Non...non è possibile... È lì, dov'è sempre, la sua figura in mezzo all'immagine della luna, oggi bassa sull'orizzonte... Il cavallo mi guarda, e mi viene incontro. Per favore ditemi che non è ancora un sogno, per favore...proprio ora che sembra tutto così reale. È a un metro di distanza. Allungo istintivamente la mano, come faccio tutte le notti ormai. Lui ci appoggia il muso, e il mondo intorno a noi si ferma. Il cuore sembra esplodermi dentro il petto, mentre sul mio volto si forma un sorriso che va da un orecchio all'altro. Com'è morbido il suo manto; e i suoi occhi...mi sembra di perdermici dentro. Sono infiniti... Lancia un forte nitrito e batte uno zoccolo a terra. Poi fa un gesto che mi lascia letteralmente sconvolta. Si inchina. N-non capisco... Quando si rialza inizia a camminarmi intorno. Io mi affianco a lui, e gli poso una mano sul collo. Camminiamo così, vicini. Ogni tanto lo guardo di sottecchi, e lui sembra accorgersene, infatti sbuffa e muove su e giù la testa, come se volesse prendermi in giro. Io rido, e lui nitrisce iniziando a trotterellare, poi si rimette al passo. Spero con tutta me stessa che non sia un sogno...non lo sopporterei, troppo dolore. Sento le campane. Mi volto subito verso il cavallo, per paura che si spaventi e corra via, ma non lo fa. Lui è qui, tranquillo. Conto i rintocchi. Dodici. È mezzanotte. Sarà meglio tornare a casa, o mamma verrà a cercarmi. Non voglio che mi veda con...con...dovrò dare un nome a questo cavallo. Ci penserò! Lo guardo di nuovo negli occhi. Non voglio andar via... gli lascio un bacio sul muso e mi avvio verso casa. Per fortuna la mamma è già al letto. C'è solo papà in soggiorno. Si è addormentato sul divano mentre mi aspettava. Lo copro con la coperta e gli poso un bacio sulla fronte, poi salgo in camera.

È quasi l'alba. Ma io non ho chiuso occhio da quando sono tornata. Meglio così. Ho paura di svegliarmi e scoprire che era solo l'ennesimo sogno. Ma nel caso non lo fosse, dovrò fare qualcosa. Innanzitutto cercare un nome. Visto che non riesco a dormire, mi alzo e accendo il PC. Trovo una mail di Sara. Mi dice che sta bene e che si sta divertendo molto. In allegato c'è una foto di un quadro che ha visto in un museo. La apro: rapprestenta una battaglia tra Atene e Sparta. Non riesco a fare a meno di guardare un cavaliere in sella al suo destriero. È solo un piccolo puntino in fondo al quadro. Chiunque altro non lo noterebbe...ma io sì, l'ho notato. Il cavallo è completamente nero. Spartan. Questo nome mi gira in testa fino a quando non decido di chiudere il computer. Credo che il cavallo della spiaggia...si chiamerà Spartan.