Lascio cadere a terra l'arco e mi precipito fuori dalla stanza. Dov'è? Dov'è?! Salgo le scale e vado verso la porta. La spalanco e mi butto nel mare di fate. Il nitrito continua, e io cerco di capire da dove viene. Poi, sento alcuni gridolini, e vedo la gente che si scansa. Mi dirigo verso quella direzione. Lì, in mezzo a quella spaccatura creata dalle fate, sta fermo come una statua. Intorno a noi tutto è silenzio. Mi avvicino lentamente, e lui fa lo stesso. Una lacrima solca la mia guancia, seguita da molte altre. Quando è a un passo da me, allungo una mano, e lui ci appoggia la fronte.
<<Oh Spartan, quanto mi sei mancato!>> dico, ormai in un mare di lacrime, mentre lo abbraccio. Lui stringe ancora di più il muso sulla mia spalla, ricambiando. Mi stacco e lo guardo negli occhi: sono pieni di gioia, determinazione, e un po' di tristezza. E c'è qualcos'altro, che non riesco a decifrare. Lo abbraccio di nuovo, e la folla intorno a noi esplode in un forte applauso. Sono così contenta che sia sano e salvo! Ci raggiungono anche Sally e Mike.
<<Oh santo cielo quel cavallo è stupendo!>> esclama la mia amica.
<<È suo?>> domanda il ragazzo.
<<Si!>> rispondo convinta e orgogliosa <<Ragazzi, io ora devo andare. Grazie di tutto!>>. Vado ad abbracciare Sally, che mi dice che verrà a salutarmi domattina presto a castello. Mi avvicino a Mike per abbracciare anche lui, ma lui mi prende la mano e posa un bacio sul suo dorso, poi dice:<<Ti prego fai attenzione>>. Accenna una leggero sorriso, e solo ora mi accorgo di quanto sia bello. Poi il ragazzo sparisce in mezzo alla folla, che nel frattempo si sta dileguando. Resto per un momento ferma: nessuno aveva mai fatto quel gesto con me...
Spartan mi tocca una spalla con il muso, e io gli poggio una mano sul collo.
<<Si torna a palazzo bello>> gli sussurro, e ci incamminiamo verso il castello. Quando arriviamo entriamo nelle scuderie. Spartan corre verso il box di Piccadilli e quando si vedono iniziano a nitrire entrambi.
Mi posiziono tra la porta del box, e Spartan, e poso una mano sul muso del morello e una su quello del baio.
<<Vi voglio bene piccoli, ma non posso mettervi in pericolo, non di nuovo. Dovrete restare qui. Vi prometto che sarò prudente e che tornerò presto>>. I due cavalli iniziano a sbuffare e a scuotere la testa.
<<Lo so, lo so. Non siete d'accordo. Ma ho preso la mia decisione, e non cambierò idea. Andiamo Spartan! Ciao Pic>> e così io e il morello torniamo nella mia stanza. Appena entriamo, mi siedo sul letto e butto la testa sul cuscino.
<<Sai Spartan, quando vi hanno catturati...sono stata male. E ho avuto paura perché...>>i miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime, ma provo a trattenerle <<perché nei tuoi occhi ho visto...ho visto un'accusa, verso di me...e...e ho continuato a vederli ogni volta che andavo a dormire...>>.
Spartan mi da le spalle e io lo raggiungo. Quando i nostri sguardi si incrociano, ecco che lo rivedo: c'è qualcosa che non riesco a cogliere. Lui avvicina il muso alla mia pancia e io lo abbraccio.
<<Spartan, per favore dimmi che mi hai perdonato... Ti prego>>. Il cavallo si allontana da me comincia a trotterellarmi intorno e nitrisce. Sul mio volto si allarga un sorriso e mi metto a correre anche io, fino a quando, stanchi, non sentiamo il bisogno di riposare. Prima però voglio dare un'occhiata al libro. Senza Maia mi sarà difficile leggerlo, ma tentare non nuoce. Lo apro e sfoglio lentamente le pagine, in cerca di qualche nuovo disegno o scritta. Mi sembra tutto come l'ultima volta, quando mi accorgo di una nuova pagina. Strano, è nella mia lingua! Comincio a leggere ad alta voce:

"                                                          08/116

Da due giorni, il cavallo è con me. Si, finalmente l'ho trovato! Ma non riesco a fargli usare i poteri. Si oppone, dannazione! È stato facile catturarlo, veniva qui con i suoi amici, e i miei aiutanti hanno saputo fare il loro lavoro. Stupide fate, sapevo che sarebbero tornate a chiedermi aiuto! E quella stupida principessa poi... Crede che io sia sua amica ahahah! Non immagina neppure che la distruggerò molto presto! E ora, grazie all'antico talismano ritrovato, potrò finalmente dominare il mondo...per SEMPRE!!!"

Chiudo il libro di scatto...quindi... è la contessa...che si finge nostra amica... Mi scappa una lacrima. Perché sta facendo tutto questo? Perché ha catturato i miei amici? E chi è il cavallo di cui parlava la leggenda? Non lo so. Non ho risposta per queste domande. Ma intendo trovarla. L'orologio alla parete segna le 9 di sera. Esco dalla stanza e mi affaccio alla ringhiera della scala per chiamare Sally, ma scivolo su un gradino e precipito giù. "È la fine" penso, mentre urlo. Quando sto per toccare il suolo, due braccia forti mi afferrano. Ho ancora gli occhi chiusi, e una mano mi accarezza la guancia. Mi convinco ad aprirli. Mike. Lui mi sorride e poi mi posa delicatamente sul divanetto all'entrata.
<<Mi avevi promesso che avresti fatto attenzione>> dice dolcemente. Il suo sorriso è davvero meraviglioso.
<<Mike, cosa ci fai tu qui?>> gli chiedo. Sta per rispondere, quando Sally arriva correndo.
<<Principessa, ho sentito urlare che succede?>> grida, in preda al panico. È bianca per lo spavento. Quando vede suo fratello cambia espressione.
<<Mike, e tu che ci fai qui?>> gli domanda anche lei.
<<Volevo...volevo dirti che...sono passato a trovare Cindy poco fa e...sta molto meglio. Potrà presto tornare a casa>> balbetta. Sally gli salta addosso dalla gioia e io sono contenta, se lo è anche lei. Vorrei solo capirne il motivo. Mike pare accorgersi della mia curiosità e infatti inizia a spiegarmi:<<Cindy è la cavallina di mia sorella. Si è fatta male qualche settimana fa mentre saltava un ostacolo ed è dovuta rimanere in una clinica veterinaria per un po', ma ora sta bene>>
<<Oh... Oh Sally sono così contenta per te!>>
<<Ma cosa stava succedendo poco fa? Perché ha gridato?>> esclama la fata.
<<Ah no...stavo per schiantarmi al suolo ma poi tuo fratello mi ha salvato, niente di che>> dico ironica.
<<CHE?!>>
<<Si ma stai tranquilla, è tutto ok>>.
Appena finisco la frase, vedo Spartan venirmi incontro correndo. In bocca tiene il libro. Oh no, cosa sarà successo ora?