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Matteo, Sei Vivo!!

E quando mi sto per lanciare su Elektra, nel vecchio stile "come ti ho creata ti distruggo", una specie di miagolio ci blocca. Riportiamo l'attenzione su Matteo, avvicinandoci sempre più per capire se sta dando segni di vita.
Quando apre gli occhi, si ritrova a un soffio dal viso due ragazze, una felice che non sia morto, l'altra che si dà una pacca sulla fronte. «Vero, quella col veleno è nella boccetta rosso fragola.»

«Come andiamo campione?» domando ignorando le parole di colei che ho creato, cercando di non distruggerla... Per il momento.

«Oh, che botta...» Si lamenta massaggiandosi la testa e stropicciandosi gli occhi. Lo aiuto ad alzarsi da terra e sedersi sul tronco, quando vedo che è stabile, ritorno al mio posto accanto a Elly.

«Che botta e botta... Almeno non ti abbiamo svegliato alla Slurtzo.» gli faccio notare tirando una gomitata nel fianco di Elektra che non fa una piega.

«Sì, di questo vi ringrazio... che già di botte ne prendo abbastanza...»

«Ahahah se sei masochista non è colpa nostra.» gli faccio notare felice che sia abbastanza in sé da fare ironia. «Bene, visto che sei vivo e sei tornato in te, direi di proseguire con l'intervista. Raccontaci cinque cose che ami e cinque che odi.»

«Nah, dovresti provare a sentire quella sensazione, capiresti cosa intendo e a proposito ecco una delle cinque cose che amo: l'adrenalina che l'attività fisica può darti, l'adrenalina che solo la persona con cui stai può darti , passare il tempo con gli amici, dato che sono una bestia socievole, pizza e birra che sono un' entità molto specifica tendente al paradiso, infine andare in bagno, che nessuno lo dice ma a tutti piace per me ancora più rilassante dato che ne approfitto e scrivo principalmente lì sopra.» ci fa notare con nonchalance.

Elektra apre la bocca per poi ripensarci, alla fine non resiste e pone con fronta aggrottata il suo dubbio. «Sul bagno? Non rischi idee di ...»

«Elly!» la riprendo prima che possa dire altro.

Matteo mi tranquillizza con un gesto della mano. «No no, dubbio legittimo Elektra, ni diciamo che in generale riesco a esser più ricettivo sul trono, non so se rendo l'idea...»

«Mmm sarà...» borbotta non del tutto convinta. «Lety anche tu scrivi sul trono?» mi domanda con tranquillità come se parlare delle cose che si fanno in bagno sia un argomento da salotto!
Sospiro stringendo il ponte del naso tra indice e pollice. «Possiamo evitare di parlare di bagni... Sarebbero momenti privati!» faccio notare a entrambi sentendo le gote diventare calde.

«Ehi, siamo tra amici, pensi forse che lo verrà a sapere qualcun altro?» mi chiede con innocenza Matteo, guadagnandosi un'occhiata torva da parte mia.

«Ti devo ricordare che è un'intervista? Ovvio che altri lo verranno a sapere!» sbraito sapendo benissimo di essere arrossista e ovviamente Elektra inizia ad indicarmi ridacchiando. «Sei arrossita!»

Matteo si passa una mano tra i capelli rendendosi conto dell'errore commesso. «Oh merda... va beh ormai è andata...»

«Elly... Ma vaffabrodo.» le tiro un'altra gomitata per farla smettere di ridere. Forse è il caso di proseguire. «Se potessi parlare con un tuo scrittore preferito quale sarebbe e perché?»

«Mm, domanda curiosa, direi assolutamente Tolkien e Arthur Conan Doyle, ma sarei curioso anche di parlare con Omero che pur essendo quasi leggendario per me è un padre letterario.»

«Omero... Solo a me pare il nome di un osso del corpo?» ci domanda Elektra lasciandoci entrambi confusi.

Sospiro decidendo di sorvolare sulla cosa. «Procediamo con l'intervista. Se potessi viaggiare nel tempo dove vorresti andare e perché?»

«Viaggiare nel tempo?» si massaggia il mento con fare pensieroso. «Domanda curiosa, da una parte vorrei vedere l'Antica Roma, ma con la fortuna che ho so che finirei accoltellato nei bassifondi, ma in generale mi piacerebbe girare per diverse epoche. D'altra parte mi piacerebbe vedere il futuro, il mio spirito biotec freme per vedere come sarà il mondo fra cinquant'anni.»

Faccio una smorfia. «Considerando come va adesso potresti capitare in una terza guerra mondiale.» gli faccio notare.

Matteo sospira.« Ahimè, non posso escluderlo....»

«Dicci ora cinque tuoi difetti e cinque pregi.»

«Mm, pregi e difetti? Dalla padella alla brace insomma...» sospira grattandosi la testa, cercando di racimolare quanto chiesto. «Difetti, ah cinque sono troppo pochi, sappilo: ansioso, caotico,  disorganizzato, altamente diluito (o per meglio dire poco concentrato) e per la felicità della mia ragazza un disastro con le fanciulle...»

Io ed Elly ci scambiamo un'occhiata confusa, per poi voltarci verso di lui e domandare all'unisono: «Diluito?»
«Se sei un disastro come hai conquistato la bella?»

«Elly... Io faccio le domande!» gli rammento coprendomi gli occhi con una mano e scuotendo la testa.

«Shh.... Dettagli.» minimizza la cosa con un gesto della mano.

«Eh eh, Elektra curiosa, comunque è stato grazie a lei che ha rotto il ghiaccio che poi il tutto si è evoluto, perché ad aspettare me il ghiaccio si sarebbe sciolto.» ci confessa un poco in imbarazzo.

Elly sbuffa roteando gli occhi per puntali su di me. «Tale e quale a questa zuccona.»

«Oh, ma senti chi parla!» replico dandole un leggero pugno sul braccio.

«Ah sì?» le orecchie di Matteo sembrano crescere e sorride in modo sghembo ad Elly. «Vuoi dirmi qualcosa che Lety non vuole dire?»

«Statte zitta te» la minaccio subito. «E Nooo non c'è niente da dire.» rispondo io con voce inflessibile.

Matteo alza le mani in segno di resa, da saggio ragazzo qual è ha capito di non dover insistere e prosegue ad ultimare la risposta alla mia domanda. «Pregi: mi ritengo una persona socievole ( e abbracciosa, che conta come un enhancer), divertente (nel senso di buffo),  appassionato, leale e adorabile.»

Strabuzzo gli occhi incredula. «Un ragazzo affettuoso! Una rarità!»

«Tu credi?» mi domanda con quel sorrisino superbo.

«Assolutamente! Mio fratello ad esempio sta diventando adesso affettuoso con me...» prima l'alaska a lui gli faceva un baffo. «Forse perché non vuole che torni l'ombra di me stessa...» riflette pensando a quando sono arrivata a u passo da farmi rinchiudere in ospedale a causa della depressione. «Ma generalmente i ragazzi non sono affettuosi perché devono dimostrarsi forti.» almeno quelli che conosco e quindi non tantatissimi...

«Mm, di questo mi dispiace, però se è servito ad avvicinarvi ancora di più qualcosa di buono ne è scaturito, aver incrementato il rapporto tra voi due è senza dubbio una gran bella cosa!» mi fa vedere il lato positivo della situazione. «E questa invece se posso dissentire è una bella cagata, secondo me i ragazzi che "devono" mostrarsi forti sono proprio quelli che invece sono più insicuri. Una persona che è forte non si dovrebbe vergognare di provare emozioni, inoltre trovo molto più umano un ragazzo che piange rispetto a uno che trattiene tutto per mostrarsi forte...»

«Oh, questo ragazzo mi piace! Ha cervello!» salta su Elektra applaudendo a Matteo per le sagge parole.

«Ben gentile El! Apprezzo di non rischiare ninne nanne assassine...» commenta soddisfatto di sé, sicuro di era salvo.

«Sono solo ninna nanna, non  uccidono queste...» gli spiego nuovamente con pazienza.
«Anche perché solitamente preferisco uccidere con un combattimento leale.» ci tiene ad aggiungere Elektra, alzando il mento in una posa orgogliosa.

Matteo storce il naso. «Mm, la lealtà in un fantasy non paga sempre...»

«Ho un Codice D'Onore io!» esclama Elly sfidandolo a controbattere e mettere in dubbio la sua etica.

«Va bene... Elly accucciati.» cerco di rabbonirla.

Matteo si sposta un po' di lato, vedendo qualche scarica elettrica uscire dal corpo di Elly. «Sì, sì, codice d'onore... se ti presento Ael vedi come ti passa il codice d'onore...»

«Ael? Chi è questa?» domanda recuperando il controllo.

«Una fanciulla simpatica... ma che potrebbe farti salire il crimine in due minuti.» gli spiega Matteo con un sorriso che non promette nulla di buono.

«Meglio non...» inizio comprendendo le intenzioni di Matteo, ma lui ha già schioccato le dita e un'Elfa tutta in verde con capelli scuri ci appare davanti

, facendo scattare Elektra in piedi pronta a combattere un'eventuale pericolo. «Troppo tardi.» borbotto lasciando cadere indietro la testa per poi studiare la reazione di Elly.

«Quuuaaalcuuuno ha deeeetto  aaabbraccioooo?» domanda Ael lanciandosi su Elektra che rigida accetta l'abbraccio dell'Elfa, e guardandoci ci domanda in un sussurro: «Ha mangiato qualcosa di anomalo?»

«No, è così... nata storta.» le spiega Matteo ridacchiando alla vista della sua creazione che si è attaccata come una sanguisuga ad Elektra.

«Emh... Ciao.» si decide a salutarla visto che Ael non sembra intensionata a mollarla.

«Paaaapà? deeeve eeeessere aaaamica di Teeeneeebra, guuuarda cheee beeeelle chiaaaappe...»

«Ael non essere molesta...» la rimprovera Matteo che istintivamente gli cade l'occhio sul di dietro di Elektra ma che lesto lo distoglie.

«Oh, grazie! Modestamente faccio molto allenamento.» replica Elektra al complimento Ael. «Anche te non sei male.»
Ricambia la gentilezza per poi rivolgersi a me in un sussurro. «Che ha fatto alle orecchie?»

«È un'Elfa.»

«Perché ti fai chiamare papà?» domando incuriosita visto che anche Slurtzo lo chiamava così.

«Io non chiamerò mai Lety Mamma...c'è potremmo essere sorelle!» commenta squadrandomi dalla testa ai piedi.

«Quiiindi ti piacciiiooo?» Domanda Ael ad Elektra, guardandola con occhi da cucciola.

«Emh... Sì, sembri molto simpatica.» borbotta Elektra comprendendo di dover mantenere un comportamento socievole.

«Lasciamo perdere, lascio fare solo perché per alcuni di loro scrivere un capitolo è un vero e proprio parto.» sospira teatralmente al ricordo delle ore passate suppongo sul "trono".

«Ahahaha, puoi dire di aver provato le gioie di dar alla luce una nuova vita.»

Ael salendo a cavalcioni su Elektra, si volta verso Matteo. «Quiiindi tuuu nooon sei paaapà, seeei maaammaaaa.»

«Ael scompari.» le oridna Matteo senza pietà schioccando le dita.

«Grazie! Anche se snella non era molto leggera.» Sbuffando si rimette a sedere, scuotendo la testa per quello strano incontro.

«Figurati Elektra, stava diventando pressante...»

«Matte! Quale animale ti rappresenta di più e perché?» domando riportando tutti alla ragione di questo incontro.

«Un animale? Non saprei, mi hanno descritto come un adorabile molossoide, dopotutto sono basso e tarchiato, ma penso che mi rivedrei bene in un riccio... Non so mi sa di affettuoso.» giustifica la sua scelta con un sorriso.

Elektra lo squadra dalla testa ai piedi. «Se tu sei basso io sono un pioppo...»

«Riccio, si è adorabile ma ricorda che ha le spine.» gli faccio presente che per certi versi, il riccio non è molto socievole.

«Ehy, pioppo, quanto sei alta?» domanda ad Elektra squadrandola per comprenderne l'altezza. «Sì, ma è adorabile indipendentemente dalle spine.» ribatte orgoglioso della sua scelta. «ecco io a volte sono un brontolone, ma è un po' parte del mio essere riccio....»

«Era una battuta, sono un metro e sessantacinque... Lo so, non sembra, merito dei stivali con tacco.» spiega indicandosi i piedi avvolti da due stivali neri con zeppa.

«Quindi tendi anche a chiuderti in te stesso, tenendo gli altri a distanza.» rimugino massaggiandomi il mento pensierosa mentre loro si mettono a parlare di scarpe.

«Ah, qui si bara... solita strategia femminile i trampoli, ma scusa a combattere con i tacchi?» domanda scioccato e perplesso.

«No, questi sono per quando gironzolo.» gli spiega come se fosse la cosa più ovvia sulla faccia della terra.
«E comunque sono zeppe non proprio tacco.» ci tiene a precisare con aria da saputella.

«Ah ok, ora è chiaro perché vorrei vederti andare in giro per i boschi con i tacchi...» ridacchia probabilmente immaginando Elektra per i boschi mentre i tacchi affidando nel terreno umido. «Ni, dipende, mi chiudo solo per estrema necessità.» replica al mio ragionamento riguardo al comportamento del riccio.

«Del tipo?» indago curiosa.

«Ma gli affari tuoi mai?» sbotta Elektra.

«Sto intervistando... Se mi faccio gli affari miei che cosa sto a fare qua?» le domando a mia volta squadrandola con un sopracciglio inarcato con fare minaccioso.

«Nah nessun problema, se le mie giornate sono particolarmente storte, mi può scappare il momento di sclero e sbotto, ma  è per tutti così... nulla di che, per questo preferisco chiudermi  per non esplodere con altri.»

«Beato te... Io avendo sempre qualcuno attorno che rompe esplodo.» un grosso difetto a cui sto cercando di rimediare, ma a volte non è facile.

«Dai ultimamente sei migliorata.» cerca di consolarmi Elektra avendo visto i miei scatti d'ira che ora si sono praticamente ridotti a zero, ogni tanto qualche muso lungo, ma tutto qui.

«Fa esplodere gli altri?» domanda impacciato, magari non del tutto convinto di voler sapere la risposta.

«No io esplodo.»

«Sicura?» mi guarda non del tutto convinto, ma sembro così cattiva?

«Sì, divento Ael all'ennesima potenza per farti un esempio.»

«Questo è interessante.  Dark Ael è sempre una piacevole sorpresa.»

«Torniamo all'intervista va... Ora farò una domanda a cui credo che la risposta sia "Birra".
Qual è il tuo più grande peccato di gola? (cibo)»

«Il mio più grande peccato di gola? Solo birra sarebbe riduttivo... la chiamo "serata scrittura/lettura" e include patatine/nachos con salse più birra e tavolette di cioccolato e si va avanti così per tutta la durata della lettura/scrittura.»

Quasi mi casca la mascella, fortunatamente Elektra me la sostiene finché non è sicura che me la perda per strada. «Hai uno stomaco di ferro.» e un gran metabolismo... Io mi devo rimettere a dieta.

Minimizza la cosa con un lieve cenno di diniego della testa. «No solo una fame difficilmente placabile...»

«Mmm... Direi di aver ultimato le domande.» annuncio corrugando la fronte mentre cerco di ricordare le domande fatte. Ho il sospetto di aver dimenticato qualcosa... Le hot, non le faccio, quindi in teoria ho fatto tutto, bah...

«Seriamente? Oh no!» sembra davvero sconvolta all'idea che la sua intervista sia terminata. «Che dici chiudiamo con una bella bevanda calda?» ci propone mettendo da parte il boccale per poi pensarci su e farlo svanire insieme al barile con uno schiocco di dita. «Se bevo altro alcol rischio di star male... E magari proponi tu un dolce, mi sembra tu sia ben documentata al riguardo.» aggiunge facendo riferimento alle foto dolciose che mando nel gruppo.

«Uuu si.» approvo e confermo saltellando sul posto.
«Se per questo anche io.» ci tiene ad informare Matteo.

«Allora potremmo mangiare un bel pan di Spagna a più strati con creme chantilly e gocce di cioccolato, glassata con cioccolato fondente.
Oppure una bella torta alle tre mousse!» propongo consultandomi con Elektra.

«Se preferisci qualcosa di semplice si potrebbe fare una crostata oppure la torta Tenerina.» propone invece Elly andando sui classici.

«Da bere cioccolata calda o preferisci del thè?» domando pensando anche alle bevande.

«Wat? Anche Elektra?» domanda faticando a star dietro al nostro fiume di parole. Comunque sì, mi hai convinto con la prima, suona bene.» cerca di immaginare la torta descritta e si sfrega le mani desideroso di assaggiarla.
«E da bere una bella cioccolata calda, mi sembra si presti bene per dare il colpo di grazia al mio fegato.»

«Bene diamo il benvenuto al diabete!» esclamo schioccando le dita e facendo comparire una torta di pan di spagna, farcita con crema Chantilly e gocce di cioccolata ricoperta di mousse e decorata con kinder.


Faccio apparire anche un coltello e dei piattini, lasciando a Matteo l'onore di tagliarla.
E quando finalmente mi passa la mia fetta, sento freddo e stranamente mi ritrovo fradicia dalla testa alla vita. Mi guardo le vesti grondanti di acqua e per un attimo la vista si appanna, come se davanti ai miei occhi ci fosse della nebbia.
Chiudo gli occhi, stropicciandoli e quando li riapro, trovo il viso di mio fratello chino su di me con un secchio in mano.

«Muoviti che c'è da lavorare!» sbraita uscendo dalla mia stanza dopo averla resa una piscina.
Mi guardo a torno e non vedo né Matteo né Elektra e soprattutto non vedo la mia fetta di torta!

Sento il telefono posto sul comodino suonare, segno di una notifica, mi allungo e lo afferro , sbloccandolo.
Apro il messaggio che arriva da parte di Matteo.

"Buongiorno! Quando vuoi sono pronto per l'intervista!"

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