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CAPITOLO XVI.

- Hey Haru, ti va di iscriverci allo stesso club? Penso di voler imparare le arti marziali- affermo, appoggiando il foglio dell'iscrizione di fronte a lui.

Haru alza appena la testa.

- Scusa ma... Penso che non mi iscriverò a nessun club- risponde.

- Oh, capisco...- mormoro.

Peccato; mi sarebbe piaciuto fare qualcosa con lui.

- E tu Makoto?- chiedo, voltandomi verso l'altro ragazzo.

Anche lui scuote la testa.

- Mi dispiace, ma ora che sono alle medie i miei genitori vogliono che aiuti di più a prendermi cura dei miei fratellini- risponde.

- Come siete noiosi...- borbotto.

- Makoto- dice Haru.

Come se non avesse bisogno di spiegazioni, il ragazzo si alza.

- A domani Rin- mi saluta, poi i due escono dalla classe.

Mi guardo intorno; solitamente siamo sempre noi tre ma... Appena se ne vanno, rimango completamente solo.

Serro i pugni; voglio rimanere al fianco di Haru.

Lui è stato il mio primo amico, il primo a capirmi e a darmi un obiettivo.

Però... Lui ha Makoto.

Mentre io, oltre a lui, non ho nessuno.

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- Makoto di qua, Makoto di là, vado con Makoto, ho promesso a Makoto... Ma quei due sanno vivere uno senza l'altro?- sbuffo, lanciandomi sul letto.

Sono tre anni che provo a farci l'abitudine, ma ancora i rifiuti di Haru mi fanno male.

Almeno prima nuotare ci univa; mentre ora sembra voler stare solo con lui.

Non che io abbia qualcosa contro Makoto; è un ragazzo intelligente, responsabile, si preoccupa per gli altri e so che Haru ha bisogno di lui.

Però... Ogni tanto vorrei essere indispensabile per Haru la metà di quanto lo è Makoto.

- Fratellone...-.

Mi volto e vedo Gou, ferma sulla soglia; sembra nervosa.

- Cosa vuoi Gou? Non ho voglia di parlare- le dico.

- È solo che... Soprattutto ultimamente, sembra darti molto fastidio la vicinanza tra Haruka e Makoto. Non sarà che... Sei geloso?- mi chiede.

Spalanco gli occhi e ci penso un attimo.

Geloso di loro due? È possibile?

Ci penso un attimo; abbiamo molte ragazze carine in classe. Però... Nessuna di loro mi ha mai colpito particolarmente.

Nella mia vita, ho sempre pensato a rimanere al fianco di Haru, in un modo o nell'altro.

Lui mi ha insegnato cosa sjgnificasse cercare la propria libertà.

E sembra un po' un controsenso, il fatto che io non riesca a trovarla se lui non è con me.

Ma ora che ci penso, neanche Haru ha mai osservato le altre ragazze; anzi, in generale non ha mai guardato gli altri.

Da quando ha smesso di nuotare, l'unica cosa che fa è stare con Makoto; con lui sembra ritrovare un po' di quella felicità che ha perso quando l'acqua è diventata il suo nemico.

Senza riuscire a trattenermi, scoppio a ridere.

- Fratellone, stai bene?-.

- Si Gou, non preoccuparti-.

Incredibile; a quanto pare, sono innamorato del mio migliore amico.

Peccato che... Lui sia innamorato del suo migliore amico.

Sono sempre stato competitivo, ed esistono solo due occasioni in cui non sono certo di vincere.

La prima è contro Haru; quando nuotavamo, ha sempre vinto lui.

E la seconda è per conquistare il cuore di Haru: Makoto avrà sempre il primo posto lì.

E per me non ci sarà mai lo spazio che desidero.

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- Allora Haru, come va?- gli chiedo, sedendomi di fianco a lui.

- Troppo chiasso- risponde.

Osservo la palestra in cui si sta svolgendo la festa di fine anno: in effetti, è un po' soffocante.

- Makoto non c'è?-.

- È andato a prendere qualcosa da bere; mi ha detto di aspettarlo in stanza- risponde.

Annuisco.

- Allora ti accompagno-.

Lui non dice niente, il che in questo caso diventa un si.

Cammino al fianco di Haru, anche se mi sento leggermente storto.

Penso che quelli di terza abbiamo portato qualcosa da bere e... Dev'essere finito dell'alcool anche nel mio bicchiere, perché mi gira un po' la testa.

Guardo Haru: è veramente bello.

I suoi lineamenti sono semplici, la sua espressione è sempre neutra, e i suoi occhi...

Non rappresentano più l'oceano, come una volta; ma sono comunque bellissimi.

- Haru- trovo il coraggio di parlare.

- Dimmi- risponde, aprendo la porta della sua stanza.

Lo seguo all'interno, ma mi rendo sulla soglia.

- A te... Piace Makoto?- gli chiedo.

Lui si volta e mi fissa.

- No-.

Rimango sorpreso dalla sua risposta; non se n'è reso conto? Oppure mi sono sbagliato per tutto il tempo?

Forse stare con Makoto per lui è un'abitudine, ma in realtà...

- Allora... Sei innamorato di me?- gli chiedo, facendo un passo avanti.

Lui mantiene un'espressione neutra.

- No- risponde nuovamente.

Serro i pugni.

- È impossibile; di qualcuno devi pur essere innamorato- gli dico.

- Rin, hai bevuto qualcosa?-.

Ignoro la sua domanda e mi avvicino a lui.

- Allora? Se non ami Makoto, come fai a dire di non essere innamorato di me?-.

Continuo ad avvicinarmi.

Vedo un lampo di paura nei suoi occhi.

- Rin, ma cosa stai dicendo?-.

Arretra, finendo contro la parete.

- Perché non vuoi darmi una possibilità, Haru?- mormoro.

Mi avvicino lentamente a lui.

- Se solo tu mi guardassi per un attimo, forse...-.

- Rin, smettila-.

Prova a spingermi via, ma afferro la sua mano e lo blocco contro il muro.

Lo vedo fare una smorfia di dolore, ma lo ignoro.

- Forse se ora mi ascoltassi, potresti...-.

Appoggio l'altra mano sul suo volto.

- Sei così bello...- sussurro.

- Rin, smettila!-.

Sposto la mano sulla sua maglietta e la alzo leggermente.

- Se solo tu mi lasciassi avvicinare un po' di più...-

Vedo le lacrime iniziare a scendere sul suo volto.

- Rin, fermati...-.

Spalanco gli occhi; cosa sto facendo?

Lo lascio andare e lui crolla a terra.

Stringo i pugni; ma che diavolo sto facendo?

Mi volto e corro fuori dalla stanza; in corridoio incontro Makoto.

Sento che mi dice qualcosa, ma lo ignoro e continuo a correre.

Io... Che cosa ho fatto?

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- Che diavolo hai fatto Rin?-.

Makoto apre di scatto la porta della mia stanza.

Mi tiro velocemente su. La testa mi fa ancora male da ieri sera, così devo sforzarmi per concentrarmi sul volto del mio amico.

Sussulto; non l'ho mai visto così arrabbiato.

Perché lui...

D'un tratto, mi torta tutto in mente: Haru. Ieri sera, io ho cercato di...

- Makoto io... Mi dispiace, non avrei dovuto...-.

- Non importa se ti sei lasciato andare; capita a tutti di cadere preda dei sentimenti. Però... Non dovevi lasciarlo solo!-.

Spalanco gli occhi: è quello il probelma?

- Però io ho tentato...-.

- Lo so; me l'ha detto. Ma se tu poi fossi rimasto al suo fianco, avrebbe capito che sapevi di aver sbagliato. Ma lasciandolo solo... L'hai fatto stare ancora peggio-.

- Ma tanto c'eri tu no?- sussurro.

Come sempre, sei arrivato tu da lui.

- Non importa Rin; io non ho fatto niente. C'eri tu con lui: Haru aveva bisogno di te in quel momento!- urla.

Spalanco gli occhi: aveva bisogno... Di me?

Serro i pugni: davvero conosco così poco Haru da non averlo capito? Davvero io... Ho abbandonato il mio migliore amico?

Avrei potuto scusarmi, aiutarlo a rialzarsi, aspettare che tornasse Makoto e poi andarmene.

Haru ha sempre avuto qualcuno al suo fianco, non è mai rimasto da solo; perché con lui c'era Makoto.

Però perché c'eravamo anche noi.

Loro due si conoscono da quando sono piccoli, ma Haru non ha mai rifiutato la compagnia di Nagisa, o di Rei. E nemmeno la mia.

Però io... Ero troppo impegnato a voler essere l'unico per lui, e non mi sono mai accorto che lui mi voleva già bene.

Anche se non nel mio stesso modo.

E se non ho capito questo di Haru... Ho davvero il diritto di stare al suo fianco?

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- Ciao Rin-.

Mi volto; Haru.

- Non ci siamo visti durante le vacanze. Come stai?- mi chiede, facendo un passo verso di me.

- Non ti avvicinare!- urlo.

Lui sembra sorpreso dalla mia reazione e si ferma.

- Perché?- mi chiede.

- Sono un amico orribile Haru; non merito di stare al tuo fianco-.

- Se ti riferisci a quello che è successo, non ce l'ho con te-.

Lo guardo; come fa a non odiarmi, nonostante quello che ho fatto?

- Può capitare a tutti di crollare- aggiunge poi.

Serro i pugni.

- No; non può capitare a tutti. Io non riuscirò mai a perdonarmi per quello che ho fatto- affermo.

Lo fisso negli occhi.

- È ora che trovi una strada diversa Haru; ma senza te al mio fianco- concludo, prima di entrare in stanza.

Osservo Nitori sistemare i suoi bagagli e serro i pugni; perché tutto sembra volermi ricordare il mio passato?

Il ragazzo si volta e mi sorride, ma io non ricambio.

Non sono più quello di un tempo; non posso esserlo.

Non posso continuare a rimanere affezionato alle persone del mio passato, o rischio di fare del male a qualcun altro.

Perciò, dovrò riuscire a costruire il mio futuro senza di loro.

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