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5. Wish You Were Here (parte 2)

Mi allontanai dalle ragazze e segui Ricky dall'altra parte del tendone. Presi un bicchiere di acqua e lui uno di aranciata: gli alcolici erano assenti, forse per evitare situazioni imbarazzanti ma c'era un'abbondanza di succhi di frutta e altre bevande analcoliche.

Mentre Ricky beveva, notai ancora una volta l'anello con il monogramma, a cui si era aggiunto al medio, una sorta di cilindro d'acciaio liscio che ricopriva quasi metà dito. Il ragazzo mi guardò di striscio mentre beveva.

- Ti stai chiedendo che lettera è quella nel monogramma? - domandò, notando che lo stavo guardando.

- é da un po' che lo osservo. -

- Lo so. Sono una R e una C intrecciate. Le mie iniziali. - rispose rendendo il bicchiere vuoto al cameriere che ci aveva servito.

- Un po' scontato da parte tua, pensavo a qualcosa di differente. -

- Qualche volta devo essere pure io una persona prevedibile e scontata. Le sorprese tuttavia le riservo sempre per le persone a cui tengo di più. -

Tirò fuori dalla tasca dei jeans un ciondolo a forma di stella stilizzata in acciaio, con al centro un punto luce minuscolo.

- Tieni, è un Wildewind. Appena l'ho visto ho pensato a te. -

Spalancai gli occhi e quasi urlai.

- Ma sei pazzo? Non posso accettarlo... e soprattutto perché? -

- "Chi non ha luce in viso, non diventerà mai una stella" -

Lo guardai con aria interrogativa, cercando di capire dove avesse tirato fuori quella citazione.

- é William Blake che lo dice. Dato che non potrai essere la mia cantante, accetta questo come simbolo della nostra amicizia e di buon augurio per il Contest -

- Te lo ripeto: tu sei pazzo - risposi senza mezzi termini.

Ricky rimase con la mano sospesa. - Allora, lo prendi? -

Esitai ancora qualche istante e poi misi la mano in avanti e lui lo lasciò cadere sul palmo. Era davvero bello e mi rappresentava davvero.

- Io non posso... - dissi scuotendo la testa - questa volta ti sei esposto troppo. -

- Immaginavo che avresti reagito così e allora te lo ripeto: sono innamorato della tua voce e non mi metterei mai in competizione per diventare il tuo ragazzo. Abbiamo molto in comune io e te ma voglio rimanere tuo amico, perchè se solo provassimo a fare un passo in più, so che il nostro equilibrio si romperebbe e ti perderei. E sono sicuro che un giorno diverrai la mia cantante; magari faremo un singolo insieme. - disse avvicinandosi e guardandomi dritto negli occhi.

Mi sentii in imbarazzo, il cuore batteva a mille e faticavo a reggere il suo sguardo.

- Riccardo? - Una voce femminile comparì all'improvviso. Ricky si girò trovandosi faccia a faccia con la band di donne dall'aspetto provocante. La donna che aveva parlato aveva i capelli castani lisci in un caschetto che le arrivava alle spalle, la frangetta a incorniciarle il viso. Trucco evidente e rossetto rosso fuoco. Mi ricordava una regina Egizia, di quelle che si vedono sui libri di storia.

Ricky sorrise per educazione. - Ci conosciamo? -

- Siamo qui per questo. Noi siamo le Queen of Thorns, mi chiamo Amelia. Ho appena conosciuto il tuo gruppo e mi hanno detto che ti avrei trovato qui. - Le altre due donne che l'accompagnavano sorrisero all'unisono a Ricky.

- Piacere mio. - rispose il ragazzo in maniera cortese.

Amelia puntò il suo sguardo su di me, squadrandomi da capo a piedi prima di rivolgermi la parola.

- Anche tu hai un gruppo? - domandò senza enfasi, quasi in maniera schifata. Capii che il suo atteggiamento virava alla gelosia e mi allontanai subito da Ricky, per mettere le cose in chiaro.

- Si, sono Sarah delle Black Cat. Le mie amiche stavano parlando con i Rage, forse le avete già conosciute. -

- Non le abbiamo viste. - mi interruppe. Il suo modo di porsi mi ricordava le Mononeurone...

- Beh, sarà il caso che le vada a cercare... -

- Vengo con te. - si offrì Ricky.

- Siamo dentro un tendone, non mi perdo. - dissi lanciandogli uno sguardo corrucciato. Era davvero venuto il momento di allontanarmi da lui, per quella sera ne aveva già combinate abbastanza. - Grazie ancora. - esclamai allontanandomi.

Trovare le altre non fu difficile: erano esattamente davanti a me, intente a parlare con un altro gruppo.

- Scusate, ragazze. - dissi inserendomi nella conversazione.

- Bentornata, Sarah. - esclamò Marika. Irene e Sonia mi fissarono senza dire nulla.

- Ciao, ci presentiamo, siamo gli Archeotypo, - disse un ragazzo con gli occhiali, alto, che indossava una camicia a quadri - mi chiamo Enea, loro sono Vanni e Miriam. -

Ricambiai il saluto e mi unii alla conversazione come se non fosse successo nulla, nonostante continuassi a sentirmi addosso lo sguardo di Riccardo, ovunque andassi.

***

Rientrammo tardi in Residence, dopo aver conosciuto tutti i nostri avversari: tranne alcuni soggetti, erano  tutti simpatici e con una gran voglia di mettersi in gioco per vincere. Si respirava un'aria di sana competizione tra di noi.

Dopo gli Archeotypo, conoscemmo gli Shadows, un gruppo di Brescia dal sound e aspetto gotico (Irina, la cantante era avvolta da un pallore etereo, tanto da farla sembrare un vampiro), gli LSDS che ricordavo dalle selezioni e i The Doubt, di Torino, una band di soli ragazzi con qualche anno più di noi e dal look British che mi ricordava gli Oasis dei primi tempi.

Arrivata in camera trovai due chiamate perse di Prinz: non era stato permesso portare il cellulare e non lo avevo avvisato, sicura che non saremmo rientrate tardi. Provai a chiamarlo ma non rispose, forse aveva già spento il cellulare. Mi sentii in colpa e gli mandai un messaggio, spiegandogli cosa era successo e rincuorandolo che lo avrei chiamato domani.

"Vorrei che tu fossi qui" mi ritrovai a pensare "perchè sarebbe più facile raccontarti cosa sto vivendo, le mie emozioni e le mie paure".

- Ragazze, io vado a dormire, sono distrutta. - Sonia cominciò a sbadigliare.

- Io rimango a guardare un po' di tv. - dissi sedendomi in divano. Non avevo sonno, mi sentivo agitata ed emozionata. Irene mi lanciò un'occhiata e non aggiunse nulla: prese un libro e si sedette di fianco a me a leggere.

Sonia e Marika si prepararono e andarono a dormire; passò un'altra mezz'ora prima che il cellulare squillasse. Era un messaggio, ma non di Prinz.

"Non ho fatto in tempo a salutarti. Buonanotte". Istintivamente mi portai una mano alla tasca dei jeans, dove avevo riposto il ciondolo che Riccardo mi aveva regalato.

Mi guardai imbarazzata attorno e vidi Irene china sul libro, concentrata nella lettura.

"Buonanotte" gli scrissi. Controllai nel frattempo se Prinz mi aveva risposto ma nulla di fatto. Dopo qualche secondo, un nuovo messaggio: era sempre Riccardo.

"Questa volta non ti aspetto fuori dalla porta per un giro in città, quindi rilassati e fatti cullare da Morfeo. Domani è il grande giorno."

Il cuore ebbe un sussulto e non riuscivo più a mascherare le mie emozioni. Meglio finirla lì.

- Vado a prepararmi. - dissi spegnendo la tv. Era venuto il momento di mettere fine a quella serata o avrei continuato a rimuginare sulle emozioni che avevo vissuto e non avrei dormito. Dovevo inoltre nascondere il ciondolo: non volevo lo vedessero o avrebbero tratto la conclusione sbagliata.

Andai in camera a recuperare le mie cose e riposi la stella in un taschino del mio beauty. La rimirai prima di nasconderla: era davvero bella. Dovevo trovare un modo per indossarla, non perchè me l'aveva regalata Ricky ma proprio perchè mi piaceva tantissimo.

Irene bussò all'improvviso ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle. Rimase qualche secondo in silenzio.

- Fammi un favore Sarah, non mentirmi più. Ci siamo dette basta bugie e ora sei tu a infrangere il patto. - Smisi di preparare le mie cose sul letto e mi girai verso di lei.

Non era arrabbiata ma lo sguardo severo che mi rivolse mi fece capire che c'era qualcosa che non andava. Che avesse visto il ciondolo?

- Scusa Ire, non capisco. -

- Guarda che non sono scema. é già la seconda volta che ti allontani con Riccardo senza dirmi niente. -

- Mi ha chiesto di andare a bere qualcosa e voi eravate li. Non ci trovo niente di male. -

- E sabato scorso? Perché mi hai mentito? -

Mi irrigidii: mi conosceva troppo bene e sapeva quando le mentivo. Non sapevo cosa dirle.

- Si può sapere perché ce l'hai tanto con quel ragazzo? - domandai cominciando a sentirmi in trappola.

- Quel ragazzo non mi piace. -

- Lo hai conosciuto stasera, hai parlato anche con i suoi amici. Sono ragazzi a posto, perchè devi sempre... -

- Conosciuto? - mi interruppe - é venuto lì, ha detto due parole e poi si è subito inventato una scusa per stare con te. E tu non ti sei tirata indietro, potevi anche dirci che ti allontanavi con lui. -

- Ire, credimi, non è come pensi tu. Io e Riccardo siamo solo amici e anche se sto con Prinz, questo non mi vieta di avere anche amici maschi. Insomma, sei peggio di mia madre quando ragioni così. -

- Io non ti sto vietando proprio nulla. Ti sto solo dicendo che quel ragazzo... -

- Dicevi le stesse cose di Prinz... -

Irene ammutolì. - Sarah, lo dico per te e Prinz. é una sensazione che ho addosso. -

- Solo perché è un bel ragazzo, immagino: con una persona qualsiasi non avresti tirato fuori questo discorso. Prendi ad esempio Enrico: perchè non potresti essere diffidente anche di lui? -

- Perchè non ti apparterresti con lui dicendomi una bugia, come hai fatto sabato scorso. Lo faresti e basta. - esclamò seccata. Rimasi senza parole. - Perchè, con Riccardo non è così? Ti ho visto come lo guardi ogni volta che ti parla e ti conosco da troppi anni per non sapere cosa pensi.-

La porta si aprì: erano Marika e Sonia in pigiama.

- Ragazze, state facendo un casino tremendo, potreste rimandare il litigio a domani? - intervenne Sonia scocciata.

- Perché state litigando? - domandò Marika preoccupata.

- Irene... -

- Riccardo Colonna. - mi interruppe Irene.

- Ahi ahi, il bel Cavaliere di Spade - intervenne Sonia - dai, sputa il rospo. Cosa ti ha detto stasera che non è riuscito a dirti l'altra volta? -

Ero pronta con una risposta ma mi ammutolii: lo sapevano anche loro? Mi girai verso Irene.

- Glielo hai detto tu che l'altra volta... -

- Lo avevamo già capito appena ti sei allontanata per venire in camera. Non lo avresti fatto con Prinz. - disse Marika.

- Salvo che non fosse per qualche sconcezza - esclamò Sonia, puntando le braccia sui fianchi - Hai perso la testa per lui? -

Spalancai gli occhi e scossi la testa. - Assolutamente no! -

- Allora cosa ci nascondi? - insistette Sonia.

Capii che era giunto il momento di raccontare loro per filo e per segno tutta la verità riguardo a Riccardo.

Le guardai una a una negli occhi e presi un respiro. Irene mi fissava in attesa della mia risposta. - Vi spiegherò tutto dall'inizio ma promettetemi di non farne parola con Prinz. Lui non lo sa e non vorrei fraintendesse. - Irene incrociò le braccia con fare risoluto e le altre si irrigidirono - Riccardo è innamorato di me come artista, della mia voce. Non mi vorrebbe mai come ragazza, non è interessato a me sotto quel punto di vista. Io sono attratta da lui, è vero, ma allo stesso modo. Non è il mio tipo. Io sono innamorata di Prinz e non voglio distruggere ciò che abbiamo ricostruito. - Il volto di Irene si distese e capii che non ce l'aveva con me. Marika e Sonia mi guardarono senza fiatare, trattenendo quasi il respiro.

- E non è tutto, - aggiunsi - sin dalla prima volta che ci siamo incontrati, Riccardo mi ha chiesto di unirmi al suo gruppo. Come vi ho già detto, pensa che la mia voce sarebbe l'elemento perfetto nella sua band. Io ovviamente gli ho detto di no e che non doveva insistere se voleva rimanere mio amico, perché non avrei mai abbandonato le Black Cat. Io voglio essere la vostra voce e soprattutto, voglio vivere questa esperienza con voi. Sono sincera al cento per cento mentre vi dico queste cose. -

Le ragazze mi guardarono senza dire nulla. Temevo avessero frainteso la situazione, che la verità le avesse ferite ulteriormente.

- Sono una stupida, scusate se non ve l'ho detto prima. Potete anche odiarmi ora. -

Inaspettatamente Irene venne da me e mi abbracciò senza dire niente; lo stesso fecero Sonia e Marika. Ci chiudemmo in quell'abbraccio silenzioso, che valeva come mille volte la parola "perdono", mille volte la frase "tu sei una di noi".

- Vorrà dire che scriveremo nuove canzoni in cui mettere in risalto di più la tua voce. - disse Sonia - così quello schiatta d'invidia. -

E da una risata ne arrivarono due, tre, quattro. Scoppiammo a ridere per stemperare la tensione che si era creata, tra singhiozzi di allegria e lacrime represse che in realtà, erano gioia pura.

~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*~*

Che dire?
Qualche nodino e' venuto al pettine.
~*~

Le ragazze conoscono Sarah ormai troppo bene e hanno notato lo strano atteggiamento che ha nei confronti di Riccardo.
~*~

In sua difesa, dico: chi non l'avrebbe? 😜
~*~

E poi... chi non si sentirebbe lusingata da quel regalo 😍?
~*~

Per chi si è chiesto dello strano atteggiamento di Irene: lei è sempre molto materna e protettiva nei confronti di Sarah. Non vorrebbe mai che la sua amica si cacciasse nei guai o soffrisse e conoscendo quanto è ingenua Sarah, cerca di farla ragionare.
~*~

La sensazione di Irene troverà ragion d'esistere o rimarrà solo un'ombra?
~*~

Stay tuned!

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