IN THE FIRE
Mi rigiro per l'ennesima volta nel letto: inutile, non riesco ad addormentarmi.
Ho preferito evitare le pastiglie, dato cos'è successo ieri, e visto che ho dormito per non so quante ore di fila non ho neanche sonno.
Mi alzo: so già che non riuscirò a dormire, quindi tanto vale finire la canzone.
Ogni volta che sto un po' con Dazai finisce sempre che non riesco mai a dormire... Come al solito, è colpa sua.
Eppure, so bene che non me lo toglierò mai dalla testa: spero solo che decida presto cosa vuole fare, così posso adeguarmi di conseguenza.
Vado nella stanza insonorizzata e prendo un foglio per iniziare a scrivere il testo; alla fine, passo lì dentro praticamente tutta la mattina, fino all'ora di pranzo.
Dato che ho mangiato solo una ciambella, la fame sta iniziando a farsi sentire, per cui decido di fare un bel pasto abbondante.
Mentre mangio, penso a cosa dovrei fare ora: devo dare delle spiegazioni a Verlaine, dopotutto lui mi ha aiutato, anche se ancora non so perché; e in realtà, anche la mia band meriterebbe di sapere un paio di cose.
Però, è ancora presto per loro: rischierei di metterli in pericolo.
Verlaine invece sa già qualcosa: non gli riempirò la testa con i miei problemi, ma almeno devo dargli una spiegazione per ieri.
Così, dopo aver passato il pomeriggio a controllare per l'ennesima volta se abbiano preso qualcosa dal mio appartamento, senza trovare niente di strano, esco di casa un po' prima del solito e vado verso il bar.
Entro dal retro, evitando così tutte le persone che ballano, e salgo le scale, dirigendomi verso la zona privata di Rimbaud.
Busso alla porta che dà alla loro stanza; sento alcuni rumori provenire dall'interno, e poco dopo Verlaine viene ad aprirmi.
Non indossa il cappello, è leggermente rosso e ha l'aria trafelata.
- Chuya, Ciao- mi saluta.
- Se ho interrotto qualcosa torno dopo- affermo.
- Niente che non faremo anche dopo; vieni pure- mi risponde, entrando nella stanza e facendomi cenno di seguirlo.
Rimbaud è seduto sulla sua solita sedia, intento a riallacciarsi la camicia.
- Chuya, stavolta è meno piacevole del solito averti qui- commenta.
- Copriti tu. Di cosa volevi parlarci?- mi chiede Verlaine.
- In realtà non è niente di particolare, ma dato che mi avete aiutato mi sembrava giusto che sapeste ciò che è successo; sempre che vi vada di rimanere in questa storia- affermo.
- Siediti pure, così ci racconti- mi dice Verlaine, indicando la poltrona di fianco a Rimbaud.
Vado a sedermi; Verlaine si mette in piedi di fronte a me, incitandomi con lo sguardo a raccontare.
- Ieri ho fatto tardi perché qualcuno ha avuto la bella idea di entrare nel mio appartamento... E drogarmi per farmi dormire leggermente fino a tardi. Non hanno preso niente, non so cosa cercassero: hanno manomesso le telecamere, ma sono sicuro che Hirotsu scoprirà chi è stato- racconto.
- Tu stai bene? Ti hanno fatto qualcosa?- mi chiede Verlaine.
- A parte avermi fatto incazzare? No- rispondo.
- Bè, la situazione sta diventando più seria di quanto inmaginassimo... Dazai cosa dice?- mi chiede Rimbaud.
Mi irrigidisco leggermente.
- Che è un coglione; ma so che è in gamba- mi alzo - vado, devo prepararmi per il concerto-.
- Ti dispiace tenerci aggiornati, se succede altro?- mi chiede Verlaine.
- Nessun problema- affermo, prima di uscire dalla stanza.
Mi dirigo verso il mio camerino; fuori, trovo Higuchi.
- Oh Chuya, allora eri già qui!- dice, avvicinandosi.
- Si; è successo qualcosa?- chiedo.
- È arrivato un... Avviso per i cantanti. Gli Ada offrono una collaborazione: vogliono fare dei duetti con uno dei cantanti delle otto band rimaste- mi spiega.
Sbarro gli occhi: Dazai, che diamine stai facendo?
- Grazie; gli altri sono già fuori?- chiedo.
- Si, vogliono sentire gli Ada cantare- risponde Higuchi.
- Grazie- la superò e vado verso la sala del palco, proprio mentre sale Dazai.
Raggiungo i miei compagni e mi appoggio con la schiena contro il muro, pronto a sentire cosa si inventerà adesso.
- Buonasera a tutti! So che non vi aspettavate una nostra esibizione, ma ormai avrete capito che ci piace sorprendervi. Infatti, oggi siamo qui per fare una proposta agli otto cantanti delle band rimaste in gioco- porta per un attimo lo sguardo su di me, prima di tornare a gaurdare il pubblico.
- Dopo l'esibizione di stasera, uno di loro avrà l'occasione di cantare insieme a noi! Senza lasciare il suo gruppo ovviamente, si tratterà solo di una collaborazione; chi ci colpirà di più, potrà avere questo onore. Ci sarà una canzone molto speciale per me tra quelle della collaborazione, per cui sappiate che sarò molto pignolo nello scegliere- afferma, guardandomi.
Sbarro gli occhi: non sarà quella canzone vero? Non può farlo.
Lo ha detto per spingermi a voler vincere ad ogni costo, il bastardo.
- E intanto, questa sera per voi canteremo una canzone che si intitola "In the End-.
Serro le labbra: vuole spingermi di nuovo tra le sue braccia, sa bene che non lascerò che canti quella canzone con qualcun altro.
Ma questa volta, non ne la renderà semplice: cosa posso fare?
One thing I don't know why
It doesn't even matter how hard you try
Keep that in mind, I designed this rhyme
To explain in due time
All I know
Praticamente, mi stai dicendo che vuoi che canti con te: anzi, vuoi vedere quanto sono disposto a farlo, quanto sono disposto a fare per avere delle risposte da te.
Time is a valuable thing
Watch it fly by as the pendulum swings
Watch it count down to the end of the day
The clock ticks life away
It's so unreal
Siamo agli sgoccioli, e l'hai capito: non abbiamo più tempo per giocare.
Non avrei mai creduto di arrivare a questa situazione con te, ma ora non solo il mondo intorno a noi sembra che si stia mettendo in mezzo, ma in più hai capito che io così non posso continuare.
Didn't look out below
Watch the time go right out the window
Tryin' to hold on, did-didn't even know
Hai fatto... Davvero di tutto per tenermi con te?
I wasted it all just to watch you go
Perché se fosse stato così, ieri non me ne sarei andato dal tuo appartamento in quel modo.
I kept everything inside and even though I tried
It all fell apart
È andato tutto in pezzi prende tu non ti sei fidato di me.
What it meant to me will eventually
Cosa significavo per te? Cosa significo per te?
Be a memory of a time when I tried so hard
Vuoi che sia solo un ricordo?
I tried so hard and got so far
Perché so che volevi davvero stare con me.
But in the end it doesn't even matter
Riuscirai mai a capire cosa sia davvero importante?
I had to fall to lose it all
But in the end it doesn't even matter
Tu non mi hai ancora perso del tutto; ma il nostro destino è nelle tue mani.
One thing, I don't know why
It doesn't even matter how hard you try
Perché per me è importante anche solo vedere che ci vuoi provare: ma devi mostrarmelo.
Keep that in mind, I designed this rhyme
To remind myself how I tried so hard
Perché ora non ci stai più provando.
In spite of the way you were mockin' me
Acting like I was part of your property
Assottiglio lo sguardo: questa parte... È come se mi stessi dicendo "dovresti cantare tu".
Remembering all the times you fought with me
Tu vuoi che cantiamo insieme: dopotutto, l'abbiamo sempre fatto.
I'm surprised it got so far
Potevamo affidare lontano insieme.
Things aren't the way they were before
Ma tu hai deciso di cambiare tutto.
You wouldn't even recognize me anymore
E adesso... Non riesco a capire cosa ti passi per la testa.
Not that you knew me back then
Ma rimango la persona che ti conosce meglio di chiunque altro.
But it all comes back to me in the end
Vuoi che torniamo indietro? Vuoi che cantiamo insieme?
You kept everything inside and even though I tried
It all fell apart
Tu ci vuoi provare di nuovo. È questo che mi stai dicendo.
What it meant to me will eventually
Be a memory of a time when I tried so hard
Il ricordo di noi due... Vuoi che torni ad essere realtà.
I tried so hard and got so far
But in the end it doesn't even matter
Inizio a camminare verso di lui: dopotutto, lo sappiamo bene entrambi.
I had to fall to lose it all
But in the end it doesn't even matter
Salgo sul palco e gli strappi il microfono dalle mani: lo sappiamo bene, qual'è la cosa importante.
Inizio a cantare.
I've put my trust in you
Ti ho dato tutta la mia fiducia.
Pushed as far as I can go
Nonostante tu mi spingessi via.
For all this
There's only one thing you should know
Sai che non mi pento di quello che abbiamo passato.
I've put my trust in you
Sai che sono pronto a darti di nuovo la mia fiducia.
Pushed as far as I can go
Anche se continui ad allontanarmi.
For all this
There's only one thing you should know
Ma sai bene... Che non possiamo stare lontani.
Si avvicina per cantare con me.
I tried so hard and got so far
Per quanto proviamo a vivere uno senza l'altro.
But in the end it doesn't even matter
Sappiamo bene che il nostro destino è stare insieme.
I had to fall to lose it all
Può succedere di tutto.
But in the end it doesn't even matter
Ma noi due... Non ci separeremo mai davvero.
Sento il pubblico esplodere in un boato di urla ed applausi; Dazai fa un sorriso e si riprende il microfono.
- Nakahara Chuya: sei un cantante talentuoso. Di certo, ciò che hai appena fatto mi ha colpito: vedremo se la tua esibizione mi piacerà altrettanto. Perché non fai salire i tuoi compagni?- mi chiede.
Mi sta provocando eh? Ma sa bene anche lui chi vincerà questa gara.
- Molto volentieri: tanto dovevamo essere i primi- affermo, voltandomi verso la zona dove ho lasciato gli altri.
Non ci sono, ma in compenso poco dopo li vedo salire sul palco e mi sfugge un sorriso.
- La "Port Mafia" eh? Bene, vi lasciamo il palco: buona fortuna- mi dice Dazai, passandomi il microfono.
- Non conta la fortuna, ma la bravura- affermo.
Lui sorride, prima di superarmi per scendere dal palco; vedo Atsushi e Akutagawa scambiarsi uno sguardo che non comprendo, ma lascio perdere e guardo davanti a me.
- Buonasera: come già annunciato, è il turno della "Port Mafia" di cantare; e la canzone che stasera porterà tutti a sceglierci come vincitori si intitola "Just like Fire"!- dichiaro.
Lascio che le urla si plachino, prima di fare cenno ai miei amici di iniziare a suonare.
Adesso vedrai Dazai: ti dimostrerò che nessuno oltre a me potrà mai cantare insieme a te come facevo io un tempo.
Io sono il tuo unico Partner.
Mi avvicino al microfono e inizio a cantare.
Ah
I know that I'm running out of time
I want it all, mmm-mmm
Il tempo che abbiamo a disposizione per decidere sta per finire: ma io voglio ottenere ciò che desidero.
And I'm wishing they'd stop tryna turn me off
I want it all, mmm-mmm
Il nostro nemico potrà usare tutti i trucchi che vuole, ma non mi convincerá ad arrendermi.
And I'm walking on a wire, trying to go higher
Feels like I'm surrounded by clowns and liars
Even when I get it all the way
I want it all, mmm-mmm
Probabilmente sono circondato da persone che non vedono l'ora di mettermi fuori gioco, so che stiamo facendo qualcosa di pericoloso: ma voglio farlo.
We came here to run it, run it, run it
Ti ho seguito dal primo momento.
We came here to run it, run it, run it
E sono salito su questo palco per seguirti ancora.
Just like fire, burning up the way
If I can light the world up for just one day
Watch this madness, colorful charade
No one can be just like me any way
Guardami. Ascoltami cantare. Pensi davvero di poterlo fare con qualcuno che non sia io?
Just like magic, I'll be flying free
I'ma disappear when they come for me
I kick that ceiling, what you gonna say?
No one can be just like me any way
Sai che sono l'unico a poter combattere al tuo fianco: nessuno potrà mai essere come me.
Just like fire, uh
And people like to laugh at you 'cause they are all the same, mmm-mmm
Sai bene che sono l'unico a conoscerti per come sei fatto davvero.
See I would rather we just go our different way than play the game, mmm-mmm
E nonostante questo, anche se non userai i tuoi trucchi con me, io ti seguirò comunque.
And no matter the weather, we can do it better
You and me together, forever and ever
Chissenefrega se ci inseguono, se vogliono farci del male: io e te insieme siamo i migliori. Ora e per sempre.
We don't have to worry 'bout a thing, about a thing, no
Insieme non abbiamo preoccupazioni, possiamo essere noi stessi.
We came here to run it, run it, run it
Per cui lasciamelo fare.
We came here to run it, run it, run it
Dobbiamo farlo insieme.
Just like fire, burning up the way
If I can light the world up for just one day
Anche se dovesse durare poco.
Watch this madness, colorful charade
No one can be just like me any way
Sai bene che posso essere l'unico a starti vicino, anche se è una follia, io lo farò.
Just like magic, I'll be flying free
I'ma disappear when they come for me
Non puoi permetterti di andartene senza di me.
I kick that ceiling, what you gonna say?
No one can be just like me any way
Perché sappiamo bene entrambi che vuoi me a combattere al tuo fianco.
Just like fire, fire
Anche se dovessero cercare di ucciderci.
Running, running, running
Anche se fossimo costretti a scappare.
We came here to run it, run it, run it
Noi insieme, ce la faremo.
So look, I came here to run it
Sono qui per dirtelo: per dirti che sarò al tuo fianco.
Just 'cause nobody's done it
Y'all don't think I can run it
Solo perché pensi che nessuno possa aiutarti non signfiica che io non ci riuscirò.
But look, I've been here, I've done it
Io sono sicuro di poter stare al tuo fianco.
Impossible? Please
Non vorrai essere proprio tu a dirmi che è impossibile.
Watch, I do it with ease
Perché posso starti vicino senza problemi.
You just gotta believe
Devi solo fidarti di me.
Come on, come on with me
Devi solo chiedermi di venire con te.
Oh, what's a boy to do?
(What, what?)
Cosa devo fare per convincertene?
Hey, what's a boy to do?
(What, what?)
Ti ho già offerto tutto il possibile.
Oh, what's a boy to do?
(What, what?)
Tu dimmi cosa devo fare.
Mmm, what's a boy to do?
E io, come sempre, lo farò.
Just like fire, burning up the way
If I can light the world up for just one day
Noi possiamo riuscire a dare fuoco al mondo, insieme.
Watch this madness, colorful charade
No one can be just like me any way
Possiamo arrivare ovunque, solo noi due.
Just like fire, burning up the way
If I can light the world up for just one day
Watch this madness, colorful charade
No one can be just like me any way
Tu lo sai bene: con nessuno proverai le sensazioni che ti faccio provare io.
Just like magic, I'll be flying free
I'ma disappear when they come for me
I kick that ceiling, what you gonna say?
No one can be just like me any way
Noi possiamo farcela. Insieme possiamo fare tutto.
Just like fire, fire (running, running, running)
Continueremo ad andare avanti.
Just like fire (we came here to run it, run it, run it)
E vinceremo ad ogni costo.
Il pubblico inizia ad applaudire, ma a me non importa: non posso distogliere lo sguardo da Dazai.
Mi fissa: ha capito.
Ha capito che anche se è un idiota, se è stato uno stronzo, se mi ha fatto soffrire... Se me lo chiederà, io combatterò con lui.
Dopotutto, sono il Partner che si è scelto anni fa: la nostra intesa supera qualsiasi cosa; puoi cambiare band, cambiare compagni, ma sai che sono l'unico con cui puoi cantare i tuoi veri sentimenti.
Sono l'unico che può riuscire a rimanerti davvero vicino.
Per cui vieni a chiedermelo: vieni a chiedermi di restare con te, di aiutarti.
Lo sai che non ti dirò di no. Ma devi essere tu a chiedermelo.
Scendo dal palco e torno tra il pubblico insieme agli altri.
- Eri agguerrito stasera eh?- commenta Ozaki.
- Quell'idiota non canterà quella canzone con qualcuno che non sia io- affermo.
Non glielo lascerò fare per nessun motivo al mondo.
- E anche stasera, andrò a bere solo con Hirotsu- sospira Tachiara.
- Prima o poi ci dirai cosa sta succedendo?- mi chiede Gin.
- Meglio: prenderò Dazai per i capelli e lo trascinerò davanti a voi per farvi spiegare- affermo.
Ma prima, devo mettere fine a questa storia. Insieme a lui.
Picchietto con impazienza il piede a terra mentre aspetto che le altre band finiscano di suonare; dopodiché, vedo Dazai uscire dal retro del locale.
Faccio un cenno di saluto ai miei compagni ed esco anch'io: lui mi aspetta poco distante dall'entrata, le mani nelle tasche e un lieve sorriso sul volto.
- Mi seguirai ovunque eh?- commenta.
- Si: chiedimi di venire con te, e combatterò al tuo fianco; sai bene che sono l'unico che può riuscirci al meglio- mi avvicino a lui - non chiedermelo, e continuerò a inseguirti per batterti come mio nemico- affermo - in ogni caso, non ti libererai di me-.
Rimaniamo per un attimo in silenzio, a fissarci; poi lui si volta.
Cerco di rimanere calmo: lo sta facendo apposta, ama tenere le persone sulle spine, in suo potere fino all'ultimo.
- Ho rintracciato il messaggero con cui parlavano i tuoi amichetti delle pecore- gira la testa verso di me - vieni con me a parlarci?-.
Reprimo il sorriso che si stava formando sulle mie labbra.
- Ovviamente- rispondo, iniziando a camminare; lui mi imita.
Dopotutto, sa bene che solo io posso aiutarlo.
- Non ti è passata la fissa per quegli stupidi cappelli eh?- commenta.
- E taci!- sbuffo; deve sempre rovinare tutto.
Ma in fondo... Va bene così com'è.
Mi rigiro per l'ennesima volta nel letto: inutile, non riesco ad addormentarmi.
Fatico a dormire da quando ho avuto quello "scontro" con Akutagawa... E l'occhiata che mi ha lanciato prima mi ha messo i brividi.
Non era di puro odio... No, sembrava astio, ma anche qualcos'altro che non sono riuscito ad identificare.
Per qualche motivo, quell'occhiata mi ha dato una strana sensazione allo stomaco... E non solo.
Che cosa mi prende? Non mi è mai capitato di sentirmi in questo modo; provo un desiderio irripremibile di aiutarlo, di fare qualcosa per lui.
Ha una malattia grave... Si può fare qualcosa? Oppure... Sarò una delle ultime persone ad aver parlato con lui?
Sento bussare alla porta e, anche se non ne ho molte voglia, mi alzo e vado ad aprire: sarà Kyoka che ha avuto gli incubi, o Dazai-san che di ritorno dai suoi giri notturni vuole da mangiare.
Invece, appena apro la porta mi trovo davanti Akutagawa.
- Hai cinque secondi per spiegarmi il motivo- afferma.
Aggrotto la fronte.
- Il motivo?- chiedo, confuso.
- Perché non vuoi uscire dalla mia testa?- mi supera ed entra in casa - perché continui ad essere nei miei pensieri? Cosa mi hai fatto? Mi hai drogato?- mi chiede.
Sbarro gli occhi: continua a pensarmi?
- Non... Ti ho fatto niente. Però almeno non sono l'unico- mormoro.
Lui mi fissa.
- Cosa intendi?- mi chiede.
- Cos'era quella occhiata? Non riesco a scrollarmela di dosso. Così come... La sensazione... Dell'altro giorno- mormoro.
Lui mi fissa per un attimo; si avvicina velocemente a me.
Mi trovo, come l'altra volta, contro il muro, con la sua mano attorno al mio collo; solo che questa volta il suo tocco sembra quasi più gentile, per quanto possa essere gentile uno che vuole strangolarmi.
- Mi stai dicendo che non sai perché continuo a pensarti? Che non c'entri niente, anzi, ne sei vittima anche tu?-.
Sbatto le palpebre.
- Vittima?- chiedo.
La sua vicinanza... Mi sta facendo uno strano effetto; posso sentire il calore del suo corpo, e per qualche motivo è quasi rassicurante.
Vedo il suo sguardo posarsi sulle mie labbra e mi viene in mente ciò che stava accadendo l'ultima volta; mi sento arrossire leggermente e lo guardo.
È davvero un bel ragazzo... È leggermente pallido, sembra stanco, e probabilmente ha bevuto.
Però nonostante i segni del decadimento su di lui rimane bellissimo.
Mi guarda negli occhi e mi sento improvvisamente come se fossi completamente immobilizzato: questa volta... Non farò niente per fermarlo.
Infatti, rimango fermo anche quando lo vedo avvicinarsi.
Mi tira verso di lui e posa le labbra sulle mie, quasi con foga.
La sua lingua lecca appena le mie labbra, prima di forzare l'accesso alla mia bocca ed incontrarsi con la mia lingua.
Rimango un attimo spaesato, senza fiato: non ero mai andato oltre ad un normale bacio, quello che sta succedendo è completamente nuovo per me.
Lui invece sembra muoversi con esperienza: la sua lingua gioca con la mia in modo esperto, le sue labbra dominano completamente le mie e ogni tanto mi morde il labbro inferiore.
È la prima volta che qualcosa che fa male mi piace così tanto.
Ci stacchiamo per riprendere fiato; sento un rivolo di saliva al lato della mia bocca.
Lui si china e mi lecca quel punto, facendomi venire un piccolo brivido.
- È la tua prima volta vero?- sussurra con il fiato sul mio collo.
Deglutisco mentre sento i miei pantaloni iniziare a farsi leggermente stretti.
- Sì- rispondo.
- Bene, vorrà dire che sarai tutto mio fin quando rimarrò qui- mi afferra per la maglietta e mi trascina verso la camera da letto.
Eh?
- Aspetta!- esclamo.
Non vorrà davvero farlo, giusto? Insomma... Ci siamo parlati due volte.
Mi lancia sul letto ed in un attimo è di nuovo sopra di me e riprende a baciarmi.
Ricambio automaticamente il bacio mentre le nostre lingue si incrociano nuovamente; non riesco più a pensare lucidamente, capisco a malapena ciò che sta succedendo.
Sento la sua mano insinuarsi sotto la mia maglietta e sento dei brividi partire dai punti in cui mi tocca.
La sua bocca si sposta dalle mie labbra e per un attimo penso di poter riprendere fiato, fin quando la sento posarsi sulla mia mascella, per poi scendere lungo il mio collo, facendomi così sfuggire dei forti ansimi.
Lo sento mordermi leggermente il collo prima di continuare la sua discesa; la mano che aveva sotto la mia maglietta inizia a spostarsi, ma mi accorgo di cosa stia facendo solo quando lo sento sfiorare l'elastico dei miei boxer.
Sbarro gli occhi.
- Akutagawa, aspetta- dico, ma lui non si ferma.
- Akutagawa!- appoggiò le mani sul suo petto e provo a spingerlo via.
Lui si tira su e mi fissa.
- Se non ti piace, è troppo tardi per dirmelo: non mi fermerò- afferma.
- Non è quello. Mi... Sta piacendo, anche più di quanto pensassi. È solo che... Non ci conosciamo, e tu mi odiavi fino a due giorni fa. Non sarebbe meglio... Aspettare?- faccio notare.
Lui alza un sopracciglio.
- Devi per forza conoscere una persona prima di farci sesso?- chiede.
- È... La mia prima volta- mormoro.
Lui sbuffa.
- Non ho tempo per conoscere le persone- si alza e si dirige verso la porta della stanza.
Sbarro gli occhi: se ne sta andando? E soprattutto, perché io lo sto seguendo?
- Aspetta!- lo blocco per un polso.
- Lasciami- ordina, fulminandomi con lo sguardo.
Ma non lo lascerò: questa potrebbe essere la mia unica possibilità per avvicinarmi a lui.
Non so neanche perché lo desideri così tanto, ma non voglio sprecare questa occasione.
- Ti lascio se non te ne vai- affermo.
- Perché diavolo dovrei rimanere? Non vuoi fare sesso no?- sbuffa.
- Non ho detto... Che non lo voglio fare- mormoro, lasciandolo.
- Mi hai appena fermato, Tigre- mi fa notare.
- Sono andato in panico! Però non significa che... Non voglia farlo- mormoro.
Anche perché il mio corpo mi sta odiando per averlo fermato.
- Facciamo così: noi adesso... Lo facciamo. Poi però... Voglio conoscerti di più- affermo.
- Perché dovrei accontentarti dopo aver già avuto ciò che voglio?- mi fa notare.
- Bè... Hai poco tempo no? Fai prima ad accontentarmi che a cercare qualcun altro- mormoro.
Assottiglia lo sguardo.
- È la scusa peggiore che abbia mai sentito: se volevi così tanto essere scopato bastava dirlo- afferma.
Mi sento arrossire.
- Ti va?- mormoro.
Lui mi fissa un attimo, poi sospira.
- Suppongo di poterlo fare- si avvicina a me e si china per baciarmi di nuovo.
- Un'ultima cosa- dico.
- Dio mio Tigre, stai diventando più complicato di andare a cercarmi uno sconosciuto a caso- sbuffa.
- Voglio solo essere sicuro che mentre sei con me tu... Non pensi a lui- mormoro.
Assottiglia lo sguardo.
- Che cazzo stai insinuando?-.
- L'ho capito che ti piace Dazai-san, o comunque che tieni molto a lui. Non so che legame ci fosse tra di voi ma... Non voglio che pensi a lui mentre sei con me- mormoro.
Mi fissa per un attimo.
- Dazai-san... Penso sempre a cosa potrei fare per farmi accettare da lui, voglio che mi riconosca come ha fatto con te e con Chuya-san. Ma mentre sono con te non riesco a pensare a lui- ammette.
Penso che le mie guance siano appena andate a fuoco.
- Allora... Va bene- sussurro.
- Possiamo scopare adesso?- mi chiede.
Annuisco.
ATTENZIONE: STA PER INIZIARE UNA PARTE 🔞. SE NON VI VA DI LEGGERLA, SALTATE A DOPO I TRATTINI
Si china verso di me e mi bacia nuovamente con foga, come a volermi impedire di dire altro.
Le sue mani finiscono alla base della mia maglietta; ci stacchiamo mentre lui me la sfila.
Mi accorgo che ha ancora indosso il cappotto, così allungo le mani per sfilarglielo mentre lui torna a baciarmi.
Decido di farmi coraggio e di continuare a sporgliarlo; lui non si oppone, ma appena provo a mettere una mano sul suo petto lui me la afferra e la porta sul rialzo dei suoi pantaloni.
Arrossisco leggermente; sento le sue mani sulle mie natiche mentre spinge il corpo contro il mio, facendo scontrare le nostre erezioni; mi sfugge un gemito e lo sento fare un piccolo sorriso.
Gli slaccio i pantaloni e, con una certa titubanza, infilo una mano nei suoi boxer.
Entra subito in contatto con la sua erezione; la accarezzo delicatamente e la sento diventare ancora più grande.
- Non essere così delicata Tigre- le sue mani vanno velocemente sui miei pantaloni e li slaccia, prima di tirarli giù insieme ai boxer ed afferrare la mia erezione.
Posso sentirla pulsare nella sua mano, ed è una delle sensazioni più belle che abbia mai provato.
Inizia a muoverla leggermente, con il pollice accarezza la cappella, provocandomi dei brividi.
Deglutisco, cercando di controllarmi, e provo a fare lo stesso: inizio a muovere la mano su e giù, stringendolo leggermente più forte, e lo sento ansimare.
Aumenta la velocità dei suoi gesti mentre con l'altra mano mi stringe la natica, arrivando pericolosamente vicino alla mia apertura.
Non mi arrendo e aumento anch'io la velocità, facendo ruotare leggermente il polso, e lo sento ansimare più forte.
Sto iniziando ad essere senza fiato; mi sfugge un gemito e lui inizia a muoversi ancora più forte, stringendomi la natica.
Porto l'altra mano nella zona attorno alla sua erezione, e capisco che ho fatto bene quando lo sento ansimare più forte.
La mia soddisfazione dura poco, perché inizio a sentire una strana sensazione allo stomaco: sto per venire.
- Aku... Ah... Sto...-.
- Lo scopo è quello- i suoi movimenti aumentano ancora e sento le mie gambe farsi più molli, sono completamente in sua balia.
Mi tira di più verso di sé, facendo quasi scontrare le nostre erezioni; mi sfugge un gemito e lui aumenta ancora.
Sento il piacere riversarsi fuori da me e mi accascio contro il suo corpo, respirando pesantemente per recuperare le forze.
- Non penserai che abbiamo finito vero?- mi chiede.
Scuoto la testa ed accarezzo la sua erezione.
- Non mi arrendo così facilmente- affermo.
Lui mi solleva di peso, dirigendosi di nuovo verso la camera da letto.
- Immagino tu non abbia il lubrificante- afferma, mentre mi fa sdraiare sul letto.
- No- ammetto.
- Tsk, guarda cosa mi tocca fare- all'improvviso, mi sento sollevare il bacino e avverto la sua lingua entrare in contatto con la mia entrata.
Getto la testa all'indietro mentre nuovi gemiti escono dalle mie labbra e il piacere torna a prendere possesso del mio corpo.
Mi sento come se non riuscissi più a resistere, mi sta provocando un piacere immenso ma so che può fare molto di più: ho bisogno che faccia di più.
- Ah... Aku... Per favore...- gemo, stringendo il lenzuolo sotto di me.
- Se ti fa male poi non lamentarti con me- mi lascia andare le cosce e cerco di riprendere fiato.
Lo sento afferrarmi per i fianchi e mi fa girare.
- Mettiti a quattro zampe- mi ordina.
- Eh?- chiedo, sorpreso.
- Hai bisogno di un disegnino?- sbuffa.
- È che... Non so se mi reggeranno le gambe- mormoro, ma faccio comunque come ha detto.
Sento la sua mano vagare sulla mia schiena, facendomi attraversare da piccoli brividi; ad un certo punto, mi afferra i fianchi con decisione e lo sento entrare con forza dentro di me.
Rilascio un urlo mentre alcune lacrime compaiono sul mio volto per colpa del dolore.
- Te l'avevo detto che ti avrebbe fatto male- sbuffa, mentre io faccio dei respiri profondi.
- Continua- mormoro.
- Sei proprio masochista- afferma, ma inizia comunque a muoversi.
Stringo le lenzuola, cercando di contenere i versi di dolore.
Ad un certo punto, sento che Akutagawa si sta concentrando sul colpire ripetutamente un punto specifico: un punto da cui si sta propagando un piacere immenso.
Alcuni gemiti escono dalla mia bocca mentre il dolore inizia a svanire.
- Ti piace eh?- commenta lui.
- Sì- gemo - puoi andare... Più veloce?-.
- Adesso fai pure richieste? Non lo faccio per accontentare te ma me stesso- afferma, iniziando ad andare più forte.
- Ahh...- gemo, mordendomi il labbro per resistere.
- Sei davvero masochista- Akutagawa aumenta ancora di più le spinte e non riesco più a trattenermi.
Mi lascio andare a nuovi gemiti; ho gli arti che tremano, ma lui mi tiene saldamente, impedendomi di crollare sul letto.
Il mio corpo inizia ad assecondare le sue spinte, sempre più veloci, mentre il piacere mi impedisce di compire alcun pensiero razionale.
- Ah, di più- gemo.
Lui mi stringe più forte i fianchi, facendomi avvertire ancora di più la sua presenza.
E si fa sentire molto bene.
- Ahh... Sto... Ahh...- ormai ho quasi raggiunto il limite, sto letteralmente tremando dal piacere.
Lo sento aumentare di più le spinte ed inizio a venire; lui non diminuisce fino quando non sento qualcosa di caldo e semiliquido riversarsi dentro di me.
Dà un altro paio di spinte, dopodiché lo sento rilassarsi.
Mi lascia i fianchi mentre esce ed io cado sul letto, stremato.
---------------------------------------------------------------------
Con la coda dell'occhio lo vedo uscire dalla stanza e per un attimo penso voglia andarsene, ma poi torna con indosso la maglietta.
- Quando ti alzerai uscirà tutto; dove hai gli asciugamani?- mi chiede.
- L'armadio dietro alla porta del bagno- mormoro.
Lui sparisce in bagno e mi spunta un sorriso: si sta preoccupando per me?
Torna in camera e mi guarda male.
- Non fare quel sorriso ebete, tu non riesci ad alzarti e voglio evitare di dormire nel mio sperma- sbuffa, lanciandomi l'asciugamano.
- Quindi dormi qui?- gli chiedo, sorpreso.
- Vuoi mandare un malato terminale fuori a quest'ora? Che persona gentile. E non voglio domande prima che tu ti sia pulito- afferma, sedendosi sul letto e dandomi la schiena.
Mi affretto a sistemarmi e indosso anch'io la maglietta del pigiama e un paio di boxer; tornando in stanza, lo trovo già sdraiato a letto, che dá la schiena al mio lato.
Mi sdraio anch'io, cercando di capire se sia il caso di fargli domande o meno.
- Dazai-san era il mio mentore; mi ha insegnato a suonare e a cantare. Lo ammiravo, il mio più grande desiderio era essere accettato ed apprezzato da lui. Ma Dazai-san... Non mi ha mai accettato davvero. L'ho capito quando è arrivato Chuya-san: ha scelto di cantare con lui, si è innamorato di lui. Mentre a me ha sempre riservato un trattamento duro e non ha mai neanche pensato di farmi cantare con lui. Quando se n'è andato e ho scoperto che aveva un altro allievo... Ti ho odiato con tutto il mio cuore-.
Mi volto verso di lui, che però continua a darmi la schiena.
- So che non l'hai scelto tu, ma odiare te era più facile che odiare lui. Ora che sto morendo però... Non ha senso farmi frenare da un odio ingiustificato. Volevo fare sesso e l'ho fatto, non pensare a qualche magico significato nascosto- afferma.
Mi sfugge un sorriso: almeno, non mi odia più.
Poi torno serio.
- Dazai-san... Sa che sei malato?- gli chiedo.
- Probabile, lui sa sempre tutto- afferma.
Sbarro gli occhi e mi tiro leggermente su.
- Quindi quando ha fatto chiamare Chuya-san per sostituirlo...- mormoro.
- Sapeva che lui avrebbe accettato, sapeva che io avrei cantato e sapeva che tu avresti suonato con noi. Ti stavo lontano anche per questo: odiavo sapere che lui aveva voluto farci incontrare-.
Serro le labbra.
- Perché avrebbe dovuto farlo?- chiedo.
- Non ne ho idea: sarà uno dei suoi soliti piani- risponde.
Torno sdraiato: non lo vedo in faccia, ma so che sta soffrendo, si capisce.
- Non c'è... Niente che si possa fare per la tua malattia?- mormoro.
- A parte mollare la band, volare oltreoceano e sprecare tutti i soldi del mondo in una cura sperimentale? No-.
Abbasso la testa.
- Non provare a dispiacerti per me Tigre. E ora vedi di dormire: domani mattina prima di andare mi devi un altro giro- afferma.
Faccio un piccolo sorriso e mi avvicino leggermente a lui, chiudendo gli occhi.
- Non pensare che ti abbraccerò, non siamo mica innamorati- afferma.
- Tranquillo, mi sono avvicinato solo perché emani calore: all'orfanotrofio lo facevo spesso, da piccolo- rispondo.
Il suo tepore è piacevole... Mi rilassa.
- Sei cresciuto in orfanotrofio?- mi chiede.
- Si; il Direttore mi ha insegnato a suonare, anche se lui voleva che imparassi alla perfezione la tecnica... Dazai-san mi ha insegnato a sfruttarla- mormoro.
Sono veramente stanco.
Non lo sento a rispondere ed inizio a scivolare in un sonno profondo; ad un certo punto sento un paio di braccia stringermi, ma non riesco ad aprire gli occhi per la stanchezza.
Spero solo non sia frutto della mia immaginazione.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro