Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

35

Ballare fino ad avere male alle gambe, bere assieme alle tue persone preferite, avere la testa che ti rimbomba per la musica troppo alta... Erano alcune delle mie cose preferite.
Kumiko, che di solito non beveva, quella sera si stava scatenando. Era divertentissima e sembrava essere veramente felice. Anche Osamu aveva bevuto più del solito. Stava attaccato alla mia amica come se fosse la sua presenza ad intossicarlo, più che l'alcool, e sembrava non averne mai abbastanza.
Atsumu e Suna (che non mi parlava, se non a monosillabi, da quando eravamo arrivati a casa) si sentivano particolarmente competitivi e sfidavano chiunque in qualsiasi cosa, addirittura vincendo la maggior parte delle volte.
Quando eravamo tutti e cinque insieme, mi sentivo bene. Mi sentivo come se nulla importasse se non i sorrisi sulle facce delle persone più importanti che avevo. Quando rimanevo da sola, però... Era totalmente un'altra storia. Normalmente non mi sarebbe importato più di tanto di ballare ubriaca in mezzo ad altre persone più ubriache di me, da sola. Stavolta era diverso. Mi sembrava soffocante e sbagliato, come se il peso di tutto ciò che avevo in testa mi si caricasse sul petto e cercasse di schiacciarmi.
Il panico arrivò quando, girandomi in ogni direzione, non trovai nessuno dei miei amici. Fino a qualche secondo prima riuscivo almeno a scorgerli, anche se distanti, ma ora non più.
Cercai anche i capelli castani di Miyagawa o quelli più scuri di Iseri tra la folla. Nulla. Ero sola.
C'era una persona che mi girava intorno dall'inizio della festa: un ragazzo alto e con dei capelli scompigliati e neri. I suoi occhi avevano la stessa intensità di quelli di un predatore che avvista la sua preda, eppure il suo sorriso era dolce e confortevole. Non si era ancora avvicinato, ma lo fece in quel momento.
Salva, pensai. Sono salva.
«Hey,» disse. «Va tutto bene?»
«Sì, sì,» risposi, sentendo il mio cuore riprendere a battere normalmente. Quand'è che aveva smesso di farlo?
«Sicura? Sembravi agitata un attimo fa. Vuoi uscire a prendere una boccata d'aria?»
Il ragazzo mi mise una mano sulla spalla. Fu talmente delicato che mi sembrò di conoscerlo da tutta la vita per il modo in cui mi fece sentire al sicuro.
«No, sto bene. Vuoi ballare?» chiesi impulsivamente. Non volevo che se ne andasse e che mi lasciasse nuovamente sola.
Lui mi studiò per un momento, come ad accertarsi che stessi veramente bene, poi sorrise e disse, «Non dovresti prima chiedermi come mi chiamo, almeno?»
Risi, sentendo il cuore leggero al suo tono giocoso. «Hai ragione, scusa.» Gli porsi la mano e mi presentai. «Mi chiamo Miya [T/n]. E tu?»
Il corvino mi strinse la mano. «Miya? L'ho già sentito da qualche parte... Io sono Kuroo. Tetsurou. Kuroo Tetsurou,» disse, distraendosi per chissà cosa mentre diceva il suo nome. «È un piacere. Ora possiamo ballare.»
Risi di nuovo e lui con me, poi cominciammo a ballare.
Kuroo era uno a cui piaceva fare conversazione, nonostante dovessimo urlare per sentirci l'un l'altro sopra la musica. Era divertente e gentile. Frequentava l'università di Tokyo ed era un ex-giocatore di pallavolo della scuola Nekoma. Si ricordò di aver già sentito il mio cognome per via dei miei fratelli ai nazionali dell'anno precedente. Scherzammo su quanto fosse piccolo il mondo e, finalmente, dopo vari tentativi, riuscii a farmi baciare.
Era un bacio da festa, se così si può definire, ma era completamente diverso da quello che ci eravamo scambiati io e Terushima. Solo il pensiero di quel ragazzo mi fece arrabbiare, ed afferrai con più forza le spalle di Kuroo. Era alto più o meno come Suna, e questo servì solo a farmi sentire più tranquilla. Era quasi familiare e conciliante. Kuroo era delicato e dolce, anche troppo, forse. Di sicuro non aveva nulla a che fare con il modo in cui Suna mi mordeva le labbra o mi afferrava i fianchi o i capelli di solito. Kuroo era più... semplice. Meno intenso. Bello, ma...
Qualcuno mi venne a sbattere addosso, facendomi cadere tra le braccia del corvino.
«Oh, scusa. Sei talmente bassa che non ti avevo vista,» fece una voce familiare e monocorde dietro di me.
Mi girai e lo fulminai con lo sguardo. «Ovviamente, Suna,» borbottai.
Lui fece un sorriso sarcastico e indicò Kuroo con il dito. «Ti stai divertendo, vedo.»
Sbuffai e sentii le guance bruciare. Presi la mano di Kuroo e lo trascinai fuori dalla casa, lontano da Suna.
«Quel ragazzo... L'ho già visto,» mormorò tra sé e sé il corvino.
«Fa parte della squadra di pallavolo anche lui. Forse te lo ricordi per questo,» dissi.
«Oh! Giusto!»
Sorrisi. Nonostante l'aspetto a tratti intimidatorio, Kuroo era veramente un bravo ragazzo - per quanto potevo saperne dopo averci ballato insieme per solo un'ora.

Ancora una volta, i miei fratelli - anzi, solo Atsumu stavolta - rubò il mio accompagnatore. Osamu e Kumiko erano spariti da qualche parte, cosa che mi rendeva parecchio nervosa. Da quando quei due erano così legati? Era tutta la sera che stavano insieme...
Kuroo e 'Tsumu si misero a parlare, e parlare, e parlare, e parlare. Ad un certo punto, li lasciai soli per andarmi a prendere da bere.
Una volta in cucina, mentre mi versavo un qualche liquido colorato nel bicchiere, due mani si posarono sui miei fianchi. Dal modo in cui li strinsero, capii che non era Kuroo.
Mi guardai freneticamente intorno prima ancora di accertarmi che fosse chi pensavo ad essere dietro di me.
«Non c'è nessuno qui, tranquilla,» disse Suna al mio orecchio, confermando la mia ipotesi. «Speravi che fosse il tuo nuovo amico?» Due delle sue dita si infilarono sotto la mia maglietta, accarezzando la pelle dei miei fianchi.
Rimasi zitta e immobile, sentendo subito il mio respiro accelerare.
«Sembravi divertirti molto con lui. Mi dispiace avervi interrotti, prima.»
Bugiardo.
Suna lasciò un bacio dietro al mio orecchio. Un brivido mi percorse la schiena. Perché lo stava facendo? Proprio lì, dove ci avrebbero visti subito se fossero entrati in cucina.
«Pensavi a me mentre lo baciavi?» chiese, stringendo ancora la presa sui miei fianchi.
Mi sentivo accaldata e stordita. Mi girai, fronteggiandolo. Era più vicino di quanto immaginassi.
«Che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» fece, accarezzando il mio labbro inferiore con il pollice.
Il mio cervello era in crisi. Volevo disperatamente gettarmi sulle labbra di Suna e smettere di baciarlo solo quando non avrei più avuto fiato. Non so perché le cose che mi stava dicendo mi facessero quell'effetto...In più, eravamo in pubblico, in un posto dove saremmo stati facilmente scoperti dai miei fratelli. Già troppa gente della scuola ci stava vedendo in quel momento.
Misi le mani sul suo petto e lo spinsi delicatamente lontano da me. Lui afferrò una delle mie mani e disse, «Prima il biondo idiota, ora il ragazzo di città... Quando potrò smettere di condividerti con gli altri?»
Persi un battito. Anzi, probabilmente ne persi due. Mi stava prendendo in giro, vero? Sicuramente era così.
«Come se io fossi l'unica per te,» risposi finalmente.
Lui rise. «Ma lo sei.»
«Certo, come no.»
Mi divincolai dalla sua presa e me ne andai.
Dove stavo andando, però? Sarei dovuta tornare da Kuroo ed Atsumu? Avrei dovuto cercare Iseri o Miyagawa? E dove si erano cacciati Kumiko e 'Samu? Non importava. Dovevo solo andarmene lontana. Lontana da Suna e dai suoi stupidissimi scherzi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro