4. Warnin Sign
When the truth is, I miss you
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- Hai avuto una bella idea a portarmi qui oggi. Mi piace questo posto. -
Sarah si portò con una mano i capelli dietro l'orecchio. L'aria che soffiava in riva al molo era più forte che sulla spiaggia e giocava a creare buffe onde e spirali con i suoi lunghi capelli neri, dandogli vita propria.
- é mattina, abbiamo tutta la giornata per noi. - Le dissi abbracciandola da dietro e stringendola a me. Affondai le labbra nel suo collo e percepii il suo profumo, un nettare irresistibile.
- Vale la pena fare fuoco per questo. - disse in un sospiro.
- Vale la pena vivere ogni minuto della mia vita con te. -
Sarah si girò e mi fissò: il suo sguardo era un incendio continuo, indomabile. La baciai e lei contraccambiò il mio gesto, affondando le mani dietro al mio collo per stringersi ancora più a me.
Quando si staccò, vidi una nuova luce nel suo sguardo.
- A volte mi chiedo ancora cosa ne sarebbe stato di me se quel giorno al parco mi avessi mollata. Se avessi scelto i tuoi amici anziché me. -
Per un'attimo un'ombra passò nelle sue iridi, spegnendo la fiamma viva della sua essenza.
Brutti ricordi riaffiorarono ma vennero immediatamente bloccati da altri.
- Non me lo sarei mai perdonato. Non sarei potuto partire per Milano senza di te. Non avrei potuto continuare quella vita senza più averti con me. -
Sarah eruppe in una risata cristallina.
- Che hai? Ho detto qualcosa di strano? -
- No, - disse prendendo un respiro - è solo che non mi sarei mai potuta vedere con un tipo come Vito. Come hai potuto pensare che me la facessi con lui? - Gli occhi le brillavano dal ridere e si fece aria in viso con una mano, per riprendere respiro.
- Ero geloso. Ti volevo solo per me. -
- Ma io sono tua. - rispose civettuola - Sono sempre stata tua e continuerò a esserlo, finchè tu vivrai, finchè io vivrò. -
- Siamo fiamma e ossigeno: insieme creiamo un incendio indomabile e infinito. -
- Le fiamme non si possono controllare. -
- Neppure gli incendi. -
Tornai a baciarla, a sentire la voluttà delle sue labbra sulle mie, il suo sapore che era ambrosia pura.
Non potevo più fare a meno di lei nella mia vita o sarei morto.
- Scappiamo io e te - suggerii, interrompendo il bacio - costruiamoci una nuova vita, in cui poterci amare ogni giorno, in cui nessuno può impedirci di essere noi stessi. Solo tu e io. -
- é ciò che abbiamo fatto. Guardati attorno. - rispose, appoggiando la testa al mio petto.
La strinsi a me, per essere certa che fosse reale, che non si trattasse di un sogno: era troppo bello per essere vero. Eppure, quella era la realtà.
- è già mezzogiorno. Andiamo a mangiare qualcosa? - domandò staccandosi da me.
La guardai accigliato. Il tempo era volato.
Sarah mi prese per mano e mi condusse a fare un giro attorno al faro.
Il sole, prima basso a sinistra, era ora alto in cielo. Non faceva caldo, si stava bene in quel periodo dell'anno indefinito.
Respirai l'aria salmastra, compiacendomi del silenzio attorno a noi. Non c'era nessun altro.
Eravamo solo io e lei in quel posto, un piccolo angolo di paradiso, il mio rifugio per l'eternità.
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Eccoci qui, nel primo capitolo aggiunto.
Non vi dico nulla, vi lascio alle vostre teorie, che mi piacciono sempre molto.
Stay tuned!
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