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CAPITOLO 21

Man mano che camminiamo verso il castello della contessa, il sole inizia a tramontare. Camminiamo piano, e dato che è buio teniamo gli occhi aperti. Vorremmo montare un accampamento e accendere un fuoco, per tenere lontani gli animali che vivono qui. Procediamo guidati da Charme, in testa alla fila, poi Alyscia e Calypso, Maia e Trouble e infine io accompagnata da Spartan e Piccadilli. Anche se sono stata poco con lui, abbiamo legato molto, e mentre camminiamo ogni tanto si avvicina e strofina il muso sulla mia spalla. Io gli faccio qualche carezza e gli lascio qualche bacio sulla fronte. Ad un certo punto Charme si ferma, le sue orecchie ascoltano attentamente.
<<Qualcosa non va, Charme?>> le chiedo. Lei non risponde, ma comincia ad indietreggiare. Anche gli altri cavalli iniziano ad agitarsi, e Piccadilli si alza leggermente sulle zampe posteriori. Che succede? Mi guardo intorno, e noto delle ombre muoversi velocemente tra gli alberi. Provo a far voltare Spartan verso la parte opposta, ma lui è così spaventato che sgroppa e io casco in avanti. Mi aggrappo al suo collo e, aiutandomi con un ramo a terra, risalgo su di lui e per farlo tranquillizzare lo accarezzo sul collo e gli sussurro parole dolci. Poi mi muovo con il bacino e lui finalmente gira. Mi è servito leggere tutti quei libri sui cavalli. Lo sprono al galoppo e lui parte subito, seguito dagli altri che corrono dietro di noi. Le ombre ci corrono di fianco, ma non riesco a distinguere nessuna forma. Spartan accelera, spaventato. Continuiamo a correre, schivando per un pelo alcuni alberi. All'improvviso appaiono degli occhi gialli proprio di fronte a noi, e il mio cavallo è costretto a frenare di colpo. Cosa sono questi esseri? Al buio non riesco a distinguere le loro figure. Quando un particolare cattura la mia attenzione: un luccichio. Qualcosa risplende alla luce della luna. Qualcosa che sta spaventando i cavalli. Scendo dalla groppa di Spartan e tiro fuori la corda dal mio zaino. La nascondo dietro la schiena e mi avvicino a quelle luci gialle. Non ho idea di cosa sto per fare, ma non posso rimanere con le mani in mano. Tiro fuori la corda da dietro la schiena e inizio a sbatterla in aria, come fosse una frusta. Vorrei farli allontanare, ma ottengo l'effetto contrario. Uno di quei "cosi" mi salta addosso e mi ferma a terra con le sue grosse zampe. Ora, alla luce della luna, riesco a vederlo: è una specie di lupo, solo che le sue zampe sono quelle di un orso e la sua coda quella di un coccodrillo. Con il muso si avvicina sempre di più alla mia faccia, e mi mostra i denti. L'odore che esce dalla sua bocca è veramente sgradevole e devo trattenere il vomito. Cerco di muovere le braccia, ma sono bloccate e non posso neanche utilizzare la corda. Man mano anche le altre creature escono dal folto degli alberi, e ci stringono sempre di più. Io sono ancora a terra, ma posso scorgere la paura negli occhi dei miei amici, specialmente in quelli di Maia e di Trouble: sono ancora piccoli, non avrei dovuto metterli in mezzo in questa storia. Gli artigli del mostro stringono sempre di più sulle mie braccia, e penetrano nella carne. Un dolore allucinante si fa strada dentro di me e caccio un urlo, ma lui stringe ancora di più. Cerco di guardare la luna, per restare lucida, ma davanti a me vedo solo un ciondolo. Un ciondolo verde. Lo osservo bene, e mi ricordo. È QUEL ciondolo! Oh no!!! Giro la testa per non guardarlo,  quando vedo ciò che sta succedendo ai miei amici: alcuni di quegli esseri stanno tirando reti su Charme per cercare di tenerla ferma, anche se lei scalcia. Due dei mostri invece hanno legato Trouble e Maia con delle corde e li trascinano via!
<<NO!!! SCAPPATE!>> provo ad urlare, ma è tutto inutile, siamo in minoranza rispetto a loro. Alyscia e Calypso sono riuscite a mettersi in salvo, e la fata prova a liberare la cavalla alata. Dopo alcuni tentativi viene spazzata via da un "lupo" e sbatte contro un albero. La sua cavalla prova a rianimarla, ma lei è ancora lì, non si muove. Piccadilli. Spartan. Sono stati accerchiati! Cerco di liberarmi ma non ci riesco e le lacrime iniziano a scendere sul mio volto. Non posso perderli, sono i miei amici! Mi dimeno con le gambe e finalmente riesco a mordere la zampa del mostro, il quale balza via dal dolore. Mi restano alcuni peli in bocca, ma in questo momento è l'ultima cosa di cui mi importa. Con la corda provo di nuovo ad allontanare i mostri. Uno di loro ha una specie di fucile, di quelli che usano per addormentare gli animali, e spara una freccia verso Calypso.
<<Calypso no!>> urlo ancora, e ormai il mio volto è completamente bagnato dalle lacrime. Ma non mi arrendo continuo a combattere.
Perché? Perché li ho condotti fin qui? Avrei dovuto affrontare da sola questo viaggio, invece li ho solo messi in pericolo...perché sono stata così egoista? Non smetto di piangere. Finalmente riesco a togliermi di mezzo uno dei lupi, e creo un lazo con la corda. Non ne ho mai usato uno, ma non posso arrendermi ora. Lo lancio, e il cappio si infila nel collo di Piccadilli.
<<Vieni Piccadilli! Vieni bello!>> gli grido, visto che è spaventato da quei mostri. Lui mi corre incontro e quando è vicino a me gli tolgo la corda.
<<Va'! Va' a chiamare aiuto presto!!!>> gli ordino, e lui scappa via.
Mi avvicino a fatica a Charme, facendomi strada tra i lupi. Non riesco più a vedere né Trouble né Maia.
<<Trouble!!! Maia!!!>> grido ancora, ma nessuna risposta. Le lacrime non cessano di sgorgare. I miei occhi sembrano le cascate del Niagara.
Poi, d'improvviso, la testa comincia a girarmi. Mi volto a destra e a sinistra. Le immagini sono sfocate, ma riesco a scorgere due dei mostri che portano via Calypso e Alyscia.
NO!NOOO!!! penso. Ma queste parole restano nella mia mente.
Dall'altra parte, una seconda freccia va a colpire la zampa di Charme, che cade proprio sotto i miei occhi!
<<Charme! Charme, alzati!>>. Sono in ginocchio, vicino a lei, ma la cavalla non si muove. Il suo muso viene bagnato dalle mie lacrime, e una lacrima scende anche dai suoi occhi.
Cosa ho fatto? Cosa ti ho fatto, Charme? Mi sento tremendamente in colpa. Spartan! Dov'è? È poco lontano da me. Mi alzo per raggiungerlo, lui cerca di correre verso di me. Ma i mostri glielo impediscono! Non so cosa fare! HO BISOGNO DI AIUTO!!!
<<AIUTOOOOOOO!!!>>urlo, in preda al terrore, ma soprattutto sono sopraffatta dalla rabbia. Di colpo mi viene un lampo di genio. Mi avvicino al mostro che tiene il ciondolo e tento di prenderlo. Lui lo tira verso di sé, e io faccio lo stesso. I forti nitriti di Spartan attirano la mia attenzione. Mi giro verso di lui. Ma un mostro mi colpisce alla testa e io cado, stordita.
L'ultima cosa che vedo sono gli occhi di Spartan. Occhi pieni di terrore. Paura. Tristezza. Ma la cosa che colgo di più, e che mi colpisce dritta al cuore...è quello sguardo di accusa.

***
Non me lo perdonerò mai. Ho fatto del male ai miei amici. Alyscia, Calypso, Charme. Ho fatto del male a Maia e Trouble, ancora troppo piccoli, e gli ho rovinato l'età più bella. Ho fatto del male a Spartan, il mio migliore amico, lui che è riuscito a cambiarmi la vita, lui che mi ha fatto vivere emozioni stupende. Lui che è diventato la mia vita. Le lacrime riprendono a solcare le mie guance, ma stavolta non ho intenzione di fermarle. Voglio rimanere qui, su questa terra fredda. Voglio rimanere da sola, fino a quando non morirò per il male che ho fatto...a tutti loro.
Sento qualcuno muovermi il braccio. Il suo fiato è caldo sulla mia pelle. Ma io non voglio aprire gli occhi. Ora voglio solo morire. Mi tocca ancora il braccio, e io sono costretta a mandarlo via con un movimento della mano. Lui si spaventa e si allontana, facendo rumore con i suoi zoccoli...
Mi metto a sedere all'improvviso e un muso si avvicina al mio viso, fino a quando le nostre fronti non si toccano. Io gli cingo la testa con le braccia.
<<Oh Piccadilli! Cosa ho fatto? Perché? Mi merito davvero tutto questo dolore?>> dico tra i singhiozzi <<Forse io si. Ma loro no! LORO NO CAVOLO!>> Ormai non ho più neanche la voce per parlare. Piccadilli nuove piano il muso su e giù, e sulle sue guance rotolano due grandi goccioloni.
<<Mi dispiace, mi dispiace tanto>> continuo a dire.
Restiamo così, vicini l'uno all'altra, a piangere nel silenzio di questa foresta. Siamo solo noi. E potrei giurare di aver sentito il mio cuore rompersi in mille pezzi.

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