microfono. «E ora, le nomination per l'Oscar come Miglior Montaggio!»

La folla si azzittì immediatamente. Un po' per l'eccitazione di essere entrati nel vivo della serata a tempo record e un po' perché la voce della presentatrice era stata così autoritaria da placare anche gli animi più difficili.

Dal canto suo, Laby annuì soddisfatta. Fece una pausa d'effetto prima di citare i nomi, accolti dal pubblico con un fragoroso applauso mentre le copertine delle storie passavano sul maxischermo apparso alle loro spalle. «AretusaSkyler con "La rosa eterna". kaila-chan con "L'orologio dei ricordi". AlenGarou con "When the children play". IvanaGBellamy con "Foliè à Deux". E infine GiuliaDellaCostanza con "Il Tempo Perduto LCdCI".»

Passò la cartellina alla sua compagna –sì, non avevano abbastanza fondi per le buste e avevano preferito fare una lista unica-, che l'afferrò ringraziandola con un sorriso.

«E il vincitore è...» esclamò Ale. Imitando la sua collega, si bloccò per qualche istante prima di annunciare il vincitore, in modo da caricare gli spettatori. Si scambiarono un rapido sguardo.

«La rosa eterna! Complimenti AretusaSkyler e Co.» urlarono insieme le ragazze.

Un applauso generale si levò dalla platea, acclamando e complimentandosi con i personaggi che, ancora sconvolti ma felici, si stavano avviando verso il palco. I riflettori si mossero fino a puntarsi su di loro, così come gli obiettivi dei fotografi, pronti ad accecarli con i loro flash.

Il primo a mettere piede sul palco del trionfo fu Diego. Come sempre aveva optato per un abbigliamento casual composto da maglietta e jeans, con l'unica accortezza di indossarli neri e semplici per compensare la sua mancata eleganza. Subito dopo comparve Diana, perfetta e magnifica come sempre. Era così impegnata a salutare il pubblico che andò a sbattere contro il ragazzo, il quale l'afferrò appena in tempo per impedirle di uccidersi dall'alto dei suoi Louboutin. Dietro di loro, accompagnata da Tito, Agata scoppiò in una fragorosa risata, che si spense non appena Diana si voltò a osservarla con lo sguardo di un mastino.

La ragazzina fu salvata dalle congratulazione di Laby e Ale, che strinsero la mano a tutti i personaggi prima di posizionarsi di lato in modo da lasciare a loro l'intera scena. A quel punto, da dietro le quinte, una valletta un po' troppo avanti con l'età, forse scappata da qualche casa di riposo, si fece avanti traballante con la statuetta tra le mani. Ci mise un bel po' prima di raggiungere i ragazzi, ma alla fine Diego accettò l'Oscar con un gran sorriso.

«Ma tu guarda...» borbottò Eleanor affranta, mentre Alex le accarezzava paziente il capo, felice di non essere al centro della scena contrariamente alla sua partner.

«A nome di tutti, grazie. Davvero» esordì Diego, mettendo un braccio attorno alle spalle di Tito in modo da tenerlo vicino a sé. «Tuttavia, credo che questo premio debba essere dato a due persone davvero speciali che hanno dato l'anima nelle indagini presenti nella storia» continuò, stupendo il pubblico per la sua reazione. «Sto parlando di Andrea Sinaglia e Anastasia Sirna! Forza, venite qui!»

I due commissari si scambiarono uno sguardo stupito, increduli della piega che avevano preso gli eventi. Accompagnati da un tripudio di applausi, presero coraggio e, dopo aver dato un'aggiustatina alla loro alta uniforme, raggiunsero i ragazzi sul palco nel momento stesso in cui la velina ritornò al sicuro dietro le quinte e riaccese il suo apparecchio acustico.

Andrea, di solito taciturno e distaccato, si lasciò sfuggire un sorriso degno di Tom Cruise. Fece per prendere l'Oscar dalle mani di Diego quando Anastasia lo anticipò e gli rubò la scena.

«Grazie, grazie. È un onore essere qui con questi meravigliosi ragazzi» annunciò raggiante, ignorando il suo collega. «A dire il vero, è la prima volta che mi capita di ritirare un Oscar, ma spero che diventerà un'abitudine d'ora in poi. Non si sa mai, potrei anche prendere qualche lezione di recitazione.»

Il pubblico si lasciò andare a qualche risatina divertita per quell'uscita e non si stupì quando Andrea recuperò la statuetta dalle mani della sua collaboratrice. Persino Diana stava cercando di contenersi.

«Ad ogni modo, non abbiamo abbastanza parole per esprimere la nostra gratitudine in merito. Un enorme grazie va sicuramente alle ragazze che hanno organizzato questo concorso e, ovviamente, lo stesso vale per tutti i lettori che da oltre un anno seguono la nostra storia, legata alla scomparsa di Laura e Stefania.» Fece una pausa, osservando prima i ragazzi e poi la sua collega. Si avvicinò nuovamente un microfono. «Non farò alcuno spoiler, per cui correte a leggerla se non l'avete ancora fatto.»

Vi fu un altro tripudio di applausi mentre i personaggi si scambiavano un ultimo abbraccio prima di scendere dal palco e tornare a sedere.

Laby e Ale continuarono ad applaudire finché non si furono accomodati.

«Beh, ricorderemo questo momento come il primo Oscar a essere ritirato da dei commissari» ironizzò Laby, avvicinandosi a Ale che voltò pagina.

«Passiamo dunque alle nomination per Oscar come Miglior Costumi» continuò lei con un grande sorriso mentre lo schermo si attivava di nuovo per mostrare i concorrenti della prossima premiazione. «kaila-chan con "L'orologio dei ricordi" e fire_and_ashes con "A BLOODY CROWN. Il Cavaliere delle Ceneri".»

Laby si avvicinò al microfono alle labbra. «Il vincitore è...»

«L'orologio dei ricordi! Complimenti kalia-chan!» annunciarono le due con entusiasmo.

Sotto lo scrosciante mare di applausi, la scrittrice andò a ritirare il premio, cercando di contenere l'eccitazione. Rischiò d'inciampare un paio di volte sui gradini che conducevano al palco a causa della lunghezza dell'abito, dando così tempo alla valletta di ritornare al centro della scena con la sua anca malmessa e la statuetta tra le mani.

Una volta salita, Kalia venne abbracciata da entrambe le presentatrici. Dopo un veloce scambio di convenevoli, Laby e Ale le consegnarono l'Oscar e la lasciarono al suo discorso, purtroppo non udibile a causa di problemi tecnici che, a causa dell'ansia da palcoscenico, non notò.

Non appena terminò il suo monologo, fece un profondo inchino e ritornò a sedere con un sorriso a trentadue denti e il premio sottobraccio, ignorando gli sguardi perplessi della platea.

«Perfetto!» esclamò Laby che nel frattempo aveva dato non pochi pugni al microfono mentre Ale lo teneva fermo. Un fischio risuonò nell'aria facendo strizzare gli occhi ai presenti più sensibili agli acuti –Amos lanciò un ringhio mentre si tappava le orecchie con entrambe le mani-, ma alla fine il guasto fu sistemato con un po' di sana violenza.

Soffiandosi via un boccolo ribelle dal volto, Laby recuperò al cartellina che aveva lanciato a terra per avere le mani libere. «Veniamo dunque alle nomination per l'Oscar trucco e parrucco, conosciuto come Miglior Trucco e Acconciatura.» Fece una pausa, dando tempo al monitor di mettere in scena i nominati. «Saintjupiter con "Vituperium – le apparenze ingannano". LadyPrudence con "Artigli – Bacio Rubato". koreleven con "STORM". GiuliaDellaCostanza con "Il Tempo Perduto LCdCI". E IvanaGBellamy con "Foliè à Deux.»

Ale si avvicinò al microfono, ammiccando verso la platea. «E il vincitore è... » lei e Laby si scambiarono un'occhiata d'intesa prima di urlare a pieni polmoni: «Folie à Deux!»

«Aspetta... cosa?» esclamò sorpresa Eleanor sobbalzando sulla sedia, mentre il pubblico applaudiva energicamente.

«Lo sapevo che dovevo spogliarmi di più» sentenziò Amos amareggiato a qualche fila di distanza. Marlene gli sorrise con dolcezza e un certo imbarazzo per quell'uscita, sebbene nella sua mente comparve qualche pensiero zozzo dato il rossore che le colorò le guance. Gli accarezzò il volto affranto, per poi dargli qualche pacca la schiena. «Non credo che il premio si riferisse a questo, amore» sentenziò, cercando di farlo sentire un po' meglio. «Vedrai che ci saranno altre occasioni...»

«Lo spero davvero o sono spacciato...» mugugnò lui. Si prese il viso tra le mani, lasciando Marlene parecchio confusa dalla sua reazione esagerata.

E non fu il solo.

«Un momento» si lamentò Eleanor, stringendo i braccioli della poltroncina mentre il pubblico continuava ad applaudire. «Non credo di essere pronta psicologicamente.»

«Allora non andare» commentò Alex senza alcuna empatia, posando il volto sul palmo nella mano per poter osservare meglio il disagio dell'amica nel tentativo di comprenderlo.

«Ma qualcuno deve farlo! Alistair...»

L'uomo sospirò stanco, spostando lo sguardo verso il palco dove erano ospitati gli autori. «Non credo che la nostra cara creatrice muoverà un dito per venirci in aiuto e poi...» ritornò a osservare la sua controparte con un'espressione scettica. «Non eri tu che volevi vincere ogni Oscar possibile?»

Le morbide labbra di Eleanor si arricciarono in un broncio. «Vincere e parlare di fronte a un centinaio di persone sono due cose diverse. E poi mi riferivo a dei premi più importanti! Per esempio...»

Si bloccò a metà della frase. Alex aveva allungato una mano per accarezzarle il polso che nascondeva le sue pulsazioni accelerate sotto la pallida pelle. Le si avvicinò quel tanto che bastava perché le sue labbra le sfiorassero l'orecchio, mormorandole qualcosa che solo lei poté udire.

Quando si fu allontanata, Eleanor raddrizzò le spalle e si alzò. «Andiamo!» annunciò senza alcun preavviso, prendendo un Alistair confuso sotto il braccio e trascinandolo verso il palco.

Emily sbatté le palpebre diverse volte, esterrefatta.

«Ma che le hai detto?»

Alex le rivolse uno sguardo di sufficienza. «Nulla di che. Le ho solo ricordato chi è il predatore e chi la preda.»

La bionda scosse il capo, tornando a osservare i due protagonisti mentre salivano sul palco e venivano immediatamente placcati dalle due presentatrici. Dopo il consueto scambio di convenevoli, Alistair andò a recuperare la statuetta da sé come riguardo per la salute della povera valletta, ignaro che Eleanor aveva preso possesso del microfono.

«Ehm... Grazie. Ammetto che questo non me l'aspettavo» esordì, scoccando alla platea il suo sguardo più innocente. Alistair si limitò a osservarla imperturbabile, avvicinandosi alle sue spalle come un'ombra.

«Per noi è un onore essere qui e ritirare un premio di tale portata. Tuttavia, non avremmo mai potuto ambire a un tale riconoscimento se non fossimo stati seguiti da un ottimo team, che colgo l'occasione di salutare. Ecco perché mi sembra giusto mostrare alcuni scorci del lavoro che c'è stato dietro Folie à Deux.» Si voltò verso le presentatrici. «Possiamo farlo, vero?»

Laby e Ale si scambiarono uno sguardo perplesso a quella richiesta. Dopo qualche tentennamento, furono entrambe convinte dal broncio supplicante di Eleanor, al punto da mettere da parte le loro divergenze morali e mormorare qualcosa negli auricolari. La risposta non si fece attendere.

«Sì, abbiamo qualcosa» esclamò Ale, alzando lo sguardo verso il maxischermo.

Eleanor si voltò, carica di aspettativa, almeno finché la copertina del romanzo non fu sostituita da un fotogramma risalente al suo primo incontro con Alistar, avvenuto nella sua camera.

Censurato.

Ne seguì un altro, ambientato nel bagno della Munro.

Censurato.

E poi ancora e ancora. Tutte scene censurate.

Eleanor spalancò la bocca in un'espressione sconvolta e lanciò uno sguardo di fuoco alle due presentatrici.

«È uno scherzo, non è vero?»

«Ci dispiace, Eleanor» si intromise Laby «Ma i vostri contenuti... non sono esattamente adatti a tutti. Anche se concordo con te nel dire che vi hanno aiutato a vincere. Tuttavia, non era questo a cui ci riferivamo.»

Stringendo le piccole mani a pugno per non commettere azioni avventate, Eleanor strinse le labbra in una linea dura, pronta a esplodere e a far valere il suo status di essere superiore in ogni sua forma.

Nel vedere tale reazione, la platea si azzittì, smaniosa di assistere a un duello all'ultimo sangue... se non fosse stato per l'intervento di Alistair. Sospirando stanco e agendo in risposta alla sua natura di guastafeste, si limitò ad afferrare la ragazza per le spalle, spingendola verso le scale senza badare alle espressioni basite delle organizzatrici. Nel mentre, si sporse verso il microfono, facendo un cenno con il capo.

«E comunque, queste rughe e occhiaie sono del tutto naturali. Grazie.»

La reazione del pubblico fu a scoppio ritardato. Gli applausi si levarono incerti, mentre gli spettatori si focalizzarono sull'uomo, intento a trascinare Eleanor verso i loro posti. Da parte sua, Alistair ignorò gli insulti rivolti alla sua persona, sperando in un intervento divino per calmare i bollenti spiriti della sua aguzzina che fortunatamente non tardò ad arrivare.

Quando la situazione divenne gestibile, Laby ritornò alla sua postazione, imitata poco dopo da Ale.

«Continuiamo con le nomination per l'Oscar come Miglior Fotografia» annunciò Ale come se nulla fosse, richiamando l'attenzione del pubblico. Girò il foglio e incominciò a elencare. «manuelalollo con "DUE APRILE". koreleven con "STORM". MammaesmeSalvatore con "Gelo". E kaila-chan con "L'orologio dei ricordi".»

Quando l'ultima copertina sparì dal monitor, passò il testimone a Laby che le sorrise.

«E il vincitore è...» annunciò, osservando il foglio. «L'orologio dei ricordi! Complimenti Kalia!»

Sbalordita per quella doppietta, l'autrice ritornò sul palco, accettando con gioia la seconda statuetta. Dopo un breve discorso di ringraziamento e un elogio da parte del pubblico, ritornò a sedersi più vivace che mai, mentre la valletta stava ritornando con diversi sbuffi nelle retrovie.

«Molto bene. Passiamo alle nomination per l'Oscar come Miglior Scenografia» sorrise Laby, sempre più emozionata per come stava proseguendo la premiazione. Incoraggiata dall'euforia della platea e dal successo che stava avendo quella serata –imprevisti permettendo-, nominò i concorrenti. «Saintjupiter con "Vituperium – le apparenze ingannano" e AlenGarou con "When the children play".»

Ale la affiancò. «E il vincitore è... When the children play! Complimenti!»

A quel punto, un urlo acuto degno di un film splatter sovrastò il tripudio di applausi che echeggiò nella sala, facendo sussultare i presenti.

«Oddei, abbiamo davvero vinto qualcosa! Chi l'avrebbe mai detto?» saltellò Emily sul posto, incapace di contenere la gioia. Almeno finché non realizzò un dettaglio importante. «Un momento... chi va a ritirare il premio?»

Nella fila calò il silenzio. I ragazzi si scambiarono un'occhiata perplessa, dimenticando per un istante ciò che stava avvenendo attorno a loro.

«L'autrice non è ancora arrivata?» domandò Alex, avvertendo la mano di Eleanor scivolare nella sua come incoraggiamento.

«Lo sai che la velocità non è il suo forte» sentenziò Gregory, visibilmente preoccupato per la piega che avevano preso gli eventi. «Keiran?»

L'irlandese, fino a quel momento euforico per la vincita, si bloccò di colpo, osservando l'amico con uno sguardo ferito. «A-ah, non guardarmi così. Non ci penso proprio ad andare lì da solo.»

«Ren?» chiese allora Emily, allungando il collo per poter scrutare il ragazzo seduto lontano rispetto la sua posizione, sperando di far presa sulle sue manie di protagonismo. Sarah si limitò a scuotere il capo.

Sentendosi preso in causa, Ren si voltò verso di loro, le braccia incrociate al petto e le lunghe gambe accavallate. Il suo sguardo rifletteva ciò che pensava non solo di quella situazione, ma anche del gruppetto in generale dopo essere stato abbandonato al suo destino. «Ah, ora vi ricordate di me» affermò monocorde, per poi tornare a ignorarli.

«Ed ecco che fa l'offeso...» bofonchiò Gregory con un sospiro.

«Non ci rimane altra scelta.» Lo sguardo di Emily si fece serio mentre ritornava a osservare Alex, senza badare Leyla che si sbracciava per poter intervenire. Prima ancora di rendersi conto di ciò che stava per accadere, la bionda l'afferrò per le spalle con fare autoritario.

«Alex, in quanto protagonista della storia è compito tuo ritirare l'Oscar. Forza, siamo tutti con te!» esclamò in tono autoritario, per poi darle una pacca d'incoraggiamento.

Silenzio.

Dopo qualche istante di stallo, gli occhi di Alex non cambiarono espressività.

«Sbaglio o è una regola che hai inventato al momento?»

«Ehm... Noi stiamo aspettando» la voce di Ale echeggiò nella sala con una nota d'incertezza. In effetti, il pubblico aveva smesso di applaudire già da un bel po', in attesa della loro prossima mossa.

«Avanti Alex» la rassicurò Eleanor con tono innocente. «Via il dente, via il dolore. Ricordati che cosa mi hai detto poco fa. Se c'è l'ho fatta io a non compiere una strage, ci riuscirai anche tu.»

Per tutta risposta, lei chiuse gli occhi e prese un profondo respiro. «Questa me la pagherete cara» mormorò in tono appena udibile.

Ormai in trappola, Alex si rassegnò al suo destino. Si liberò dalla presa di Eleanor e da quella di Emily e si alzò, procedendo a passo di marcia verso il palco. Intorno a lei si levò un lieve applauso d'esortazione che lei snobbò, troppo impegnata a convincersi a proseguire mentre gli sguardi delle persone che la circondavano si focalizzarono su di lei, mettendola a disagio. Grazie al cielo, la maggior parte di quelle occhiate erano troppo occupate a esaminarle il fondoschiena piuttosto che il volto, lasciandole così un piccolo margine di manovra.

Stringendo le mani a pugno, Alex raggiunse le due presentatrici. Prima avevano citato gli Hunger Games, no? In quel momento poté quasi capire lo stato d'animo di Katniss quando si offrì come tributo.

Si avvicinò a loro ma, all'ultimo, evitò senza alcuno sforzo il loro tentativo di abbracciarla –o placcarla, non ne era sicura- per andare a prendere il premio direttamente dalle mani della valletta, che stava ancora giocherellando con il suo apparecchio acustico dietro le quinte. Dovette quasi strapparglielo dalle mani, ma alla fine riuscì ad accelerare il processo della premiazione di diversi minuti dato il passo zoppicante dell'anziana.

Soddisfatta, ritornò verso il microfono, ignorando le imprecazioni di sottofondo.

Lanciò di sfuggita un'occhiata a Laby e a Ale che avevano capito l'antifona e si protese in avanti.

«Non credo di essere la persona adeguata a ritirare questo premio» annunciò senza troppi preamboli. «Ma purtroppo Pennington Mansion non è potuta presenziare. Problemi alle tubature, dicono...»

Dalla platea si levò un coro di risate che la colse impreparata. Sbigottita, Alex aggrottò la fronte. «Perché ridete? Ad ogni modo, mi accerterò di consegnarglielo, magari potrà usarlo come fermaporta. Vi ringrazio ancora a nome di tutti per l'Oscar e per essere amanti delle case decrepite piene di spifferi, bestie, infiltrazioni, macchie dalla dubbia provenienza, fantasmi e cadaveri. Avete la mia approvazione. Ricordate: finché non trovano la salma, non hanno alcuna prova definitiva a vostro carico.»

E detto questo ritornò a sedersi, mentre il pubblico si guardava attonito e stranito per la piega che aveva preso quel discorso. Persino Ale e Laby si scambiarono un'occhiata confusa, per poi limitarsi a scuotere il capo e ritornare al programma della serata.

«Ok, cerchiamo di ritornare seri con le nomination per l'Oscar come Miglior Film Straniero» sentenziò Ale, ancora spiazzata. Prese tempo mentre nello schermo passavano i concorrenti. «MammaesmeSalvatore con "Gelo" e EJ_Wolfman con "A natale ti sposo".»

Laby si avvicinò a microfono. «E il vincitore è... Gelo! Congratulazioni!»

Dalla platea risuonò il consueto applauso, finché Ale non alzò una mano per sospendere quell'ovazione. Inclinò il capo, come se stesse ascoltando qualcosa dall'auricolare.

«Un momento. Dalla regia mi dicono siamo direttamente in collegamento con l'autrice. Passatela pure negli altoparlanti.»

Dopo qualche rumore statico di sottofondo, la voce di MammaesmeSalvatore si propagò nella sala.

«Signore e signori, buonasera. Siccome ho una certa età, questa sera vorrei che fossero i più giovani a ringraziarvi per l'ambito premio. Ho chiesto a Gelo di fare il discorso per me, visto la sua aspirazione a diventare giornalista, ma si è categoricamente rifiutato. Bianca ha declinato gentilmente il mio invito e, dunque, ecco a voi l'unica che si è offerta volontaria: Viola.»

I riflettori si spostarono fino a trovare la ragazza in questione, illuminando la sua splendida figura da diva nel lungo abito scollato che aveva indossato per l'occasione. Alex la riconobbe: era la stessa donna che stava leggendo qualcosa sul suo cellulare durante l'entrata.

Viola si prodigò a raggiungere il palcoscenico, dove salutò le presentatrici e aspettò pazientemente di poter reggere in mano la statuetta, per poi esordire il suo discorso.

«Buonasera gentile pubblico. A nome della mia creatrice vorrei ringraziarvi sia per l'Oscar come miglior film straniero che per la mia nomination come attrice non protagonista che, spero, di poter vincere. Senza offesa per le altre candidate, ovvio» aggiunse poi in fretta. «Noi tutti vorremmo ringraziare chi ha letto la nostra avventura sotto il sole africano -sventura per le mie lentiggini– e chi l'ha votata. Il mare e i paesaggi che hanno fatto da sfondo alla nostra vacanza, sfociata in tragedia, hanno meritato la vostra approvazione, e di questo vi siamo grati. Nonostante il titolo, l'ambiente era davvero rovente, in tutti i sensi: chi ha letto la storia sa a cosa mi riferisco.» Fece una pausa d'effetto prima di continuare, avvertendo con piacere alcune risatine provenire dalla platea. «Certo, Angelo crede di essere il protagonista, ma credo che tutti abbiate capito chi è la vera star della situazione. Purtroppo non c'è tempo per deliziarvi con la mia voce e quindi mi limito a porgervi i saluti degli altri protagonisti, che in questo momento sono impegnati in un'altra storia, e i ringraziamenti più sentiti da parte della nostra "mamma". Grazie.»

Al termine del suo discorso, Viola fece un profondo inchino e godette ancora per qualche istante dell'ovazione del pubblico e delle presentatrici. Rivolse loro un sorriso sincero carico di aspettativa prima di riprendere posto in sala, lasciando posto ai prossimi nominati.

«Benissimo. Dopo questo bel discorso, passiamo alle nomination per l'Oscar come Miglior Storico, che rivede in gara fianco a fianco fire_and_ashes con "A BLOODY CROWN. Il Cavaliere delle Ceneri" e kaila-chan con "L'orologio dei ricordi"» annunciò Laby, passando la cartellina a Ale.

«E il vincitore è... L'orologio dei ricordi! Kaila, potresti quasi battere un record!» commentò estasiata, incominciando a tenere il conto dei vincitori.

Nell'udire quella constatazione, Kaila arrossì, ma ritornò sulla scena per ritirare il terzo premio della serata.

Il pubblico la applaudì come di consueto ma, dato il tempo trascorso, alcuni dei personaggi avevano iniziato a sentirsi irrequieti. O affamati.

Alex si passò una mano sul ventre nel tentativo di acquetare i borbotti che si facevano sempre più insistenti. Del resto, del suo cesto non c'era ancora traccia. La sua unica consolazione, fu il fatto di non essere l'unica in quella situazione. Nella fila di fronte alla sua, la ragazza asiatica –se non ricordava male doveva chiamarsi Oktober- sembrava inquieta quanto lei, senza contare che la sua pancia continuava a muoversi sempre più frequentemente... Ma che aveva là sotto?

Le presentatrici dovettero aver notato il calo nell'attenzione generale perché, quando Kaila ritornò al suo posto, si rivolsero al pubblico con un gran sorriso.

«Prima di annunciare le prossime nomination» esclamò Ale. «Vi informiamo che dopo la prossima premiazione ci sarà una pausa di qualche minuto in cui potrete rifocillarvi e sgranchirvi le gambe.»

«Oltre che farvi caricare in attesa di ciò che accadrà in seguito» s'intromise Laby, rivolgendo un occhiolino al pubblico.

«Ed ecco a voi le nomination per l'Oscar come Miglior Sceneggiatura» intervenne Ale, scansando la sua socia con un colpo di fianco in modo da ritornare la centro della scena. «LadyPrudence con "Artigli – Bacio Rubato". GiuliaDellaCostanza con "Il Tempo Perduto LCdCI". IvanaGBellamy con "Foliè à Deux. AlenGarou con "When the children play" e FloxPollimon98 con "Fly by".

Laby ricambiò il gesto della sua socia, afferrando al volo la cartellina. «E il vincitore è... Folie à Deux!»

Dal pubblico si levò una potente ovazione per incoraggiare Alistair e Eleanor a ritornare in scena, forse nella speranza di vedere finalmente qualche bel spargimento di sangue per animare un po' la serata. Tuttavia, gli spettatori rimasero alquanto delusi quando sul palco salì solo Alistair, visibilmente teso.

Prese la statuetta e si avvicinò al microfono. «Scusate se illudo i vostri sogni ad occhi aperti, ma credo che sia meglio per tutti evitare spiacevoli inconvenienti. Sempre che non vogliate passare qui le prossime dodici ore a essere interrogati dalla polizia. Prometto che per le prossime premiazioni avrete un discorso quanto meno decente, ma al momento non posso fare altro che ringraziare i nostri cari e preziosi fan e il nostro team. E le organizzatrici, ovvio. Grazie ancora... Chi lo immaginava che avrei parlato così tanto?» concluse tra sé e sé, stupito da quella constatazione senza accorgersi di essere ancora a portata del microfono.

Seguito dagli applausi, Alistair si voltò in modo da poter ringraziare ancora le presentatrici. Il destino volle che, per pura fatalità, la mano di Laby scivolò casualmente sul suo fondoschiena e, sempre casualmente, glielo strizzasse, facendo irrigidire per un momento l'uomo. Superato l'effetto sorpresa, le lanciò un'occhiata stranita, ma la ragazza era ritornata a osservare Ale in modo da organizzarsi per le successive nomination.

Con una scrollata di spalle, Alistair abbandonò il palco, sperando in cuor suo che Eleanor non avesse visto nulla. Per il bene di tutti.

«Beh, signori e signori» annunciò Laby, osservando la platea con uno sguardo intenso. Fece un respiro profondo prima di pronunciare le quattro paroline magiche: quelle uniche, vere e sempre agognate da qualsiasi adolescente in balia dei propri istinti animaleschi, per non parlare di chi si avvicinava alla crisi di mezza età. «Il bar è aperto.»

E scoppiò l'inferno.





Oddio, questo capitolo non finiva più! Buonasera gente. Sì, finalmente sono riuscita ad aggiornare :3

Eviterò di ripetere quanto faccio schifo (sia io, sia ormai ciò che rimane del mio tempo libero) e passo subito a ricordarvi che potete intervenire in qualunque momento se avete altre scene o dialoghi che volete inserire. Basta che mi fate un fischio (mandatemi un messaggio e non una testa di cavallo, grazie) e provvederò a modificare.

Spero che anche questa parte non abbia deluso le vostre aspettative... in tal caso non mi prendo alcuna responsabilità e non parlerò se non impresenza del mio avvocato u.u

Alla prossima :3

(Sì, lo so. Alcuni di voi si stanno chiedendo che fine abbia fatto il nuovo capitolo di WTCP, ma prima o poi partorirò anche quello. Abbiate fede nel lato oscuro della forza u.u)

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