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22

Detestavo la mia sveglia, soprattutto quando mi destava da un sonno così piacevole. Il corpo di Suna, che si era mosso nel sonno solo per finire ancora più addosso a me, mi impediva di raggiungerla e spegnerla.
«Suna,» borbottai, assonnata ed infastidita.
«Shhh,» rispose lui, stringendomi e nascondendo il viso sul mio petto.
Devo ammettere che, a quella vista, il mio cuore si strinse un pochino e la sveglia che suonava non era più così fastidiosa.
Misi una mano tra i suoi capelli morbidi, e ripetei, in tono più dolce, «Suna.»
Il ragazzo sospirò e si spostò quel tanto che bastava per farmi spegnere la sveglia.
Dei rumori al di là della mia porta attirarono la mia attenzione.
«Sarà uscito a correre,» stava dicendo Atsumu.
«Senza dire niente? E poi, ha lasciato il suo telefono,» fece Osamu.
«Che ne so, 'Samu? Mica sarà svanito nel nulla. Vedrai che lo troveremo già in palestra. E ci sarà grato per avergli portato il telefono che si sarà dimenticato.»
Poco dopo, un tonfo segnalò la porta di casa che si chiudeva.
«Suna, devi sbrigarti!» Dissi scuotendolo. «I miei fratelli hanno visto che non eri in camera tua. Devi andare a scuola e dirgli che eri uscito a fare una corsa.»
«Lasciami dormire ancora cinque minuti,» borbottò.
«Ma così rischi -»
«[T/n], ti prego,» sbuffò alzando finalmente il viso ed aprendo gli occhi. «Non dormivo così bene da troppe notti. Lasciami riposare ancora un po'. Dirò ad Atsumu ed Osamu che ero uscito a correre e che ho perso il pullman perché non avevo con me il telefono per controllare l'ora, quindi sono venuto a scuola con te.»
Ci pensai per qualche momento. Era una scusa credibile... «Salterai l'allenamento mattutino?»
«Andarci stanco sarebbe peggio che non andarci proprio.»
Sospirai e mi rimisi a letto. Avevo altre due sveglie impostate prima di quella per cui mi sarei dovuta alzare davvero, quindi le disattivai e posai il telefono.
Suna si spostò sul materasso e mi abbracciò, avvolgendomi con le sue braccia e facendomi appoggiare al suo petto. Mi faceva sentire in imbarazzo e completamente al sicuro allo stesso tempo. Insomma, sì, era capitato che ci addormentassimo insieme la sera precedente perché era un momento duro per lui, ma perché non mi lasciava andare ora che era mattina? Forse aveva ancora bisogno di un po' di affetto. Forse non voleva che la piccola bolla di conforto che ci eravamo creati esplodesse. Forse, forse, forse. Ero stanca di tutte quelle domande e tutte quelle incertezze, la sola cosa di cui ero sicura era che il corpo di Suna era caldo e confortevole, ed era anche l'unica cosa che importava al momento.

La sveglia suonò di nuovo, e stavolta ci alzammo entrambi. Non parlammo, ognuno fece le sue cose senza dar conto all'altro, proprio come ogni altra mattina.
Andai in bagno per lavarmi e prepararmi, e quando vidi la mia immagine allo specchio mi si formò in nodo in gola. Il mio collo aveva parecchi lividi violacei e rossi. Sfiorai ogni singolo succhiotto e mi sembrò di provare nuovamente la sensazione di piacere misto a dolore che Suna mi aveva provocato la sera precedente. Ci misi qualche minuto per coprirli per bene con il correttore, e, per buona misura, allacciai anche l'ultimo bottone della camicietta dell'uniforme, che di solito tenevo slacciato.
Anche il viaggio in pullman fu silenzioso, e quando incontrammo 'Samu nella nostra classe e gli raccontammo la versione della storia che avevamo concordato, lui ci guardò dubbioso.
«Ieri sera eri nella tua stanza?» chiese a Suna.
«Sì,» rispose il moro. Per fortuna era un ottimo bugiardo. «Perché?»
«Perché quando sono tornato a casa ho provato a bussare alla tua porta, ma non ha risposto nessuno,» spiegò. «Mi è sembrato strano, visto che di solito non ti addormenti prima di mezzanotte.»
«Ieri sera sono riuscito ad addormentarmi abbastanza presto, per questo stamattina mi sono svegliato e, non riuscendo più a riaddormentarmi, ho deciso di andare a correre.»
Questo sembrò cancellare ogni dubbio dalla testa di 'Samu, perché annuì e si sedette al suo banco con un'espressione tranquilla e beata.

A pranzo fu Kumiko a venire nella mia classe. Per qualche strano motivo, Osamu le aveva cucinato il pranzo.
«Ho... vinto una scommessa,» disse quando le chiesi una spiegazione.
Ultimamente Kumiko mi sembrava sempre scostante. Metà delle cose che mi diceva sembravano bugie, e questo mi metteva addosso una grandissima ansia.
Volevo raccontarle di ciò che era successo la sera precedente con Suna, ma non lo feci. (1) Perché mi sembrava quasi di tradire Rintarou sbandierando i suoi sentimenti e ciò che mi aveva confidato; e (2) perché mi avrebbe sicuramente riempita di commenti sul come ci fossimo comportati da coppia e cose del genere. Amavo Kumiko, ma questa cosa proprio non la sopportavo. Da quando le avevo raccontato dell'essere finita a letto con Suna, aveva cominciato a lanciarmi frecciatine e cose simili sui sentimenti e sul fatto che "non si fa sesso con qualcuno se non c'è almeno un minimo di attaccamento emotivo". La verità, però, era che io non ero innamorata di Suna e Suna non era innamorato di me. Non ci consideravamo nemmeno amici, a dirla tutta. Ultimamente avevamo maturato una certa attrazione sessuale l'uno nei confronti dell'altra, ma la cosa finiva lì. Io non ero pronta per una relazione e Suna aveva tutte le altre ragazze della scuola da farsi, non era un segreto che fosse un playboy nonostante non ci mettesse il minimo impegno. Infatti, da quando si era sparsa la voce che stava vivendo a casa mia e dei miei fratelli, ricevevo molte più occhiatacce da persone che mi squadravano nei corridoi.

Visto che era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive, decisi di andare al lago con dei miei compagni di classe dopo le lezioni invece di aspettare che i miei fratelli e Suna finissero l'allenamento. Non mi capitava spesso di uscire con persone diverse dai gemelli o da Kumiko, solo delle rare volte con qualche compagno di classe o con Miyagawa ed Iseri, per questo tornai a casa prima di cena al posto di rimanere con loro fino a tardi. Non ero fatta per passare così tanto tempo con persone con cui non avevo chissà quanta confidenza.
I miei fratelli erano a casa (entrambi, stranamente) e stavano litigando in cucina, probabilmente per il cibo. Suna giocava ad un videogioco in sala, e quando mi vide entrare mi fece un cenno di saluto con la testa.
Sentii le mie spalle rilassarsi alla dolce sensazione di casa. Misi a posto le mie cose e mi feci una doccia veloce, per poi raggiungere i ragazzi per cenare.
Atsumu - che aveva deciso di tornare a casa prima del solito solo perché nelle prossime sei settimane averebbe avuto tutto il tempo del mondo per allenarsi - continuava a parlare di pallavolo, cosa che sembrava infastidire parecchio il suo gemello. Probabilmente avevano di nuovo discusso per via del fatto che 'Samu non voleva continuare con la pallavolo dopo le superiori, al contrario di 'Tsumu. Suna invece se ne stava zitto, parlando solo se interpellato, e sembrava non aver voglia di stare a tavola con noi. Mi chiesi se avesse parlato con la sua famiglia o se fosse ancora di malumore per ciò che era successo la sera precedente. Cercai di cavargli qualche sorriso facendo battute ai miei fratelli e cose simili, ma niente.

Finito di mangiare, io e 'Samu lavammo i piatti, mentre gli altri due andarono nelle rispettive stanze - Atsumu perché voleva vedere dei video di pallavolo in santa pace e Suna perché, a quanto pare, era stanco.
«Va tutto bene, 'Samu?» gli chiesi.
«Sì,» rispose lui, ma non gli credevo.
«Tu e 'Tsumu avete litigato di nuovo?»
Lui si strinse nelle spalle. Non aveva voglia di parlarne.
Sospirai e continuai a lavare i piatti in silenzio. Finito questo, 'Samu decise di farsi una passeggiata per l'isolato. Quando lo guardai dalla finestra, vidi che stava chiamando qualcuno. Forse aveva qualcuno con cui preferiva parlare invece di farlo con me. Mi faceva sentire un po' inutile.
Mi sedetti sul divano ed accesi la tv per guardarmi qualcosa, erano poche le volte in cui potevo monopolizzare il telecomando, quindi colsi l'occasione al balzo.
Non mi ero accorta di quanto fossi stanca fino a quando non iniziarono ad appesantirmisi gli occhi, e piano piano mi addormentai.

Ciao!
Spero che capitoli del genere, dove non succede nulla di eclatante, non vi annoino. Sono utili per la storia e per comprendere meglio i personaggi, ma so che a volte possono essere noiosi.
Inoltre grazie per le 4k+ visualizzazioni!
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque! Alla prossima :)

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