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28. Because The Night - Parte 2

Miky bevve l'ennesimo sorso di Hugo. - E quindi vi hanno detto così? - domandò ancora sorridendo. Non riusciva a credere che ci fossero state dette quelle cose.

- Manca la fisicità, dice lei. Beh, se vuole saperlo, io e il mio ragazzo ci siamo parecchio impegnati la sera prima di partire. - intervenne Sonia ancora scocciata per la faccenda. A momenti Luca non si affogò e Miky, che gli era accanto, si girò verso di lui e gli batté sulla schiena per aiutarlo.

- Dai fratellone, non ho più dieci anni e sono pure maggiorenne. -

- Ti conviene smetterla o avrai tuo fratello sulla coscienza. - puntualizzai, prendendo un altro sorso di analcolico alla frutta.

- Io vado a letto -. Luca ci salutò e andò in camera. Tensione e stanchezza si erano fatte sentire dopo la doccia: non avevamo voglia di uscire ma dovevamo festeggiare il superamento della penultima selezione e pensammo così di rimanere in albergo; nel caso di Luca, più che di stanchezza, si trattava di evitare nuove rivelazioni scottanti sulla vita sentimentale della sorella.

– Sei proprio vecchio fratellone, vai a letto con le galline! - lo prese in giro Sonia. – A proposito, che canzone è capitata a voi? - domandò cambiando discorso.

– "Creep" dei Radiohead. La conoscete? - rispose Enrico.

Annuii e Irene fece lo stesso. - é una canzone meravigliosa. – disse la mia amica.

– é stata una delle prime canzoni che ho imparato a suonare con la chitarra. Mi sarebbe piaciuto farne una versione al piano ma non c'era. Siamo comunque usciti vincitori. – disse Miky.

– Suoni il piano? – domandò Irene – anche io ho preso delle lezioni quando ero piccola. -

– Davvero? È stato nostro padre a insegnarmi – rispose Miky gettando uno sguardo a lato con fare nostalgico.

- Ha provato anche con me ma non ho avuto successo. Tutte quelle note non fanno per me. – precisò Enrico.

– Tu infatti suoni la batteria, – disse sua sorella schernendolo – mentre Ale scrive. -

– Sono suoi i testi, quindi? - domandai a Enrico, che annuì.

– Si, nostro fratello è un mago con le parole. Riesce a tirare fuori delle cose che... se non diventiamo famosi come musicisti, lui ha un futuro da paroliere. E tu da cantante. – Enrico si girò verso sua sorella e la guardò sorridendo. Miky abbassò lo sguardo e scoppiò a ridere.

– Ma smettila, Enri! Io canterò solo con voi! Mi vedi in un altro gruppo? -. Un pensiero mi attraversò la mente, facendomi ricordare le parole di Riccardo. Chiusi gli occhi e lo allontanai.

- Beh, in un gruppo no. Sei troppo prepotente, o si fa come dici tu, o niente! - Miky cominciò a dare pugni sulla spalla di Enrico, che cercò di difendersi allontanando la sorella. - Basta, basta, o distraiamo il poeta. - Enrico indicò con lo sguardo suo fratello Alessandro e Marika, appartati sul divanetto più lontano, nella piccola zona bar della pensione.

- Non perdono tempo. Poverini, abitano così lontani! - commentò Irene con un sorriso.

Marika e Alessandro smisero di parlare e si girarono verso di noi, sentendosi osservati. Alessandro si schiarì la voce prima di parlare.

- Che ne dici di un giro? -. Marika annuì e lo seguì. Era la prima volta che la vedevo prendere una decisione su due piedi. Rimasi sorpresa come le altre e la guardammo allontanarsi in compagnia del ragazzo.

- La nostra amica è cotta di vostro fratello. - aggiunsi.

- Anche Ale, - controbattè Enrico - è rimasto affascinato da come suona la batteria e non meno da quella sorta di mistero che si porta dietro. -

- Marika ha meno segreti di quanto tu possa pensare. È solo molto silenziosa e riservata -. Sonia intervenne sorridendo.

- Nostro fratello è uguale. Siamo gemelli ma i nostri caratteri sono completamente diversi. Io sono quella pazza ed estroversa, lui quello riflessivo e introverso. – puntualizzò Miky.

– Io invece ho preso un po' da tutti e due. – intervenne Enrico.

– Tra fratelli è normale essere differenti. Basta guardare me e Luca. – disse Sonia.

– O me e mia sorella. – sottolineai con uno sguardo verso Sonia, che si cacciò a ridere. Miky ed Enrico mi guardarono sorpresi.

– Ci siamo persi qualcosa? - domandò la ragazza.

– Parecchio.... - e cominciai a raccontare loro le vicissitudini e divergenze che avevo con Cinzia, strappando risate ed espressioni di amarezza.

– Ti vorrei io come sorella, – sentenziò Miky – così saremmo pari quando si tratta di avere ragione. -

– Veramente vinci sempre tu. – puntualizzò Enrico e la sorella lo colpì con un pugno affettuoso al braccio, cui seguì un finto lamento di dolore. – Vedi? Mia sorella è prepotente! - la sua frase ci strappò un sorriso.

Miky si stiracchiò. - Tra un po' vado anche io. -

Guardai l'orologio sul cellulare: era mezzanotte. Notai anche che mi erano arrivati due messaggi: uno di Stefano e uno di Riccardo. Risposi al mio ragazzo dandogli la buona notte e lessi il messaggio dell'altro.

"Hai voglia di una serata Booze, Sex and Rock'n'roll?"
Rilessi il messaggio un paio di volte prima di capirne il significato e mi chiesi se aveva veramente scritto quelle cose. Irene si girò sorpresa dal mio improvviso silenzio, e lanciando uno sguardo al display, mi chiese se andava tutto bene. Risposi con un sorriso, ritraendo il cellulare e con una scusa mi allontanai.

- Ciao, sono io - dissi appena sentii la sua voce dall'altro capo del telefono.

- Se eri impegnata in qualche attività ludica con il tuo ragazzo, perdono il tuo ritardo nella risposta. Non credo affatto che tu fossi già a letto, da sola -. Eccolo lì, Riccardo. Con i suoi doppi sensi neanche troppo velati. In sottofondo, sentivo il rumore di voci e di musica.

- Il mio ragazzo è aFerrara. Sono rimasta in albergo con le mie amiche. Tu dove sei? -

- In un locale qui a Roma. Hai letto la mia proposta? È estesa anche alle tue amiche, ovvio. -

La voce propositiva di Riccardo era ammaliante anche in mezzo al caos. Per un attimo pensai di accettare, certa che anche le mie aniche si sarebbero divertite, ma poi mi dissi che avevo già avuto la mia notte con lui e che dovevo farmela bastare, per non creare ulteriormente situazioni imbarazzanti.

- Ti ringrazio ma declino. Siamo molto provate dalla giornata di oggi. -

Riccardo rimase in silenzio qualche secondo.
- Se cambi idea, passo a prenderti -. Lo immaginai mordersi il labbro, da bravo tentatore, mentre la sua voce persuasiva sembrava darmi un'ultima chance.

- Stasera non posso farcela, davvero. -

- Allora dovrò inventarmi qualcos'altro per farti uscire di nuovo con me -. Sentii il sangue salirmi alle guance e non seppi più cosa rispondere. - Ci sei? -

- Si, è che mi stanno chiamando. Ti saluto. - m'inventai su due piedi.

- Ci vediamo in finale, farfallina. -

Riattaccai e tornai dalle altre. Quando arrivai trovai solo Irene ed Enrico.

- Sonia e Miky sono andate a dormire. Non restiamo che noi. - constatò la mia amica. Li squadrai per qualche attimo e mi chiesi se anche loro avrebbero potuto fare coppia fissa ma cambiai subito idea: a Irene serviva qualcuno maturo e serio e per quanto potesse essere un bravo ragazzo, Enrico era ancora troppo frivolo come mentalità.

La mia amica si stiracchiò e si alzò in piedi, seguita dal ragazzo e tra uno sbadiglio e l'altro, ci trascinammo in camera anche noi. Era stata una giornata davvero lunga e il momento del riposo era arrivato.

***

La prima cosa che Sonia disse la mattina dopo, fu che Marika non aveva dormito con lei la notte scorsa e quando la vedemmo arrivare in compagnia di Alessandro, il pensiero comune fu uno solo. Marika lanciò un'occhiata imbarazzata verso di noi e lasciando la mano del ragazzo, venne a sedersi al nostro fianco.

- Allora, come è stato? - andò dritta Sonia. Marika divenne rossa e iniziò a balbettare in sua difesa.

- Non abbiamo fatto niente, - disse agitando le mani - solo parlato per tutta sera, in camera sua. -

- Si, lo dicevo a mia mamma a quindici anni quando mi trovava con qualcuno. - puntualizzò la mia amica. Marika arrossì ulteriormente mentre a me e Irene scappò un sorriso: Sonia non risparmiava le sue avventure nemmeno di prima mattina.

- Davvero! C'è stato solo un bacio sulla guancia! - Tipico di Marika: tanto romantica quanto riservata. Prima di lasciarsi andare e dare fiducia a qualcuno ne passava di tempo. Alessandro sembrava però averla capita.

- Perché devi sempre essere così cinica, Sonia? C'erano Miky ed Enrico in camera con loro. - intervenne Irene pulendosi la bocca con il tovagliolo.

– Ehm... Enrico non c'era... e nemmeno Miky. Ho dormito nel suo letto infatti. - Marika tentennò a rivelare quell'incombente verità.

Io e le ragazze ci guardammo negli occhi con fare interrogativo.

– Magari hanno chiesto alla signora della pensione un'altra camera per lasciarvi indisturbati. – proposi, anche se sembrava assurdo. Una luce passò negli occhi di Sonia.

Poco dopo, anche Enrico scese e venne da noi a salutarci prima di andare a sedere a tavola con suo fratello.

- Buongiorno bellezze! - esclamò sbadigliando – almeno voi avete dormito bene? -. Aveva un aspetto molto stanco.

– Tutto bene, Enrico? - gli domandai preoccupata.

– Camera mia era chiusa a chiave, Alessandro è stato abbastanza gentile da mandarmi un messaggio e dirmi di non rientrare.... ah, scusa, tu sei qui. – disse guardando imbarazzato Marika, la quale era ancora più imbarazzata di lui. - Beh, per farla breve, il divano al terzo piano era piuttosto comodo -. Lo guardammo con fare interrogativo.

– Scusa, ma Miky? Non avete cercato un'altra camera? - domandò Irene.

– Mia sorella? E chi l'ha vista quella? - Mistero nel mistero.

- Scusa ma non l'hai sentita? Anche lei era sfrattata. - domandai curiosa.

- No, ho provato a chiamarla ma non rispondeva. Si sarà arrangiata per conto proprio -. Ci guardammo in faccia l'una con l'altra preoccupate. Dove poteva essere andata? Poi capimmo tutto.

Miky entrò in saletta seguita da Luca, scostati e silenziosi. Non si guardavano nemmeno negli occhi. Miky si fermò al buffet a prendere un po' di cereali e qualche pesca sciroppata mentre Luca venne verso di noi.

- Sonia, mi sa che io e te potremmo diventare parenti. - esclamò Enrico mettendole una mano sulla spalla. La mia amica non ebbe alcune reazione e rimase immobile a fissare la scena.

- Qui qualcuno non si è scambiato solo un bacetto. - Marika si prese la rivincita per le battute al vetriolo di prima.

- Beh, almeno lei mi sta simpatica. - tagliò corto Sonia, tornando a bere il succo di frutta.

Sarebbe stato un lungo e interessante viaggio di ritorno...

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La notte appartiene agli amanti, dice il testo della canzone.
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Credo proprio che questa notte in diversi si siano ispirati alla parole di Patty Smith
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Che dite? Avevate già capito che tra Luca e Miky c'era del tenero?
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Come sempre, stelline e commenti sempre ben accetti, se vi va!
(Mi farebbe inoltre piacere cominciare a condividere i vostri commenti su Ig, per mostrare al mondo quanto sono fantastiche le mie Rockers ❤️ )
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Stay tuned

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