Libro 1: 06) Fuoco e fiamme
I cinque minuti erano passati in un lampo e tutti erano con il fiato sospeso, sperando che tutti i sacchi fossero pieni di preziosi e che quei pazzi non facessero una carneficina. I complici con la maschera da porco si erano posti dietro al loro capo, contando ed analizzando il contenuto dei sacchi. All'improvviso, il tizio con la maschera da Jigsaw si alzò e, stando sempre in piedi sul cubo, non si degnò minimamente di controllare i sacchi.
« Avete riempito i sacchi dei miei compagni. Ma nonostante questo non siete riusciti a completare il gioco.. »
La gente che gli stava affianco non riusciva a capire il perché di quelle parole. Tutti i sacchi erano stati riempiti correttamente seguendo le istruzioni di quel folle.
« La paura vi ha soggiogato.. Non avete ascoltato bene gli obiettivi da completare.. Avevo detto che i sacchi da riempire erano cinque.. Invece voi avete riempito solo i sacchi dei miei quattro amici e nessuno si è chiesto dove fosse il quinto. »
Disse tirando fuori dalla tasca un ulteriore sacco.
« Se qualcuno si fosse posto la domanda di dove fosse quest'ultimo sacco, avreste vinto. Ma, dato che ciò non è avvenuto, ora ritiro il mio premio. »
Con un cenno della mano indicò ai suoi scagnozzi di prendere a caso venti persone e di allinearle tutte di fronte a lui.
« Sarò magnanimo per questa volta.. Quelli che subiranno il castigo saranno coloro che per tutto questo tempo si sono rifiutati di consegnare i propri beni o coloro che si sono nascosti sotto i tavoli di questo locale! »
Con un altro cenno d'intesa, ordinò ad uno dei suoi complici di andare a prendere quelli che stavano agli angoli del locale o che avrebbero potuto nascondersi facilmente. Le urla della gente erano sempre più forti, tanto che nemmeno i colpi di pistola sul soffitto riuscivano a placare del tutto il caos che si era creato. Qualche secondo dopo, uno degli scagnozzi prese sulle spalle una ragazza dai capelli biondi e con un lungo vestito verde, che era nascosta sotto il bancone del barista. La ragazza urlava e sbraitava, dando calci al tizio mascherato da porco. Un suo amico, nel tentativo di salvarla gli diede un pugno in pieno volto, facendo cadere sia il tizio travestito che la ragazza. La bionda, successivamente, fu portata lontana da un altro ragazzo con la testa mezza rasata, lasciando da solo il ragazzo travestito da "Joker". Dopo un paio di secondi, in cui seguirono anche dei colpi di pistola, il capo della banda, osservò il braccio destro del ragazzo travestito dal cattivo di "Batman" e rimase preso da un'incredibile euforia.
« Quel braccio. Ho incontrato una pietra preziosa in mezzo a tutto questo lerciume. »
« Stai fermo! Lasciami! »
Uno dei complici del pazzo omicida che si trovava sul cubo del locale aveva scovato il nascondiglio di Karim, Martin e Machi e non aveva perso tempo nell'afferrare la bella "Poison Ivy" che, disperatamente, cercava di liberarsi dalla sua presa tirando calci e pugni contro l'aggressore. Karim, inizialmente bloccato per il terrore, si alzò di scatto per proteggere l'amica e, con tutta la rabbia che aveva in corpo, tirò un pugno contro l'individuo travestito da porco, facendo cadere a terra sia lui che la bionda amica. Intanto Martin, arrivando alle spalle di Karim, prese Machi e la trascinò via per portarla al sicuro.
« Scappate! »
In un istante, uno dei compagni del tizio che Karim aveva appena steso, tirò fuori dal suo impermeabile nero una pistola che puntò contro il ragazzo travestito da "Due facce". Alle sue spalle, Martin sentì partire due colpi di pistola e si fermò di colpo, per poter vedere se il suo amico fosse ancora in piedi. Appena si girò, vide Karim di fronte a lui, proprio in mezzo tra Martin ed il tizio con la pistola.
« Karim.. »
Lasciò Machi per poter andare a constatare le condizioni dell'amico che l'aveva salvato dalle pallottole con il suo stesso corpo. Ma appena si avvicinò a lui, Karim lo bloccò con il braccio destro. Con orrore, Martin dovette constatare che il braccio di Karim non era più lo stesso. Il suo braccio era completamente ricoperto da uno strano strato di squame verdi abbastanza spesse ed affilate. Le squame partivano dalle sue dita fino a raggiungere la gola. Anche i suoi occhi non erano più gli stessi. L'occhio sinistro non era diverso da prima, ma quello destro aveva cambiato colore ed era diventato rosso.
« Ma che diavolo? »
« Ti ho detto di scappare! »
Urlò spingendo Martin in direzione di Machi e volgendo il suo sguardo verso la bella ragazza, che era rimasta svenuta dopo l'aggressione del bruto di prima. Martin non riusciva a capire cosa stesse succedendo. « Cos'è successo a Karim? Perché ha quelle squame? Mi ha protetto grazie al suo braccio dalle pallottole? », erano le domande che si stava facendo il giovane "Due facce".
« Ho detto di andartene! »
Anche il tono di voce del giovane era cambiato e non solo il suo aspetto. Nonostante ciò, Martin non se lo fece ripetere due volte, prese Machi e la portò al sicuro dietro al bancone del bar. Non voleva allontanarsi troppo per paura di lasciare Karim da solo, anche se, in quel momento, anche Karim gli incuteva terrore.
Karim non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Una parte del suo corpo si era riempita di squame verdi e sulle sue dita erano comparsi degli artigli molto affilati. Con uno scatto felino era riuscito a proteggere con il proprio corpo i suoi amici e, un attimo prima che le pallottole lo colpissero, sentì un dolore intenso partirgli dal braccio fino ad arrivare al collo. Subito dopo si ritrovò in quello stato. Non sapeva cosa stava succedendo, ma aveva altro a cui pensare. Uno dei tizi travestiti da porci gli continuava a puntare contro la pistola e Karim doveva intervenire. Un istante prima che potesse nuovamente sparare, lo afferrò con la mano destra, tranciando di netto il braccio del bruto, senza quasi accorgersi di quello che aveva fatto. Dilaniato dal dolore, il tizio che aveva perso l'arto cadde a terra, cercando di allontanarsi da Karim e chiamandolo mostro. All'improvviso una pallottola colpì la maschera da porco dell'aggressore. A sparare era stato lo stesso capo della banda, che lentamente si stava avvicinando al giovane ragazzo squamato.
« Guai a chi osa chiamarlo mostro! »
Karim non riusciva a capire il perché ora il capo della banda lo stesse difendendo. Ma prima di potersi porre ulteriori domande, si ritrovò faccia a faccia con la maschera di Jigsaw.
« Perché hai sparato al tuo compagno? »
La voce di Karim era cambiata, più roca e più serpentina rispetto a qualche secondo prima. Incominciava a farsi paura.
« Perché ha insultato la nostra gente.. »
Il giovane non capì la frase e rimase confuso.
« Tu non sai chi sei.. Non è vero? »
Karim rimase in silenzio, non sapeva come rispondere.
« Come sono fortunato oggi.. Trovo una pietra preziosa in questo locale che ancora non sa di cosa è capace e da che parte stare. »
Disse toccando con le proprie mani le squame del collo.
« Vieni con me.. E saprai chi sei.. E chi sono i tuoi veri amici. Che ne dici? »
Karim non riflettendo sulle parole del folle che si trovava di fronte a lui, rispose negativamente all'invito offertogli.
« So già chi sono i miei amici.. E tu hai cercato di portarmeli via! »
Cercò, un istante dopo, di tirare un pugno contro la maschera dell'avversario, ma, rapidamente, colui che gli era di fronte blocco il pugno e gli artigli di Karim con la mano.
« Risposta sbagliata.. »
Dal nulla, dalla mano del tizio mascherato che bloccava il pugno di Karim, fuoriuscì una fiammata di fuoco che abbrustolì completamente il braccio del giovane, facendolo contorcere per il dolore. Il braccio aveva preso completamente fuoco e, nonostante le squame, il calore gli procurava mille agonie. Dopo qualche secondo, sparite le fiamme, Karim rimase disteso sul pavimento privo di sensi. All'improvviso, le sue squame brillarono di un intenso colore verde smeraldo e, dopo qualche istante, scomparvero dal suo corpo, lasciando il braccio destro completamente pieno di ustioni
« Game over! »
Quando l'individuo mascherato si apprestava a dare il colpo di grazia al povero ragazzo con un semplice colpo di pistola, qualcosa gli bloccò il polso. Appena si girò per capire chi l'aveva bloccato, vide un ragazzo incappucciato con una strana felpa marrone che lo fissava. Prima di poter proferire parola, un grosso lupo argentato azzannò la sua gamba, lanciandolo contro il muro. Dopo esser stato morso, notò che il lupo sparì nel nulla e ricomparve dietro al ragazzo incappucciato che, con uno schiocco di dita, lo fece nuovamente scomparire nel nulla.
« Un altro ragazzo prodigio.. Per oggi credo di aver visto anche troppe perle preziose. Ragazzi! »
Il capo della banda si girò per vedere i propri compagni, ma osservò con orrore che i suoi amici erano tutti in un lago di sangue, pieni di morsi e graffi.
« Sei veloce. »
Disse fissando il ragazzo incappucciato che rimaneva fisso nella sua posizione e con un rapido movimento delle mani lanciò una palla di fuoco al ragazzo incappucciato, ma rimase stupito del proprio fallimento. Il suo avversario aveva creato dal nulla uno scudo argentato che gli evitò di fare la stessa fine del giovane Joker. Una volta protetto dall'attacco, il ragazzo misterioso fece dissolvere il proprio scudo creando una lunga lancia argentata che lanciò contro il capo della banda degli aggressori. Quest'ultimo la evitò per un soffio, sebbene si graffiò la guancia sinistra della maschera. L'individuo con la maschera, trovandosi con le spalle al muro e da solo, non riusciva a pensare ad altro che alla fuga dopo aver visto le sue capacità. « Non posso affrontarlo ora questo ragazzo, non riesco a capire come funzionino i suoi poteri e non so che altro abbia escogitato per battermi.. », pensò.
« Ci rivedremo! »
Il tizio mascherato da Jigsaw lanciò una fiammata contro la porta più vicina, facendola saltare in aria. Dopo qualche secondo, uscì dal locale scappando tra le fiamme. All'improvviso, affianco all'incappucciato, si inginocchiò un tipo dalla testa mezza rasata, che fissava il ragazzo rimasto svenuto ai suoi piedi.
« Karim! Karim! Rispondimi! »
Il ragazzo incappucciato, toccò il collo del giovane svenuto e sentì che era ancora vivo. « È solo svenuto.. », pensò. Subito dopo lo prese in braccio, creando dal nulla un paio di ali argentate. Al ragazzo mezzo rasato, invece consegnò un bigliettino con su scritto "Policlinico Tor Vergata". Il misterioso ragazzo non diede nemmeno il tempo di parlare che fuggì anche lui dalla porta in fiamme, portando Karim con se. E, appena uscito dal locale, spiccò il volo in direzione dell'ospedale di Tor Vergata.
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