LEFT OUSIDE STARS
- Ho detto di no- afferma.
- Dazai, non sono obbligato a fare ciò che mi dici- sbuffo.
- Secondo me ti convinco facilmente- dichiara.
Lo guardo male.
- Devo solo parlare con Verlaine; cos'hai contro di lui? Ti ricordo che in alcuni momenti mi ha aiutato anche più di te- sbuffo.
Mi viene un dubbio.
- A meno che tu sia geloso, ovviamente- commento.
- Inventane una migliore: Verlaine è l'ultima persona di cui potrei essere geloso- afferma.
Aggrotto la fronte.
- Cosa intendi?- gli chiedo.
- Lo capirai presto. Ascolta, non ti dico di non parlare con Verlaine, anzi; ma portami con te- dice.
- Parleremo al locale prima del concerto, non ti basta aspettarmi fuori dalla stanza?- sbuffo.
Lui si avvicina a me.
- Avrai bisogno di me in quella stanza. Fidati di me, va bene?- allunga la mano e mi sposta delicatamente una ciocca di capelli da davanti al viso.
Sospiro.
- E va bene; ma se vi mettete a litigare faccio male ad entrambi- dichiaro.
Lui fa un piccolo sorriso.
- Agli ordini- si china e mi dá un bacio - andiamo?- si volta e si dirige verso la porta per uscire.
Alzo gli occhi al cielo, ma lo seguo comunque.
- Te la senti di cantare con noi stasera?- mi chiede.
- Una canzone che ho provato solo oggi con te che continuavi a stuzzicarmi? Sono super pronto guarda- commento, ironico.
Lui ride.
- Se non avessi pensato che avresti potuto farcela, non avrei detto che avremmo cantato anche stasera. E poi non essere drammatico: conoscevi già il pezzo e ormai hai capito come suonano gli altri membri- afferma.
Bè, non posso dargli torto; ma non gli darò neanche la soddisfazione di dirgli che ha ragione.
Usciamo dal complesso di appartamenti e mi blocco.
- Che ci fa la mia moto fuori?- chiedo.
- Sai, ieri sera ero leggermente impegnato a portare un rosso con l'altezza di un puffo in camera sua in modo da sentirlo pregare di scoparmi, per cui non ho avuto tempo di ritirarla- afferma.
- Puffo a chi scusa?! E poi sei tu che mi sei saltato addosso!- urlo.
- Ed ero sempre io a dire "Oh sì, Dazai ti prego scopami!"- fa una specie di gemito e mi sento arrossire.
- Idiota siamo per strada!- ringhio.
- Tanto erano i tuoi versi, mica i miei- afferma; si avvicina al mio orecchio - torna a chiamarmi Osamu e forse la smetterò-.
- Non sperare che avvenga così presto, ce l'ho ancora con te- affermo, andando verso la mia moto.
- Succederà- dichiara lui, seguendomi - vuoi andare in moto?-.
- È già fuori; e poi almeno se fai casini so come ucciderti lentamente e in modo doloroso- dichiaro, salendo in moto.
Lui sale dietro di me e mi circonda i fianchi con le braccia.
- Sai che non intendo soffrire nei miei suicidi- sussurra.
- Infatti, sarebbe un omicidio- affermo, prima di partire.
- Sappiamo che non mi uccideresti mai- afferma.
- Tsk, questo è da vedere- borbotta.
- Il tuo unico modo per uccidermi sarebbe commettere un suicidio di coppia con me- dichiara.
- Pensavo volessi compierlo con una bella ragazza- commento.
- Tu sei meglio di qualsiasi bella ragazza- dichiara.
- Lo prenderò per un complimento- affermo, e lui ride.
- Domattina andiamo a vedere l'alba?- mi chiede.
- Non vuoi proprio farmi dormire eh?- borbotto.
- Come se a casa avremmo dormito- commenta.
Alzo gli occhi al cielo.
- Se fai il bravo ti ci porto- affermo, e anche se non lo vedo so che sta sorridendo.
Fermo la moto sul retro del bar e scendiamo; mi dirigo verso l'entrata, ma Dazai mi afferra per il polso e mi fa voltare verso di lui, unendo le nostre labbra e facendo intrecciare le nostre lingue.
Armeggia un attimo con la mia camicia, slacciando i primi due bottoni per darmi un bacio sul collo.
- Stai buono tu, puoi dare la colpa solo a te se sei in astinenza- dichiaro, staccandomi prima di finire per saltargli addosso anch'io.
- Rimedierò- afferma, prima di entrare nel bar.
Alzo gli occhi al cielo e lo seguo; ci sono già un po' di persone... Dopotutto, sono i quarti di finale del concorso.
Faccio bene a parlare con Verlaine prima di cantare?
Bah, qualsiasi cosa abbia bisogno di dirmi non sarà così sconvolgente: dopo ciò che ho passato con Dazai, sono abituato ai grandi segreti.
Saliamo le scale fino alla zona personale di Rimbaud e busso alla porta; viene ad aprirmi Verlaine.
- Ciao; volevi parlarmi?- gli chiedo.
- Si, anche se preferirei... Farlo da solo- afferma lui, guardando Dazai.
- Cosa ti cambia? Tanto so già cosa vuoi dirgli. Non lo lascerò solo- afferma Dazai.
- Non di nuovo vorrai dire- commenta Verlaine.
- Dazai farà il bravo, altrimenti lo prendo a calci io- affermo.
Verlaine sospira.
- Entrate- dice, spostandosi per lasciarci entrare.
- Tante storie per rimanere soli ma alla fine c'è anche il caro Rimbaud- commenta Dazai, mentre l'uomo appena nominato si alza dalla sua poltrona.
- Me ne sarei andato appena arrivato Chuya, ma dato che non è solo penso rimarrò anch'io- afferma Rimbaud, mentre Verlaine chiude la porta.
- Bè, penso sia meglio che rimaniamo entrambi- dichiara Dazai, intanto che Rimbaud si dirige verso un armadio con degli alcolici.
- Sapete, inizia a stufarmi il fatto che tutti sappiate di cosa si tratti tranne me- sbuffo.
- Vedo che ti sei ripreso- commenta Verlaine.
- Ho usato un metodo molto efficace- afferma Dazai.
- Noto- dichiara Verlaine, e lo vedo guardare il mio collo.
Vi porto sopra la mano: prima Dazai deve avermi scoperto il punto dove c'è il succhiotto.
Lo fulmino con lo sguardo.
- Sei serio? E menomale che non eri geloso- sbuffo.
- Sempre meglio mettere le cose in chiaro- afferma lui.
- Non trattarmi come se fossi il tuo cane-.
- Qualcosa da bere?- mi chiede Rimbaud, passandomi un bicchiere.
Faccio per prenderlo, ma Dazai mi anticipa; prende il bicchiere e beve un sorso.
- Ma che fai?- sbuffo.
- Non c'è niente dentro, puoi berlo- afferma, ripassandomi il bicchiere.
Lo guardo male.
- Quindi in caso ci fosse stato qualcosa l'avresti preso tu? Ottima scelta- sbuffo.
- Sono leggermente più allenato di te- mi ricorda lui.
- E anche più irritante... Ora taci, che non siamo qui per te- affermo, tornando a guardare Verlaine - di cosa volevi parlarmi?-.
- Sediamoci- mi dice, andando verso i divanetti alla mia destra.
Ci sediamo uno di fronte all'altro; Dazai e Rimbaud si mettono in piedi al nostro fianco.
Sta diventando sempre più preoccupante...
Bevo un sorso del mio drink mentre aspetto che Verlaine parli.
- C'è un motivo se... Ho mostrato tutta questa simpatia nei tuoi confronti, anche perché di solito non sono una persona molto accomodante. Però non ho potuto evitarlo perché... Ecco...- si blocca.
Rimbaud lo raggiunge e gli mette una mano sulla spalla.
Verlaine fa un respiro profondo e mi fissa negli occhi.
- Sono tuo fratello- afferma.
Mi blocco.
- Cosa?- mormoro.
- Sono tuo fratello; Verlaine... Non è il mio vero cognome. Me lo ha dato Rimbaud quando mi ha trovato- mi spiega.
Lo fisso per un attimo.
- Io non ho fratelli- mormoro.
- Quando tu avevi poco più di un anno, sono stato coinvolto in un incidente e sono finito in coma; non mi sarei dovuto risvegliare, per questo mamma e papà non te l'hanno detto. Mi sono risvegliato poco dopo l'incendio: non mi ricordavo niente, mi hanno detto solo che i miei genitori erano morti. Arthur... È rimasto coinvolto nel mio stesso incidente, ma ne è uscito quasi indenne; è rimasto al mio fianco dall'inizio. Quando mi sono svegliato mi ha preso con sé e mi ha aiutato a rifarmi una vita. Non avevo idea che tu fossi vivo... Fin quando non ti ho visto cantare in uno show in televisione e ti ho riconosciuto; Arthur ha fatto delle ricerche e ha scoperto la tua identità- racconta.
Rimango un attimo in silenzio.
Un fratello... Perché questa cosa non mi suona così tanto assurda?
- Chuya-. Alzo lo sguardo e sorrido, così come il bambino davanti a me.
- Ti va di fingere di essere un duo musicale? Io sono la chitarra e tu canti!- esclama lui.
- Ma io... Non so... Cantare bene... Come te, fratellone- dico.
- Ma che dici? Sei bravissimo, devi solo esercitarti! Vedrai, diventerai il migliore di tutti! Ti chiameranno...-.
Mi porto le mani sulla testa, sentendola martellare leggermente.
- Perché non me l'hai detto?- sussurro.
- Sono venuto alla Port Mafia, ma quando ti ho visto così felice con loro... Ho pensato di non avere il diritto di tornare nella tua vita e scombinarla completamente. Quando ti ho rivisto al bar però, che stavi male, ho pensato di poter fare qualcosa, ma non sono riuscito a dirtelo: temevo la tua reazione- ammette.
Non rispondo.
Il suo discorso è comprensibile ma...
- Sono cresciuto solo per anni...- mormoro.
- Mi dispiace davvero tanto; se l'avessi saputo, sarei venuto subito da te-.
Annuisco: gli credo, dopotutto non sapeva della mia esistenza.
Se solo i miei genitori me l'avessero detto, o non ci fosse stato quell'incidente... Non sarei rimasto solo tutto quel tempo.
- Chuya, stai bene?- mi chiede Dazai.
- Tu lo sapevi?- mormoro.
- Avevo visto Verlaine alla Port Mafia, ma non ho capito chi fosse. Quando me ne sono andato, ho scoperto che Oda stava indagando anche su di lui, ho fatto delle ricerche e l'ho scoperto- racconta.
Mi alzo di scatto e lo fisso.
- Perché diavolo non me l'hai detto?-.
Lui mi fissa con un'espressione indecifrabile.
- Non era mia dovere dirtelo- afferma.
- Non era... Tuo dovere? Sapevi quanto cazzo ho sofferto! Se non volevi dirmelo potevi farmi capire qualcosa, convincerlo a parlarmi, fare qualsiasi cosa! Invece te ne sei fregato di me come sempre! E la smetti di fare quella faccia? Almeno fingi che ti importi qualcosa!- sbraito.
Sento le ginocchia tremarmi come se stessi per cadere a terra; Dazai si avvicina a me e mi circonda con un braccio, tirandomi verso di lui.
Appoggio la testa contro il suo petto.
Perché ogni volta che sto per fidarmi di lui succede qualcosa che mi fa ricordare quanto dolore mi porti?
E perché, nonostante tutto, mi sento così dannatamente bene con lui?
- Chuya, non potevo tornare nella tua vita solo per dirti che avevi un fratello che ha saputo di te solo qualche anno fa. E se poi non avesse voluto incontrarti? Se avesse deciso di rimanere fuori dalla tua vita?- mi fa notare, accarezzandomi dolcemente i capelli.
Lo so, so che ha ragione, ma non posso fare a meno di avercela con lui.
- Non mentirmi più- sussurro.
Non posso continuare a vivere in un mare di bugie.
- Non lo farò: ti dirò tutto, promesso- risponde.
Perché mi viene così facile fidarmi di lui?
- Chuya, c'è stato un cambio di scaletta: dovete cantare tra pochi secondi- mi informa Rimbaud.
Sbarro gli occhi.
- Come... Come faccio? Ora...-.
Non posso cantare in questo stato, rischierei di crollare; l'ho già fatto ieri sera, non mi serve un'altra immagine negativa.
- Chuya, stai calmo- Dazai mi appoggia le mani sulle guance, obbligandomi ad alzare la testa e guardarlo negli occhi - vado a parlare con Ozaki per farle prendere un po' di tempo. Tu fai un paio di respiri profondi: se ti calmi un attimo puoi cantare benissimo. Non è successo niente di male, anzi, è una notizia fantastica: hai un fratello. Concentrati su questo, va bene?- mi lascia un bacio sulle labbra.
Per qualche motivo, quel breve contatto riesce a calmarmi.
- Va bene- mormoro.
Lui mi fa un sorriso e mi lascia; getta uno sguardo a Verlaine prima di uscire dalla stanza.
Faccio un respiro profondo: Dazai ha ragione.
Non possiamo farci niente per ciò che è successo, nessuno sapeva niente, non potevamo fare niente; devo concentrarmi su ciò che viene ora.
- Chuya-.
Mi volto verso Verlaine, che fa qualche passo incerto verso di me.
- So che sarai scioccato, non sei obbligato a instaurare un rapporto con me, se non ti va. Però ecco... A me farebbe piacere- ammette.
Lo osservo per un attimo; in fondo questo ragazzo... Non ha mai fatto nulla di male, anzi è sempre stato gentile con me.
Faccio un piccolo sorriso.
- Al momento sono un po' incasinato, ma non appena avrò risolto con Dazai e con chiunque sia il nostro nemico... Mi piacerebbe conoscerti meglio- affermo.
Lui sembra rilassarsi di colpo e sorride.
- Piacerebbe anche a me- afferma.
Annuisco ed esco dalla stanza, dirigendomi velocemente al piano di sotto; la mia band è già sul palco.
Sto per salire, ma Dazai mi blocca e fa un cenno a Ozaki, che inizia a cantare: "Left outside alone".
All my life I've been waiting
For you to bring a fairy tale my way
- So che sei ancora un po' arrabbiato: vai e fai sentire tutti i suoi sentimenti- mi dice Dazai.
Been living in a fantasy without meaning
Sorrido mentre salgo sul palco: ha trasformato un disastro nella migliore entrata di tutto il concorso.
It's not okay, I don't feel safe
I don't feel safe, oh
Mi porto davanti al microfono ed inizio a cantare.
Left broken empty in despair
Wanna breath can't find air
Sono stato lasciato solo per molto tempo, disperato, non sapevo come fare a vivere.
Thought you were sent from up above
But you and me never had love
Per molto tempo, non sono mai riuscito a trovare l'amore.
So much more I have to say
Help me find a way
Ci sono un paio di paroline che vorrei dire a tutti quelli che mi hanno lasciato solo.
And I wonder if you know
How it really feels
Voi lo sapete come ci si sente a finire come me?
To be left outside alone
When it's cold out here
A ritrovarsi fuori per strada, da soli, al freddo e al buio, senza un posto in cui tornare o qualcuno di cui fidarsi?
Well maybe you should know
Just how it feels
Forse dovreste vivere anche voi quella situazione, così capireste come ci si sente.
To be left outside alone
To be left outside alone
Cosa si prova ad essere abbandonato.
I tell you, all my life I've been waiting
For you to bring a fairytale my way
Quando ho incontrato Dazai, per un attimo mi è sembrato un sogno: mi ha letteralmente salvato dalla strada e dato una nuova vita.
Been living in a fantasy without meaning
Ma poi mi sono reso conto che non era una favola.
It's not okay, I don't feel safe
Che non ero per niente al sicuro.
I need to pray
Sono arrivato a pregare il mondo di fare cessare quella sofferenza.
Why do you play me like a game?
Ti sei divertito a giocare con me vero?
Vedo Dazai sorridere.
Always someone else to blame
Careless, helpless little man
Sa che sto parlando di lui, ma stavolta... Non è per tramsettergli odio; è solo ciò che è successo, ma ormai non mi importa più.
Someday you might understand
Perché forse adesso capisci.
There's not much more to say
But I hope you find a way
Ho ancora tante cose da dire, cose che non so come dire, sentimenti inespressi; ma con te so che troverò il modo.
Still I wonder if you know
How it really feels
Perché so che in fondo anche tu sai come ci si sente.
To be left outside alone
When it's cold out here
Come ci si sente ad essere chiusi fuori dalla vita, a non avere nessuno al tuo fianco.
Well maybe you should know
Just how it feels
È una situazione diversa dalla mia.
To be left outside alone
To be left outside alone
Ma anche tu sei stato tagliato fuori.
All my life I've been waiting
For you to bring a fairytale my way
Ti ho aspettato per tutta la vita; ma non perché portassi una favola.
Been living in a fantasy without meaning
Noi non viviamo in una favola.
It's not okay, I don't feel safe
I need to pray
Ma proprio per questo, anche se non mi sento al sicuro so che ne vale la pena.
Oh yeah
Heavenly father
Please safe me
Perchè alla fine, hai accolto la mia richiesta e mi hai salvato.
And I wonder if you know
How it really feels
Lo sai come ci si sente; lo sapete entrambi.
Alzo lo sguardo e vedo che Verlaine mi sta fissando.
To be left outside alone
When it's cold out here
Anche tu hai perso la tua famiglia.
Well maybe you should know
Just how it feels
Tu mi puoi capire.
To be left outside alone
D'un tratto, mi viene in mente un ricordo.
To be left outside alone
- Ti chiameranno... Arahabaki, il dio della distruzione!- esclama mio fratello.
- Peé della diuione?- chiedo.
- Perché il tuo canto sarà in grado di abbattere tutte le barriere e liberare i veri sentimenti delle persone!-.
All my life I've been waiting
For you to bring a fairytale my way
Alla fine, sto avendo la storia che fa per me.
Been living in a fantasy without meaning
Non è una favola.
It's not okay, I don't feel safe
Non ho idea di come finirà. Ma mi va bene così.
I need to pray
Ansimo leggermente, con il sorriso sulle labbra: ci sono riuscito alla grande.
Ora inizio più o meno a ricordare, qualche sprazzo di vita con mio fratello; è stato lui a farmi appassionare al canto, mi ha iniziato lui a questa vita.
È grazie a lui se adesso sono qui.
- Una voce davvero meravigliosa, non trovate?-.
Mi volto e vedo Dazai raggiungermi con un microfono in mano ed un sorriso in volto.
- La voce di questo ragazzo non vi sembra come la gravità? Può essere così sottile da farvi volare... E così potente da schiacciarvi a terra. I suoi sentimenti arrivano dritti al cuore- commenta Dazai; si volta verso il pubblico - vi va di sentirlo cantare di nuovo con noi?-.
La folla inizia ad urlare di approvazione e mi sfugge quasi un sorriso: non me ne frega della fama, ma sono felice che le mie canzoni li abbiano raggiunti così tanto.
Noto solo ora che i membri della mia band stanno scendendo dal palco per lasciare posto agli Ada.
Ma Akutagawa ha appena dato un bacio ad Atsushi? Mi sa che ho perso un po' di cose mentre cercavo di stare dietro a questo deficiente...
- Sono felice di vedervi così affiatati. La canzone di stasera si intitola "Counting Stars"; spero rimarrà per sempre nei vostri cuori come sono sicuro che farà con il mio- dichiara Dazai.
Che idiota... Ci credo che poi le ragazze gli vanno dietro.
Ma quando mi guarda sembra voler dire chiaramente una cosa: "rimarrà nel mio cuore perché la canteremo insieme".
Sento ancora l'adrenalina della canzone appena cantata nel mio corpo: sono pronto a ripartire.
Dazai sorride, poi fa cenno ai suoi amici di partire.
Al pensiero di poter di nuovo cantare con lui sento come una nuova forza crescere in me; ce la farò ad ogni costo.
Inizia lui a cantare.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
Io e te. Chuya e Dazai. Che futuro abbiamo?
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be counting stars"
Yeah, we'll be counting stars
Ci basterà davvero stare insieme per vivere?
Tocca a me cantare.
I see this life, like a swinging vine
Swing my heart across the line
Sei sempre stato in grado di farmi dubitare, di fare oscillare le mie certezze e spazzarle via, sostituite da qualcosa per cui alla fine valeva sempre la pena rischiare.
And in my face is flashing signs
Seek it out and ye shall find
Ovunque nella mia vita ci sono segni del tuo passaggio.
Old, but I'm not that old
Ne ho vissute tante, ma posso ancora combattere.
Young, but I'm not that bold
Sono giovane, ma non così idiota da lanciarmi senza pensare.
And I don't think the world is sold
On just doing what we're told
So solo che non voglio più basare le mie azioni su ciò che vogliono gli altri.
Ora canta lui.
I feel something so right
Doing the wrong thing
Sembrava sempre che ti divertissi a fare la cosa sbagliata.
And I feel something so wrong
Doing the right thing
Sembrava sempre che il giusto non ti attirasse.
I couldn't lie, couldn't lie, couldn't lie
Everything that kills me makes me feel alive
Io ormai l'ho capito bene il tuo desiderio di trovare qualcosa per cui vivere, un motivo per cui lottare.
Tocca a me.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
Ho passato notti intere a sognare cosa saremmo potuti essere, cercando di capire come sarei potuto vivere con te.
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be counting stars"
Non ci è mai importato troppo del mondo esterno, tu hai sempre fatto ciò che volevi e io ti seguivo.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things we could be
Abbiamo ancora l'opportunità di diventare ciò che volevano?
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be, we'll be counting stars"
Possiamo ancora vivere in quel modo?
Yeah,
Tocca a lui cantare.
yeah
I feel your love, and I feel it burn
Down this river, every turn
Spero davvero che tutti i miei sentimenti ti abbiano raggiunto, di essere riuscito a farti capire cosa sento.
Hope is our four-letter word
Make that money, watch it burn
Cosa intendi fare ora che siamo di nuovo insieme?
Old, but I'm not that old
Non è troppo tardi.
Young, but I'm not that bold
Possiamo fare meglio.
And I don't think the world is sold
On just doing what we're told
So che non farai mai ciò che gli altri si aspettano... E amo anche questo di te.
Tocca a me cantare.
And I feel something so wrong
Doing the right thing
In fondo, ti seguivo nei tuoi piani perché lo volevo anche io.
I couldn't lie, couldn't lie, couldn't lie
Everything that drowns me makes me wanna fly
Mi hai donato tu quella sensazione: quella di voler combattere contro tutto ciò che prova a buttarmi giù, di voler lottare per vivere.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
Possiamo ancora essere quelle persone? Siamo liberi di farlo?
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be counting stars"
Siamo liberi di vivere come vogliamo?
Tocca a lui cantare.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
Se anche tu vuoi tornare quelli che eravamo... Facciamolo no?
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be, we'll be counting stars"
Noi possiamo riuscire a fare tutto insieme.
Canto io.
Oh, take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Mandiamo via tutto ciò che non ci serve: abbiamo imparato dai nostri errori no?
Canta lui.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Possiamo riuscire a superarla, a vincere su tutto.
Canto io.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Ormai lo sappiamo, vogliamo stare insieme.
Tocca a lui.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Everything that kills me makes me feel alive
Insieme... Possiamo sentirci vivi.
Le ultime righe le sentiamo insieme.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
Noi vogliamo la stessa cosa.
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be counting stars"
Non voglio più che il resto ci condizioni.
Lately, I've been, I've been losing sleep
Dreaming about the things that we could be
Io so che posso essere felice con te.
But baby, I've been, I've been praying hard
Said, "No more counting dollars, we'll be, we'll be counting stars"
Il resto del mondo può fare quello che vuole: siamo più forti.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Vogliono metterci i bastoni tra le ruote? La pagheranno cara.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Vogliono separarci? Li sconfiggeremo insieme.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Se non permettiamo a noi due di separarci... Nessuno potrà mai farlo.
Take that money, watch it burn
Sink in the river the lessons I've learned
Questa sensazione... È la migliore di tutte.
Sono felice di come ho cantato, felice di quello che ho trasmesso; felice della persona con cui ho cantato.
- Il nostro nuovo co-cantante è bravo vero?- commenta Dazai; una serie di "si" urlati dal pubblico riempiono la stanza.
- Ne sono felice, perché canterà ancora con noi: vi aspettiamo ai prossimi concerti!- esclama Dazai, salutando con una mano prima di scendere dal palco.
Lo seguo insieme al resto della band.
- Com'è stato?- mi chiede.
- Non c'è male- mormoro, cercando di nascondere la mia felicità.
- Certo- ride lui.
Mi sfugge un piccolo sorriso.
- Dazai-.
Ci voltiamo entrambi: Ango è davanti a noi.
- Oda vuole parlarti- afferma.
Mi irrigidisco e lancio uno sguardo a Dazai, impassibile come al solito quando si tratta di faccende serie.
- Arrivo- afferma.
- Oi, dove credi di andare?- ringhio.
Lui si volta verso di me; odio quell'espressione indifferente.
- Cosa intendi?- mi chiede.
- Volevi andare a vedere l'alba si o no?- sbuffo.
- Vado solo a parlare con Oda e torno- afferma lui.
- Ah sì? Come fai a saperlo? Come fai a sapere che potrai tornare subito? Come fai a sapere che non è una questione importante?-.
Come faccio a sapere che non te ne andrai di nuovo con lui?
- Chuya, non essere idiota: ci parlo e torno. Non ti fidi?- mi chiede.
- No che non mi fido cazzo! Tutto il discorso di ieri sera e di stamattina? Non hai capito un cazzo? Come faccio a fidarmi di te se continui a fare così?- sbuffo.
Lui mi fissa.
- Dazai, non vorrei intromettermi ma è urgente- afferma Ango.
- Arrivo. Chuya, aspettami qui: torno subito- afferma, prima di voltarsi ed andarsene.
Serro le labbra: di nuovo, sta succedendo di nuovo; i miei sforzi sono stati vani.
Mi volto, e vedo che sia la Port Mafia che gli Ada sono rimasti ad ascoltare tutta la conversazione.
- Che coglione- sbuffa Kunikida, e mi trovo d'accordo con lui.
Guardo Akutagawa.
- Hai fatto bene a lasciarlo perdere e trovartrne un altro- affermo, prima di voltarmi e dirigermi verso il bancone.
- Qualcosa da bere- ordino; la barista mi mette davanti un bicchiere mentre qualcuno mi affianca.
- Nessuno ti biasima per come hai reagito, dato ciò che è successo l'ultima volta- commenta Ozaki.
- Già. Ho visto che c'era lì anche Kyoka; sei riuscita a parlarci?- le chiedo.
Lei fa un piccolo sorriso.
- Più o meno... So che sta bene, e anche se avrei preferito continuare ad averla con me questo mi basta. Anche se temo avesse una cotta per Atsushi- commenta.
- Bè, le voglio bene ma dubito possa competere con Akutagawa- affermo.
Per un attimo mi sembra che Alcott sia quasi svenuta dietro al bancone alle mie parole, ma non indago oltre.
- Cosa farai?- mi chiede Ozaki.
- Non so mai cosa fare con quell'idiota, ho bisogno di pensare- mormoro.
- Vuoi che ti mandi il tuo compagno di bevute?- mi chiede.
- Lascialo pure a provarci con Gin; ho voglia di bere un po' da solo- affermo.
- Va bene: chiamami se cambi idea- dice, per poi allontanarsi.
Bevo qualche sorso del mio drink mentre cerco di pensare.
Sono più che sicuro che per me sia impossibile stare senza Dazai, è più forte di me e non voglio rinunciare ad averlo con me, non voglio rinunciare a quel benessere.
Ma come faccio a non rinunciare senza fare la fine della mogliettina che rimane a casa tutti i giorni ad aspettare pazientemente che il marito torni, completamente esclusa dai suoi affari, e che viene lasciata sola ogni volta che lui vuole correre dei suoi amici?
Non è il ruolo che mi si addice: voglio stare al suo fianco per combattere con lui, non per fare il tifo da lontano.
Vedo una mano poggiarsi sul bancone di fianco a me, lasciando giù una chiave.
Mi volto, sorpreso di trovarmi davanti Karma.
- Che ci fai qui?- chiedo.
- Il mio capo voleva farti avere questa: è una copia della chiave che apre il tuo choker-.
Sbarro gli occhi e mi porto una mano al collo; ci sono talmente abituato che quasi me n'ero dimenticato.
- Solo Dazai ha la chiave, come hai fatto?- chiedo.
- Abbiamo i nostri metodi. Il mio capo ha un messaggio per te- si avvicina leggermente a me- dice: "prendi la chiave. Liberati tu di lui, prima che lui decida di lanciarti in un mare di dolore in cui ti lascerà ad annegare da solo. Liberati di lui e vieni da me; io posso liberare Arahabaki. Io posso renderti felice"-.
Assottiglio lo sguardo.
- Come fa lui a sapere di Arahabaki?-.
Quel nome l'ha inventato mio fratello: io me lo sono ricordato poco fa e lui non è uno che va in giro a parlare con chiunque.
Eppure, ieri qualcuno nella folla mi ha detto quel nome.
- Se ti unirai a noi, ti dirà tutto: ha detto che devi solo liberarti del choker, e sarai felice- afferma.
Felice ha detto? Basta così poco?
Sorrido e allungo la mano verso la chiave, ma vedo qualcuno afferrarla.
- Ma guarda chi abbiamo qui! Ti lascio libero e mi ricompensi in questo modo?- commenta Dazai.
- Stavo parlando con lui- afferma Karma.
- Mi spiace, non puoi parlare con lui senza parlare con me- dichiara Dazai.
Lo fulmino con lo sguardo.
- Non sono il tuo cane Dazai- mi alzo - dammi la chiave-.
Lui mi fissa.
- Chuya, non fare cazzate- dice.
- Proprio tu me lo dici? Non rompere i coglioni e dammi quella chiave- sbuffo.
- No-.
Assottiglio lo sguardo.
- Dopo tutto questo tempo ancora non hai capito niente di me?- sbuffo.
Lui mi fissa per un attimo, poi allunga la mano e mi lascia la chiave.
La osservo per un attimo, poi mi giro verso Karma e gliela passo.
- Dí al tuo capo che so trovarmela da solo la felicità- affermo, poi mi volto verso Dazai, che sta sogghignando.
- Ma non signfiica che non ce l'abbia ancora con te- dichiaro.
Dazai guarda Karma.
- Ti consiglio di usare la chiave per te, prima che sia troppo tardi; ma ora scusami, prima di venire a fare arrestare il tuo capo devo risolvere una questione più importante- Dazai mi prende per mano e mi trascina fuori dal bar.
- Hey, che fai?!- sbuffo.
- Andiamo a vedere l'alba. Ma prima passiamo da casa mia a prendere una cosa- si volta verso di me e sorride - sarà un'alba molto speciale-.
PER CHI NON AVESSE CAPITO DA DOV'È USCITA LA STORIA DI VERLAINE E CHUYA
Non tutti (tipo me due anni fa) sanno dell'esistenza di "Storm Bringer", una Light Novel che io ho avuto la fortuna di trovare tradotta su Wattpad, che parla della storia di Chuya appena entrato nella Port Mafia. Chuya all'ora aveva un enorme dubbio: non sapeva se fosse umano o solo un esperimento creato per Arahabaki, ed è mentre cerca di capirlo che gli compare davanti Paul Verlaine, ovvero il ragazzo che aveva aiutato Rimbaud nel tentato furto di Arahabaki e che poi l'aveva teadito. Verlaine gli dirá che entrambi sono esperimenti, cresciuti nello stesso laboratorio, e per questo sono fratelli.
Adesso, non vi dico altro perché non voglio fare spoiler, poi se non la volete leggere scrivetemelo e vi racconto come finisce ahaha sta di fatto che no, canonicamente non sono fratelli, ma dato che comunque in questa storia non ho messo le loro abilità e altro, mi sembrava carino renderli davvero fratelli, in fondo hanno entrambi sofferto molto la solitudine e si meritano una famiglia🧡
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