3. Jesus of Suburbia: Tales From Another Broken Home (parte 4)
- Mi servono cinquanta euro - gridai a Cecilia prima di uscire di casa giovedì mattina.
- Cosa hai detto? Non sento - mi urlò dalla cucina abbassando il volume della Tv. Gridai più forte sapendo già che era inutile. Mi raggiunse in sala. - Te ne vai di già? Non fai colazione? - chiese premurosa.
- No. Ti ho detto che ho solo bisogno di cinquanta euro - dissi seccato. Cecilia spalancò gli occhi.
- Cinquanta?!? Te ne abbiamo dati venti martedì. Fatteli bastare - rispose severa.
- Quelli erano per la benzina. Ho bisogno di altri soldi - gridai. Cecilia sobbalzò.
- Scordatelo. Non puoi venire qui ogni settimana a chiedere del denaro che non so nemmeno dove butti -
- Ma che cazzo dici? - esclamai perplesso.
Cecilia si fece seria e cercò di affrontarmi. - Io e tuo padre abbiamo deciso di non darti più soldi per un po' -
- Bene, almeno su un punto andate d'accordo e non sbraitate come due pazzi -
Erano anni che non li vedevo andare d'accordo su una cosa. Ogni volta che tutti e tre eravamo in casa scoppiavano le discussioni, in particolare verso di me. Io allora uscivo di casa e rimanevo in garage accanto alla mia moto, dove continuavo a sentire le loro urla e le parole d'odio che si lanciavano contro oppure andavo da Nero. Non eravamo più una famiglia: solo tre persone che recitavano la parte di padre, madre e figlio.
- Francesco, siamo stanchi di tutta questa storia. Siamo stanchi che te ne stai fuori giorno e notte senza dirci dove vai, cosa fai... - mi rimproverò.
- Faccio quel cazzo che mi pare! E a voi non deve fregare niente! -
- E cosa dovremmo fare? Lasciarti cadere più in basso di adesso? Permetterti di distruggerti del tutto? -
- Io non mi sto distruggendo. Io mi sto divertendo, sto vivendo, cosa che prima non potevo fare! -
- Tu avevi un sogno una volta! - mi gridò. Non resistetti più. Odiavo quando mi rinfacciava quella cosa.
- Si, che è andato a puttane proprio come questa famiglia! - urlai con tutta la voce che avevo. Cecilia indietreggiò, gli occhi le stavano diventando rossi.
- Se ci fosse qui tuo padre non ti azzarderesti a dire queste cose! -. La voce le tremò, segno che stava per cominciare a piangere. Ecco, ora diventava ancora più noiosa.
- Peccato che papino è uscito di casa martedì mattina presto e non tornerà fino a domani sera - risposi sarcastico - cos'è? Iniziate adesso a fare i genitori? - . Cecilia non ce la faceva più e tornò in cucina a piangere in silenzio per non farsi sentire da me.
"È l'età" la giustificai per non farmi rimorsi. Bastava una parola e quella si cacciava a piangere. Il cellulare in tasca vibrò: Alex mi aveva fatto uno squillo. Era già arrivato e mi stava aspettando fuori. Presi il giubbino e vidi la borsa di Cecilia appesa all'attaccapanni. Era aperta e il portafoglio sbucava da un angolo. Avevo bisogno di quei soldi. Che male c'era? Si trattava solo di un prestito anticipato. Sfilai una banconota da cinquanta, anzi no, due. Rimisi tutto a posto e uscii di casa sbattendo la porta come consuetudine.
Alex mi salutò con un cenno della testa e cacciò via la sigaretta finita. - Hai dovuto dare il bacino sulla guancia di mammina prima di uscire? - chiese seccato.
- Quasi. Ecco, tieni i tuoi cinquanta - dissi mettendogli in mano i soldi della scommessa persa che gli dovevo. Alex li prese e li infilò in tasca ai jeans.
- Ti avevo detto di non scommettere su quel Trigger. Ne vince una e ne perde quattro -
- Sì ma pagava di più se vinceva -
- Fortuna che c'ero io a coprirti - disse incamminandoci verso la fermata dell'autobus.
- Questo week end non sarà necessario. Verrò alla prossima corsa d'auto ben fornito - risposi sorridendo.
Finché la borsa di Cecilia fosse rimasta in bella vista, non avrei avuto problemi di liquidità.
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Bentornati nello spazio autrice!
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Il nostro Prinz non smette mai di stupirci: fino a dove si spingerà nella sua autodistruzione?
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Abbiamo conosciuto meglio la sua famiglia e ci siamo fatti un'idea da dove viene; tuttavia nel suo "family portrait" c'è qualcosa che non spiega completamente il suo atteggiamento...
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Vi lascio alle vostre teorie
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Grazie tante per essere arrivat* fino a qui, se vi è piaciuto il capitolo potete lasciare una stellina: ve ne sarei davvero grata e mi aiuterebbe a crescere e farmi conoscere.
Solo il vostro contributo in termini di letture e stelline può aiutarmi!
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