Libro 1: 16) Nuova proposta
« Karim non viene? »
Disse la giovane Nella al robusto Martin, mentre prendevano la metro in direzione di Anagnina. Era passato solo un giorno da tutto il trambusto causato dall'individuo incappucciato in piazza dei Consoli. Come da programma, quel giorno, Karim, Martin e Nella dovevano andare a comprare i biglietti per andare a vedere la partita allo stadio Olimpico in cui giocavano Italia-Uruguay. All'ultimo momento si era unita a loro anche Serena.
« Ha detto che ha avuto un impegno improvviso e che non riesce a raggiungerci per comprare i biglietti. Ma alla partita ci sarà! »
Nonostante la delusione sul volto di Nella, Martin non potè non chiedersi il motivo della presenza di Serena quel giorno.
« Come mai qui Serè? Vuoi venire anche tu a vedere la partita? »
Serena, quasi divertita dalla frase del ragazzo, non potè non parlargli con grande ironia.
« Ed io spenderei venticinque euro per vedere ventidue ragazzi che rincorrono un pallone in uno stadio, così mal costruito, in cui non riuscirei a vedere nemmeno tutto il campo? No grazie.. »
Martin non si sorprese della risposta della studentessa di Tor Vergata, a nessuna delle ragazze del suo gruppo piaceva il calcio. Era già un miracolo che Nella venisse con loro. « Se non ci fosse stato Karim, addio anche Nella.. », pensò il giovane.
« Ed allora perché sei qui? »
« Per prendere una boccata d'aria fresca e per non stare a casa a studiare. »
Ed era la verità. La giovane studentessa aveva un atteggiamento abbastanza insolito con lo studio. In genere, se non conosceva alla perfezione tutti gli argomenti del programma di una materia, non provava nemmeno l'esame in questione. Proprio per questo rimaneva giorni e giorni rinchiusa in casa a studiare, per potersi preparare al meglio. Infatti la si vedeva uscire di rado durante questo periodo. Ma, c'era anche un altro motivo della sua presenza li. Infatti doveva fare un favore a Nella, che gli aveva chiesto di non lasciarla da sola con Martin e Karim, dato che sicuramente avrebbero parlato di calcio per tutto il tempo.
« Vabbè.. Mi fa comunque piacere che tu sia venuta. Così poi ci andiamo a prendere un gelato. »
Appena arrivarono ad Anagnina, andarono diretti a comprare i biglietti per lo stadio.
« Quanti biglietti dobbiamo comprare? »
Chiese Nella prendendo i soldi nel portafoglio.
« Allora.. Dovremmo essere io, tu, Karim, Lai, Gerardo e Dustan. Quindi dobbiamo prendere sei biglietti. »
Esclamò contando coloro che avevano dato la conferma il giorno prima alle prove del coro.
« Viene anche Lai? Che sollievo.. Almeno non sarò l'unica ragazza in mezzo a voi bestie! »
Nella aveva un ottimo rapporto con Lai, la sorella di Karim, si sentivano quasi tutte le sere e, spesso e volentieri, loro due con Serena ed Lisa, si riunivano tutte insieme per studiare durante il week-end.
« Siete un bel gruppetto ad andare.. Come avete fatto a convincere Gerardo e Dustan a venire? »
Domandò Serena, non aspettandosi la presenza del nuovo membro e di Gerardo, che di rado segue lo sport.
« Gerardo, anche se non è appassionato di calcio, non si perde nemmeno una partita della nazionale. Dustan, invece, segue molto tutto il mondo dello sport e lui stesso dice di giocare spesso a calcio, quindi appena glielo abbiamo detto ha risposto subito di si. »
Uno sportivo all'interno del coro era quello che ci voleva. L'argomento "sport" era stato un po' accantonato dai maschi del suo gruppo e ci voleva qualcuno che sapesse masticare bene questo tema.
« Buono, così incomincia ad uscire più spesso col gruppo.. Quel povero ragazzo è costretto ad esser trasportato dal suo coinquilino, dato che non ha la macchina ed abita lontano, e si deve sopportare pure le follie di Tonio. »
Tonio non era ben visto da nessuno, giusto per le sue idee politiche, razziali e religiose. Non lo si poteva contraddire e doveva per forza avere ragione su ogni argomento.
« Almeno così si crea un paio di rapporti all'interno del gruppo.. Voi che ne pensate di lui? »
« Boh.. Chi gli ha mai rivolto la parola? »
Martin si sorprese della risposta dell'amica e, con altrettanto stupore, vide che anche Serena stava dando la stessa risposta di Nella.
« Sta da poco nel gruppo, mica possiamo già farci un'idea sul ragazzo..»
Martin, nonostante fosse ancora allibito dalle risposte delle amiche, posò la sua attenzione su un giornale in vendita all'edicola a loro vicina.
« Che strano.. »
Bisbigliò leggendo l'articolo in prima pagina.
« Cosa? »
Martin gli diede il giornale e spronò a leggere.
« Leggete questo articolo! »
Nella e Serena si avvicinarono per leggere l'articolo che aveva attirato la curiosità di Martin e, come lui, rimasero ammutolite per ciò che stavano leggendo.
« Non ci credo.. »
Per la sorpresa e per lo spavento, Karim fece cadere la vasca dei pesci che teneva fra le mani, bagnando completamente il pavimento del bagno. Il giovane, non appena ebbe visto in volto quell'individuo, si accorse che era il ragazzo che aveva incontrato qualche giorno prima e che portava al collo una collana con un delfino come pendente. Già quella volta lo chiamò per nome e ciò lo fece preoccupare, ma ora questo ragazzo si trovava in casa sua, nel suo bagno. Senza dire una parola, Karim gli scaraventò un pugno, nessuno sconosciuto poteva avere il permesso di entrare in casa sua di straforo. Ma, con repentina prontezza di riflessi, il ragazzo dai capelli neri e dalla folta barba gli prese il braccio e lo tirò verso l'alto, facendo fare una capriola a Karim e facendolo sbattere per terra.
« Calmati.. Ti voglio solo parlare! »
Esclamò lo sconosciuto che aveva steso Karim.
« Chi cazzo sei? Perché sei a casa mia? »
« Quanta volgarità che sento.. Prima mi attacchi e poi mi parli così. È il modo di trattare gli ospiti? »
Disse con un sorriso strano sul volto, non lasciando la presa sul suo braccio.
« Non ti conosco e sei a casa mia! Ho tutto il diritto di attaccarti! »
Urlò tentando di liberarsi con la forza, ma la presa era troppo stretta per permettere di compiere liberi movimenti al giovane.
« Oh.. Non hai tutti i torti.. »
Detto questo, lasciò la presa al braccio che lo bloccava a terra e lo aiutò a rialzarsi.
« Credo che delle scuse siano d'obbligo. Comunque, piacere di conoscerti Karim.. Il mio nome è Phoenix. »
Karim non riusciva a capire le intenzioni del ragazzo. Prima entra in casa sua, poi lo stende sul pavimento ed ora gli chiede scusa e si presenta a lui come se nulla fosse.
« Come sei entrato a casa mia? »
Il giovane indicò la finestra aperta del bagno. « Appena Lai torna a casa la ammazzo! », pensò dando la colpa alla sorella per averla lasciata aperta.
« Ti sei presentato con un nome falso.. E tu conosci il mio nome. Non è molto corretto. »
« Diciamo che non è un nome falso.. E' solo che non uso più il mio vero nome da così tanto tempo che me lo sono dimenticato.. »
Esclamò sorridendo e mostrando una calma ed una spensieratezza che diede fastidio a Karim. Anche le sue parole celavano un che di misterioso e ciò non potè non aumentare la frustrazione del giovane.
« Perché sei a casa mia? Cosa vuoi? »
« Perché tu sei speciale.. Ed io sto cercando tutti coloro che sono speciali come te, mio caro Karim. »
« Come può sapere dei miei poteri? », pensò lo studente della Sapienza che cercava un punto scoperto per attaccare il ragazzo con la barba incolta.
« A che scopo? »
« Voglio combattere il male e far scoprire a voi novizi come funzionano i vostri poteri! »
Karim non ci credette più di tanto. L'ultima frase pronunciata dal giovane nascondeva mille segreti. Aveva detto una mezza verità.
« Sento puzza di bruciato.. Non è l'unica ragione, quindi te lo ripeto.. Perché stai cercando altri come me? »
Phoenix fece un ghigno divertito, Karim non era il primo che aveva scoperto il suo bluff. Avrebbe dovuto imparare meglio a nascondere la verità.
« Non te lo posso dire. »
Karim, scocciato ed infastidito dalla sua presenza, incominciò a fargli altri domande.
« Sai come ho avuto questi poteri? »
« Non te lo posso dire. »
« Come hai fatto a trovarmi? »
« Non te lo posso dire. »
Karim era sul punto di scoppiare. Stava per perdere la pazienza e voleva assolutamente cacciare da casa sua quel "fastidio".
« Non puoi dirmi nulla a quanto pare.. Ed allora io non ti starò ad ascoltare. Sei pregato di lasciare casa mia prima che chiami la polizia. »
Urlò uscendo dal bagno ed indirizzandosi verso il telefono di casa.
« Deja wu.. »
Esclamò Phoenix divertito.
« Come? »
« Deja wu! Ho fatto la stessa discussione con quel caro ragazzo dalle ali argentate e dagli strani animali evanescenti.. E mi ha detto le stesse parole che hai detto tu. »
Al sol sentire quella descrizione, Karim fece due più due e capì che parlava di colui che gli aveva salvato la vita ad Halloween.
« Conosci di persona Soul Silver? »
Karim non riusciva a credere che lui fosse già entrato in contatto con il suo salvatore. Si stava chiedendo se si erano affrontati o se anche Soul Silver si fosse unito alla sua squadra.
« Soul Silver? Che nome carino che ha usato per nascondere la sua identità.. Certo, non è bello quanto il mio, ma ciò non importa. Comunque si.. L'ho incontrato prima di te! »
Qualche secondo dopo, Phoenix si accorse di ciò che anche Karim si era accorto quando aveva saputo il nome del ragazzo incappucciato.
« Aspetta.. Ma è sbagliato! Dovrebbe essere Silver Soul.. Così è grammaticalmente corretto. »
Karim non perse tempo in chiacchiere e continuò il discorso di prima, evitando di parlare del nome del suo salvatore.
« Si è unito alla tua squadra? »
« Non ancora.. Ma gli ho fatto un regalo troppo carino che gli farà cambiare idea in meno di una settimana.. Anzi.. Direi che tra due Lunedì farà parte della squadra. »
Phoenix parlava con troppa fiducia e ciò non convinceva Karim. Ma se aveva incontrato Soul Silver, vuol dire che la questione era più seria di quanto avesse immaginato.
« Da quanto vedo, lui lavora da solo.. Chi ti dice che accetterà? »
Chiese domandandosi a come potrebbe averlo convinto.
« Dopo quello che gli è successo oggi credo che due pensierini sulla mia proposta li abbia fatti.. Non è un tipo particolarmente sveglio, ma saprà valutare bene i fatti. Invece tu.. Che ne dici? Potresti essere il numero uno dei "new entry".
Karim non era particolarmente attratto dalla proposta, anche perché il sorriso falso di Phoenix lo rendeva ancora più confuso.
« Non lo so.. »
« Almeno questo non è un no.. Ti lascio una notte per dormirci su. Se avrai deciso, ti aspetto domani pomeriggio al Parco degli Acquedotti all'altezza di Subaugusta.. Presentati ad un orario decente e non venire troppo tardi.. Starò ad aspettarti dalle dodici fino alle otto di sera. »
Dopo aver fatto l'occhiolino a Karim, uscì dalla finestra del bagno senza dire nient'altro e con un oggetto in mano. Dopo qualche secondo, in cui Karim rimase immobile pensando a cosa avrebbe dovuto fare, si accorse di quello che aveva fatto Phoenix.
« Ehi! Quel bastardo mi ha fottuto lo spazzolino! »
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