SPECIAL SHIN: TEETH
- Guarda, la statua della libertà!- esclamo.
- Bè... È solo una statua- commenta Akutagawa.
- Si ma... Non mi sono mai mosso da Yokohama, è tutto un po' nuovo per me- ammetto, guardandomi intorno.
L'America è completamente diversa dal Giappone.
Lo sento trattenere una risata.
- Sembri proprio un bambino- afferma.
- Sono solo un po' emozionato- borbotto.
- Bè, conoscevo questo rischio quando ti ho chiesto di venire con me- afferma.
Faccio un piccolo sorriso; in effetti, sono felice che me l'abbia chiesto.
Akutagawa è una persona che fa molta fatica ad accettare e capire i suoi sentimenti, per questo ho sempre paura che mi chiuda fuori.
Siamo in America da una settimana ormai, e sto ancora cercando di capire come stia lui.
Ha iniziato subito la cura e pare si senta un po' meglio, ma spesso quando andiamo in giro, quando parliamo con i dottori, quando mangiamo, dopo il sesso... Ha un'espressione vuota, pensierosa.
Vorrei capire cosa gli passi per la testa, ma non vuole dirmi niente; spero solo non sia nulla di serio.
- Ti va se stasera cenassimo in camera, invece di uscire di nuovo? Il cibo dell'hotel mi sembra buono- gli propongo.
- Guarda che non sono affaticato- mi dice.
- Non lo dico per quello, ho solo voglia di rilassarmi un po' con te- affermo.
Lui mi fissa per un attimo, poi annuisce.
- Allora se ti va possiamo iniziare a tornare a casa-.
- Va bene- inizia a camminare verso la fermata del pullman.
Lo seguo; sto sbagliando a trascinarlo in giro per la città? Però è lui che ha detto che ha voglia di muoversi, e anche che Gin lo ucciderà se non farà un po' di turismo...
Il pullman arriva praticamente subito, per fortuna, e riusciamo a trovare due posti a sedere; Akutagawa si volta verso il finestrino ed inizia a guardare fuori.
Lo osservo; è tornato pensieroso... Vorrei davvero sapere cosa gli passi per la testa, ma forzarlo a dirmelo peggiorerebbe solo le cose.
Allungo la mano, poggiandola sulla sua; non mi guarda, ma intreccia le dita con le mie, facendomi sfuggire un piccolo sospiro di sollievo.
Aspetterò fin quando non sarà pronto a parlarne, e intanto gli farò capire che io sono qui per lui, se ha bisogno.
Arriviamo poco dopo davanti all'hotel; tra i soldi del premio di musica, quelli che Mori e Fukuzawa hanno insistito per darci e quelli che Tachiara aveva ottenuto da Fyodor, ci hanno spediti in un hotel a cinque stelle e la nostra camera è grande praticamente quanto casa mia.
Abbiamo provato a dire che non era necessario, ma non c'è stato verso di fargli cambiare idea.
- Io volevo farmi una doccia- affermo quando entriamo in stanza.
- Allora intanto prendo da mangiare- dichiara lui, andando verso il tavolo dove c'è il menù del servizio in camera.
Lo guardo per un attimo, torturandomi leggermente l'interno della guancia; dovrei chiedergli di venire con me? O è meglio lasciarlo riposare?
Lui non ha detto niente e mi sembra concentrato sul menù, così decido di muovermi ad andare in doccia.
Entro in bagno, anche questo esageratamente grande, e mi spoglio velocemente, per poi infilarmi sotto il getto d'acqua.
Dopo un attimo, sento aprirsi la porta; non dico niente e continuo a dare la schiena all'entrata della doccia, per evitare che cambi idea.
La porta della doccia si apre e poco dopo sento la sua fronte poggiarsi contro la mia schiena.
- Non dire niente- mormora.
Serro le labbra; allora c'è davvero qualcosa che non va. Ma cosa? Posso fare qualcosa per lui?
Allungo la mano e prendo il bagnoschiuma.
- Posso?- mormoro.
Lui si irrigidisce leggermente, ma lo sento annuire.
Si stacca da me ed io mi volto; ha ancora un po' d'ansia a mostrare il suo fisico, anche se la sua anoressia sta leggermente migliorando.
Ho provato più volte a dirgli e a fargli capire che per me non è un problema, ma temo gli ci vorrà ancora un po' per superarla.
Gli lavo delicatamente il corpo; sento per tutto il tempo il suo sguardo su di me, ma dato che continua a non parlare decido di fare lo stesso.
Rimane a fissarmi anche mentre mi lavo io, e quando ho finito usciamo entrambi dalla doccia.
Mentre ci rivestiamo, sento suonare il campanello; dato che Akutagawa è ancora senza maglietta, vado io ad aprire, trovandomi davanti una cameriera dell'hotel.
- Salve, avete ordinato il servizio in camera?- mi chiede con un sorriso gentile.
- Si; entra pure- le dico, spostandomi.
Lei entra, spingendo il carrellino con il cibo; con la coda dell'occhio, vedo Akutagawa uscire dal bagno.
- Chiamatemi pure quando volete che lo porti via- ci dice la cameriera.
- Grazie mille- le rispondo con un sorriso; lei ricambia ed esce dalla stanza, chiudendo la porta.
Neanche il tempo di voltarmi che mi trovo contro il muro con la mano di Akutagawa attorno al collo.
- Che cazzo era quello?- ringhia.
- Quello cosa?- chiedo, confuso.
- Quella ti fa gli occhi dolci e tu cosa fai? Le sorridi? Davanti a me tra l'altro-.
Sbatto un attimo le palpebre.
- Sei... Geloso?- mormoro.
- Geloso? Io? Ti pare? Mi dà solo fastidio questo tuo comportamento- sbuffa.
- Sono solo stato cortese con una ragazza che stava facendo il suo lavoro. Ti ricordo che sono qui con te e per te, non andrò certo a cercarmi qualcuna in giro- gli faccio notare.
- Ma per favore, saresti corso in America per chiunque!- esclama.
- Ma di che parli?- sbuffo.
- Tu sei una persona gentile, attiri gli altri come una calamita perché vedi la bontà in tutti e se uno sconosciuto ti chiedesse di disinnescare una bomba per salvarlo lo faresti-.
- E questo lo pensi perché... Una camiera mi ha guardato?- mormoro, confuso.
- Fosse solo la cameriera! Almeno qui gli sguardi di Kyoka e di Lucy non posso seguirti- sbuffa.
- Kyoka e Lucy? Cosa c'entrano?- chiedo.
Lui mi guarda male.
- Non dirmi che non ti sei mai accorto che ti facevano gli occhi dolci; sanno tutti che piaci ad entrambe- afferma.
Sbarro gli occhi.
- Ma non è vero! Kyoka è di famiglia e Lucy è solo un'amica. E poi parli proprio tu, che non hai mai degnato Higuchi di uno sguardo- gli faccio notare.
- Higuchi non è innamorata di me-.
- E Chuya-san è etero... Senti, ragazze a parte. È vero, cerco di essere sempre gentile ed aiutare più persone possibili; ma adesso sono qui con te e sono concentrato su di te. È con te che mi interessa stare, quindi non pensare agli altri perché non li noto nemmeno- sbuffo.
- Non parlare come se fossi il tuo grande amore da anni, mi conosci appena, non siamo neanche innamorati- ribatte lui.
Rimango un attimo immobile a questa frase.
È vero, ci conosciamo da poco e ancora non abbiamo capito come mai riusciamo a comportarci come se ci conoscessimo da tempo, come se fosse normale per noi stare insieme.
Ma non penso che questi sentimenti siano dovuti solo ad un caso, al fatto che io sono gentile e lui aveva voglia di fare sesso.
- Atsushi non intendevo... Insomma, non è un po' presto per provare certe cose?- mormora.
- Non penso ci sia un tempo. Però... Non importa- lo supero e vado verso il letto - innamorati o meno, sono qui per te ed è esattamente qui con te che vorrei essere. Per cui, invece di farci rovinare le giornate da gelosie inutili, perché non ci rilassiamo un po' come avevamo detto?- volto la testa e gli faccio un sorriso.
Mi ritrovo sdraiato sul letto, le sue mani che mi stringono i polsi bloccandoli al materasso e le nostre labbra unite.
Per un attimo mi lascia senza fiato, ma si stacca quasi subito.
- Sei davvero incredibili Tigre, e devo ancora capire in quale senso; ma mi piace fin troppo- mormora, prima di baciarmi di nuovo.
Mi sfugge un sorriso; almeno, sembra essersi calmato. Spero solo di riuscire a farlo stare meglio prima che accada qualcosa.
Lo speravo davvero, ma da quella sera Akutagawa ha iniziato ad uscire di notte.
Non ho idea di dove vada; non puzza di alcool, per cui dubito vada a bere, e non ha addosso altri segni particolari.
Ho provato a seguirlo, ma si è limitato a passeggiare in giro per il quartiere.
Cosa gli prende? Perché non me ne parla? Mi sembra sempre più distante...
Ogni volta che provo a parlargliene svia il discorso, e in realtà sto iniziando a stancarmi un po' anch'io.
Non ce la faccio più a vederlo così: non ce la faccio a vederlo stare così male, a non sapere cosa gli passi per la testa.
Si ostina a non dirmi niente, ma come faccio a stare vicino ad una persona che non mi dice mai niente e che sembra volermi chiudere fuori dalla sua vita?
Non lo accetto: ho scelto di stare con lui e di aiutarlo, e lo farò.
Apro gli occhi mentre lui chiude la porta dopo essere uscito dalla stanza per l'ennesima volta.
Rimango per un attimo in silenzio, aspettando per vedere se torna indietro, e dato che non succede mi tiro su.
Mi dirigo verso i miei bagagli; io e Akutagawa ci siamo portati dietro un paio di strumenti, ma dato che abbiamo girato parecchio non li abbiamo ancora utilizzati.
In realtà non so bene cosa farò con il mio amore per la musica; suonare da solo non fa per me, preferisco di gran lunga farlo con qualcuno, ma diventare famoso o simili non mi interessa.
Cerco di rimandare a dopo la conversazione con me stesso sul mio futuro; adesso, la mia abilità mi serve per il momento che sto vivendo.
Tiro fuori la chitarra; suono principalmente il basso, ma Dazai-san mi ha insegnato le basi anche della chitarra.
Prendo il telefono e apro lo spartito che ho scaricato ieri: si, dovrebbe andare bene.
Mi siedo sul letto ed inizio a provare la canzone; fortuna che la stanza è insonorizzata, così posso provare senza problemi.
Lancio un'occhiata all'orologio; Akutagawa di solito sta fuori un paio d'ore, per cui ho abbastanza tempo per provare.
Quando vedo la porta aprirsi, sono pronto; Akutagawa rimane piuttosto sorpreso nel vedermi in piedi, con la chitarra in mano.
- Che ci fai sveglio?- mi chiede, leggermente in ansia.
- Non fare l'espressione da "sono stato scoperto", è più di una settimana che so che vai in giro di notte- affermo.
Lui chiude la porta.
- Non sei mia madre, non devo dirti tutto ciò che faccio- dichiara.
- No, non sei tenuto a farlo. Ma sono il tuo ragazzo, sono qui per te; anche se non ti va di dirmi tutto, potresti almeno evitare di agire alle mie spalle e di comportarti in modo così distante- ribatto.
- Esco solo a schiarirmi le idee con una passeggiata, non è niente di che- afferma.
- Perché non me l'hai mai detto? O chiesto di venire con te? Avrei capito se mi avessi detto che volevi rimanere solo, ma almeno mi avrebbe fatto piacere essere preso in considerazione- dichiaro.
- Tu non c'entri, sono pensieri miei- ribatte.
- Si ma io sono qui proprio per aiutarti con i tuoi pensieri! Come faccio se non mi dici niente? Così mi porti a pensare di essere solo un peso per te!-.
Lui sbarra gli occhi.
- Io sono... Felice che tu sia qui. Ma non è facile per me- mormora.
Faccio un respiro profondo.
- Siediti un attimo, per favore- dico.
Lui mi guarda con aria confusa, ma poi va a sedersi sul letto.
Mi sistemo davanti a lui con la chitarra ed inizio a suonare; questa è una canzone che Dazai-san aveva iniziato tempo fa, ma alla fine aveva deciso di non scriverla e mi ha passato la sua idea.
Non sono mai stato un grande compositore, infatti ho impiegato anni a farcela, però nell'ultimo periodo avevo trovato l'ispirazione giusta per finirla.
- Ho deciso di chiamare questa canzone "Teeth"- affermo, prima di iniziare a suonare.
Some days, you're the only thing I know
Only thing that's burning when the nights grow cold
A volte, mi sembra quasi che non ci sia nient'altro oltre a noi: mi sembra di vivere dei momenti in cui la vita è completamente nuova al tuo fianco, in cui posso combattere per me stesso.
Can't look away, can't look away
È da quando ti ho conosciuto che non riesco a fare a meno di guardarti e di pensare a te.
Beg you to stay, beg you to stay, yeah
Voglio evitare a tutti i costi di perderti.
Sometimes, you're a stranger in my bed
Ma a volte mi sembra che tu sia solo un estraneo che dorme al mio fianco.
Don't know if you love me or you want me dead
Non capisco se ci tieni a me o se ancora sei invaso dall'odio nei miei confronti.
Push me away, push me away
Continui a spingermi via senza darmi spiegazioni.
Then beg me to stay, beg me to stay, yeah
Quando io vorrei solo che parlassi con me.
Call me in the morning to apologize
So che ti dispiace, che fai fatica anche tu.
Every little lie gives me butterflies
Per questo mi emoziono ogni volta che ti scusi e provi a capire i tuoi errori.
Something in the way you're looking through my eyes
Perché sento qualcosa di speciale tutte le volte in cui mi guardi negli occhi.
Don't know if I'm gonna make it out alive
E ancora non so come affrontare tutto questo.
Fight so dirty, but you love so sweet
Tratti tutti come se non te ne fregasse, ma quando vuoi tentare di mostrare quanto ci tieni sei sempre in imbarazzo e risulti davvero dolce.
Talk so pretty, but your heart got teeth
Sei in grado di parlare con calma, ma con parole che feriscono.
Late night devil, put your hands on me
Quando facciamo l'amore mi sembra sempre di essere completamente preda della tua mente.
And never, never, never ever let go
E io non intendo lasciare andare tutto questo.
Fight so dirty, but you love so sweet
Anche se sei tu il primo a contraddirti.
Talk so pretty, but your heart got teeth
Il primo a farti male da solo.
Late night devil, put your hands on me
Il primo a pensare di essere un demone.
And never, never, never ever let go
Non voglio lasciare andare.
Some days, you're the best thing in my life
Ogni tanto penso che incontrarti sia la cosa più bella che mi sia capitata.
Sometimes when I look at you, I see my husband
Penso... Che sarei davvero felice di passare la mia vita con te.
Then you turn into somebody I don't know
E a volte ti rabbui, sembra che mi odi.
And you push me away, push me away, yeah
Torni a spingermi via come se non valessi niente.
Call me in the morning to apologize
Poi vieni a scusarti perché ti interessa.
Every little lie gives me butterflies
Perché so che fingi di provare solo odio.
Something in the way you're looking through my eyes
Però c'è qualcosa di speciale nel modo in cui mi osservi.
Don't know if I'm gonna make it out alive
Che mi fa pensare di poter vivere solo se mi guardi.
Fight so dirty, but you love so sweet
Stai combattendo contro te stesso, ma sai anche come volere bene agli altri.
Talk so pretty, but your heart got teeth
Sai fingerti gentile e anche ferire in un attimo.
Late night devil, put your hands on me
Ogni volta che mi tocchi posso sentire tutto il tuo bisogno di essere amato.
And never, never, never ever let go
Per questo non lascerò andare.
Fight so dirty, but you love so sweet
Voglio vederti combattere per poter amare anche te stesso.
Talk so pretty, but your heart got teeth
Voglio vederti usare le tue abilità per farti del bene.
Late night devil, put your hands on me
Voglio che tu ti senta libero di farti vedere da me.
And never, never, never ever let go
Voglio che anche tu decida di non lasciarmi andare.
Blood on my shirt, rose in my hand
Anche se può fare male, voglio continuare a rimanere con te.
You're looking at me like you don't know who I am
Non voglio correre il rischio di te che mi guardi come se non fossimo niente uno per l'altro.
Blood on my shirt, heart in my hand
Still beating
Anche se sto male, il mio cuore continuerà a battere.
Fight so dirty, but you love so sweet
Continuerò a combattere anch'io mentre ti mostro quanto tengo a te.
Talk so pretty, but your heart got teeth
Proverò a farti capire le cose, non mi arrenderò.
Late night devil, put your hands on me
Lascerò che il tuo demone venga fuori.
And never, never, never ever let go
E non ti lascerò andare.
Fight so dirty, but you love so sweet
Combattiamo insieme per poterci amare.
Talk so pretty, but your heart got teeth
Parliamo tra di noi, lasciamo uscire i nostri sentimenti.
Late night devil, put your hands on me
Lasciamo uscire i nostri demoni.
And never, never, never ever let go
E non lasciamoci andare.
Teeth
Combattiamo.
Teeth
Insieme.
Teeth
Possiamo farcela.
Never, never, never ever let go
- Io non lascerò andare. E tu?- chiedo.
Akutagawa mi fissa per un attimo.
- Perché io? Perché fai tutto questo per uno come me?-.
- Akutagawa, devi smetterla- mi tolgo la chitarra e vado verso di lui - cosa significa "uno come me"? Tu pensi di essere il ragazzo peggiore del mondo, pensi di essere qualcuno che si merita di stare solo, di dover essere odiato. Ma non è vero. Tu sei un ragazzo che soffre perché il suo mentore non l'ha mai riconosciuto, che sta soffrendo perché è malato, che prova a fare il duro ma non appena ha visto che ero in difficoltà è corso ad aiutarmi. Hai i tuoi difetti, come tutti, ma non mi importa perché so che dietro quella maschera nascondi una persona davvero fantastica e che vorrei conoscere al meglio. Ma me lo devi permettere, altrimenti sarà solo doloroso per entrambi- affermo.
Lui mi fissa per un attimo.
- Cosa c'è che non va? Io sono qui per te- sussurro, prendendogli la mano.
- Io... Non lo so. Sono confuso; ancora non ci credo di stare guarendo, non ho idea di cosa fare della mia vita, e neanche con te. Sei un ragazzo che conosco appena e mi fa paura che io tenga così tanto a te; ci sono mille persone che ti vorrebbero al loro fianco ed io mi ritrovo a chiedermi se sia la persona giusta, quella che può renderti più felice- butta fuori tutto d'un fiato.
- Non devi pensare a me: sono grande, so capire cos'è meglio per me; e io so che mi rende felice essere qui con te, so che stare con te mi piace e non voglio rinunciare per nessun motivo al mondo. Siamo qui per te ora, per farti guarire: abbiamo tempo per pensare alla nostra vita, non c'è fretta- affermo.
- E se qualcosa andasse storto?- mormora.
- Allora lo affronteremo- dichiaro.
Mi fissa negli occhi.
- E se non fossimo più insieme?-.
- Poniamoci un obiettivo: noi siamo praticamente la terza generazione di coppie tra membri della Ada e della Port Mafia. E saremo i primi a non separarci. Ci stai?-.
Lui fa un piccolo sorriso.
- Mi piace come piano- mormora.
- Anche a me. Ti senti un po' meglio?- gli chiedo.
Lui annuisce.
- Anche se mi sentirò ancora meglio dopo questo- mi tira verso di lui, facendomi finire sdraiato sul letto.
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Le sue labbra si posano sulle mie in un bacio quasi delicato, ma comunque passionale; la sua lingua chiede l'accesso alla mia bocca e non esito a darglielo, mentre una sua mano scorre sul mio fianco.
Inizia a slacciarmi i pantaloni, ma è più delicato del solito, sembra quasi come se avesse un po' di timore.
Gli mordo appena il labbro inferiore e lui mi guarda, sorpreso.
- Non serve che tu sia gentile, mi... Piace quando sei un po' violento- ammetto, arrossendo leggermente.
- Hai appena decretato la tua fine, tigre- dichiara, prima di avventarsi di nuovo sulle mie labbra.
Questa volta infila la lingua quasi a forza, mentre sento i pantaloni venirmi praticamente strappati via.
Cerco di riprendermi dalla foga del momento ed allungo le mani per sfilargli la maglietta; si stacca per togliersela e ne approfitta per sfilarmi anche la mia.
Torniamo a baciarci e sposto delicatamente le mani sul suo petto; lui si irrigidisce leggermente, ma continuo ad accarezzarlo dolcemente fin quando non si rilassa.
Porto le mani sui suoi pantaloni ed inizio a slacciarglieli.
- Impaziente tigre?- mi sussurra all'orecchio, con un tono di voce talmente profondo da farmi vibrare peggio della corda di un basso.
- Mi rendi tu impaziente- sussurro.
Si fionda sul mio collo, iniziando a morderlo e a baciarlo, provocandomi piccole scariche di piacere, mentre io gli sfilo i pantaloni.
Lo sento fermarsi in un punto poco sopra la spalla dove penso mi abbia appena lasciato un succhiotto; non me ne aveva mai fatti prima.
- Alla prossima che ti guarda faccio vedere questo- dichiara, facendomi ridere.
Allaccio le braccia attorno al suo collo e lo fisso negli occhi.
- Akutagawa, posso guardarti?- gli chiedo.
Lui esita per un attimo, poi annuisce e si tira su.
Mi metto a sedere di fronte a lui ed osservo il suo corpo magro, fin troppo, ma sta decisamente iniziando a riprendersi.
- Fa impressione?- mormora, e vedo la sua mano cercare la mia.
Gliela stringo, e invece di rispondere mi chino in avanti; mi avvicino al suo capezzolo ed inizio a leccarlo lentamente.
Lui sembra sorpreso, e quasi subito gli sfugge un piccolo gemito; sorrido e continuo, utilizzando anche leggermente i denti, per poi scendere a baciare il suo corpo, il petto, i fianchi, il ventre, fermandomi poco sopra la zona pubblica.
Mi tiro su e lo guardo negli occhi.
- A me piace- affermo.
Lui mi fissa per un attimo.
- A me piaci tu- mormora.
Mi sento arrossire, ma prima che possa rispondere la sua mano si è infilata nei miei boxer ed ha iniziato a muoversi sulla mia erezione.
Inizio ad ansimare e mi sento diventare sempre più caldi; lui fa un mezzo sorriso furbo che mi fa venire voglia di tenergli testa.
Allungo anch'io la mano, portandola all'interno dei suoi boxer, e compio il suo stesso movimento.
Le sue labbra finiscono di nuovo sulle mie e mi ritrovo nuovamente sdraiato; continuo a muovere la mano mentre il piacere si propaga sempre di più nel mio corpo.
Lo sento tirarmi giù i boxer e lo aiuto a sfilarmeli, prima di fare lo stesso con i suoi.
- Girati- mi sussurra all'orecchio.
Scuoto la testa.
- Questa volta voglio guardarti- dichiaro; e non accetto un no come risposta.
Lui mi fissa per un attimo.
- Sappi che sarò meno gentile- afferma.
- Come se questo potesse spaventarmi- ribatto.
Mi bacia nuovamente mentre con una mano mi apre le gambe; lascio andare la sua erezione e allaccio le braccia attorno al suo collo, stringendolo di più a me, mentre sento un suo dito entrare dentro di me.
Inarco appena la schiena mentre lui torna a baciarmi il collo.
- Akutagawa- gemo.
- Tu parli sempre troppo durante il sesso- borbotta lui, guardandomi.
- Volevo solo dirti che anche tu mi piaci- affermo con un sorriso.
Lo sento togliere il dito ed entrare dentro di me con un colpo secco; rilascio un piccolo grido di sorpresa e piacere mentre lui si china vicino al mio orecchio.
- Qualcuno potrebbe non aver capito bene; chi è che ti piace?- sussurra, mentre inizia a muoversi dentro di me.
- Akutagawa- gemo, stringendolo.
Lui mi solleva le gambe, portandosele sulle spalle e scivolando ancora più a fondo.
- Dillo di nuovo, devono sentirti tutti- sussurra, aumentando il ritmo delle spinte.
- Aku... Tagawa...- gemo nuovamente, con il respiro pesante, mentre il piacere prende possesso del mio corpo.
La sua mano si posa sulla mia erezione ed inizia a muoverla.
- Aku... Ah... Lì... Aku...-.
Ad ogni mia parola va sempre più veloce, colpendo violentemente il punto che mi provoca più piacere.
- Aku... Ah... Ryunosuke...- mormoro.
Sembra sorpreso di sentirsi chiamare per nome, ma a giudicare dal ritmo che sta prendendo la cosa gli è piaciuta parecchio.
- Ryunosuke... Ah... Sto...- mi aggrappo a lui, cercando di trasmettergli quanto tutto questo mi stia piacendo, quanto io stia bene in questo momento.
Gli graffio appena la schiena e lo sento gemere leggermente.
- Ryu... Ah... Di più...- mormoro.
- Non essere impaziente Tigre... Sta per arrivare il tuo momento- aumenta le spinte, i nostri corpi si scontrano violentemente, i nostri respiri si mischiano mentre le nostre labbra tornano ad unirsi.
Mi sembra quasi che si stia spingendo sempre più a fondo, come a voler raggiungere ogni parte di me.
Lo stringo più forte mentre inizio a venire; stringo appena i glutei mentre inarco leggermente la schiena e lo sento riversarsi dentro di me.
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Le sue braccia passano attorno alla mia vita e mi stringe a sé.
- Grazie, Tigre- sussurra.
Sorrido e lo stringo a mia volta.
- Qualsiasi cosa succederà... La affronteremo insieme- affermo.
Non serve avere fretta, non serve dirci subito che ci amiamo o altro; abbiamo tempo, affronteremo tutto insieme.
- Stavo pensando...- mormora.
- Dimmi-.
- E se aprissimo un orfanotrofio?-.
Lo guardo, sorpreso.
- Un orfanotrofio?-.
Lui annuisce.
- Chi meglio di noi potrebbe sapere... Come aiutare dei bambini che si sentono così soli e fuori dal mondo?- sussurra.
Sorrido.
- Hai ragione. È un'ottima idea; apriamo un orfanotrofio!-.
Stavolta è veramente finita...
Tra l'altro ho realizzato adesso che un'altra opzione oltre a Joe e Cherry era mettere Noè e Vanitas ahahha ma ci penserò nella prossima FF
Grazie ancora a tutti voi che l'avete letta, spero ci risentiremo presto!
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