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HOLD ABOUT YOU

Apro gli occhi, sentendomi leggermente stanco: dato che ho dormito più di ieri, probabilmente è una sensazione dovuta alla stanchezza mentale della mia conversazione con Dazai.

Anzi, del mio monologo, dato che lui non ha detto molto.

Lancio uno sguardo fuori dalla finestra: è ancora buio, dovrei farcela.

Mi alzo e mi vesto velocemente, dopodiché esco di casa.

Scendo in garage: era un po' che non lo facevo, mi mancava la mia moto.

Apro il portellone del garage, poi monto in sella.

Per fortuna, settimane di inattività non stanno causando problemi né a me né alla mia moto: riesco a partire subito, e mi ricordo anche la strada da seguire.

In effetti, era da tempo che non mi dirigevo fuori città, ma il posto in cui voglio andare è un po' in periferia; di sicuro non si trovano luoghi simili in mezzo a Yokohama.

Fosse stato per me manco mi sarei mosso da Yokohama... Ma quell'idiota si divertiva a svegliarmi all'improvviso e propormi le cose più assurde.

E io, ovviamente, lo seguivo, fingendomi scocciato, quando in realtà non vedevo l'ora di andare con lui ovunque volesse.

Sarà stato questo mio comportamento un po' infantile, che mi spiegava ad andargli sempre contro a parole, che lo ha fatto allontanare?

Non penso... Si divertiva a vedermi così, lo diceva sempre anche lui; era così attratto da me anche per quello, perché ero difficile da controllare.

Almeno, all'apparenza ero difficile: in realtà non vedevo l'ora di sentire le sue proposte e di seguirlo ovunque volesse portarmi.

Un po' incoerente vero? Ma non posso farci niente, mi esce naturale.

E poi, nonostante la mia incoerenza... Lui mi ha sempre capito perfettamente, anche più di quanto ammettessi.

Altrimenti... Non mi avrebbe mostrato questo posto.

Parcheggio la moto ai piedi di una collina e inizio a salire: devo muovermi ad arrivare in cima, prima che il sole sorga.

Sono allenato, per cui arrivo senza troppi problemi fino alla mia meta.

Davanti a me si estende un praticello verde, lungo pochi metri, prima che cominci una discesa praticamente a strapiombo sopra alcune rocce.

Questo posto è praticamente deserto: pochi alberi, pochi fiori, non c'è mai nessuno qui.

È qui che mi ha portato... Quando ci siamo messi insieme.

- Mi dici che cazzo ci facciamo in un posto simile?- sbuffo, guardandomi intorno. Sembra un posto così deprimente... Tra l'altro di notte si vede davvero poco.
- È la bellezza del nulla, Chuya- afferma Dazai.
- Eh? Ma che stai dicendo? Ti è dato di volta il cervello?- sbuffo. Lo sapevo che non dovevo emozionarmi quando mi ha detto che mi avrebbe portato in un posto speciale... Dovevo aspettarmi un altro dei suoi trucchetti.
- Solamente quando non abbiamo nulla a distrarci possiamo concentrarci sulla bellezza di ciò che conta davvero-.
Guardo Dazai: tiene lo sguardo fisso davanti a sé, per cui non riesco a decifrare la sua espressione, ma mi sembra piuttosto serio.
- Di cosa parli?- chiedo. Lui non risponde, ma si dirige verso lo strapiombo. Sbarro gli occhi: non vorrà mica...
- Dazai fermo!- mi lancio in avanti, ma mi fermo quando noto che lui si sta tranquillamente sedendo sul bordo dello strapiombo.
- Mi hai fatto prendere un infarto! Che stai facendo?- sbuffo, avvicinandomi cautamente.
Voglio essere pronto a prenderlo in caso decida di lanciarsi; ma non cadrò con lui: non gli darò la soddisfazione di avere il suo suicidio di coppia con me.
- Fiducia, Chuya-. Aggrotto le sopracciglia.
- Oggi parli peggio del solito... Cosa stai dicendo?-.
- Tu dici sempre di odiarmi e che ti faccio arrabbiare. Io ora sono un aspirante suicida seduto su uno strapiombo; se mi buttassi giù, potresti scamparla senza problemi- afferma. Sbarro gli occhi.
- È questo che vuoi fare? Convincermi a ucciderti?-. Non prenderò mai parte a questo suo gioco.
- No. Per una volta... Voglio fermarmi a vedere come sia la vita. Perché non ti fermi con me, Chuya?- si volta e mi fa un piccolo sorriso. È diverso dai suoi soliti sorrisi, sembra così... Sincero.
Cautamente, mi avvicino a lui.
- Se mi giochi qualche brutto scherzo...-.
- Non farò niente, non preoccuparti- afferma.
- Come se mi potessi fidare di te- borbotto, ma mi siedo comunque di fianco a lui.
Sento la sua mano stringere la mia e per poco non volo giù.
- Ma che fai?!- esclamo.
- Rilassati, Chuya: guarda davanti a noi-.
Mi volto, con il cuore che batte a mille; ho la testa affollata da talmente tanti pensieri e domande che non so da cosa iniziare. Ma svaniscono tutti non appena vedo il sole iniziare a sorgere.
È uno spettacolo mozzafiato: sembra che il sole stia venendo direttamente verso di noi, come per accoglierci, per farci nascere insieme a lui in questa nuova giornata, come per spronarci ad alzarci e vivere.
- L'unico modo in cui possiamo esprimere veramente le nostre emozioni è cantando. Ma con te...-. Mi volto verso Dazai: ha lo sguardo puntato verso il sole e una luce negli occhi che non gli avevo mai visto prima.
- Con te, voglio trovare anche altri modi-.

Una dichiarazione completamente inaspettata e idiota... Senza contare che non mi ha neanche baciato, quando siamo tornati a casa mi è saltato subito addosso.

Non posso dire che non mi sia piaciuto, ma quel ragazzo dovrebbe imparare qualcosa sul romanticismo.

Mi avvicino allo strapiombo e mi siedo sul bordo.

Totale fiducia uno nell'altro: ci saremmo potuti spingere giù, sarebbe bastato poco.

Eppure, lui mi teneva la mano come se non volesse lasciarmi cadere; anzi, come se volesse aggrapparsi a me per non cadere.

Quel giorno, per la prima volta, ho pensato che magari Dazai non volesse davvero morire; semplicemente non aveva ancora trovato un motivo per cui valesse la pena vivere.

Io ho provato a dargli quel motivo ma... Temo non fosse abbastanza, o sarebbe ancora con me.

Però... Almeno è vivo.

I miei pensieri vengono interrotti da una lieve luce che compare in lontananza; punto lo sguardo all'orizzonte mentre il sole inizia a sorgere.

Rimane uno spettacolo mozzafiato, anche dopo tanti anni.

Solo che, adesso che sono qui, mi sento quasi stupido: senza di lui... Non è decisamente lo stesso.

Porto le mani sul mio grembo, stringendole tra loro, mentre continuo a fissare il sole.

La sensazione di poter cadere da un momento all'altro è molto più forte, ma io non sono così debole da abbattermi solo perché sono da solo.

Affronterò questo nuovo giorno con le mie forze, come ho sempre fatto.

Aspetto che il sole abbia finito di sorgere, dopodiché mi alzo e mi volto; scendo dalla collina, salgo in sella alla mia moto e torno verso casa.

Dato che il concerto di stasera non è ufficiale, Mori ha detto che possiamo prenderci un giorno di pausa dalle prove.

Così, posso prendermi un po' di tempo per rilassarmi.

Salto la colazione e decido di cucinare qualcosa di sostanzioso per pranzo, che mi gusto con un buon vino, prima di mettermi nella mia stanza insonorizzata per vedere se riesco a buttare giù qualche pezzo.

In effetti ho una melodia in testa; molto più triste dell'altra... Vorrei evitare di scrivere musica così deprimente, ma so che non posso ignorarla, o continuerà ad infestare i miei pensieri.

E poi, come ha detto Mori, siamo una band versatile; dobbiamo saper suonare di tutto.

La sera, decido di dirigermi al bar con un certo anticipo: dubito ci sia una scaletta, per cui potremmo suonare per ultimi come per primi, quindi devo essere preparato.

Nonostante sia più presto del solito, il bar è già pieno di persone; fortuna che io ho il camerino della band, così mi ci posso rifugiare per trovare un po' di pace.

O almeno, così pensavo: quando entro trovo Gin, davanti alla finestra, e anche se prova a nasconderlo temo stia piangendo.

- Gin, va tutto bene?- chiedo, chiudendo la porta alle mie spalle.

Gin è sempre stata una ragazza piuttosto solitaria, e anche molto forte: poche cose riescono a scomporla.

Vederla così triste è qualcosa a cui non sono abituato.

- Oh Chuya, ben arrivato- mi dice, cercando di mascherare la tristezza.

La porta si apre ed entra Tachiara.

- Ho trovato i fazzoletti- annuncia, andando verso Gin.

- Grazie- gli dice lei con un piccolo sorriso, che probabilmente in un altro momento lo avrebbe ucciso, ma adesso è troppo preoccupato.

- Si tratta di tuo fratello vero?- chiedo.

Gin fa un sospiro.

- Sta peggiorando; siamo stati stamattina dal dottore. Adesso è con Mori- mormora.

Mi avvicino a lei e le metto una mano sulla spalla.

Non sono certo un grande consolatore, ma non posso mica lasciarla in questo stato.

- I suoi polmoni... Stanno peggiorando, quella malattia lo sta indebolendo- spiega la ragazza.

Akutagawa è malato: i membri della band lo sanno bene, ma lui ignora la cosa e vuole che facciamo lo stesso, per cui lo assecondiamo.

Ha una malattia ai polmoni che a volte gli rende difficile respirare, ci sono periodi in cui non si alza dal letto.

Per questo ha anche dovuto smettere di cantare, nonostante lui insista nel dire che puó farcela.

Posso capirlo: è stato Dazai a insegnargli, e lui ha sempre cercato la sua approvazione.

Morirebbe per mostrargli quanto vale.

- Non c'è proprio niente che si possa fare?- chiede Tachiara.

- Il dottore ha detto che potrebbe esserci una cura, ma è molto costosa e bisognerebbe andare all'estero: Ryunosuke si ostina a dire di no, dice che non abbiamo abbastanza soldi, che non vuole abbandonare la band, non vuole obbligarmi a trasferirmi e che non è niente di grave, può farcela anche se rimane qui. Ma non so quanto... Potrà resistere-.

Gin riprendere a piangere e Tachiara la abbraccia.

- Tuo fratello è un testone, lo sappiamo tutti: ma tu puoi sicuramente convincerlo. Tra poco il concorso finirà, noi vinceremo e avremo talmente tanti soldi che andare là vi sembrerà una vacanza- afferma Tachiara.

Gin non risponde, ma sembra che stia iniziando a calmarsi leggermente.

La porta si spalanca ed entra Higuchi.

- Fuori maschietti, dobbiamo fare una chiacchierata tra donne- afferma, avvicinandosi a Gin e Tachiara.

Tolgo una mano dalla spalla della ragazza mentre Higuchi li stacca a forza.

- Hey!- protesta Tachiara.

- Forza, fuori!-.

Mi dirigo verso la porta prima che Higuchi inizi a spingermi come sta facendo con Tachiara; l'arancione vorrebbe protestare, ma la lieve risata di Gin lo convince ad uscire.

La porta viene sbattuta alle nostre spalle, lasciandoci fuori da soli come due idioti.

Ci scambiamo uno sguardo.

- Pensi che quell'idiota si lascerà morire?- mi chiede Tachiara.

- Spero non sia così tanto idiota- affermo.

Vedo arrivare Ozaki e Akutagawa.

- Come mai siete fuori?- chiede Ozaki.

Tachiara si avvicina ad Akutagawa.

- Gin è in lacrime- afferma.

- Non sono affari tuoi- dichiara Akutagawa.

Tachiara probabilmente vorrebbe insultarlo, ma viene bloccato da una figura che viene correndo verso di noi.

Una figura che conosciamo bene.

- Kyoka- mormora Ozaki, mentre la ragazza si ferma davanti a noi: ha il fiatone, lo sguardo sbarrato, sembra in panico.

- Chuya, devi... Seguirmi. Abbiamo bisogno di te. Per favore- dice.

Sento il panico assalirmi: che diamine ha fatto quell'idiota?

- E allora che ci fai qui ferma? Muoviti- ordino, inIiando a camminare verso la direzione dalla quale è venuta.

Lei riprende a correre e io la seguo, incurante di tutte le persone a cui vado addosso e che mi guardano male o mi lanciano insulti.

Sento una sensazione di inquietudine farsi largo dentro di me: cosa diavolo avrà fatto quell'idiota?

Kyoka entra all'improvviso in una stanza; dev'essere il loro camerino, dato che quando entro trovo tutti quelli della band degli Ada, più Kunikida.

Dazai è sdraiato al centro della stanza, con Yosano di fianco che gli sta sentendo il polso, mentre parla con Ranpo; Atsushi, chinato di fianco a lui, gli sta dicendo qualcosa, mentre Kunikida sta parlando con Tanizaki e Naomi, che sembrano piuttosto terrorizzati. Kenji si guarda intorno come se non capisse ciò che sta succedendo.

- Che cazzo ha fatto questo idiota?- chiedo, avvicinandomi.

Lancio un'occhiata a Dazai, e vedo il suo petto alzarsi ed abbassarsi. Respira.

- Al 99%, è stata colpa di quel bicchiere- afferma Ranpo, indicando qualcosa alle mie spalle.

Mi volto, e vedo un bicchiere di scotch sul tavolo; non c'è dubbio che sia di Dazai.

- L'avete chiamato eh?- ridacchia Dazai.

- Che cazzo ridi idiota? Lo vedi come sei conciato?- sbuffo, osservandolo: i suoi occhi hanno qualcosa di strano.

È drogato?

- Però sei corso qui comunque- ridacchia lui.

Assottiglio lo sguardo: e io che ho pensato chissà cosa... Invece si era solo drogato l'idiota

O è stato... Un tentativo di suicidio?

- Dimmi cosa vuoi o me ne vado, hai già abbastanza persone ad accudirti- affermo.

Cosa ci faccio qui?

- Devi cantare al mio posto-.

Sbarro gli occhi.

- Ma che cazzo stai dicendo?!-.

- Questo idiota non vuole dirmi cos'abbia preso e mi serve tempo per farlo riprendere: ma noi dobbiamo cantare tra poco- afferma Yosano.

- Dazai-san... Ha detto che tu sei l'unico a poter cantare le sue canzoni- afferma Atsushi.

Mi volto verso di lui, che mi fissa negli occhi.

Secondo quale logica dovrei aiutarli?

Riporto lo sguardo su Dazai.

- Hai provato a suicidarti?- gli chiedo, e vedo Atsushi fare un piccolo sussulto.

Benvenuto nel mondo di chi teme che la persona che ama di più al mondo possa uccidersi da un momento all'altro.

- Dazai. Rispondimi cazzo-.

Hai provato a farla finita? Volevi morire? Perché? C'entra la discussione di ieri? È colpa mia?

No... Lui è sempre stato così.

- Certo che sei davvero basso!- esclama il moro. Lo guardo male: solo perché mi ha raccolto dalla strada e portato qui si permette di insultarmi?
- Ma perché non crepi?- sbuffo.
- Ci sto provando- ride lui.
- Ah sì? Bene, ti auguro di riuscirci-.

- Dazai!-.

Perché non rispondi?

- Canta-.

Eh? Mi sta dando un ordine?

- Perché dovrei?- ringhio.

Lui mi fissa negli occhi.

Cosa c'è? Cosa stai provando a dirmi? Cosa vuoi ancora da me?

- E va bene- mormoro.

Lui fa un piccolo sorriso, poi chiude gli occhi.

- Merda, il polso sta rallentando- dice Yosano.

Cerco di non farmi prendere dal panico: è uscito da situazioni peggiori.

- Naomi e Kunikida sono andati a prendere ciò che hai chiesto- afferma Tanizaki.

- Bene. Voi: filate sul palco a suonare, così quando questo idiota si risveglierà potrete prenderlo a calci in culo- dice Yosano.

- Sicura? Forse...- mormora Atsushi.

- Sta impiegando troppo- affermo.

Loro mi guardano.

- Questo idiota vuole morire velocemente: non morirà in modo così lento. Si riprenderà- affermo.

- Il tappo con il cappello ha ragione: andiamo a suonare- dice Ranpo, alzandosi.

- Tappo con il capello a chi?- ringhio.

- A me piace il tuo cappello!- esclama Kenji con un sorriso.

Almeno il bambinetto ha buon gusto.

Kyoka si avvicina ad Atsushi.

- Vedrai che starà bene; li aiuterò io- afferma, mettendogli una mano sul braccio.

Aspetta, è per questo che se n'è andata?

- Il signor Dazai ha chiamato Chuya apposta; andiamo, va bene?- dice Tanizaki, e Atsushi annuisce.

- Tsk, non prendetemi come il cagnolino di quell'idiota: vi aiuterò solo stavolta- mi volto ed esco dalla stanza.

Con la coda dell'occhio, vedo Ranpo, Kenji, Tanizaki e Atsushi seguirmi.

- Chuya-.

Mi volto e vedo Verlaine e Ozaki venire verso di noi.

- Che è successo? Ozaki è venuta a dirmi che potrebbe esserci un cambio di programma- mi dice Verlaine.

- Un idiota ha fatto l'idiota- affermo, poi mi volto verso Ozaki.

- Mori è d'accordo. Al tuo posto... Canterà Akutagawa-.

Sbarro gli occhi.

- Ma non...-.

- Ha appena fatto la visita e preso le medicine, una canzone la può reggere- afferma Ozaki.

Serro le labbra: tutto per colpa di Dazai.

- Hey tu- mi volto verso Atsushi, che sussulta appena - stasera suoni il basso con il mio gruppo. Così siamo pari- affermo.

Lui rimane un attimo sorpreso, ma poi annuisce.

- Vado a parlare con gli altri- afferma Ozaki, allontanandosi.

- Avviso del cambio di piani: in qualche modo ce la caveremo- afferma Verlaine, allontanarsi.

- Grazie- mormoro.

In questo momento, non riesco neanche a chiedermi come mai sia così gentile con me.

- Dazai aveva ragione, hai proprio tante conoscenze eh?- Ranpo mi affianca.

- Non sono affari vostri- mi incammino verso il palco: tra poco tocca a noi.

- Dovresti... Dirci cosa cantare- mi fa notare Tanizaki.

Merda... E mo cosa dico? Non so quali canzoni Dazai gli abbia fatto imparare, devo andare a memoria?

Ci penso un attimo, ma mi viene in mente tutto tranne che le canzoni.

- Come cazzo te li sei fatti tutti quei tagli?- sbuffo, notando i segni sul corpo del cantante.
- Questi?- Dazai fa uno strano sorriso - un nuovo tentativo di suicidio-.

- Perché cazzo sei fradicio? Non piove nemmeno!- esclsmo, mentre il moro entra in sala prove.
- Ho tentato un nuovo metodo di suicidio!-.

- Dazai cazzo, apri la porta!- picchio violentemente contro la porta del bagno. Avrei dovuto capirlo prima che qualcosa non andava: niente richieste di andare con lui, niente battutine o simili... Si è semplicemente chiuso li dentro.
- Dazai porca puttana, sfondo la porta!- urlo. Nessuna risposta.
Faccio un paio di passi indietro, dopodiché tiro un calcio, dritto sulla maniglia della porta; la maniglia cade a terra e la porta si apre. Mi fiondo dentro: Dazai è sdraiato a terra, in una pozza di sangue.
- Dazai!- mi lancio di fianco a lui; merda, mi serve aiuto. Non può essere successo: non può...
- Chuya-. Mi abbasso e i miei occhi incontrano i suoi: è vivo. Sta... Sorridendo?
- Questo metodo di suicidio è troppo lungo. Dovrò... Trovarne un altro-.

Serro le labbra: quella è stata probabilmente la volta in cui ho avuto più paura di perderlo.

Quell'idiota fissato con il suicidio... Perché deve farmi preoccupare così tanto?

Mi sento di merda al pensiero che lui potrebbe...

- Hold on. La conoscete?- mormoro.

Loro annuiscono, senza dire altro.

- Buonasera a tutti-.

Mi volto mentre Fitzgerald inizia a presentare.

- Come già anticipato, questa sarà una serata un po'... Speciale. E anche i nostri musicisti hanno deciso di fare qualcosa di speciale per voi: stasera infatti, gli Ada si esibiranno con un cantante diverso! Siete sorpresi vero? Anch'io, ma sono sicuro che apprezzerete comunque molto la performance! Un nell'applauso agli Ada e a Chuya Nakahara!-.

Salgo sul palco, ignorando completamente le persone che applaudono.

Sistemo l'altezza del microfono; non ho mai suonato con i ragazzi dietro di me, però sono tranquillo.

Dopotutto, li ha cresciuti Dazai.

Fisso per un attimo la folla, ma non ho la più pallida idea di che presentazione fare: anzi, penso non ci sia bisogno di una presentazione.

Mi volto verso i ragazzi alle mie spalle, che capiscono cosa intendo; Rampo fa loro un cenno ed iniziano a suonare.

Tornò a concentrarmi sul microfono.

Loving and fighting, accusing, denying
I can't imagine a world with you gone

Il nostro amore è sempre stato pieno di lotte, accuse, negazioni; ma nonostante questo... Non voglio immaginare un mondo dove non ci sei.

The joy and the chaos, the demons we're made of
I'd be so lost if you left me alone

Perché tutti quei sentimenti... Ci rendono ciò che siamo.

E io senza di te non sono me stesso.

You locked yourself in the bathroom
Lying on the floor when I break through

Ricordo bene il panico che mi ha invaso in quel momento.

I pull you in to feel your heartbeat

Mentre cercavo di capire cosa fare.

Can you hear me screaming? Please don't leave me

L'unica cosa che sono riuscito a pensare per tutto il tempo è stata "ti prego, non lasciarmi".

Hold on, I still want you

Per favore, resisti in questo mondo: voglio che tu stia con me.

Come back, I still need you

Ti prego, ho bisogno di te.

Let me take your hand, I'll make it right

Aggrappati alla mia mano, se ti serve per vivere.

I swear to love you all my life

Perché comunque vada... Io continuo ad amarti.

Hold on, I still need you

Ho ancora bisogno di te.

Long endless highway, you're silent beside me
Driving a nightmare I can't escape from

Quel senso di impotenza, di consapevolezza di non poter fare nulla... Non voglio più provarlo.

Helplessly praying, the light isn't fading
Hiding the shock and the chill in my bones

Ho provato come sempre a fingere che non mi importasse, ma in realtà ero sotto shock.

They took you away on a table
I pace back and forth as you lay still

Ho sempre avuto paura che un giorno mi avrebbero chiamato per chiedermi di identificare il tuo cadavere.

E io avrei dovuto confermare che ti eri suicidato.

E che non avevo potuto fare niente per impedirlo.

They pull you in to feel your heartbeat
Can you hear me screaming? Please don't leave me

Ma io... Non voglio che mi lasci.

Hold on, I still want you

Voglio... Darti un motivo per resistere.

Come back, I still need you

Torna da me. Ti aiuterò io.

Let me take your hand, I'll make it right
I swear to love you all my life

Per favore.

Hold on, I still need you

Non mi lasciare.

I don't wanna let go

Io non voglio lasciati andare.

I know I'm not that strong

Non sono abbastanza forte per farlo.

I just wanna hear you

Ho detto che avrei preferito saperti morto che rivederti, ma non è così.

Saying, "Baby, let's go home"

La verità è che ho sempre desiderato che tornassi al mio fianco.

Let's go home

Che tornassimo a casa.

Yeah, I just wanna take you home

Per favore... Non ce la faccio più. Torniamo a casa.

Hold on, I still want you

Io... Voglio stare con te.

Come back, I still need you

Torna da me.

Ignoro il groppo che ho in gola quando finisco di cantare.

Mi volto, per accertarmi di non dover fare altro, ma anche gli altri sembrano non voler rimanere qui ancora a lungo, per cui scendo dal palco senza dire altro.

Quasi correndo, torno nella stanza di prima: trovo Dazai seduto su una sedia, sveglio, con Yosano in piedi di fianco a lui e Kunikida di fronte che lo insulta, con Kyoka e Naomi in un angolo che osservano.

- Oh, Chuya!- Dazai si alza e cerca di camminare, ma cade in avanti.

Prima che possa rendermene conto, mi sono lanciato in avanti per sostenerlo.

- Idiota, che cazzo stai facendo?- sbuffo.

Perché l'hai fatto?

- Chuya-.

Lo guardo: è un sorrisetto quello?

- Andiamo a casa-.

Lo fisso, mentre sento le lacrime accumularsi agli angoli dei miei occhi.

Casa? Non abbiamo più una casa, perché tu te ne sei andato, ricordi? Mi hai lasciato solo, ignorando quanto avessi bisogno di te, e te ne sei andato.

Eppure... Sono troppo felice che tu sia vivo.

- Si. Andiamo a casa-.


























- Stai bene?-.

Mi volto, e vedo Kyoka in piedi di fianco a me.

- Sono un po' più tranquillo... Yosano ha detto che Dazai-san starà bene, e mi hai detto che Chuya-san sa come prendersi cura di lui, giusto?-.

Kyoka annuisce.

- Dazai se la caverà- fa un piccolo sorriso.

Sorrido anch'io: quando Dazai-san mi ha trascinato nella band, Kyoka stava sempre in disparte, non voleva parlare con nessuno, svolgeva il suo lavoro come un'automa e poi andava a casa.

Adesso invece, sembra che stia molto meglio: è completamente parte della nostra band, e io sono felice che sia riuscita a farsi delle amiche.

- Atsushi-.

Mi volto verso l'entrata, e vedo il signor Fukuzawa, il nostro manager e produttore.

- Vieni- mi dice.

Annuisco, prendo il basso e lo seguo.

- Ci vediamo dopo ragazzi- saluto i miei amici prima di uscire dalla stanza.

Kyoka e Tanizaki erano un po' nervosi al pensiero di lasciarmi suonare con la Port Mafia... Ed in effetti, ammetto che anch'io sono piuttosto teso.

Se sono gli ex compagni di Dazai-san saranno sicuramente persone in gamba; anzi, li ho sentiti suonare, quindi so per certo che lo sono.

Spero davvero di essere all'altezza: anche se questa esibizione non c'entra con il concorso, voglio aiutarli a fare bella figura.

E poi, c'è una cosa che mi preoccupa ancora di più...

Vedo Fukuzawa fermarsi e mi fermo a mia volta davanti ad un uomo che avrà più o meno la sua età, con i capelli neri, che lo fissa con uno strano sorriso in volto.

- Hai portato la merce?- chiede l'uomo.

- Idiota, non parlare in modo inquietante. Atsushi, probabilmente lo conosci già di fama: lui è Ougai Mori, manager della Port Mafia- presenta Fukuzawa.

- Lieto di conoscerla- dico.

- Il piacere è mio. Hai avuto lo spartito?- mi chiede.

- Si: sono pronto- affermo.

Appena sono sceso dal palco, Kyoka mi ha consegnato lo spartito della canzone che dovrò suonare tra poco: "I hate everything about you".

Per fortuna imparo in fretta, ed è piuttosto semplice, per cui non ho avuto troppi problemi.

Spero solo che vada tutto liscio.

- Vieni pure, Atsushi: ti presento gli altri- dice Mori.

Annuisco e lo seguì nella stanza, dove ci sono i membri della Port Mafia, che si voltano a guardarmi appena entro.

- Ragazzi, lui è Atsushi; suonerà stasera con noi- afferma Mori.

- Benvenuto- mi dice Tachiara.

- Grazie, spero di essere all'altezza- mormoro.

Non tira una bella aria... Sembrano tutti preoccupati e nervosi.

Come avevi immaginato, nella stanza c'è anche il ragazzo moro di qualche sera fa, ma mi sta ignorando.

Al contrario, Ozaki mi sta fissando da quando sono entrato, e la cosa mi mette leggermente in soggezione.

- Vi lascio due minuti a fare conoscenza- afferma Mori, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle sue spalle.

- Spero... Che ci troveremo bene e suonare insieme- dico, cercando di risultare convincente.

Anche se sono un po' troppo nervoso.

- Come sta?- mi chiede Ozaki.

- Dazai-san è fuori pericolo, lo hanno affidato a Chuya-san per...-.

- Non parlo di lui- afferma Ozaki - Higuchi ci ha già detto come sta-.

- Parla di Kyoka- mi informa Gin.

- È vero che era vostra compagna. Kyoka... Sta bene; è davvero molto brava nel suo lavoro. Viviamo tutti vicini, per cui la vedo spesso e sta diventando sempre piuttosto sorridente- racconto.

Ozaki tira un sospiro di sollievo.

- Meno male- dice.

Faccio un piccolo sorriso: in fondo, queste persone non sono così male.

La porta alle mie spalle si apre ed entra una ragazza bionda; non è nella band, ma Dazai-san mi ha detto che è la loro manager e si chiama Higuchi.

- Tra un attimo tocca a voi- afferma.

- Arriviamo- rispondono gli altri.

Vedo Agutagawa andare verso la porta.

- Akutagawa-san... Sicuro di poter cantare?- mormora Higuchi.

- Per chi mi hai preso? Certo che posso cantare- ribatte lui, uscendo dalla stanza insieme agli altri.

Lancio uno sguardo ai ragazzi intorno a me: perché senbrano così preoccupati? Non sembra sia per il concerto, e sanno che Dazai-san sta bene... Cosa sta succedendo qui?

- Tigre mannara-.

Mi avvicino ad Akutagawa, sorpreso che mi abbia chiamato.

- Dó io l'attacco: tu fai il minimo indispensabile per non fare danni- ordina, poi abbassa la voce - e parla a qualcuno di quella questione e ti troverai appeso a testa in giù nel bagno-.

Ignoro la seconda parte del suo discorso: non andrò di certo in giro a dire a tutti i fatti suoi.

Ma non posso non fare caso alla prima.

- Conosco il pezzo: suonerò al massimo. Siete una grande band, intendo aiutarvi- dichiaro.

Lui mi fissa, senza dire altro.

Ci fermiamo di fianco al palco mentre la band precedente scende; Margaret Mitchell ci presenta, avvisando dello speciale cambio di musicisti, anche se ovviamente finge sia una situazione creata per provare nuovi intrecci, non che sia dovuta al tentato suicidio del nostro cantante.

Scuoto la testa: non devo pensarci.

Dazai-san... Non è la prima volta che fa qualcosa di simile; sta bene, devo concentrarmi solo su questo.

Anche perché, quando ho provato a parlargli di questi suoi problemi con il suicidio mi è stato chiaro che non importa cosa dica, non posso fare niente per lui.

Non io almeno.

- Oi tigre mannare, concentrati: stiamo iniziando- Akutagawa mi supera e sale sul palco.

Annuisco e lo seguo, insieme a tutti gli altri.

Non fa una presentazione, così come non l'ha fatta Chuya; ma dopotutto è normale, non siamo neanche un vero gruppo.

Akutagawa si gira verso di noi, come ho visto fare parecchie volte a Chuya, e fa un cenno.

Osservo gli altri, e non appena iniziano a suonare inizio anch'io.

Every time we lie awake
After every hit we take

Alzo lo sguardo, sorpreso: Akutagawa... Ha una voce veramente bellissima.

E soprattutto, è chiaro che stia parlando con qualcuno di preciso.

Every feeling that I get

Qualcuno per cui prova forti sentimenti.

But I haven't missed you yet

Qualcuno... Che gli manca.

Every roommate kept awake
By every sigh and scream we make
All the feelings that I get
But I still don't miss you yet

Una persona a cui vuole fingere di non pensare, ma in realtà è come se stesse gridando per attirare la sua attenzione.

Only when I stop to think about it
I hate everything about you
Why do I love you?

Sei innamorato di qualcuno che ti ha lasciato? Per questo quella sera ti sei ridotto in quello stato?

I hate everything about you
Why do I love you?

Per un attimo, rischio di bloccarmi quando mi torna in mente una conversazione avuta con Dazai-san.

- Tu mi odi, Atsushi?-. Osservo il ragazzo davanti a me. Spesso non capisco cosa gli passi per la testa, quando non lo vedi per troppo tempo mi spavento perché ho paura di cosa potrebbe aver fatto, è imprevedibile e a volte mi fa sentire a disagio. Ma mi ha dato una casa, un luogo importante in cui tornare ed essere accettato.
- Non potrei mai odiarti, Dazai-san- affermo. Lui sorride.
- Bè, almeno uno dei miei allievi non mi odia-.

Every time we lie awake
After every hit we take

Akutagawa è stato allievo di Dazai-san.

Every feeling that I get
But I haven't missed you yet

Forse mi sto lasciando condizionare, perché dopo stasera mi è stato chiaro che... Chuya-san ha sempre cantato per Dazai-san.

E lui lo ha sempre ascoltato, e ha cantato per lui.

Only when I stop to think about it
I hate everything about you
Why do I love you?

Anche Akutagawa... Sta cantando per Dazai-san.

I hate everything about you
Why do I love you?

Ma lui non è qui.

Only when I stop to think about you
I know

O è per questo che stai cantando per lui?

Only when you stop to think about me
Do you know?

Perché non essendo qui... Non può sentirti. Non può sapere cosa provi.

I hate everything about you
Why do I love you?

Se è così... Quanto deve avere sofferto Akutagawa, quando Dazai-san se n'è andato?

You hate everything about me
Why do you love me?

Mi sembra quasi di vederlo fare una smorfia, come a dire "so che non mi hai mai amato".

I hate
You hate
I hate
You love me

Però... Vorresti che ti avesse amato, vero?

I hate everything about you
Why do I love you?

Suono l'ultimo accordo e osservò Akutagawa: ha il fiatone, non è normale dopo aver cantato solo un pezzo.

Come non è normale lanciarsi giù dal palco in questo modo.

Scendo anch'io, senza correre come lui, ma abbastanza velocemente.

Pensavo di vederlo andare verso il camerino, invece correbin bagno.

Lo seguo ed entro; c'è solo una porta chiusa, per cui dev'essere lì.

- Akutagawa, va tutto bene?- chiedo.

So che non sono affari miei e probabilmente mi urlerà contro, ma non me la sento di lasciarlo da solo in questo stato.

- Vattene- ringhia lui.

Lo sento tossire, e in modo violento anche.

- Stai bene? Vuoi che ti porti dell'acqua?- gli chiedo.

- Sparisci!-.

Serro le labbra.

- Non ti posso lasciare solo- affermo; qualcosa mi dice che non devo farlo.

- Che ci fai qui?-.

Mi volto, trovandomi davanti Tachiara.

- Akutagawa non sta bene- affermo.

- Lo so- si avvicina; ha un'espressione che fa quasi paura - ci penso io, tu vai via-.

Lancio un'ultima occhiata alla porta; ma anche se rimanessi qui, non riuscirei a fare niente, soprattutto ora che è arrivato il suo amico.

Così, esco dal bagno, sperando non sia nulla di grave.

Non so neanche perché mi stia preoccupando così tanto... Quel ragazzo sembra odiarmi, e se quella canzone parla davvero di Dazai-san probabilmente ce l'ha con me perché adesso suono con lui.

Però, per qualche motivo, sono comunque preoccupato per lui.

Sospiro: non è il momento di pensarci, devo concentrarmi su ciò che devo fare adesso.

Ovvero assicurarmi che stiano tutti bene: erano piuttosto scossi dal gesto di Dazai.

Quando arrivo in camerino però, trovo solo Kenji.

- Dove sono tutti?- chiedo, sorpreso.

- Kunikida ha mandato tutti a casa; sono rimasto qui ad avvisarti! Ma adesso vado anch'io- afferma lui.

- Va bene, grazie; prendo la custodia e vado anch'io- dichiaro.

- Buonanotte!- mi saluta Kenji, prima di uscire dalla stanza.

Ritiro il basso nella custodia, poi spengo la luce ed esco dalla stanza.

C'è ancora un po' di gente al bar, anche se la serata principale è finita; ma questo è sempre un posto molto frequentato, probabilmente anche per via della ricchezza del proprietario.

Per evitare di trovarmi bloccato delle persone che ballano, decido di utilizzare la porta sul retro per uscire.

Per farlo dovrò passare nel vicolo in cui ho incontrato Akutagawa l'altra volta, e da un lato lo preferisco, così mi assicurerò che non sia di nuovo lì.

Svolto l'angolo e mi blocco: non c'è Akutagawa ma... Penso che quello sia Ranpo.

E il ragazzo che ha bloccato al muro e sta baciando... Non è Edgar Allan Poe?

Sono talmente sorpreso da rimanere bloccato.

Ranpo si stacca dal ragazzo, con un sorriso, e gli dice qualcosa che non sento; Poe mette una mano in tasca, poi gli passa un foglietto.

Ranpo gli dà un altro bacio, per fortuna stavolta più tranquillo, poi Poe viene verso di me e mi supera, leggermente rosso in volto.

- Piaciuto lo spettacolo?- Ranpo viene verso di me.

- Scusami, non volevo spiarvi! Sono capitato qui per caso e mi avete colto alla provvista... Pensavo che uscissi con Yosano- ammetto.

Lui scoppia a ridere.

- Vuoi sapere cosa mi ha dato?-.

Scuoto la testa.

- Immagino sia qualcosa per Dazai-san; lascio la questione a voi- affermo.

So che Dazai-san non si occupa solo di musica, ma non voglio interferire: confido nel fatto che sappia di poter contare su di me, se ne avrà bisogno.

- Ottima scelta; vai a casa a riposarti Atsushi- mi dice, superandomi.

Riprendo a camminare verso casa.

Spero solo che non si sia cacciato in qualcosa di troppo pericoloso.

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