FRAMMENTI DI ME
ILLUSIONE
Ho un solo pensiero:
uno solo.
è insopportabile.
Non riesco a fermarlo.
Occupa tutto il pensabile;
da quando ci sei tu
ogni giornata è così
per ogni eterno istante: solo te.
Vedere in silenzio la mia rovina;
attendo solo il mio momento;
e anch'io sarò gettato nella
discarica dei ricordi
IL VUOTO
Alterare l'attenzione per ribellarsi,
non arrivare mai allo scopo,
il vuoto colmato dalla rabbia e
dalla rassegnazione,
non avere un'identità ma solo
effimere speranze;
una stanza vuota occupata da ricordi
che ormai tentano di sopravvivere
nitidi più che mai.
IL MURO
Fissavo il muro, sognando un
romanzo.
Guardavo le ragazze con un sorriso.
Aspettavo colei che potesse creare
Quello che non ero riuscito a trovare.
Fugaci avventure, niente di più;
aspetto solo te.
Spero ancora nella tua esistenza.
CHI SEI?
Purezza d'animo.
Dolcezza declamata
Innocenza inviolabile.
Distante cuore impenetrabile.
Fievole tremore della carne.
Sagace sorriso indagatore.
L'ANGOSCIA
Soltanto le tue parole
possono fermare
Il desiderio stantio
che mi pervade
l'empirea situazione
da me creata: riverbero di
un'effimera scintilla
nel luttuoso abisso
del mio pensabile.
IL BACIO
Tiepido sapore frizzantino.
Impalpabile brezza cristallina.
Pallido riflesso amaranto sulla
Carminio essenza palpitante.
Si susseguono i giorni
Cambiano le parole
La distanza aumenta all'infinito:
pochi centimetri che durano
una vita
NULLA
Immatura e malinconica eternità,
ovviamente non esisti.
Credi di circondarmi ma, anche te lo sai,
arrendevole ti concedi
alla conclusione.
INETTITUDINI
Non trovo l'emozioni
Per descriverti.
Le angosciose mutazioni
mi riempiono ancor di più.
Veramente cieca
Non puoi ascoltarmi.
Se soltanto riuscissi
Ad accorgerti di me.
L'OBLIO
Coraggioso intento,
che mi abbandoni.
Smarrito nel deleterio
Intrigo degli occhi suoi.
L'abulica intesa
Che distante è giunta ormai
Nell'interminabile oblio
che mi attanaglia.
IL MALE
Le cose non dette:
lame taglienti che
lacerano gli animi
delle persone,
ancora credenti,
che ignare assistono alla
loro rovina.
IL SIGNIFICATO
Credendo di conquistare l'orizzonte,
rimpiangendo gli anni
che non si sono vissuti;
assistendo alla morte:
unico grande esame di
coscienza che realmente
si infrange nella nostra
mondanità intrisa di ipocrisia
regalandoci l'ultimo bagliore
di un corso privo di
significato.
GUERRIGLIA
Paura, odio, dignità .
Giochi interrotti
Orrori accecanti
Sangue versato.
Ragazzi resistenti
Che sorridono della vita
Che gli ha annientato
L'infanzia ma gli
Ha regalato la
senilità
NOTTI
Risplendi nella palustre
Pozza della mia depressione.
Io ti impreco e cerco conforto
Ma esangue non mi rispondi.
buonanotte luna..
NEL MEZZO
Vorrei parlare stando in silenzio
Essere dappertutto senza
Farmi notare
PENSIERO
Poche sillabe ci uniscono
E' una condanna ; tento di
Incontrarti ma tutto è vanificato.
Momentaneamente vivo
Sul mio letto ricercando
I momenti salienti tra noi,
desiderando di essere altrove.
La distanza mi ha offuscato,
tralasciandomi in secondo piano.
VOGLIA
Calore, sudore, senso di godimento,
disconnessione mistica, apice insoluto, attrito nelle percezioni, causalità.
Complicato da srotolare
Nel dire e nell'agire:
il volere
SIGARETTA
Sei ossigeno e la compagnia
Di una donna ricercata.
Sfiatata risuoni fra le
Mie labbra, consapevole di uccidermi.
realtà evanescente che
Sistematicamente viene richiamata.
LA CADUTA
Retrocedi lentamente
Verso il baratro.
Cerchi appigli nell'esperienza
E con caparbia riuscirai
Nella speranza.
SEGRETO
Impronte indelebili
Sulla tua storia.
Le tue azioni enigmatiche
che trascinano alla
deriva le intenzioni euforiche.
ACUTI
Come un grido
La mia ossessione
Vuole uscire.
Chiudo gli occhi
E vorrei distruggere
Qualsiasi cosa
Pur di sfogare
Il malcontento
che aleggia sulla
mia ombra.
Mi basterebbe un
acuto per appiattire
lo stato avanzato
dei miei fallimenti.
MARI
Nei mari lastricati di impurità
Galleggiano le speranze
di una fine collassante che
Possa inghiottire la nostra
Condannata, pura, malvagia
Indifferenza.
PASSATO
Ti ho scoperto e frettolosamente
ti ho divorata lasciandoti, dentro, la mia memoria.
Adesso insieme agli altri
rimarrai accantonata tra la
polvere, sperando di essere
sfogliata ancora una volta.
SCOGLI
Impotente come la formica
Sorpresa dal gravare di
un'impronta umana,
costretto a scontrarsi
con mille volti tra svariate parole.
Il mio destino contro quale
muro si contrasterà
Ancora?
LA DISCESA
Vorrei accendere il tuo
Cuore di ghiaccio
Come il sole fa con le comete.
O paragonarti alle meteore
ed assistere alla tua precipitosa caduta.
Tutto durerà un istante:
come un battito di ciglio
che mi renderà cosciente
di ciò che sto vivendo
tralasciando le interferenze dei sogni.
ASSUEFATTO
poesia, mia eroina
mi consumi il tempo.
Mi lasci vivere in tua
Compagnia. Senza di
Te morirei, e assuefatto
Riempio gli spazi bianchi con
L'inchiostro.
IL COLPO
Con un lungo coltello
Taglierò i giudizi delle persone.
E pianterò gli artigli
Nel muro per non
Farmi trascinare sulle
Bocche della malignità.
Grazie alla tua compagnia
Supererò questa soglia.
Tra lacerazione e confusione
Sarai te a spingermi.
Troppo tardi. Non potrò più
terminare le mie azioni.
La mia memoria si è fermata
Ad un istante:
il gelo scaraventato
Via dal calore perforante.
LIBERO
Lunghissima pausa
Mai più interrotta
Qualcuno straccerà'
Questo equilibrio
E libero potrò
Consegnarmi al fato.
LA GIOSTRA
Tempo frenetico
Scorri senza dare
L'illusione della
Staticità.
ARIA MATTUTINA
Il mio respiro bacia la tua pelle.
Nuda, sul cuscino, ti abbandoni ai veli caldi della nottata.
L'aria rade il nostro incontro,
innocente, fra la morsa della sicurezza.
MARE D'INVERNO
Scia incontrastata fra la sabbia;
L'acqua ti ha seppellito.
Sei l'ombra che sovrasta le idee.
labbra livide prive di compassione.
Corpo dilaniato gettato nel torrente della realtà casuale.
immobile sull'altalena Provi a riavvolgere il mondo.
Il muro ha sfaldato le parole
Nessun lampo trafigge
La mia mano
Che, sola, vaga fra gli spazi.
ANCORE
Ci sono ma non sei tu:
capogiro perverso
degli orgogli nascosti.
Sei senza senso come la normalità
Una linea invalicabile.
Trincea sei nostri momenti.
IL FINALE
Ho il dovere di profetizzare
Questo unico testamento
Della mia inutilità.
Certezze friabili,
interminabile grido
che spacca l'udito.
Le ferite si rimarginano,
la solitudine muore con te.
Dal profondo è già finito;
mi illudo di averti
capito male.
Lamento impercettibile
Sovrapposto ai miei respiri,
silenzio instabile
interrotto da colpi ossessivi
che imbrattano l'ombelico primordiale.
DAL PROFONDO
Ricordo i miei anni e quei giorni che correvo in città.
Il rumore sordo dei vetri e l'incartocciarsi della vista.
Ero solo e le fiamme ti avevano divorato nei miei pensieri.
Uno schermo, nel silenzio, si lamenta:
i miei battiti ed i miei respiri in sintonia con i tuoi pianti convulsi.
Non c'eri e il resto era solo desolazione.
PARLAMI ANCORA
Il silenzio si fraziona
In infinite parti,
Scandite a ripetizione
Soffocante.
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