Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

20. Don't Stop The Music (parte 1)

I wanna take you away, let's escape into the music

❤️

I giorni si accorciavano sempre di più e la prova si avvicinava. Nell'ultima settimana Stefano era rimasto fino a tardi per darmi una mano con lo studio.
Quel ragazzo era così gentile con me e io lo stavo solo sfruttando: una vocina dentro non faceva che ripetermelo e mi faceva sentire in colpa. Stefano si aspettava che uscissi con lui prima o poi ma non era nei miei piani futuri.

La mia sfera di cristallo aveva predetto un altro nome, quello di Prinz: dovevo informare il ragazzo dei miei sentimenti ma prima dovevo ricucire la sintonia che il mio guizzo brillante aveva cancellato. E se fossi riuscita a far pace con lui dicendogli ciò che provavo e lui fosse scoppiato a ridere? Me lo avrebbe rinfacciato a vita, questo è certo.
Già, la sua reazione mi intimoriva: dubitavo fortemente che potesse provare qualcosa per me. Certo, c'era sempre quel senso di protezione ma forse lo aveva fatto solo per amicizia. Ecco. Era solo l'amicizia il sentimento che ci legava. Nulla di più.

Avevo infinite domande nella mia testa ma cercai di allontanarle: ogni piccolo pensiero ne faceva sorgere immediatamente un altro, creando una ragnatela da cui non riuscivo più a districarmi. Cavolo, io dovevo stare tranquilla e pensare solo al compito, non dovevo avere altre distrazioni! Come se fosse veramente possibile non incasinarmi la vita.

***

Venerdì mattina, ore nove. Il professore non era ancora arrivato; ero agitata ma cercavo di contenermi anche se era difficile. La sera prima avevo studiato fino a tardi con Stefano: mi aveva detto che avevo raggiunto un buon livello di preparazione e che non dovevo temere nulla.

Quella mattina mi aveva mandato un messaggio: classiche parole di incoraggiamento. Lo ringraziai; anche Irene aveva fatto lo stesso mentre Sonia e Marika mi dissero qualcosa appena arrivata a scuola.

- Sarah, ce la farai, ne sono sicura.- disse Sonia.

- E se domani sera si va fuori a festeggiare? - propose Marika.

- Prima ho il compito da passare.- puntualizzai. Tutte erano prese dall'idea di festeggiare ma nessuno pensava al fardello che in realtà mi portavo dietro: mi stavo giocando l'anno, la carriera e il Contest.

Finalmente il professore arrivò e iniziò a distribuire a tutti un plico di fotocopie. Guardai verso Marika, che mi rispose con un sorriso e il pollice in su. Ok, la mia sfida personale iniziava... ORA!

***

Terminato il compito avevo la testa confusa e appannata da formule e numeri. Parlai con Marika per mettere a confronto i risultati e anche Arianna si unì a noi: alcuni combaciavano, altri erano diversi. Era tradizione del prof Mariani mettere gli esercizi in disordine e cambiare i contenuti da una fila all'altra per rendere impossibile copiare.

Nel compito c'erano tutte le cose che avevo studiato con Stefano e anche se avrei dovuto essere tranquilla, conoscendo il prof Mariani, temevo che qualcosa mi fosse ugualmente sfuggito.

A ricreazione io e Marika raggiungemmo Sonia nella sua classe per sgranchirci un po' le gambe. Fu inevitabile incontrare Prinz e il suo gruppo: un passaggio di sguardi e via. Il cuore iniziò a battere e diventai sorda alle parole delle mie amiche.

- Sarah hai capito cosa ti ho detto? -. Guardai Sonia inebetita.

- Si, cioè no... hai detto? -

- Sei strana. È da una settimana che sei diversa. Capisco il compito ma secondo me c'è dell'altro.-

- Che dici! - esclamai imbarazzata. Avevo mentito ancora ma prima o poi avrei dovuto dirlo anche a loro: era inutile continuare a nascondere i miei sentimenti, poiché avrebbero scoperto tutto quando avrei fatto leggere loro il testo che avevo scritto.

Chiacchierammo del più e del meno fino a quando non suonò la campanella, che ci obbligò a tornare in classe. Cavolo, mancavano ancora due ore di lezione e poi avrei saputo il risultato: quando il prof ci aveva detto che avrebbe corretto subito i compiti dei perenni insufficienti, pensai avesse zuccherato troppo il caffè ma poi mi ricordai che si trattava di una pratica diffusa anche in altre materie. Meglio così: non sarei arrivata viva a lunedì!

Le ore successive furono lentissime, sembrava non passassero mai ed era impossibile restare attenti. Al suono della campanella di fine lezioni, raccolsi in fretta le mie cose e corsi davanti all'ufficio del prof di inglese, essendo l'ufficio di Mariani ancora inagibile.

Quando arrivai rimasi sorpresa nel vedere che c'erano già altri quattro studenti; uno di loro era un mio compagno di classe mentre gli altri tre erano studenti di altre classi. Giunsi alla conclusione che quel giorno Mariani aveva fatto incetta di compiti: chissà come si sarebbe divertito a ripetere "spiacente, non è passato. Avanti il prossimo!". Rabbrividii e cercai di pensare ad altro. Mi venne in mente Stefano che mi sorrideva circondato da pile di libri di matematica mentre continuava a dire "Questa volta ce la fai. Dopo uscirai con me?". Scossi la testa.

"Assolutamente no!" esclamai nella mia mente.

L'immagine di Stefano venne velocemente sostituita dal viso statuario incorniciato dai capelli castano chiaro che ben conoscevo. E i suoi occhi verde azzurro brillavano. Sentii il rossore salirmi alle guance ma non mi importò. Era rassicurante. L'immagine che avevo in testa di Prinz mi incoraggiava in un momento come quello, anche se si trattava solo di un ricordo. Allontanai quei nuovi pensieri dalla testa e cominciai a fissare annoiata i volti imbronciati e preoccupati degli altri studenti, che entravano e uscivano dall'ufficio di Mariani, fintanto che non rimasi da sola.

Ancora attesa: iniziai a tormentarmi le pellicine delle unghie e ad avvertire una sorta di nausea, più dovuta alla tensione che alla fame, nonostante fossero le due e mezza. Dopo una ventina di minuti toccò finalmente a me. La scrivania dietro cui era seduto il prof era al centro della sala: mi fece accomodare e allungai subito il collo sui compiti che aveva sotto il naso per vedere di scorgere il mio. Estrasse il compito e notai che non lo aveva ancora corretto: lo fece sotto i miei occhi. La penna stilografica rossa scorreva sul foglio come una sonda in cerca di errori e di tanto in tanto si appoggiava sulla carta per sottolineare o cancellare qualcosa. Ero terrorizzata ma cercavo di non mostrarlo o lui ne avrebbe approfittato. Mariani rigirò tra le mani il compito, lo guardò con la solita smorfia di disgusto e dopo un lungo silenzio disse: - Non ci siamo ancora. Sbaglia ancora alcune cose elementari. Tutto sommato riconosco il suo netto miglioramento... - In un attimo ero passata dallo sconforto alla speranza. Il cuore accelerò - si, penso di poterle concedere la sufficienza -

Mi girava la testa: non ero sicura di aver capito bene. - Quindi? - chiesi titubante.

- È un sette e mezzo. Ce l'ha fatta, ha visto? -. Oddio, non potevo crederci! Ce l'avevo fatta! Superato! Non capivo più nulla! - È felice? Ora andrà a festeggiare! -

Avevo la mente troppo annebbiata per rendermi conto che Mariani mi stava prendendo in giro. Se non mi fossi controllata penso che avrei baciato quelle labbra rinsecchite dalla felicità. Fortuna che una parte razionale del mio cervello era ancora viva. Tentai di contenere la mia allegria almeno esternamente ma fu difficilissimo: la colonna sonora del mio momento di gloria aveva iniziato a suonare e mi sembrava di udire solo quella melodia. Non immagino l'espressione da ebete che avevo stampata in faccia.

- Bene! - esclamai in un attimo di lucidità, dopo il mutismo in cui mi ero rinchiusa.

- Mi permette due parole? - disse il prof mentre mi stavo alzando per andarmene. Mi fermai e rimasi ad ascoltarlo.

- Ero davvero sicuro che fosse stata lei a combinare quel disastro.- Capii che si stava riferendo ai fatti delle ultime settimane - l'importante è che i veri colpevoli siano stati puniti.- aggiunse.

Erano forse le sue scuse, quelle? Possibile che un uomo come lui avesse un briciolo di cuore capace di compiere tali gesti? Ne dubitavo ma non lo escludevo.

- Come ha visto non sono una terrorista. Spero se ne ricordi.- dissi.

- Spero non succeda più nulla del genere.- aggiunse.

Mariani mi tese la mano per stringerla: accettai quel gesto, certa che uscita di lì avrei lavato la mano con abbondante sapone, e me ne andai.

La prima cosa che feci fu correre in cortile dalle mie amiche che avevano promesso di aspettarmi, nel bene o nel male.

- Allora? - chiese Irene con un sorriso.

Corsi loro incontro abbracciandole e ridendo. - L'ho passato! - gridai.

- L'hai passato?!? L'hai passato! Vai vai vai! - gridò Marika.

- Sei grande, Sarah!- esclamò Irene.

- Brava! E domani tutte a festeggiare! - aggiunse Sonia.

Ricevetti un messaggio: lessi il testo e ancora prima di vedere il mittente, capii di chi si trattava.

< Ti devo aspettare ancora sul ponte? >

< No, non questa volta. Ora mi aspetterai al Brand New Contest! > gli scrissi.

Ero troppo allegra e felice in quel momento per non rispondergli; mi meravigliai che avesse eluso il divieto di non intromettersi nella mia vita, facendo lui stesso il primo passo verso il nostro riavvicinamento. Che volesse fare pace? Per una volta aveva lasciato da parte l'orgoglio: forse gli importavo davvero, tanto da abbassarsi a rivolgermi la parola per primo. Dovevo ricredermi.

- È Stefano? - mi chiese Marika.

Mentii. - Si, un attimo che finisco di scrivere. - dissi e inviai davvero un messaggio anche a Stefano per informarlo della riuscita del compito.

- Ora potremo iscriverci al Contest! Quando sono a casa vado subito a scaricare i moduli! - disse Irene.

- Peccato che non abbiamo ancora la canzone - obbiettò Sonia.

Dovevo dirglielo: era il momento giusto.

- In realtà la canzone c'è. L'ho scritta. - dissi titubante.

- Cosa aspettavi a dircelo? - esclamò Marika.

Sorrisi. - Il momento giusto. Proprio come questo.-


​°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Finalmente Sarah è riuscita a dimostrare a sè stessa e a quella vecchia bavosa di Mariani di poter prendere la sufficienza in matematica!
~*~

Che aspettiamo?!? Si va a festeggiare di corsa!!!
~*~

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro