Soft Ice Cream
Rieccomi con un' altra cavia... cioè un altro intervistato😅.
Oggi conoscerete un poeta! Un poeta in italiano, spagnolo e francese! Le sue poesie sono autobiografiche, quindi gente, se siete poeti nell'animo, questo giovane fa per voi!
Ma di chi sto parlando? Dell'unico ed inimitabile -svzuya !!
Mente pigra
Tu belleza sin paz
Secoli di lacrime
Dio e altri vizi
Ma maladie
Queste sono le sue opere, ed ora, bando alle ciance, eccovi Akira!
🐈🐈🐈🐈🐈🐈
Per l'intervista di oggi, il mio ospite ha scelto un locale molto di moda negli ultimi tempi... Quindi a me sconosciuta ovviamente. Quanto mi sento vecchia!!! Ma basta disperare, ho un lavoro da portare a termine.
Visto che io non lo conoscevo, ho chiesto aiuto alla mia collega Maya, mi ha consigliato un bel locale a Milano, ed é davanti alle porte di quel Starbucks che incontro la mia vittima.
Mi avvicinò sfoggiando il mio miglior sorriso, sono in un tremendo, orripilante ritardo e quindi spero che la mia faccia da angioletto ( si si lo so, non sono un angioletto, ma shhh), faccia sorvolare sulla lunga attesa a cui l'ho costretto.
«Ciaooo, scusami per il ritardo! Mi dispiace, ma ho perso la coincidenza!» mi giusitifico con le guance alla Haide per il freddo e porgo la mia mano gelata e ormai priva di sensibilità. «Io sono Letizia, piacere di conoscerti.»
All'inizio lo vedo titubante, come se avesse un ripensamento e la mia mano sia un serpente velenoso. Ma per mia fortuna, quando sono sul punto di far crollare il blocco di ghiaccio che è il braccio, ricambia il sorriso e mi stringe la mano. «Piacere mio, io sono Akira.»
«Che nome insolito.» commento fiondandomi all'interno, dove le mie membra infredolite vengono avvolte dal calore del locale.
L'ambiente in stile moderno, con ampie vetrate sulla parete alla nostra destra, il mobilio tutto in legno, ma la mia attenzione è tutta per il bellissimo bancone davanti a noi.
Il suo abbraccio di legno e vetro protegge bibite e leccornie di ogni tipo, dandomi l'idea di essere finita sull'isola dei balocchi... Versione ingrasso.
«Benvuti da Starbucks, posso aiutarvi?» mi domanda con un sorriso di cortesia, la biondina dietro il bancone.
«Oh sì, avevo richiesto un tavolo con un abbuffata di muffin, nome Lety95ventu.» comunico aprendo e chiudendo le mani sentendo il sangue riprendere a circolare nelle dita.
«Signorina, ci dia qualche minuto per preparare, nel frattempo vuole qualcosa da bere?»
«Emh...» guardo il menù affisso alla parete non capendoci nulla. «Prendo... quello, sì, prendo quello.» confermo indicando l'immagine di una bevanda cioccolatosa e pannosa.
«Tu, cosa prendi?» chiedo rivolta al mio ospite.
«Per me un cappuccino.»
La biondina annuisce segnando l'ordine. «Potete accomodarvi, a breve vi porteremo le bevande.» ci informa con cortesia mentre un suo collega si avvicina e ci fa segno di seguirlo.
In fila indiana ci facciamo strada tra la folla e i vari tavolini da due di legno, fino a raggiungere un tavolo lungo un metro e mezzo, posto accanto alla vetrata, dov'è possibile veder le palme del condominio vicino, ondeggiare a capriccio del vento di dicembre.
Sul tavolo sono disposti diversi tipi di muffin, ci accomodiamo e il cameriere svanisce.
Osserviamo quei funghetti zuccherosi di vario colore e sapore.
Akira dopo qualche attimo di indecisione decide di incominciare da un muffin al cioccolato con cuore di nutella.
Approvando la sua scelta, lo imito, iniziando la condanna a morte per la mia dieta con un muffin al cioccolato... Anzi due. «Possiamo iniziare! Come sei approdato su wattpad?»
«Avevo 13 anni, era il 31 ottobre del 2015, festa di halloween. Ero a casa di amici per fare un pigiama party e una di questi non si staccava dal telefono. Così andai da lei e le chiesi che cazzo stesse facendo da tutta la sera, lei rispose che stava leggendo After su Wattpad. Così mi spiegò cosa fosse quell’applicazione e il giorno dopo, il 1 novembre, la installai anche io.» mi risponde con calma, finendo il suo muffin.
«E perché l'hai installata? Condividevi con lei la passione per la lettura?» domando scostandomi dal tavolino per permettere al cameriere di posare la mia insolita delizia, per poi allungare il cappuccino ad Akira.
«Sì, ma non per After. Non voglio offendere nessuno, ma non è esattamente il mio genere. Onestamente non mi ricordo cosa leggessi all’inizio, ma comunque la lettura è sempre stata parte integrante della mia vita, anche da piccolo.»
«Ho visto però, che hai scritto cinque storie. Quando hai iniziato a scrivere e perché?» domando prendendo un sorso di quel miscuglio di zuccheri, spalanco gli occhi e mi volto verso la biondina. «Me ne fa altri tre!? Grazie!» ritorno a posare gli occhi sul mio intervistato che mi guarda con un misto tra il divertito e lo scioccato.
«Ho iniziato a scrivere a 14 anni, nell’estate del 2017. Non so di preciso cosa mi ha portato a farlo, spesso ho pensato che fossi stato ispirato da Charles Baudelaire, infatti scrivo principalmente poesie.» mi informa sorseggiando il suo cappuccino accompagnandolo con un muffin classico alle gocce di cioccolato.
«Leggevi le sue opere in quel periodo?» Solitamente si tende a scrivere generi che si leggono più di frequente e dove ci si trova a proprio agio.
«Sì, ho letto Les Fleurs Du Mal.» mi risponde sottolineando le parole con un cenno del capo.
«Scrivi principalmente poesie,» borbotto ricordando le sue parole. «quindi scrivi anche altro, che genere?»
«A volte alterno le poesie con dei testi in prosa, ma sono sempre di natura autobiografica e quindi collegati al resto dei componimenti. Non ho mai scritto romanzi. Ci ho provato, ma non fanno per me.» rivela arricciando il naso in una rapida smorfia.
«Come mai no?» chiedo incuriosita.
Si stringe nelle spalle. «Probabilmente sono troppo egocentrico per scrivere qualcosa che non parli di me.» risponde alla fine con un breve sorriso, vagando con lo sguardo alla ricerca del prossimo dolcetto. Un muffin al cioccolato fondente con glassa alla menta.
Ma anche i romanzi possono essere egocentrici... O sbaglio? «Puoi sempre scrivere un romanzo che ha come protagonista un ragazzo col tuo carattere, i tuoi modi di fare.» inizio massaggiando con fare pensiero il mento, ma lascio stare. «La tua passione per la poesia quando è nata? Hai detto di amare la lettura fin da piccolo, ma non credo che sia iniziata nella tua infanzia.»
«È nata praticamente quando ho iniziato a scrivere, dopo Baudelaire mi sono avvicinato ad altri autori come Whitman e Neruda, fino alla modernissima Rupi Kaur.»
Annuisco come una che ne sa lunga, in realtà non ho idea chi siano quelle persone. «Parlami delle tue storie, ne hai cinque, descrivile una alla volta.» gli propongo con un sorriso di imbarazzo non sapendo niente sul mondo della poesia, non è proprio il mio genere preferito, l'apprezzo, ma non sono una sua fan.
«In ordine cronologico la prima è Dio E Altri Vizi,
l’ho iniziata alla fine del 2017 e l’ho conclusa all’inizio del 2019. Insomma ci ho messo più di un anno per scriverla e nemmeno io so il perché. Devo dire che quello è il probabilmente il mio lavoro peggiore, ma credo sia comprensibile, considerando che è stato il primo. Non avevo ancora trovato il mio stile e certe poesie sembrano sfoghi isterici di una ragazzina alle prese con la prima cotta della sua adolescenza, e per certi versi è così.
La seconda è stata Mente Pigra, è una raccolta molto breve e la considera una fase di passaggio in cui ho solamente provato un nuovo stile: un tipo di scrittura più narrativa e costruita con ambientazioni quasi fantascientifiche o comunque surreali. Il titolo deriva dalla frase di Romeo & Juliet: “True, I talk of dreams, which are the children of an idle mind”.
poi è arrivata Tu Belleza Sin Paz
(in spagnolo “la tua bellezza senza pace”). Questa è probabilmente la mia opera più importante, è completamente ispirata ad una storia d’amore che io reputo la più importante della mia vita. Nonostante io abbia solo 17 anni e spesso non venga preso seriamente per queste mie considerazioni, io sono convinto che anche in futuro quella persona avrà sempre un posto nella mia vita, un posto che non lascerà mai e che nessuno le porterà via.
La quarta è Secoli Di Lacrime
, in lunghezza è simile a Mente Pigra
, con la differenza che ha uno stile molto più naturale e di conseguenza simile al mio. Nonostante sia un’altra raccolta di passaggio, la trovo comunque importante e amo le poesie racchiuse al suo interno.
Per ultimo c’è Ma Maladie
(in francese “la mia malattia). questa è la raccolta che sto attualmente scrivendo ed è molto simile in contenuti a Tu Belleza Sin Paz, ma diverso nello stile, che in queste mie recentissime poesie è un po’ più semplice, ma allo stesso tempo significativo e profondo. Ma Maladie ha lo scopo di colpire con poche parole, uccidere con un coltello da cucina.»
«C'è un motivo particolare per cui due di queste sono scritte in lingua straniera?» chiedo sorvolando sul pericolo di una lama nel petto.
«Le lingue sono sempre state parte della mia vita, ho sempre avuto la costante passione di conoscere il modo in cui si esprimono i popoli diversi dal mio, infatti frequento il liceo linguistico e le lingue che studio al momento sono appunto lo spagnolo e il francese.»
«Le mie preferite, credo perché l'inglese non riesco ad impararlo.» sospiro accettando il fatto di non pradoneggiare quella lingua straniera. «Hai in progetto altre storie?»
Akira passa a un muffin ai mirtilli, scuotendo il capo in risposta alla mia domanda. «Al momento no, ma sicuramente non smetterò mai di scrivere.» aggiunge. «Anzi mi piacerebbe pubblicare un libro di poesie un giorno.»
«Te lo auguro.» la biondina arriva personalmente a portarmi il mio ordine, guardandomi con le sopracciglia inarcate. Tranquilla cara, questa roba finirà sulle gambe e sui fianchi... E in altri punti dove sarà difficile toglierli. «Ora,» torno a concentrarmi sul mio ospite che sta ammirando un muffin in tema natalizio.
«fatti pubblicità, dicci perché la gente deve passare sul tuo profilo e leggere le tue poesie.»
«Onestamente non lo so, quando vedo che le persone leggono e votano ciò che scrivo mi chiedo spesso cosa pensino. Ho ricevuto tantissimi commenti positivi, alcuni li ricordo ancora, ma mai commenti negativi. Non so se questo voglia dire qualcosa o se sia semplicemente una casualità, magari la gente a cui non sono piaciute le mie poesie non hanno voluto dirlo e basta. In ogni caso quando scrivo spero sempre di colpire i lettori e che riescano a ritrovarsi almeno un po’ nei miei sentimenti. Tuttavia mi piace anche essere enigmatico e non dire le cose in modo esplicito, insomma mi piace che le persone interpretino le mie parole e che non ne conoscano il vero significato.»
«La poesia é un genere complicato da valutare, molti non la capiscono, ad altri non piace, altri apprezzano ma non capiscono ugualmente.» e ahimè, sto in questa ultima categoria. «Ora, dicci un po' di te. Chi si nasconde dietro l'account?» domandò mettendomi comoda, sorseggiando la mia bevanda.
«Onestamente credo che i miei followers sappiano bene chi c’è dietro: uso la mia bacheca come un diario scrivendoci alcuni dei pensieri che mi tartassano ogni giorno. A volte questa mi ha causato dei problemi, oppure io stesso mi rendevo conto di star esagerando e di essere ridicolo. In ogni caso non c’è nessuno di particolare dietro questo profilo, sono un normale ragazzo italiano dai capelli e occhi scuri, nulla di speciale o fuori dal comune. Ho 17 anni e mi interesso principalmente di musica e anime. La mia vita oscilla fra la scuola e gli amici, del resto non ho molto tempo libero da dedicare a me stesso. Anche il tempo da impiegare nella scrittura non è molto, tuttavia cerco di farlo ogni giorno.»
«Non metto in dubbio che ti segue di conosce, ma questa è un'intervista, lo scopo è farsi conoscere da gente nuova.» gli faccio notare facendogli l'occhiolino. «Anche se il tempo é poco, oltre a lettura e scrittura, hai altri hobby?»
«Prendo lezioni di canto da anni ormai e credo che questa sia l’unica cosa che si possa considerare un hobby, a volte strimpello qualcosa alla chitarra ma non mi considero un musicista. Mi piace fare lunghe passeggiate col mio cane o senza, e in generale stare all’aria aperta, mentre nelle brutte giornate o quando la pigrizia si fa sentire mi dedico alla cura del corpo.»
«Ti tieni impegnato! Bravo.» metto un attimo da parte la bevanda, per assaggiare anche io un muffin renna. «Se potessi viaggiare nel tempo dove vorresti andare e perché?»
«Sicuramente nell’antica grecia,» mi risponde con prontezza. «ho sempre dato questa risposta tutte le volte che mi è stata posta questa domanda. Mi sono sempre sentito parte di quella civiltà così affascinante, del resto considero l’arte classica la mia preferita e mi reputo uno dei tanti amanti della mitologia greca, tanto da averla inclusa in alcuni miei lavori. Inoltre è una civiltà che, in alcuni aspetti, trovo più avanzata della nostra.»
Mi cade il muffin sul tavolo, spargendo briciole sul ripiano di legno, la bocca spalancata per lo stupore, lo guardo sconcertata e lui ricambia confuso, guardandosi attorno alla ricerca di una via di fuga.
«Davvero ti hanno fatto altre volte questa domanda?»
«Beh, è una domanda abbastanza comune... in alcuni test su internet, a scuola, robe del genere.» mi fa notare con una scrollata di spalle.
A me non è mai stata fatta questa domanda... Posso assicurare che navigo su internet e sono stata a scuola! «Ah... A me non è mai capitata.» mi schiarisce la voce, cercando di ricompormi spazzando via le briciole e riprendendo ciò che rimane del muffin renna. «Invece se potessi parlare con un tuo scrittore preferito, quale sarebbe e perché?» questa non credo sia così comune.
«Questa è difficile, ma penso che sceglierei oscar wilde oppure vladimir nabokov. Entrambi avevano una mente stupefacente a parer mio e sono molto legato alle loro opere, mi piacerebbe sapere da cosa sono stati ispirati.»
«Con Oscar Wild mi sa che c'è la coda, sono in molti a volerlo conoscere.» borbotto immaginando il poveretto che in un immaginario suo ritorno dalla tomba, non fa in tempo a mettere piede fuori, che viene assalito da una folla.
«Dicci cinque cose che ami e cinque che odi!»
«Nel capitolo conclusivo di Tu Belleza Sin Paz ho scritto 28 cose che amo, penso che le prenderò da lì: amo le lingue, amo il tè freddo, amo camminare, amo ridere, amo la musica.
Odio alzarmi presto la mattina (non sono un tipo mattiniero), odio perdere l’autobus, odio essere mentalmente instabile, odio il caldo, odio sentirmi costantemente solo e in un certo senso esserlo.»
Corrugo la fronte alle sue ultime parole, c'era un tempo in cui credevo esser sola... Finché non sono davvero rimasta sola e non per mia scelta. «Hai detto di avere un cane.» gli faccio notare rigirandomi il bicchiere tra le mani e senza alzare lo sguardo. «Quando hai un cane, non sei mai solo... Fidati di una che l'ha persa 5 mesi fa e le manca come se fosse morta ieri. E adesso sì che mi sento sola...» sospiro cercando di abbozzare un sorriso. «Ok, prima che mi rimetta a piangere...
Dimmi cinque tuoi difetti e cinque pregi.» proseguo con l'intervista e mentre Akira risponde io mi appropprio di un vassoio di muffin.
«Sono permaloso, paranoico, possessivo, tendo ad affezionarmi troppo velocemente alle persone e a vivere incatenato ad eventi del passato
Seguo la mia testa e mai quella di altri, dubito sempre di tutto e tutti, so usare bene le parole, mi considero abbastanza epatico e capace di interpretare le persone.»
«Interessante. Dovresti però provare a staccarti dal passato, altrimenti ti impedirà di goderti il presente e il futuro.» mmm, e prima di dar consigli dovrei provare a seguirli. «Per quale motivo hai richiesto un'intervista?»
«Proprio per farmi conoscere, come hai detto tu. Non voglio risultare come un affamato di voti e visualizzazioni, ma se voglio davvero rendere delle mie poesie un libro voglio essere sicuro che alla gente piacciano e avere il maggior numero e tipo di pareri possibile.» risponde con sincerità.
«Ti comprendo e credo che sia il desiderio di tutti qua sopra... Ma immagino che come me ed altri, avrai incontrato i famosi lettori fantasma. Ovvero, gente che legge ma non lascia commenti o voti.
Tu, in quanto lettore sei come questi "fantasmi", o sei disposto a commentare con critiche costruttive le storie che leggi?»
«Beh, devo ammettere di essere colpevole in questo caso. Mi è capitato in effetti di leggere storie senza votare o comunque lasciare traccia del mio passaggi, ma l’ho fatto solamente con persone con cui ho chiuso i rapporti e con cui la situazione sarebbe imbarazzante se iniziassi a votare e commentare le loro storie. Per il resto sì, mi piace lasciare un messaggio quando qualcosa mi ha colpito particolarmente, che sia un complimento o semplicemente un’osservazione.»
«Comprendo i tuoi motivi nel primo caso e mi complimento per il secondo.» annuisco mimando un silenzioso applauso per non attirare l'attenzione di tutti i clienti su di noi. «Oltre a veder pubblicato un tuo libro, hai un sogno nel cassetto?»
«Niente di particolare, il mio unico sogno è stare bene con me stesso e trovare la salute mentale, in un certo senso. una volta avevo desideri di grandezza, fama e soldi, ma adesso ho realizzato che la cosa più importante per me al momento è trovare il modo per curare certe ferite che fanno fatica a rimarginarsi. Non sto dicendo che il mio sogno sia trovare la felicità, anche perché non credo nella concezione che la gente ha di essa, piuttosto spero nella mia realizzazione come persona e nel trovarmi un giorno soddisfatto di quello che ho.»
«Ci riuscirai, mi sembri un ragazzo determinato. Bene, l'intervista è finita, è stato un piacere fare la tua conoscenza.»
«Anche per me, grazie per quest’opportunità.»
«Di nulla caro.» e voltandomi verso la biondina... «Altro giro di muffin!» e posso assicurare, che udendo la mia voce, i suoi occhi si sono alzati al cielo.
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