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Libro 1: 02) Un misterioso salvatore

Serena si era appena separata dai suoi amici e camminava con passo svelto in modo da arrivare il prima possibile a casa. La Palmiro Togliatti non era una strada sicura per una ragazza sola ed indifesa come lei. Soprattutto in tarda serata, non era consigliabile aggirarsi in quei vicoli. Mentre camminava, osservava con disprezzo le piccole esibizioni che le prostitute ai semafori della strada facevano agli automobilisti solo per farsi notare. Ogni volta che vedeva una ragazza del genere che vendeva il suo corpo in cambio di denaro, non poteva non pensare al proprio ex ed al motivo per il quale si erano lasciati dopo cinque anni di fidanzamento. « Vorrei sapere chi è quella troia che si è trovato! Mi ha lasciata per un'altra.. Che merda di uomo! », pensò la giovane studentessa di odontoiatria dell'università di Tor Vergata, un paesino universitario poco distante da Roma. Immersa nel pianto e nella rabbia si accorse troppo tardi che aveva superato la propria casa e dovette tornare indietro. Ma non appena si voltò, sentì in lontananza un gruppo di ragazzi ubriachi che percorrevano la sua stessa strada. Per evitare problemi, Serena decise di fare la strada più lunga, così da non dover incrociare il gruppetto composto da cinque di ragazzi, sui ventidue ed i venticinque anni circa. Uno di loro lo conosceva di vista, il suo nome era Fulvio Santi, un ragazzo molto alto ed muscoloso. Aveva i capelli rasati e gli occhi di color celeste chiaro. Era praticamente uno dei più amati e ricercati ragazzi della facoltà di scienze Infermieristiche di Tor Vergata. Tutte le ragazze gli andavano dietro. Ma si portava dietro un'orrenda fama per quando era ubriaco. Essendo a conoscenza di ciò, Serena decise di cambiare strada. Ma fu del tutto inutile. Una volta che si fu accorto della presenza di Serena e del suo tentativo di cambiare direzione, Fulvio ed il suo gruppo girarono l'angolo ed incominciarono a camminare sempre più veloci per poter raggiungere la giovane studentessa. Serena, non riuscendo a mantenere il loro passo, veloce e deciso, cercò in tutti i modi di mantenere la calma e di non farsi prendere dal panico. All'improvviso qualcuno dietro di lei la bloccò per un braccio e la fece cadere per terra.

« Ciao bella! Ti andrebbe di passare una serata diversa in compagnia di cinque bei ragazzi? »

L'alito di Fulvio puzzava di alcol e barcollava perdendo spesso l'equilibrio.

« Tu presentami questi cinque bei ragazzi e poi ne riparliamo. »

Disse rialzandosi e cercando di guardare in modo minaccioso il giovane infermiere. Serena aveva sempre avuto un carattere forte e combattivo, ma negli ultimi giorni la sua sicurezza si era indebolita, per colpa della separazione con il suo ragazzo. In un istante, la giovane ragazza ricevette uno schiaffo da uno dei ragazzi alla destra di Fulvio, che la fece cadere nuovamente a terra. Serena, tentando di trattenere le lacrime, accusò il colpo e si toccò la guancia con dolore. Non aveva mai ricevuto uno schiaffo così forte e con tanta potenza, nemmeno i suoi genitori si erano mai permessi di alzarle le mani.

« Picchiare una ragazza.. Vi fa sentire forti? »

In quel momento, la giovane ragazza riuscì solo a pensare a quanto potesse essere marcio il mondo maschile e fino a che punto poteva cadere in basso la loro "razza".

« Senti.. Facciamo così.. Tu ci fai passare una piacevole serata, come farebbero le tanto graziose ragazze che si incontrano su questa via, ma gratis. E noi, in cambio, ti lasciamo in pace senza lividi e senza problemi. Che ne dici? »

Disse il giovane aspirante infermiere porgendo la mano alla graziosa ragazza, per permettergli di rialzarsi. Serena, di tutta risposta, rimase seduta per terra a fissare con rabbia Fulvio, identificandolo come il maschio per eccellenza che pensa solo al sesso. Dopo qualche secondo, Serena gli sputò in faccia, rifiutando l'offerta del ragazzo. Non appena Fulvio si asciugò il volto, alzò nuovamente la mano contro la giovane ragazza. Lei chiuse gli occhi nella speranza di non sentire troppo dolore e porse le mani per difendersi. All'improvviso, una folata di vento la travolse, scompigliandole tutti i capelli e non facendole capire più nulla. Per la disperazione del momento, lanciò un grido al cielo, sperando che qualcuno la sentisse e la potesse portare in salvo. Terminata la folata di vento si scostò i capelli dagli occhi e vide sgomenta un uomo di fronte a lei che bloccava la mano di Fulvio con decisione e fermezza. L'individuo portava una felpa a cerniera marrone con il disegno di una fenice sulla spalla e con il cappuccio a punta sulla testa. Non riuscì a vedere il volto dell'individuo, ma finalmente intravedeva una piccola speranza di salvezza.

« E tu chi sare.. »

Il giovane aspirante infermiere non fece nemmeno in tempo a finire la frase che si vide arrivare un pugno in pieno volto, che gli spaccò il setto nasale. I compagni, intimoriti da ciò che era successo al loro amico, fecero qualche passo indietro per la paura. Serena non riusciva a capire di cosa avessero paura, erano quattro contro uno. Avrebbero potuto perfettamente attaccarlo insieme. Subito dopo capì il motivo del loro timore. Alle sue spalle era comparso un grosso animale dai lineamenti sfocati ed argentati che avanzava lentamente verso gli amici di Fulvio.

« Un lupo? »

Il grosso lupo attaccò velocemente i quattro ragazzi, mordendo con ferocia gli arti ed i volti dei giovani, spargendo per terra e per aria una grossa quantità di sangue. Gli schizzi di sangue sporcavano il volto ed i vestiti di Serena, disgustata dalla scena. All'improvviso, mentre il lupo era impegnato a sbattere per terra uno dei compagni di Fulvio, ormai privo di sensi, il suo salvatore con un solo schiocco di dita fece scomparire il lupo, facendolo dissolvere nell'aria. Non appena diede un po' di respiro agli aggressori della giovane ragazza, tre di questi, Fulvio compreso, ne approfittarono per scappare, lasciando i propri amici per terra. L'individuo incappucciato si assicurò che gli aggressori fossero solo svenuti e non fossero stati uccisi dopo l'attacco di quello strano lupo. Appena ebbe controllato la salute dei due, si girò verso Serena, vedendola piena di sangue. Appena vide il sangue sul suo corpo, le si avvicinò e gli toccò dolcemente il mento, accorgendosi con sollievo che il sangue non era il suo. Non appena rialzò la dolce fanciulla, si girò nuovamente e si incamminò verso la Palmiro Togliatti.

« Aspetta! »

Il misterioso individuo incappucciato si fermò di colpo e si girò verso la giovane ragazza, sorridendogli.

« Chi sei? »

All'improvviso sulle sue spalle incominciarono a formarsi delle strane forme, della stessa consistenza di cui era fatto il lupo di prima. Dopo qualche secondo la forma si fece sempre più chiara, e sulle spalle del misterioso salvatore si formarono delle ali da angelo che, sbattendo contro l'aria, facevano lentamente alzare da terra l'individuo incappucciato. Senza pronunciare parola alla ragazza dalla bassa statura, si alzò in volo andando in direzione di Cinecittà, lasciandola basita e confusa. Dopo qualche secondo, Serena vide in lontananza Donato che suonava insistentemente al suo citofono. Lentamente si avvicinò al suo giovane amico e, senza preavviso, gli poggiò la mano sulla spalla per farlo girare.

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