Alcune settimane dopo

Le giornate si erano fatte più interessanti sia per Loki, che si sarebbe annoiato a morte in quella cella, sia per Æla che di lucidare e servire ai banchetti, sapendo che il suo principe era rinchiuso, non ne aveva proprio voglia.

Dopo aver chiesto alla regina il permesso di tornare a curarsi di Loki, era tornata la mattina dopo per dare il buongiorno al dio.

Le settimane passarono veloci e quelle giornate che trascorrevano assieme consentirono loro di recuperare quasi del tutto il rapporto che avevano in passato, nonostante fossero cambiati entrambi.

Quel pomeriggio Æla si sarebbe recata alla cella prima del solito ma senza un vero motivo, semplicemente preferiva finire il suo pranzo con Loki.

Arrivata alla prigione scese quelle scale buie che ormai ricordava a memoria, percorse poi il corridoio e giunse alla cella del dio degli inganni.

"Buon pomeriggio, altezza."
Disse con un sorriso a trentadue denti.
Loki si alzò dal pavimento sul quale stava leggendo un libro che gli aveva portato Frigga per non annoiarsi.

"Buon pomeriggio anche a te Æla."
Rispose con un tono forse troppo dolce, inusuale per il moro.

"Dimmi la verità, è un poema d'amore quello che stai leggendo?" Chiese Æla sogghignando per il tono mellifluo di Loki

"Pensavo preferissi tomi di magia Asgardiana o simili."

"Infatti, ma oggi mia madre ha deciso di portarmi un testo di questo tipo per distrarmi, ha detto."

Æla sorrise vedendo Loki accigliarsi per trovare una motivazione valida e quindi nascondere il vero motivo per il quale avesse scelto quel genere letterario.

"E comunque questo libro non mi dispiace, nonostante non sia il mio genere..."

Disse il dio, lasciandosi sfuggire un sorriso e uno sguardo fugace verso la giovane.

Æla passò attraverso il campo di forza che chiudeva la cella ed entrò, salendo il gradino che rialzava la stanza dal pavimento della prigione.

Subito Loki le andò in contro, appoggiando il libro su un tavolino e invitando Æla a sedersi sul letto rigido accanto a lui.

"Nonostante abbia cercato di rimanerti accanto il più possibile, mi è ancora estraneo il motivo per il quale quel mostro che gli Asgardiani chiamano re abbia osato rinchiuderti in questo porcile..."

Loki non aveva idea del perchè Æla fosse stata rinchiusa, nessuno si era mai preso la briga di informarlo, nemmeno quando era re.

"Non sono sicura di volerne parlare..."
Disse, improvvisamente seria, con una nota di tristezza nella voce insicura.

"Come vuoi, ma non credi abbia il diritto di saperlo, nonostante io sia cosciente di non aver fatto nulla per aiutarti?"
Chiese insistente il dio delle malefatte.

"Vuoi proprio saperlo eh...? Come vuoi."

Sussurrò lei facendo spostare appena Loki, in modo che potesse distendersi.

Fece cenno al dio di accomodarsi, nonostante lo spazio fosse poco e il gracile letto comincinciasse a scricchiolare pericolosamente.

Il moro si sistemò col busto rialzato, per poter guardare in viso Æla e assaporare quel racconto diverso dai soliti libri.

"Non c'è molto da dire -cominciò a raccontare- nella pausa di metà giornata di parecchie lune fa, me ne stavo tranquilla nella biblioteca del palazzo a leggere libri e tomi di magia. Dopo una lettura particolarmente noiosa, mi imbattei in un libro nascosto dietro ad altri sullo scaffale.
Curiosa lo presi, lo appoggiai sul tavolo di noce e notai che la copertina riportava un simbolo che sono sicura di aver già visto, ma non appartiene a nessuna famiglia reale di nessuno dei nove regni. Mi sono informata, non lascio le cose a metà." Precisò infine.

Loki sorrise a quella affermazione e le fece segno di continuare.

"Decisi di sfogliare le prime pagine ma mi arresi subito perchè erano scritte in una lingua incomprensibile, oppure erano state scritte da un bambino un po' strabico."

"Comincia a piacermi questo tuo lato simpatico, Æla"
Disse il dio, prendendola un po' in giro.

Lei sospirò e riprese a raccontare.

"Decisi di prendere il libro e di portarlo dalla regina, ma non trovandola me ne tornai nella mia stanza a Palazzo.
Giorni dopo, nella biblioteca, trovai un altro libro simile al primo, nascosto anche questo dietro ad altri libri. Scoprii che serviva per decifrare il primo volume.
Dopo ore esasperanti, tradussi quello che ipotizzai essere un incantesimo e..."

"Aspetta aspetta, mi stai dicendo che hai utilizzato un incantesimo di cui non sapevi assolutamente quale fosse l'effetto?!"
Chiese sorpreso e quasi divertito Loki.

"Cioè, insomma... Uffa... Sì, sì l'ho fatto. Ed è stato un errore esorbitante."

Loki si fece improvvisamente cupo e serio, realmente interessato alla vicenda.

"L'incantesimo risvegliò i miei poteri contro la mia volontà e assunsi la forma di fuoco, non so come chiamarla, ma hai presente, no?"

Il dio annuì, ricordandosi della loro lezione di magia tenuta da Frigga.

Æla riprese il racconto.

"Le parole del libro presero a pulsare di luce arancione per poi illuminarsi del tutto e uscire dal testo sottoforma di fiamme dorate. -sospirò, tradendo la sua sicurezza iniziale per lasciare il posto alla paura nel ricordare quel momento- immagino ti abbiano raccontato dell'incendio alla biblioteca del re..." Sussurrò, con lo sguardo basso a fissare la trama della coperta sulla quale era distesa.

"Hanno sempre detto di non essere riusciti a trovare il colpevole... Non avrei mai immaginato fosse opera tua."

Aggiunse Loki a bassa voce, accarezzando comprensivo la guancia di Æla, che cominciava a rigarsi di lacrime per il senso di colpa e per la paura.

"Non avrei nemmeno dovuto essere lì, ogni giorno mi maledico. Ma non è solo quello il motivo per il quale mi hanno arrestata. Odino da tempo mi teneva d'occhio e ogni mio passo falso, ogni piccolo errore alimentava in lui e nel popolo Asgardiano la paura nei miei confronti, verso quello che sono, verso i miei poteri.
In prigione io stessa mi sono convinta di essere un pericolo, non hanno torto, ma voglio ugualmente mostrar loro il contrario, voglio imparare a controllarmi."

Alla fine del racconto si ritrovò seduta sul letto di fronte a Loki, carica di autostima ma tremendamente impaurita e con gli occhi lucidi.

Non riuscì più a trattenere le lacrime che battevano prepotenti per poter uscire. Le lasciò scorrere in un pianto silenzioso, imbarazzata per essersi mostrata indifesa, forse perchè si aspettava un commento non gradito del moro.

Loki rimase interdetto dalla reazione della giovane, ma decise di voler aggiustare del tutto il loro rapporto.

Abbracciò goffamente Æla, la quale ricambiò subito, rifugiandosi sulla sua spalla e liberando profondi singhiozzi che la scuotevano vigorosamente.

Riuscì poi a calmarsi e ad accoccolarsi tra le braccia magre di Loki, il quale la sistemò meglio sulle proprie gambe, permettendosi di scorgere il volto sconvolto, ma in qualche modo contento di essersi liberato di un tale peso, di Æla.

Loki si appoggiò alla testiera del letto con le spalle, tenendo Æla stretta al suo petto, facendola arrossire appena.

"Non ti lascio finchè non starai bene."

Affermò Loki, rendendosi subito conto di suonare troppo smielato, dando la colpa al libro che stava leggendo precedentemente.

Sentì Æla ridacchiare sul suo petto, mentre con le dita disegnava linee invisibili sul torace del dio, facendolo rabbrividire per quel contatto al quale non era poi abituato.

"Mi fa piacere sapere che non sei affatto quel mostro che ti ritieni."

Disse sollevata e felice che Loki avesse a cuore il suo stato emotivo.

"Questo non lo sai ancora..." Aggiunse Loki sogghignando.

"Ne sono certa." Rispose Æla alzando il capo in direzione del dio, il quale non perse l'occasione e seguendo l'istinto premette le sue labbra sottili su quelle di Æla.

Inizialmente scossa da quel gesto inaspettato, lei s'irrigidì, ma poi approfondì quel bacio alzandosi sulle ginocchia e affondando le mani nei capelli folti del principe.

Nella cella risuonavano solo i loro respiri e i leggeri mugolii da parte di entrambi: si resero conto di quanto si fossero mancati in realtà, dopo tutto quel tempo.

Si staccarono leggermente, a corto di fiato, rimanendo a qualche centimetro di distanza.

"Non puoi neanche immaginare quanto ho sperato lo facessi."

Disse schietta la ragazza che ormai aveva ritrovato quel Loki che ricordava e che amava alla follia.

"E tu non sai quanto timore avessi di averti in qualche modo ferita o offesa. Sono fortunato ad avere te al mio fianco, nonostante non lo meriti affatto."

"Loki..."

"Sì, Æla?"

Æla tentennò, non sapendo se quello fosse il momento migliore, già tante, troppe emozioni in così poco tempo. Ma alla fine decise che non sarebbe cambiato nulla.
Tornò a baciarlo, più brevemente però, per poi perdersi nelle iridi chiare di Loki.

"Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo, nemmeno prima che le cose andassero a rotoli, sai cosa intendo, ma..."

prese un respiro profondo, come se fosse dovuta andare in apnea per ore.

"Ti amo."

Fu poco più che un sussurro, ma Loki la sentì benissimo.

Stupito, ma al contempo speranzoso di ricevere quella dichiarazione, sorrise per davvero, come mai aveva fatto e riprese a baciare quelle labbra che trovava sempre più attraenti, di cui non poteva fare più a meno.

"Anche io provo una forte attrazione emotiva e fisica per la sua persona."
Disse sogghignando con malizia, aspettando la reazione di Æla che non tardò ad arrivare.

La ragazza si tirò su, seduta a cavalcioni su Loki, non preoccupandosi della posizione equivocabile e assunse un'espressione tra il finto offeso e il divertito.

BUONGIORNO!
Intanto mi scuso ma mi sono ricordata ieri sera alle 22.30 che questa settimana non avevo postato.... perdonatemi ahah.

Come avete passato le vacanze?? Bene spero.
Comunque, errori ne abbiamo? Certo, sempre, ma non sarebbe divertente sennò.
Allora, vi aspettavate Malekith?
Anche io, ma ho preferito fermare tutto quanto per spiegare almeno il motivo della prigionia di Æla e far recuperare il rapporto dei due piccioncini... Che ne dite?
Fatemi sapere cosa ne pensate, intanto vado a spremermi le meningi per i prossimi capitoli😂 Ciauuu❤⭐
Pubblicato il 05/04/18