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SEND MY WHISTLE

Ok. Di solito, quando uno sconosciuto mi invita a bere, mi immagino di trovarmi ad un bar qualsiasi intento a cercare una scusa per andarmene.

Non in un super attico con un mobile per gli alcolici più grande di casa mia.

- Gradisci qualcosa di particolare?- mi chiede Verlaine, togliendosi la giacca, che lascia piegata su una poltrona, prima di andare verso il mobile degli alcolici.

- Del vino andrà bene- affermo, dirigendomi verso l'enorme vetrata che c'è in fondo alla stanza.

Mi affaccio: è in alto quasi quanto l'ufficio di Mori; c'è una vista mozzafiato su tutta la città.

Vedo una mano allungarmi un bicchiere di vino; mi volto verso Verlaine, che ha anche lui un bicchiere in mano, mentre prendo il mio.

Ne bevo un sorso: è davvero buono.

- Ti chiederai come mai abbia voluto parlare con te- dice.

- Sì- rispondo, senza problemi.

- Mi incuriosci: la tua bravura nel canto è davvero fuori dal comune. Vorrei saperne di più su di te- dichiara.

- Quindi porti qui tutti i ragazzi che cantano bene?- commento.

- Per ora, tu sei l'unico ad aver attirato la mia attenzione- afferma lui.

- Se siamo così bravi, fateci vincere e basta no?- ribatto.

- Siamo solo degli sponsor: sono i giudici a decidere, e Fitzgerald vuole i soldi. Più ci sono persone brave, più la farà andare avanti- dichiara.

- Perfetto- borbotto; mi toccherà esibirmi per degli idioti ancora per un po'.

Sento la porta aprirsi e mi volto, mentre Arthur Rimbaud entra nella stanza.

Sbarro gli occhi.

- Lui che ci fa qui?- chiedo.

- È casa sua- dichiara tranquillamente Verlaine.

- Mi hai portato a casa di Arthur Rimanud?- chiedo, confuso.

- Paul, ne abbiamo già parlato: questa non è casa mia, è casa nostra- Rimbaud si avvicina a lui.

- La paghi tu- fa notare Verlaine.

- Sono ricco, non è mica un problema; e poi lavori per me, sono anche soldi tuoi- Rimbaud gli poggia una mano sulla guancia, si china e lo bacia.

Sbarro gli occhi e mi volto: questi due stanno insieme?! E chi lo sapeva...

Adesso mi sento in imbarazzo. Che diavolo ci faccio qui?

- Vi lascio alla vostra chiacchierata-.

Lancio uno sguardo ai due mentre Rimbaud va verso una delle porte a destra della stanza.

- Quasi dimenticavo- si volta verso di me - non penso tu avessi dubbi, ma ti avviso che avete passato anche la seconda fase- afferma.

- Grazie dell'informazione- gli dico, e lui sparisce nell'altra stanza.

- Relazione segreta?- chiedo a Verlaine.

- Per mio volere: non voglio che abbia problemi. Allora Chuya, perché canti?-.

Lo fisso, sorpreso da questa domanda, anche se non lo dò a vedere.

- È una domanda a trabocchetto? Se ti faccio commuovere mi offrirai un contratto?-.

Lui trattiene una risata.

- Voglio solo capire. Non sembri il tipo da farlo per fama o soldi. Ho vissuto in modo simile a te, ma ho faticato molto di più a trovare qualcosa che mi facesse stare bene; voglio sapere cosa si provi- dichiara.

Lo fisso; non riesco a capire dove voglia arrivare.

- Come sai cosa ho vissuto?-.

- Fitzgerald ha due collaboratori bravi a fare ricerche- risponde lui.

Buona a sapersi...

- Non aspettarti un discorso sulla musica che mi ha salvato o cose simili: io canto perché mi fa stare bene, non c'è altro motivo- affermo.

È l'unico modo che ho per sfogarmi, lasciare andare le mie emozioni senza sentirmi debole.

Ma se lo dicessi, rivelerei le mie debolezze: le sa già la persona sbagliata, non mi serve che le conosca anche uno sconosciuto.

- Questa è comunque un'ottima motivazione- afferma Verlaine, poi si volta - ti lascio andare, tra poco avrai un altro concerto; devi prepararti-.

Gira la testa verso di me e fa un piccolo sorriso.

- Sono sicuro che mi lascerai nuovamente a bocca aperta- afferma.

Quest'uomo... È davvero strano.

Non capisco cosa voglia da me, non capisco da cosa derivi la sua curiosità, a cosa mirino le sue domande.

Faccio un cenno di saluto ed esco dalla casa, dirigendomi in strada ed iniziando a camminare verso il mio appartamento.

Quell'uomo sembrava semplicemente curioso, ma ho imparato che non devo fidarmi di nessuno: dovrò tenere gli occhi aperti su di lui.

- Adesso esci tranquillamente con gli sconosciuti?-.

Mi volto di scatto: Dazai è immobile a pochi metri da me.

- Non ti ho già detto di starmi alla larga?- sbuffo.

Perché comprare sempre dove ci sono io?

- Da quando ascolto ciò che mi dicono gli altri?- viene verso di me e si ferma a pochi centimetri di distanza.

- Perché eri con Paul Verlaine?- mi chiede.

- Non sono affari tuoi- affermo.

- Non è che...- fa un sorrisetto - ti sei ingelosito perché hai visto Yosano venire a casa mia?-.

Sbarro gli occhi; quindi sa che sono passato vicino a casa sua?

- Non farti ilusioni: sono passato per puro caso, e non me ne frega niente con chi esci- affermo.

- Mh? Quindi è stato il tuo subconscio a portarti dritto da me eh?- commenta.

- Eh? Non dire cazzate! Non penso più a te da tempo, ho festeggiato quando te ne sei andato!- dichiaro.

- Certo. Per questo canti ancora per me no?- commenta.

- Io non canto per te: canto per me stesso. Se ti sei sentito preso in causa, significa che hai ricevuto il messaggio "stai lontano da me perché non mi importa più niente di te". Magari il tuo bel cervellino recepirá il messaggio- affermo.

- Mi riempi ancora di complimenti eh?- fa qualche passo verso di me, avvicinando le labbra al mio orecchio - continua a cantare per me, e sarai ricompensato- sussurra, sfiorandomi appena il choker con le dita, prima di allontanarsi.

Serro i denti.

- Lo odio alla follia- ringhio.

Quel ragazzo... Pensa di poter sparire dalla mia vita, lasciandomi da solo, facendomi soffrire come non mai, facendomi passare le notti a chiedermi se avessi sbagliato io.

E quando avevo accettato che non era colpa mia, che era stato lui a decidere, completamente da solo, è ricomparso, e pretende di poter fare come un tempo, di poter giocare con me, in quel suo strano modo flirtante che mi ha sempre fatto impazzire in molti modi diversi, di potermi manipolare e divertirsi? E magari poi andarsene di nuovo?

No, non glielo lascerò fare.

Tiro fuori il telefono e mando un messaggio: la canzone nuova aspetterà, ne ho un'altra in mente adesso.

Mentre mando un messaggio, me ne arriva un altro... Dal numero sconosciuto.

Ma che hanno tutti ultimamente?

Vorresti vendicarti di lui?

Tsk, come se avessi bisogno d'aiuto.

Mi prenderò la mia vendetta da solo.

Ritiro il telefono e mi avvio verso casa: cambierò le carte in tavola ad ogni costo.

Il giorno dopo, lo passo in casa a suonare: niente messaggi da numeri sconosciuti, niente persone che mi invitano a caso a bere con loro, niente Dazai.

Solo io e la musica.

La musica con cui gli farò capire chi sono, e che non dipendo più da lui.

La sera, sono più carico che mai.

- Non sei un po' agitato per la canzone che devi cantare?- commenta Gin.

- È calma solo all'apparenza: ma le parole devono colpire come un coltello- dichiaro.

- Fatto qualche incontro spiacevole?- chiede Ozaki.

- Un cadavere vivente un paio di giorni fa- dichiaro.

- Perché non avevo dubbi?- commenta Tachiara.

Gli lanciò un'occhiataccia: quasi lo preferivo da triste... Sembra essersi ripreso, per cui non doveva essere niente di grave.

Con la coda dell'occhio, vedo che Akutagawa ha chinato leggermente la testa.

Dopotutto, lui conosceva quello stronzo da prima di me... E per qualche motivo, lo ammira, anche se non capisco come si possa fare ad ammirare una persona simile: è bravo solo a cantare. E a fare soffrire le persone.

Bussano alla porta e Higuchi va ad aprire; come le scorse volte, ci troviamo davanti Paul Verlaine.

- Tra poco tocca a voi- afferma.

Gli altri prendono i loro strumenti e ci dirigiamo fuori dalla stanza, verso il palco.

La band precedente scende, noi aspettiamo di essere presentati e poi saliamo tra le grida di acclamazione del pubblico.

Mi sa che iniziano a conoscerci... Bene.

Ti supereró.

- Buonasera a tutti! Ormai ci conosciete, siamo la "Port Mafia"!-.

Attendo qualche secondo che smettano di urlare prima di continuare a parlare.

- La canzone di stasera si intitola- porto lo sguardo su Dazai - "Send my love (to tour new lover)"-.

Lo vedo sorridere, e mi aumenta la voglia di fargli sparire quel sorriso dalla faccia.

Mi volto verso i miei compagni e faccio cenno di iniziare.

This was all you, none of it me
You put your hands all over my body and told me, mmm
You told me you were ready

Eri sempre tu a decidere: cosa fare, dove andare, come agire; hai conquistato completamente la mia mente e il mio corpo.

E io ti seguivo perché pensavo lo volessi... Pensavo mi volessi.

For the big one, for the big jump
I'd be your last love, everlasting, you and me, mmm
that was what you told me

Mi avevi detto che ero l'unico per te, che non avresti amato nessun altro, che volevi solo me, che avevo qualcosa di speciale.

I'm giving you up
I've forgiven it all
You set me free

Non ce l'ho più con te: andandotene, mi hai liberato da una bugia.

Send my love to your new lover
Treat him better
We've gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain't kids no more

Dai pure quel finto amore alla tua nuova vittima: io ho già lasciato andare noi due.

Send my love to your new lover
Treat him better
We've gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain't kids no more

Fallo anche tu: lasciami andare, stai con chi vuoi, non farmi credere che ti importi ancora; non sono più un ragazzino, non cadrò nella tua trappola.

I was too strong, you were trembling
You couldn't handle the hot heat rising (rising), mmm
Baby, I'm still rising

Sai una cosa? Probabilmente hai avuto paura: paura della mia forza, dei miei sentimenti.

Per questo adesso non riesci a credere che io stia andando avanti, che io ti odi.

I was running, you were walking
You couldn't keep up, you were falling down (down), mmm
There's only one way down

Probabilmente hai capito che eri tu a non essere abbastanza; non potevi amarmi, e te ne sei andato.

È così no? Sei stato tu il debole.

I'm giving you up
I've forgiven it all
You set me free, oh

Grazie: mi hai liberato da quella debolezza.

Send my love to your new lover
Treat him better
We gotta let go of all of our ghosts
We've both know we ain't kids no more

Adesso però, smettila di attaccarti al passato solo perché con me stavi meglio.

Send my love to your new lover
Treat him better
We've gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain't kids no more

Concentrati sulla persona che hai ora al tuo fianco e lasciami in pace.

If you're ready, if you're ready

Puoi farlo?

If you're ready, I am ready

Io l'ho già fatto.

If you're ready, if you're ready

E se io l'ho già fatto e tu mi giri ancora intorno, signfiica che sei tu che non ci sei riuscito no?

We both know we ain't kids no more
No, we ain't kids no more

Ma ormai non siamo più bambini: smettila di giocare.

I'm giving you up
I've forgiven it all
You set me free

Senza di te, posso essere libero.

Send my love to your new lover
Treat him better
We've gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain't kids no more

Il problema sei tu... Lasciami andare.

Send my love to your new lover
Treat her better
We've gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain't kids no more
If you're ready, if you're ready (send my love to your new lover)

Te ne sei andato. Accettane le conseguenze.

If you're ready, are you ready? (Treat her better)

Stai con chi vuoi. E lasciami in pace.

We've gotta let go of all of our ghosts
We both know we ain't kids no more
If you're ready, if you're ready (send my love to your new lover)

Se non volevi farlo, dovevi pensarci prima.

If you're ready, are you ready? (Treat her better)
We've gotta let go of all of our ghosts

Adesso, è troppo tardi.

We both know we ain't kids no more

Sento appena gli applausi: so già di aver cantato bene.

Spero che il messaggio sia arrivato a te; magari, capirai che mi devi lasciare in pace.

Aspetto ancora un po' che continuino gli applausi, dopodiché scendo dal palco insieme alla mia squadra, mentre sale Margaret Mitchell.

- Sei stato bravo-.

Alzo lo sguardo, trovandomi di fronte Dazai.

- Tsk, non hai capito proprio niente di quello che ti ho detto- sbuffo.

- Sbaglio o... Hai cantato di nuovo per me?- sorride.

- Ma non dire cazzate!- sbuffo.

- E adesso, c'è una sorpresa per voi!- annuncia Mitchell.

- Dazai-san, io...- Akutagawa fa un passo in avanti, ma Dazai alza la mano e lo blocca.

- Mi piacerebbe rimanere a chiacchierare con voi, ma ho un'esibizione da fare- abbassa la mano e inizia a camminare verso il palco.

- Ascolta attentamente- mi sussurra, prima di salire, seguito dalla sua band.

Quell'idiota... Che diavolo ha in mente adesso?

- Venite: Mori probabilmente vuole che assistiamo- afferma Ozaki, spostandosi da di fianco al palco per andare più sul davanti.

La seguo, anche se controvoglia; ma non disubbidiró agli ordini.

E poi, voglio sapere cos'ha in mente questo idiota.

- Buonasera a tutti! Vi state divertendo?!- chiede la microfono, ottenendo un coro di risposte dal pubblico.

Esibizionista...

- Questa sera non era prevista una nostra esibizione, ma abbiamo comunque deciso di fare un piccolo intervento per riscaldare un po' gli animi. La canzone che vi canteremo- sposta lo sguardo su di me - si chiama "Whistle"-.

Sbarro gli occhi: non vorrà cantare davvero quella canzone, giusto?

A quando pare, sì.

Can you blow my whistle baby, whistle baby
Let me know
Boy I'm gonna show you how to do it
And we start real slow
You just put your lips together
And you come real close
Can you blow my whistle baby, whistle baby
Here we go

Non ci credo, sta davvero cantando questa canzone.

Cosa mi vuoi comunicare con questo? Pensi che verrò da te a implorarti di fare sesso?

Sei così disperato? O pensi che io lo sia?

In ogni caso, non funzionerà.

I'm betting you like people

Io ti odio.

And i'm betting you love creep mode

Odio che ogni tuo complimento, ogni tua carezza... Mi faceva stare bene.

And i'm betting you like boys that give love to boys

Tu... In quei momenti, riuscivi a farmi sentire come se mi amassi.

And stroke your little ego
I bet i'm guilty your honor

Perché mi tornano in mente le tue carezze? Perché mi torna in mente il tuo tocco?

But that's how we live in my genre

A te piaceva avere il controllo anche durante il sesso... E a me piaceva lasciartelo.

When in hell I pay rottweiler
There's only one flo, and one rida
I'm a damn shame
Order more champagne, pull it down hellstream

Mi ricordo ancora la tua voce eccitata che mi incitava.

- Di più, prendilo di più... Così, bravo- geme leggermente e mi accarezza i capelli, stringendoli appena.

Tryna put it on ya
Bet your lips spin back around corner
Slow it down baby take a little longer

- Non provare a finire in fretta: voglio assaporare ogni momento-.

Can you blow my whistle baby, whistle baby
Let me know

Perché mi stanno venendo in mente tutti i nostri momenti di passione?

Boy I'm gonna show you how to do it
And we start real slow

Mi hai insegnato tu come fare, mi hai insegnato un nuovo tipo di piacere.

You just put your lips together
And you come real close

E io... Amavo sapere di potertelo procurare.

Can you blow my whistle baby, whistle baby

Mi piaceva il modo in cui mi toccavi.

Here we go

Whistle baby,

I nostri respiri ansimanti

whistle baby,

I nostri corpi caldi.

whistle baby,

Le nostre labbra che si cercano.

whistle baby,

Le nostre mani che esplorano i nostri corpi.

Whistle baby,

Il tuo tocco rude ed eccitante.

whistle baby,

La tua voce sensuale.

whistle baby,

Tu dentro di me.

whistle baby,

Io stretto a te che penso di non poter essere più felice.

It's like everywhere I go
My whistle ready to blow
Shorty don't leave a note
He can get any by the low

Ovunque fossimo... Tu volevi farlo con me; adesso... Lo fai con qualcun altro.

Permission not approved
It's okay, it's under control
Show me soprano, cause boy you can handle

Dicevi che ti piaceva sentirmi gemere per te.

Baby we start snagging, you come in part clothes

Non perdervi occasione per spogliarmi.

Boy i'm losing wing, my Bugatti the same road
Show me your perfect pitch,

Dicevi di amare il mio corpo, che era perfetto.

You got it my banjo
Talented with your lips, like you blew out candles

- Le tue labbra mi faranno impazzire- geme.

So amusing, now you can make a whistle with the music
Hope you ain't got no issue, you can do it
Give me the perfect picture, never lose it

- Vederti in questo stato... È la mia immagine preferita in assoluto-.

Can you blow my whistle baby, whistle baby
Let me know
Boy I'm gonna show you how to do it
And we start real slow

Ti piaceva essere un po' violento, e la cosa mi ha sempre eccitato.

You just put your lips together
And you come real close
Can you blow my whistle baby, whistle baby
Here we go

Ti piaceva comandarmi.

Whistle baby,

Ti piaceva farmi fare ciò che desideravi.

whistle baby,

Ti piaceva vedermi eccitato per te.

whistle baby,

Ti piaceva immobilizzarmi per farmi ciò che desideravi.

whistle baby,

Ti piaceva che fingessi di ribellarmi mentre in realtà seguivo ogni tua parola

Whistle baby,

Ti piaceva prendermi fino allo sfinimento.

whistle baby,

Ti piaceva farmi urlare il tuo nome.

whistle baby,

Ti piaceva lasciarmi senza forze.

whistle baby,

Ti piaceva che fossi pronto a tutto ciò.

Go boy you can work it
Let me see your whistle while you work it

- Sei diventato veramente bravo con la bocca-.

I'mma lay it back, don't stop it
Cause I love it how you drop it, drop it, drop it, on me

- Vai più forte. Voglio... Che tu faccia molto di più-.

Now, shorty let that whistle blow
Yeah, baby let that whistle blow

Non ti sei mai fatto alcuno scrupolo a farmi tutto ciò che volevi.

Can you blow my whistle baby, whistle baby
Let me know
Boy I'm gonna show you how to do it
And we start real slow

E a me andava bene perché... Ti amavo.

You just put your lips together
And you come real close
Can you blow my whistle baby, whistle baby
Here we go

Ne hai sempre approfittato vero?

Whistle baby,

Del fatto che lasciavo che mi prendessi ovunque.

whistle baby,

Del fatto che non mi ribellavo mai.

whistle baby,

Del fatto che lasciavo che mi facessi del male.

whistle baby,

Ho lasciato che mi usassi per avverare tutte le tue fantasie.

Whistle baby,

Mi hai usato per il sesso... In ogni modo possibile.

whistle baby,

E a me è sempre andato bene, perché amavo farlo con te, anche in questo modo.

whistle baby,

Ti sei preso tutto quanto.

whistle baby,

E ora... Non vuoi più niente.

Gli applausi del pubblico mi riscuotono dal mio stato di trance.

Perché mi sono venute in mente tutte le nostre volte? Perché tutt'ora non mi pento di averti permesso di farmi tutto quello? Perché non posso semplicemente odiarti?

- Chuya-.

Mi volto verso Ozaki, che mi guarda con aria preoccupata.

- Sto bene; vado a casa- la supero, dirigendomi verso l'uscita.

- Maledetto Dazai, sempre a fare di testa sua- vedo Kunikida passarmi di fianco, borbottando qualcosa su Dazai.

- Buona fortuna- mormoro, prima di uscire.

L'aria fresca della notte mi investe per un attimo, dandomi la lucidità necessaria per camminare verso casa mia senza rischiare di finire sotto una macchina.

Eppure, c'è qualcosa di molto più pericoloso: la persona che mi sta seguendo.

- Chiamo la polizia- affermo.

- Vuoi farmi arrestare per troppa eccitazione?-.

Mi fermo e mi volto di scatto.

Quel cavolo di sorriso... Perché non se lo leva dalla faccia una volta per tutte?

- Mi spieghi cosa cazzo vuoi dalla mia vita?- sbuffo.

- Ancora non l'hai capito?- si avvicina a me; lentamente, come una tortura, avvicina le labbra al mio orecchio.

- Voglio te, Chuya-. Sento la sua mano allungarsi e sfiorare la mia erezione.

Perché? Perché mi sono eccitato a sentirlo cantare quella canzone? Perché ora... Non riesco a schiodarmelo di dosso?

Sento il mio telefono suonare e mi riscuoto; mi allontano di scatto, cercando di mantenere il sangue freddo.

- Vai al diavolo Dazai: dovevi pensarci quando mi hai abbandonato a cosa stavi perdendo. Ora è troppo tardi- mi volto ed inizio a camminare velocemente verso casa.

Questa volta, lui non mi segue.

Dopotutto, non è uno che insegue le persone; o sa già che crolleranno, o le lascia andare senza problemi.

È sempre stato così: è sempre stato un egoista, un manipolatore, un doppiogiochista.

Eppure... Io mi sono comunque innamorato di lui, ero comunque pronto a dargli tutto me stesso.

Sento gli occhi pizzicare leggermente, ma mi proibisco di piangere: sono stato... Davvero un idiota a pensare che potesse ricambiare il mio amore.

Lui non potrà mai amarmi.

Quando chiudo la porta di casa alle mie spalle, mi sfugge un sospiro di sollievo.

Dopodiché, tiro un pugno contro il muro.

- Lo odio!- sbuffo; sono tentato di sedermi e rimanere qui a schiarirmi le idee, ma prima ho un problema da risolvere.

Guardo in basso: no, non accenna ad andare via.

La doccia fredda è la soluzione più veloce, ma probabilmente ho avuto una reazione simile perché non faccio niente da un po'... Sono sicuro che, sfogandomi un attimo, non cederei più ad alcuna preoccupazione.

ATTENZIONE: STA PER INIZIARE UNA SCENA 🔞, SE NON VI VA DI LEGGERLA SALTATE A DOPO I TRATTINI

Mi dirigo in bagno e accendo la doccia sull'acqua calda; mi spoglio velocemente e mi infilo sotto il getto.

Mi appoggio con la schiena sulla parete e porto una mano sulla mia erezione, inziando a massaggiarla.

Ed ecco perché evito queste situazioni... Ogni volta, mi viene in mente lui.

Non importa in quale posto ci provi: lo abbiamo fatto in tutti, e la doccia ovviamente non fa eccezione, anzi.

Ricordo bene il modo in cui mi bloccava contro la parete, in cui entrava in me senza avvisarmi, agevolato dal getto d'acqua; mi faceva chinare, mentre l'acqua mi inzuppava completamente, sfiorandomi per procurarmi piacere, mentre io lo procuravo a lui.

Ricordo le sue mani aggrappate ai miei capelli bagnati, la forza con cui mi teneva bloccato alla parete e mi prendeva con talmente tanta foga da farmi tremare le gambe.

Senza accorgermene, ho iniziato a muovere la mano più forte.

Mi porto la mano sulla bocca, per soffocare i miei gemiti.

C'erano volte in cui si divertiva a tapparmi la bocca, impedendomi di urlare, solo per vedermi ancora più eccitato; e altre invece in cui mi lasciava urlare talmente forte che temevo ci sentisse tutta Yokohama, ma non mi importava.

Tolgo la mano ed inizio a gemere.

Dannato Dazai... Sei un manipolatore, sei violento, decidi sempre tutto tu, non ti sopporto.

E allora perché... Ho sempre amato tutto questo di te? Perché anche ora... Non riesco a smettere di pensare a te?

Un ultimo gemito e finalmente riesco a liberarmi dell'eccitazione accumulata; scivolo contro la parete, rimanendo sotto il getto caldo, quasi sperando che mi pulisca da solo, mentre una lacrima scivola sulla mia guancia.

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La verità è che non lo odio affatto, non potrei mai odiarlo davvero: la verità è che vorrei una spiegazione, ma so già che non mi piacerà.

Per cui non voglio ascoltarla.

So già che mi rifilerebbe qualche cazzata, giusto per usarmi ancora un po', prima di andarsene di nuovo.

Un dolore come quello che ho provato quel giorno... Non voglio più riviverlo.

Non gli permetterò di usarmi a suo piacimento.

Asciugo le lacrime e mi alzo, uscendo dalla doccia.

Ora che ci penso, non ho più risposto alla chiamata di prima.

Accendi lo schermo: ho una chiamata persa dal numero sconosciuto... E un suo messaggio.

Mi devi un favore.

Altro che favore... Non devo niente a nessuno, figuriamoci ad uno stalker.

Ma ora non ho tempo di occuparmi di lui: devo liberarmi di Dazai.

Domani: domani, sarà il momento della nuova canzone.

Questa volta davvero... Ti farò capire che sono cambiato.

Ti farò capire che, per noi, non c'è più alcuna speranza.


















- Sicuro che non vuoi che venga con te?- mi chiede la ragazza dall'altro capo del telefono.

- Tranquilla Kyoka, mi ricordo la strada- affermo.

- Yokohama la notte è pericolosa- mi ricorda lei.

Faccio un piccolo sorriso, intenerito dalla sua preoccupazione.

- Stai tranquilla: prendo la giacca do Dazai-san e torno- dichiaro, mentre noto il bar in lontananza.

- Va bene... Stai attento Atsushi-.

- Certo; ci vediamo tra poco-.

La chiamata si conclude ed io ritiro il telefono.

In effetti, è normale che Kyoka abbia paura: i suoi genitori sono morti in un incidente notturno e lei ha vissuto per anni dandosi la colpa per essere sopravvissuta.

Adesso sembra essersi ripresa, ma è una ragazza molto sensibile; devo tornare presto, così non la farò preoccupare.

E poi, neanche a me piace l'idea di girare per Yokohama nel bel mezzo della notte... Anche il Yokohama's bar ha chiuso da un po' ormai.

Ma Dazai-san prima ci ha chiamati per dirci di andare a recuperare il giaccone che aveva lasciato in camerino.

Kyoka era già a casa, così come i fratelli Tanizaki; Yosano e Rampo non si scomoderebbero mai per una cosa simile, Kunikida lo avrà mandato al diavolo e Kenji non si orienta molto bene in città.

Io sono quello che più spesso sfrutta per i suoi favori... E inoltre, ero rimasto al bar un po' di più: il suo comportamento di stasera mi ha fatto preoccupare.

Dazai-san è sempre stato un uomo misterioso, non conosco molte parti del suo passato, a volte sparisce per giorni, e solo Yosano sa dove abiti.

Però, questa sera ha voluto cantare all'improvviso, tra l'altro una canzone che di solito gli proibiamo di fare sentire in giro, e dopo il concerto è sparito.

Kunikida era furioso... Spero non l'abbia trovato, o potremmo doverci cercare un nuovo cantante.

Scuoto la testa: meglio non pensarci ora, devo fare in fretta; vorrei andare a casa a dormire.

Finalmente, arrivo di fronte al bar.

- Bene... E adesso come entro?- mormoro.

Non ci avevo pensato, ma essendo così tardi probabilmente non c'è più nessuno.

Dovrei provare a fare il giro e vedere se trovo qualche dipendente del bar? O tornare domattina presto?

Temo che la seconda opzione potrebbe causarmi problemi... Meglio assicurarsi che sia davvero vuoto, prima di andarmene a mani vuote.

Facendo il giro del locale, avverto alcuni rumori provenire da un vicolo qua vicino.

Mi blocco: e adesso che faccio? Dovrei andare a vedere? Potrebbe esserci qualcuno in difficoltà... O qualcosa di pericoloso.

Cautamente, mi avvicino alla direzione dei rumori; rimango contro il muro e mi sporgo.

La mia solita sfortuna... Sembra che stiano per fare una rissa.

C'è un ragazzo moro, che si regge a malapena in piedi, e davanti a lui due ragazzi che non distinguo bene per la poca illuminazione.

Però, quello moro... Non è il bassista della band che Dazai-san si ostina a voler sentire cantare?

Forse dovrei aiutarlo... Non sembra messo bene.

Tiro velocemente fuori il telefono; non so se come trucco funzionerà, ma devo provarci.

Faccio una veloce ricerca su internet e trovo il suono che cercavano; faccio partire l'audio e aspetto un attimo.

- Sirene della polizia?- dice uno dei due ragazzi.

- Tsk, per stavolta ce ne andiamo, ma la prossima non sarai così fortunato- afferma l'altro, mentre si allontanano.

- La prossima volta vi faccio fuori- ringhia il moro.

Non è proprio una buona idea dire una cosa simile... Per fortuna, i due ragazzi lo ignorano e proseguono per la loro strada.

Il ragazzo barcolla leggermente: sta per cadere.

Prima di accorgermene, lo sto già sorreggendo.

- Stai bene?- gli chiedo, mentre lo aiuto a sedersi.

Si, è proprio quel bassista... E a giudicare dal suo alito e dal suo aspetto, ha bevuto parecchio.

- Si tutto... Che diamine vuoi tu da me?- mi spinge leggermente via, anche se con la poca forza che ci ha messo non mi fa muovere di molto.

Lo osservo: mi sta guardando con odio.

Che sia una di quelle persone che ti odiano se le aiuti? Però mi stava ringraziando, prima di guardarmi.

Pare ce l'abbia con me nello specifico... Rivalità tra bassisti? Ma anche lui è molto bravo.

Bè, comunque sia non posso certo lasciarlo qui in questo stato.

- Vuoi che chiami qualcuno? Qualche membro della tua band?- gli chiedo.

- No-.

- Non puoi rimanere qui- gli faccio notare.

- E perché pensi di poterlo decidere tu?-.

Alzo gli occhi al cielo.

- Non me ne vado finché non ti decidi a chiamare qualcuno o a tornare a casa; ti conviene prendere una decisione, se non vuoi che continui a infastidirti- affermo.

Lui mi guarda male.

- Posso farcela benissimo da solo- si alza e barcolla leggermente; faccio per aiutarlo, ma lui si appoggia al muro e mi fulmina con lo sguardo.

Lo osservo mentre pian piano, tenendosi al muro, cammina verso la fine del vicolo.

Ogni tanto tossisce, ma riesce ad andare abbastanza dritto.

Lo seguo, tenendo una certa distanza, ma rimanendo abbastanza vicino da riuscire a prenderlo in caso cada di nuovo.

Infatti, appena provava staccarsi dal muro, rischia di finire a terra.

Mi affrettò a sorreggerlo.

- Non ce la fai da solo: ti accompagno solo a casa, poi puoi fingere che non ci siamo mai visti- dichiaro.

- Perché la Tigre mannara di preoccupa tanto per me?- mormora.

- Tigre mannara?-.

- Non dirmi che non conosci il tuo soprannome come bassista- commenta.

Arrossisco appena.

- Si, lo conosco... Anche se non capisco perché me l'abbiano dato- ammetto.

- "Un ragazzo che è sempre impaurito e spaventato, ma quando suona si trasforma in un feroce animale"; questo è quello che ho sentito- racconta.

Non rispondo: non so chi sia stato a darmi quel soprannome, ma in effetti è vero che quando suono mi sento più sicuro che mai.

- Allora? Perché ti preoccupi tanto?- chiede.

Intanto, siamo tornati in una zona della città un po' più frequentata, anche se a quest'ora non c'è in giro praticamente nessuno.

- Non mi andava di lasciare da sola una persona in difficoltà- rispondo; chi mai lo farebbe?-.

- Chiunque sano di mente se ne andrebbe se uno sconosciuto lo trattasse così-.

- Allora vedimi solo come una persona gentile-.

- Tu non sei gentile-.

Mi volto verso di lui, confuso.

- Come?- chiedo.

- Tu sei un egoista: fai il gentile solo per sentirti a posto con tè stesso, ma non ti importa davvero delle persone- dichiara.

È questo che pensa? È così che vede le persone gentili?

Prima che possa rispondere, vedo una figura avvicinarsi.

- Ryunosuke!- una ragazza dai capelli mori si avvicina al ragazzo - che ti è successo?- chiede.

- Niente- risponde lui.

La ragazza sposta lo sguardo su di me.

- Che ci fai con la Tigre mannara?- mormora.

- L'ho trovato ubriaco vicino al bar; ha quasi fatto una rissa- rispondo.

La ragazza spalanca gli occhi.

- Bè... Grazie per averlo accompagnato, ora ci penso io- mormora.

Annuisco e lasciò che il ragazzo si aggrappi a lei, dopodiché si allontanano.

Li osservò per un attimo: sentendolo chiamare, mi sono ricordato chi è.

Ryunosuke Akutagawa: Rashomon.

Soprannominato così perché quando suona sembra che il basso sia una protesi del suo corpo, sembra che trasmetta desideri che vengono direttamente dal cuore. Ma nonostante ciò, l'espressione indifferente che ha fa pensare che non provi niente.

Una contraddizione.

Mi volto e mi dirigo verso casa mia.

- Alla fine... Non ho più preso il giaccone di Dazai-san- mormoro.

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