HOW YOU STITCHES
- Hey Chuya, ti sei ripreso?- mi chiede Tachiara, mentre entro nella sala prove.
- Ripreso? Da cosa?- lo fulmino con lo sguardo: un riferimento a ieri ed è morto.
Infatti, non risponde.
- Ma... Akutagawa e Gin?- chiedo, notando che mancano i due fratelli nella stanza.
- Pare che Akutagawa ieri sera sia tornato a casa ubriaco dopo aver rischiato una rissa- spiega Ozaki.
- Eh? Davvero? Gin lo starà ancora sgridando... Vorrei essere al suo posto- dichiara Tachiara.
- Pervertito...- borbotto; ma almeno si è spiegato come mai Higuchi sembri così giù.
La porta si apre ed entrano Gin ed Akutagawa.
- Scusate il ritardo- dice la ragazza.
- Non preoccupatevi, siete in orario- afferma Ozaki.
- Akutagawa-san... Te la senti di suonare?- chiede Higuchi, preoccupata, andando verso il ragazzo.
- Ho solo bevuto un po', non sto mica morendo- Akutagawa la ignora e va verso il suo basso.
Vedo Gin chinare la testa mentre va alla chitarra.
Cos'è successo? Forse non è il caso di provare quella nuova...
- Voglio aggiustare quella nuova: stasera ne facciamo un'altra- affermo, andando verso il microfono.
Ozaki mi lancia uno sguardo e fa un piccolo sorriso, ma la ignoro.
- Forza, iniziamo a provare- dico.
Per fortuna, la tristezza dei membri non intacca troppo le prove e riusciamo a suonare abbastanza tranquillamente.
Abbastanza perché più proviamo, più sento la rabbia montarmi dentro: Dazai forse ha ragione, forse sto davvero cantando per lui.
Ma non è per chiedergli di tornare, è per farlo stare lontano da me.
Io non lo voglio più con me, come potrei volere una persona che mi abbandonato, che se n'è andata senza dirmi nulla, che si è rifatta una vita senza neppure dirmi "addio"?
Come potrei volere una persona simile?
Non sono più lo stesso che hai conosciuto.
Ora sono cambiato, e te lo dimostrerò.
Finite le prove, usciamo dalla stanza e ci dirigiamo verso il locale.
- Chuya-.
Mi volto e mi trovo di fronte Verlaine.
Come ha fatto a trovarci appena entrati? È uno stalker pure lui?
- Devo parlarti un attimo- afferma.
Annuisco e lo seguo verso un angolo più tranquillo del corridoio; con la coda dell'occhio, vedo gli altri andare al nostro camerino.
- Di cosa volevi parlare?- chiedo.
- Come sai bene, questo concorso è importante non solo per i musicisti, ma per anche molti imprenditori, tra cui Arthur. Devo essere certo che quello che è successo ieri sera non influenzi la vostra performance- afferma lui.
Assottiglio lo sguardo: come sa ciò che è successo?
- Sei tu che mi spii?- chiedo.
- Eh?-.
- Sentì, non so che genere di perversione tu abbia, o se ti abbia detto qualcosa quel deficiente di Dazai. Ma io non sono in alcun modo influenzato da lui, sono benissimo capace di cantare e di vivere senza quel deficiente al mio fianco, e se ho avuto quelle reazioni è semplicemente perché è da tanto che non scopo e...-.
- Chuya, io parlavo di Akutagawa-.
Mi blocco.
- Eh?-.
- Ho visto le telecamere: era ubriaco marcio e ha rischiato una rissa. Volevo sapere se fosse in grado di suonare-.
- Ah. Bè sì... Si è ripreso, non avrà alcun problema- mormoro.
Che figura di merda... E ho detto fin troppe cose sconvenienti.
Sono proprio un idiota.
- Cosa stavi dicendo su...-.
- È tardi, vado a prepararmi per cantare!- mi volto e mi dileguo.
Sono stato uno stupido a reagire così... Perché poi? Perché mi sono sentito in dovere di giustificare quello che è successo ieri?
È perché non voglio che pensino che io provi ancora qualcosa per Dazai, sicuramente è così: perché io non provo più niente per lui.
Alla fine, si riduce tutto al fatto che è colpa sua: è sempre colpa sua.
È il momento di spezzare questa maledizione che mi porto dietro da troppo tempo.
- Buonasera a tutti, noi siamo la Port Mafia!- dichiaro al microfono.
Sono arrabbiato, frustrato: devo liberarmi di Dazai, devo liberarmi di quello sguardo puntato su di me che non riesco a sopportare.
Devo liberarmi di tutto ciò che eravamo.
Io sono cambiato ormai.
- La canzone che canteremo stasera si intitola "How you Remind me"; buon ascolto!- annuncio.
È il momento di farti capire che non sono più quello di un tempo.
Never made it as a wise man
I couldn't cut it as a poor man stealing
Quando si trattava di te, non ho mai fatto scelte intelligenti, scelte che non mi facessero soffrire.
Tired of living like a blind man
I'm sick of sight without a sense of feeling
Ero accecato dai sentimenti, ma adesso mi sono stufato.
And this is how you remind me
Tu probabilmente... Ricordi ancora quel ragazzo.
This is how you remind me
Of what I really am
This is how you remind me
Of what I really am
Ma pensi che io sia ancora così? Pensi che davvero possa continuare ad essere così dopo quello che mi hai fatto?
It's not like you to say "Sorry"
So che non mi chiederai mai scusa.
I was waiting on a different story
Mi hai illuso che potessimo avere una fine diversa, ma con te non c'è mai stata la possibilità di un lieto fine.
This time, I'm mistaken
Ho sbagliato anch'io.
For handing you a heart worth breaking
Ti ho affidato il mio cuore, permettendoti di romperlo.
And I've been wrong, I've been down
Been to the bottom of every bottle
E questo errore mi ha buttato giù per molto tempo.
These five words in my head
Scream, "Are we having fun yet?"
Finché non sono riuscito a chiedermi se valesse la pena state così per te.
Yeah, yeah, yeah, no, no
E ho capito che non volevo farlo.
Yeah, yeah, yeah, no, no
It's not like you didn't know that
E dire che già lo sapevo, mi avevano avvisato in molti, sapevo a cosa andavo incontro.
I said, "I love you, " and I swear, I still do
Ma mi sono comunque ostinato ad amarti per molto tempo.
And it must have been so bad
'Cause living with me must have damn near killed you
Stavi così male a stare con me? Era così brutto essere amato da me?
And this is how you remind me
Of what I really am
This is how you remind me
Of what I really am
Bè la riposta non mi interessa più: ormai sono cambiato.
It's not like you to say "Sorry"
I was waiting on a different story
So che non riceverò mai le tue scuse, so che non avrò il lieto fine che un tempo desideravo così tanto.
This time, I'm mistaken
For handing you a heart worth breaking
Ho sbagliato io a darti il mio cuore.
And I've been wrong, I've been down
Been to the bottom of every bottle
Ho causato io la mia rovina.
These five words in my head
Scream, "Are we having fun yet?"
E adesso, mi tirerò su.
Yeah, yeah, yeah, no, no
Yeah, yeah, yeah, no, no
Non sbaglierò più.
Yeah, yeah, yeah, no, no
Yeah, yeah, yeah, no, no
Non ti darò più niente di mio.
Never made it as a wise man
I couldn't cut it as a poor man stealing
Avrei dovuto farlo tanto tempo fa.
And this is how you remind me
This is how you remind me
This is how you remind me
Of what I really am
Ma non sono più quell'uomo.
This is how you remind me
Of what I really am
Non potrò esserlo mai più.
It's not like you to say "Sorry"
I was waiting on a different story
Perché ho sofferto troppo.
This time I'm mistaken
For handing you a heart worth breaking
Ho lasciato che mi ferissi troppo.
And I've been wrong, I've been down
Been to the bottom of every bottle
Ho rovinato la mia vita.
These five words in my head
Scream, "Are we having fun yet?"
Ma ora, me la sono ripresa.
Yeah, yeah, are we having fun yet?
Ora, non lascerò più che tu la rovini.
Yeah, yeah, are we having fun yet?
Ora, sono pronto a non pensare a te.
Yeah, yeah, are we having fun yet?
Yeah, yeah
La mia vita... È solo mia.
No, no
Mentre il pubblico applaude, fissò Dazai: per la prima volta, non sta sorridendo.
Bene, finalmente ha capito: finalmente ora sa di dovermi lasciare in pace.
È quello che volevo no? È quello che desideravo... Giusto?
Mando giù il groppo che, per qualche motivo, mi si è formato in gola.
- Questo è tutto: ci vediamo alla prossima fase!- saluto il pubblico, prima di scendere dal palco.
Non ci sono tante band dopo di noi, per cui decidiamo di aspettare che finiscano prima di andarcene.
Sento il cuore battermi ancora all'impazzata: ha davvero capito? Io sono cambiato, ho imparato dai miei errori, non voglio più soffrire così per una persona che non mi ama e forse non mi ha mai amato.
Ma allora... Perché sento di avere quasi paura? Di cosa poi? Volevo che lo capisse, voglio che mi lasci in pace.
Forse questa volta ce l'ho fatta.
Ma allora... Di cosa ho paura?
- Chuya, hanno finito-.
La voce di Ozaki mi riscuote dai miei pensieri, e noto che il bar si sta svuotando.
Annuisco.
- Ci vediamo domani- saluto, prima di uscire dal bar, diretto verso casa mia.
Ho una confusione totale in testa... Ho bisogno assoluto di bere, e anche in fretta.
Accelero il passo, ma una voce mi blocca.
- Non avresti dovuto cantare quella canzone-.
Faccio un sorriso.
- Adesso vuoi dirmi cosa cantare? Chi sei, il mio capo?- mi volto.
Dazai continua a fissarmi con lo stesso sguardo di prima: sembra quasi arrabbiato.
Ma bene, era un po' che non facevo arrabbiare Dazai; vediamo come me la farà pagare, ora che non sono più disposto a fare tutto ciò che vuole per farmi perdonare.
- Sono stato io ad andarmene- afferma.
- Oh lo so bene, ma tranquillo: ti odio già abbastanza per questo senza bisogno che tu venga a rinfacciarmelo- dichiaro.
Cosa significa la sua frase? Perché è qui?
- E allora- fa un passo verso di me - non darti colpe. Non ne hai- dichiara.
- Non ho colpe eh? Hai ragione, probabilmente non ho mai fatto niente per spingerti a lasciarmi. Ma ammetto che è stato da idioti affidarti i miei sentimenti e pensare che non mi avresti ferito... Ho la colpa di non aver ragionato quando ho deciso di rimanere al tuo fianco- faccio anch'io un passo verso di lui.
- Perché ti dà così fastidio che io ammetta di avere delle colpe? Perché così ne dò di meno a te e sei meno tra i miei pensieri? È questo che ti turba? Non essere costantemente al centro della mia mente: non preoccuparti, il mio odio sarà sempre dedicato a te- sputo fuori con rabbia le parole.
Lo odio, come osa venire qui a farmi la predica? A dirmi di non farmi colpe? Se non voleva che lo facessi bastava che non mi trattasse come uno zerbino!
- Me ne sono andato per un motivo, Chuya- afferma.
E questo cosa significa?
- Pensi che mi importi? Non cambia che te ne sei andato senza dirmi nulla. Se pensi che io sia ancora un idiota disposto a perdonarti e tornare al tuo servizio, ti sbagli di grosso- mi volto.
- Te l'ho già detto Dazai: lasciami in pace- ordino, prima di allontanarmi.
Lo odio.
Gli dò la colpa, e non mi lascia in pace; gli dico di andarsene, e non mi lascia in pace; gli dico che non lo amo più, e non mi lascia in pace; lo mando al diavolo, e non mi lascia in pace; dò la colpa a me, e non mi lascia in pace.
Cosa posso fare per riuscire ad avere un po' di tranquillità nella mia vita?
E dire che ci stavo riuscendo, ho superato il suo abbandono, sono andato avanti, mi sono fatto una vita solo mia.
Allora perché non può lasciarmi stare?
Entro nel mio appartamento e mi lascio cadere sul divano.
Devo trovare il modo di liberarmi di lui.
Ma perché il mio cuore sembra più interessato a sapere perché se n'è andato?
Ha detto di aver avuto un motivo, e se non me l'ha detto o c'entra con me, oppure io non centro per nulla e lui semplicemente mi usava solo come un passatempo.
Sento il mio telefono vibrare.
Di nuovo il numero sconosciuto.
Vuoi sapere perché se n'è andato?
Ma che cazzo...
Non mi interessa.
Spero sia davvero Dazai, così capirá che non mi interessa sul serio.
Tu vuoi saperlo, ma hai paura che Dazai non ti dica la verità. Lascia che ti dia un piccolo indizio: c'entra con il colore dei tuoi capelli.
Aggrottò la fronte: il colore dei miei capelli?
Mi volto verso lo specchio presente nella stanza.
Non ho niente di strano in testa... E non ho certo cambiato colore di recente.
Che cosa intende dire?
Mi fisso ancora un attimo prima di sbuffare: adesso dó retta anche ai numeri sconosciuti? Mi sto proprio rincretinendo.
Mi alzo, deciso a versarmi un bicchiere di vino, quando sento il telefono vibrare ancora.
Giuro che se è di nuovo quel numero... Ah no, è Mori.
Chuya, domani vorrei parlarti: vieni nel mio ufficio prima delle prove.
E così il giorno dopo, a seguito di una mattinata passata a letto perché ieri mi sono finito quasi tre bottiglie di vino, mi presento in orario davanti all'ufficio di Mori.
Non posso dire che l'alcool o la notte mi abbiano portato consiglio, ma almeno ho insultato mentalmente per un po' Dazai e il numero sconosciuto, che non sono ancora convinto che non siano la stessa persona, e ora mi sento meglio.
Alzo la mano e busso alla porta dell'ufficio di Mori.
- Avanti-.
- Buongiorno, signore- dico, mentre apro la porta; noto che dentro c'è qualcun altro.
- Buongiorno, Elise-.
- Ciao Chuya! Vi lascio soli: mi raccomando papà- dice la ragazza, voltandosi ed uscendo dalla stanza.
- Ma certo tesoro! Il tuo papà farà tutto ciò che vorrai!- urla Mori, e da quanto Elise ha sbattuto forte la porta non ha gradito molto le attenzioni del padre, come sempre d'altronde.
- Ah, che ragazza adorabile... Tutta suo padre- commenta Mori.
Due gocce d'acqua... Hanno in comune solo la pressione che mettono addosso alle persone con uno sguardo.
- Voleva parlarmi?- chiedo.
- Si, c'è effettivamente una cosa che ti devo dire- Mori diventa improvvisamente serio - Chuya, calmati un po'-.
Aggrotto la fronte.
- Non capisco cosa intende- ammetto.
- Tu sei un grande cantante, hai delle capacità incredibili, e io sono più che d'accordo se esprimi quello che senti con le tue canzoni. E capisco che tu ce l'abbia con Dazai, ma non puoi continuare con canzoni che gli sputano contro il tuo odio. La Port Mafia può cantare qualsiasi genere, e tu devi dimostrarlo; non costringermi a toglierti il diritto di scegliere le canzoni-.
Serro le labbra.
- Ricevuto- mormoro.
- Bene, se hai capito puoi andare-.
Annuisco.
- A stasera, capo- mormoro; mi volto ed esco dalla stanza.
Prima di andare alle prove, mi dirigo un attimo in bagno.
Fisso la mia immagine allo specchio, e mi trattengo dal tirarle un pugno.
Mori ha ragione: ha ragione, ho cantato per lui ogni singola volta.
Come avrei potuto non farlo? Tutte le canzoni che ho scritto sono per lui, non ce n'è una che sia riuscito a scrivere pensando solo a me, o a qualcun altro.
Sono tutte dedicate a lui, dalla prima all'ultima.
Perché lui è stato una parte fondamentale della mia vita.
E quando se n'è andato... Mi ha distrutto.
Ho passato settimane da solo, chiuso in casa, senza la forza neanche di alzarmi dal letto; penso che sia venuta Ozaki a obbligarmi a mangiare, ma non me lo ricordo neanche bene.
Ero incapace di pensare ad altro che a lui,
al fatto che se ne fosse andato da un giorno all'altro, senza darmi prima alcun accenno di una decisione simile.
Dazai è sempre stato imprevedibile, lo sapevo bene, ma pensavo che, in fondo, ci tenesse a me, di avere qualcosa di speciale.
Poi ho realizzato che non era così.
Mi sono alzato dal letto, ho iniziato a usare il vino per tirarmi su, e quando sono tornato dagli altri ho finto di aver festeggiato per tutto il tempo, anche se sapevano tutti che era una bugia.
Ho finto di averlo chiuso completamente fuori dal mio cuore, ma so bene che non è così.
Non volevo rivederlo perché so bene l'effetto che mi avrebbe fatto, so bene che lo ho amato troppo per riuscire ad odiarlo.
E perché avevo paura che stesse bene anche senza di me... Cosa che ho constatato essere vera.
Anzi... Non è vera. Io lo conosco, e Dazai... Aveva qualcosa che non andava, quel comportamento è strano anche per uno come lui.
Ma non voglio chiederglielo, non voglio parlarci, non voglio ascoltarlo.
Perché ho paura delle risposte che potrei avere, ho paura di sapere perché se n'è andato.
Non voglio sentire la risposta; ho provato a indovinarla, ma non sono riuscito a trovare niente che potesse farmi sentire meglio.
E adesso... Mi stanno chiedendo di farglielo sapere, di dirgli quanto mi ha fatto male, di rendermi nuovamente vulnerabile.
Cosa devo fare?
Continua a cantare per me.
Me ne sono andato per un motivo.
Serro le labbra.
Solo una volta... Proverò a farti capire come mi sono sentito, come mi sento, come non riesco a fare a meno di sentirmi quando ci penso.
Ma se nuovamente mi dimostrerai di non essere degno della mia fiducia... Allora, neanche Mori potrà fermarmi.
Mi sciacquo il volto, poi mi dirigo dagli altri per comunicare loro la canzone che suoneremo stasera.
Come sempre, le prove vanno bene; ma per la prima volta, non sono tranquillo al pensiero di cantare questa canzone.
Spero quasi che Verlaine non entri da quella porta per chiamarci: non voglio cantare, non voglio esprimere queste mie emozioni.
E se lui le usasse di nuovo contro di me? Se le sfruttasse per ferirmi come ha già fatto? Questa volta temo... Che non mi riprenderei più.
Scuoto la testa: non devo lasciarmi abbattere per nessun motivo.
Io sono forte, posso riuscire a cantare; e poi, potrò sempre fingere che non sia per lui.
Mi sfugge un sorriso triste; ma cosa vado a pensare? Lui sa bene che ciò che canto... È sempre vero.
È stato lui a insegnarmelo, dopotutto: come riversare tutte le mie emozioni nella musica, come usarla per sfogarmi, per comunicare ciò che sento davvero.
Lui capirà di sicuro.
E così... Avrà la conferma del male che mi ha fatto.
Ma dopotutto, temo lo sappia già.
Qualcuno bussa alla porta.
- È il vostro turno- annuncia la voce di Verlaine.
Higuchi apre la porta e noi usciamo; sento lo sguardo di Verlaine su di me, per cui mi volto.
- La canzone di stasera... Sembra particolare- afferma.
Lo fisso per un attimo: dove vuole arrivare?
- Tutto è particolare- dichiaro, prima di voltarmi e precedere i miei amici sul palco.
- Buonasera a tutti, siamo la Port Mafia!- sento il cuore battermi molto più velocemente delle altre volte.
Il suo sguardo è più pressante del solito, è come se stesse aspettando qualcosa.
Se ha letto la canzone dal foglio dei giudici... Sa già cosa sto per fare.
Cosa mi dirai dopo questa esibizione?
Non lo so ma... Spero tu ti renda conto di ciò che hai fatto.
- La canzone che canteremo stasera si intitola "Stitches": buon ascolto!- esclamo.
Aspetto che la folla smetta di urlare.
Stringo leggermente il microfono: è il momento.
Mi volto appena verso i miei compagni e faccio cenno di iniziare a suonare.
I thought that I've been hurt before
Una vita da orfano, circondato da persone che mi hanno tradito, vivendo senza sapere cosa mi sarebbe successo: ho vissuto soffrendo per molto tempo.
But no one's ever left me quite this sore
Eppure quando te ne sei andato... È stato un tipo di dolore completamente diverso, che non avrei mai pensato di poter provare.
Your words cut deeper than a knife
Ma dopotutto, sei sempre stato in grado di ferirmi.
Now I need someone to breathe me back to life
E sei anche l'unico... Che può farmi stare davvero bene.
Got a feeling that I'm going under
Solo che più penso a te, più mi sembra di sprofondare nel dolore e nell'incertezza.
But I know that I'll make it out alive
Sopravvivrò a questo.
If I quit calling you my lover
Ma non mi sentirò mai più come prima.
Move on
Però... Devo andare avanti in qualche modo, no?
You watch me bleed until I can't breathe
Probabilmente sai bene quanto io sia stato male.
I'm shaking, falling onto my knees
Sono crollato in ginocchio per colpa tua.
And now that I'm without your kisses
Un tempo c'erano i tuoi baci a tirarmi su.
I'll be needing stitches
Adesso devo tirare avanti da solo, un passo alla volta, cercando di ricucire quella ferita un punto alla volta.
I'm ripping over myself
Ma ora che sei di nuovo qui... Sta tornando tutto.
I'm aching, begging you to come help
E la verità è che non ho mai smesso di stare male, e tu sei ancora l'unico in grado di aiutarmi.
And now that I'm without your kisses
I'll be needing stitches
Tu solo sai come riparare il mio dolore.
Just like a moth drawn to the flame
Oh, you lured me in I couldn't sense the pain
Mi sono lasciato prendere completamente da te.
Your bitter heart cold to the touch
Nonostante tutto ciò che sei, ti ho sempre amato.
Now I'm gonna reap what I sow
E quando te ne sei andato, ho provato a rimediare.
I'm left seeing red on my own
Ho provato a gaurdare l'alba da solo, ma non ci sono riuscito.
I got a feeling that I'm going under
Sto andando sempre più a fondo.
But I know that I'll make it out alive
Non so se ne uscirò mai.
If I quit calling you my lover
Non so se potrò mai smettere di amarti.
Move on
Non so come andare avanti.
You watch me bleed until I can't breathe
Tu adesso mi stai fissando mentre mostro quanto stia soffrendo.
I'm shaking, falling onto my knees
Mi stai osservando cadere di nuovo.
And now that I'm without your kisses
I'll be needing stitches
Non posso contare su di te per tornare in piedi.
Tripping over myself
Ma non riesco neanche ad essere sincero con me stesso.
Aching, begging you to come help
Perché... Ho ancora bisogno di te?
And now that I'm without your kisses
I'll be needing stitches, no
Ho bisogno di aiuto per gaurire.
Needle and the thread
Gotta get you outta my head
Ho provato a farcela da solo, ma mi sono solo illuso di stare bene.
Needle and the thread
Gonna wind up dead
Ma ogni giorno che passo in questo stato, sento di stare morendo dentro.
Needle and the thread
Gotta get you outta my head
Non riesco a dimenticarti.
Needle and the thread
Gonna wind up dead
Non riesco a vivere così.
Needle and the thread
Gotta get you outta my head
Ti prego... Aiutami a guarire.
Needle and the thread
Gonna wind up dead
Sei l'unico che può farmi tornare a vivere.
Needle and the thread
Gotta get you outta my head, get you outta my head
Altrimenti... Esci subito dalla mia vita.
You watch me bleed until I can't breathe
Ma non rimanere lì a fissarmi mentre sanguino.
I'm shaking, falling onto my knees
Non guardarmi mentre cado a terra e urlo disperato.
And now that I'm without your kisses, say
Non guardarmi mentre prego me stesso di vederti tornare.
I'll be needing stitches
Non guardarmi mentre provo a rimettermi in piedi, senza riuscirci.
Tripping over myself
Illudermi di farcela è come andare contro me stesso.
Aching, begging you to come help
Io da solo... Non ci sto riuscendo.
And now that I'm without your kisses
(I'll be needing stitches)
Ho bisogno che sia tu a farlo.
Tripping over myself
Io... Non posso.
Aching, begging you to come help
Per favore.
And now that I'm without your kisses
Baby, I'll be needing stitches
Per favore... Aiutami.
Thank you so much
Sento i suoni intorno ovattati; avverto solo il mio respiro pesante, mi sento accaldato, fin troppo, e avverto ancora il suo sguardo fisso su di me.
Mando giù il groppo che ho in gola: devo scendere da qui.
Mi stacco dal microfono e mi volto velocemente, scendendo dal palco.
- Chuya, stai bene?- mi chiede Ozaki, raggiungendomi.
Mi volto.
- Tachiara, preparati: prendo Hirotsu e andiamo a bere- affermo.
Il ragazzo sorride.
- Hey Montgomery, preparaci qualcosa prima che andiamo a sbronzarci!- urla, andando verso il bancone.
Io, invece, mi dirigo fuori.
Andrò davvero a prendere Hirotsu, ma la mia era anche una scusa per uscire a prendere un po' d'aria: lì dentro mi sembrava di soffocare, ho bisogno di calmarmi.
Mi appoggio un attimo al muro dell'edificio.
E poi... So già chi incontrerò qui fuori.
- Grazie-.
Mi volto, e vedi Dazai a pochi passi da me.
- Per non averti insultato malamente anche stasera? Figurati: ringrazia Mori, me lo ha proibito- dichiaro, tornando a guardare davanti a me.
- Chuya-.
- Che vuoi?- sbuffo, tornando a guardarlo.
Mi immobilizzo: sta sorridendo.
Non è... Il suo solito sorriso misterioso, o sadico, o uno dei tanti sorrisi finti che tira fuori fin troppo spesso.
Sta sorridendo davvero.
- Grazie-.
Non rispondo; cosa dovrei rispondere?
Quel sorriso è sempre stato raro da vedere; diceva... Che riusciva a farlo solamente con me.
È ancora così? Cosa significa la sua frase?
Dovrei approfittarne per chiedergli di più? Per chiedergli perché se n'è andato?
Si sta voltando... Se non glielo chiedo ora, non so quando ne avrò di nuovo l'occasione.
Ma decido di non parlare.
Non so cosa sia appena successo ma... Voglio tenere il ricordo di questo momento nella mia mente.
Non sono pronto per sentire cosa voglia dirmi ora.
Ma spero che presto... Riuscirò a capirlo.
Mi stacco dal muro e inizio a camminare verso casa mia.
Sono un po' sovrappensiero, per cui non me ne accorgo subito, ma qualcuno mi sta seguendo, ne sono più che sicuro.
E stavolta non si tratta di Dazai, e neanche di Verlaine.
Svolto in una via e mi fermo pochi passi dopo l'ingresso, voltandomi.
Lo avverto, si sta avvicinando.
Vedo una figura sporgersi leggermente, ma appena mi vede si volta e inizia a correre.
Come immaginavo, non è il primo stupido che passa.
Inizio a inseguirlo; si vede che conosce la città, si muove bene, ma io di più.
Lo vedo girare in un vicolo e vado più avanti, girando a quello dopo, riuscendo a comparirgli di fronte.
- Chi sei? Perché mi stai seguendo?-.
Ha indosso un cappuccio, per cui non lo vedo in faccia; ha una corporatura abbastanza magra, ma non riesco a capire chi sia solo da quella.
Lui si volta per allontanarsi; scatto in avanti, riuscendo a tirargli giù il cappuccio, che rivela una chioma bianco/grigiastra di capelli lisci.
Mi blocco; non può essere.
Lo osservo mentre si dilegua.
Non l'ho visto in faccia ma... Possibile che fosse lui?
Il mio telefono vibra e lo tirò fuori.
Incontri sempre più persone eh?
Serro le labbra: che sia lui? No, non si sarebbe fermato così vicino a scrivere un messaggio, non è così stupido.
Ormai l'ho perso... E ho sempre più bisogno di bere.
Ignoro il messaggio e chiamo Hirotsu.
- Pronto?-.
- Io e Tachiara stiamo andando a bere qualcosa, vuoi venire con noi?- chiedo.
- Volentieri- risponde.
- Allora ti passo a prendere e andiamo- dichiaro, per poi chiudere la chiamata e tornare a dirigermi verso casa mia.
Il mondo sembra volermi fare impazzire apposta... Tra Dazai che come al solito non fa capire cosa gli passi per la mente, Verlaine che per qualche motivo si è fissato con me, questo numero sconosciuto che rompe i coglioni che mi stalkera, adesso Mori ha deciso che non posso neanche più sfogarmi e molto probabilmente un mio vecchio amico ha appena iniziato a seguirmi.
Che diamine hanno tutti contro di me? E dire che ho sempre provato a prendermi cura delle persone... Nella prossima vita nasco stronzo e menefreghista, magari le persone mi lasciano in pace.
- Buonasera, Chuya-.
Alzo lo sguardo, e noto di essere arrivato a casa mia.
- Buonasera Hirotsu. Tachiara ci aspetta al Yokohama's bar- affermo, voltandomi.
Inizio a camminare e lui mi affianca.
È questo che mi piace di Hirotsu: probabilmente ha capito benissimo che c'è qualcosa che non va, ma non si mette a fare domande e rompere le scatole.
Dovrebbero essere tutti più come lui.
Arriviamo fuori dal bar; le band hanno finito di suonare, ma c'è ancora musica, e di conseguenza gente che balla.
Troppa gente.
Tachiara non sentirâ mai il telefono, per cui decidiamo di entrare per chiamarlo, e lo troviamo al bancone a parlare con la barista.
- Capisci? Quella ragazza è assolutamente fantastica! Un tempo nemmeno sapevo che fosse una ragazza, ma appena l'ho scoperto mi sono subito innamorato! Come si potrebbe non farlo? È bellissima! Però lei mi ignora, pensa solo a suo fratello-.
E come al solito, si sta lamentando della sua cotta non ricambiata.
- Hey innamorato, muovi il culo che andiamo- gli ordino.
Lui si volta e sorride.
- I miei tristi compagni di bevute! Vi ho fatto preparare uno shottino, dopo andiamo dove volete- afferma, indicando con un cenno del capo i due bicchierini di fianco a lui.
- Che gentile- afferro il bicchiere e lo butto giù tutto d'un fiato.
Non ho neanche idea di cosa sia, sono esperto solo di vini, lascio che siano Tachiara e Hirotsu a decidere cosa farmi bere.
Basta che non sia scotch, e mi va bene tutto.
- Bene, ora possiamo andare- mi volto.
- Usciamo dal retro che devo andare a prendere la mia giacca- dice Tachiara.
Alzo gli occhi al cielo; non poteva farlo prima?
Annuisco comunque e ci dirigiamo verso il retro del locale.
Tachiara sale le scale per andare a recuperare la sua giacca, mentre io e Hirotsu lo aspettiamo da basso.
D'un tratto, vedo una porta aprirsi; ne esce Kunikida, che si guarda intorno con aria leggermente furtiva, e dietro di lui Dazai, che si sta allacciando la camicia.
Mi blocco completamente.
Come sempre, è stata una presa in giro.
Cosa mi aspettavo? Che avesse capito?
È venuto a ringraziarmi e poi se n'è andato a scopare con il suo nuovo ragazzo.
Non è cambiato, ovviamente; non potevo aspettarmi altro da lui.
- Non stanno insieme; non so cos'abbiano fatto, ma non hanno scopato-.
Mi volto verso Tachiara, che mi è ricomparso di fianco.
- Come lo sai?- gli chiedo; dubito lo stia dicendo solo per farmi sentire meglio.
- Me l'ha detto lui- Tachiara si volta - andiamo a bere?-.
Piccola domanda: qualcuno di voi sta seguendo la serie? No perché dopo che il manga in Scan mi ha fatto penare mesi con il mio piccolo Chuya, è arrivato nella serie il momento del mio piccolo Tachiara che amo tanto e sto urlando da tre giorni anche se già sapevo tutto...
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro