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Buonasera Capitano!

Bucanieri! Benvenuti in questa intervista dove non c'è nulla di astemio, dove fiumi di Rum scorrono senza sosta, l'acqua è bandita, le risse sono bene accette! Ma per carità, da me le donzelle mezze nude tenetele lontane!

Signore e Signori, oggi mi recherò su un'isola dalla grande fama, conosciuta da tutti, da altri amata da altri temuta. Cosa mai andrò a fare? Oggi dovrò intervistare un lupo di mare, il suo nome è Capitan Harlock! Meglio conosciuto in questo mare di storie che è Wattpad, con il nome darkharlock !

Se siete astemi, vi consigliamo di non seguirci in questa impresa! Cioè, impresa per me... 😅 in quanto non sono un'accanita bevitrice... ma cosa non si fa per il lavoro e il senso del dovere!?

BUCANIERI ECCO A VOI LE STORIE DEL GRANDISSIMO E FAMOSISSIMO CAPITAN HARLOCK!


Fuoco alle polveri!

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Tortuga, un'isola famosa tra i lupi di mare, meta ambita dopo un lungo viaggio tra le acque dell'oceano. Meta sconsigliata per le donzelle. I preti se non son festaioli meglio che girino a largo perché Tortuga è la casa di ogni peccato!

«Mia Signora, ora può scendere.» mi annuncia il mio Capitano, colui che ho dovuto costringere a condurmi fino a qui. «Siete sicura di voler andare da sola, non mi sembra sicuro lasciarvi in balia di questi zoticoni.» aggiunge osservando un gruppo di uomini ubriachi che uscivano da una taverna per andare in un'altra.

«Beh, mi è stato dato appuntamento qua, e comunque, non giro mai disarmata.» gli faccio l'occhiolino per poi avviarmi alla passerella che unisce la nave al molo.

L'intero equipaggio non distoglie lo sguardo da me e son sicura che i loro occhi mi seguiranno finché non svanirò tra le casette di legno che compongono questa città di pirati.

Mi avvio con calma mescolandomi tra la folla rumorosa di Tortuga, credo che questa isola, non abbia mai visto un uomo sobrio da quando il primo vi mise piede.

Inchiodo sul posto, immobilizzandomi mentre un uomo vola davanti ai miei piedi, lanciato fuori da una taverna come un sacco di patate, per poi alzarsi traballante e tornare dentro.

Indosso abiti simili alla marmaglia che si trova qua, semplici pantaloni neri, una camicia rossa un po' larga per nascondere le gemelle, in vita un cinturone con spada sul fianco sinistro e pugnale sul fianco destro. I capelli legati in una corta coda di cavallo e sul viso ho calato un capello a tesa larga che nasconde in parte il mio viso di fanciulla.
Con la mano pigramente posata sull'elsa della spada, giro tra quelle vie lerce di ogni cosa e preferisco non indagare. Mi fermo cedendo il passo a un suino razza Large White che si trascina un uomo addormentato steso di traverso sulla sua groppa.
Incredula a tale vista, proseguo fino a raggiungere la taverna indicatomi per l'appuntamento. Il vociare è assordante già dall'esterno, non oso immaginare l'interno...
Sospirando, raddrizzo le spalle e apro la porta, entrando in quella sala sgangherata con una nube costante di fumo che ha origine della varie candele e dai numerosi sigari che gli uomini ancora sobri non hanno abbandonato al loro destino.
Storgo il naso assaltato dalla puzza di fumo, corpi non lavati e chissà che altro.
Perlustro la stanza dal bancone lercio stracolmo di boccali vuoti e pieni, con qualche marinaio crollato come un sacco di patate.
Rozzi tavoli in legno da premiare con un nobel, sostengo il peso di cinque uomini che intonano stonati una canzone, altri sostengono il sedere prospero di qualche donna sfiorita da tempo che si contende le attenzione di diversi signori.
Nel mio vagare con lo sguardo, intercetto un movimento con la coda dell'occhio e mi abbasso di colpo evitando così una bottiglia di rum che va ad infrangersi sul viso di un uomo che stava entrando in quel momento, facendolo secco sul colpo.
«Ciao bel forestiero, posso far qualcosa per te?» mi si accolla una donna con il seno così grande da porter far da porto a una delle navi là fuori, si spalma su di me senza nemmeno darmi il tempo di replicare.
«Grazie ma sono per lo più per l'altra sponda... ho sempre preferito i salumi ai tuberi...» borbotto facendo allontanare la signora con una smorfia tra lo schifato e il deluso.

Sospirando per il pericolo scampato, noto un altro forestiero nella taverna, un uomo seduto a un tavolino in disparte quasi in ombra, la figura avvolta da un soprabito nero, come il tricorno che porta sul capo.
Esibendomi in slalon, salti e abbassamenti rapidi per evitare oggetti volanti, raggiungo il pirata seduto comodamente contro lo schienale della sedia.
Alza pigramente gli occhi su di me e un sorriso gli illumina il viso. Fa un cenno a una delle donne che subito porta due boccali

di Rum.


E mi fa cenno di sedere nella sedia posta al altro lato del tavolo, gustandosi quel liquido di fuoco con calma e tranquillità, come se intorno a loro gli uomini non si stessero azzuffando.
Alza il boccale e con quello indica il mio, invitandomi a bere.
Non sono avvezza a bere cose così forti quindi è con titubanza che sorseggio il rum che scende come lava giù per la gola, mentre cerco di trattenere diversi colpi di tosse che fan spuntare le lacrime agli occhi.

«Ottimo, speriamo di arrivare al termine che ancora sappiamo i nostri nomi.» commento mentre arriva di nuovo la donna di prima portandoci una bottiglia piena di Rum e  Grog.

«Non è neccessario ricordare cose futili come i nomi.» mi fa notare con un sorriso di scherno riempiendo fino all'orlo il boccale.

Giusto, dopotutto siamo in un rispettabilissimo salottino, dove nessuno ti tira bottiglie in testa. «Come sei approdato su Wattpad ?» ma dopotutto che me frega? Al massimo ammazzo qualcuno.

«Per puro caso, girovagavo cercando software di scrittura e mi sono imbattuto nel sito. Mi è sembrato una bella idea e un bel modo per scrivere qualche racconto che non penso proporrei a un editore.» fa spallucce riempiendomi il boccale fino all'orlo.

«Perché ritieni che i tuoi scritti su Wattpad non meritino l'attenzione di un editore?» gli chiedo bevendo tenendo il boccale sul tavolo, impossibile alzarlo senza rovesciare tutto.

«Non ho detto questo, ho detto che non li proporrei perché vado molto fuori le cose che generalmente pubblico in ambito editoriale, soprattutto come genere. Ecco wattpad lo vedo come una bella palestra che ti permette di avere feedback sulla sperimentazione e sugli esercizi di scrittura quotidiana. O pseudo-quotidiana.»

Cosa mai scriverà di così diverso? «Cosa scrivi generalmente ?»

«Eh scrivo sempre in modo un po' sperimentale, ho pubblicato tre romanzi di narrativa e una raccolta di racconti finora, spaziato dal racconto storico, al noir, al thriller, ma anche al racconto intimista e la storia d'amore. Sì pure quella.»

«Wow... E queste sarebbero le storie che hai già pubblicato con una casa editrice?» alzo entrambi i boccali mentre Harlock afferra le bottiglie un attimo prima che un uomo scivola sul nostro tavolo finendo col muso contro il muro.

«Sì, ma non devi stupirti troppo. Come età sono sopra la media rispetto a chi è generalmente su wattpad, ho dalla mia l'esperienza.» sorride sfrontato posando le bottiglie ed esigendo la restituzione del boccale. «Lavorando poi in ambito editoriale uno impara a muoversi.»

«Uuu una cosa che potrebbe interessare a tutti quelli di Wattpad.
Hai qualche consiglio da darci?
Tipo come muoverci, come proporre i nostri manoscritti, quali case editrici consigli o altre cose importanti che io non so.» ridacchio impacciata fissando l'interno del boccale. Ma non finisce mai il Rum?

«Oddio dire tutte queste informazioni nello spazio di un boccale di grog non è facilissimo. Ma sono tra i fondatori di Scrittura Efficace un progetto in espansione costante che ha pure un profilo wattpad e che offre tantissimi consigli e risorse per autori emergenti ed esordienti. Consiglio a chi è interessato a entrare in questo mondo in modo professionale di farci un salto, tra l'altro è quasi tutto gratis.» ci tiene a precisare stappando la bottiglia di grog.

«Quasi tutto, quindi ragazzi sveglia e portafoglio alla mano! Ahaha no scherzo. Quando è iniziata la tua passione per la scrittura?» domando lasciando andare contro lo schienale sorseggiando il Rum che ora va giù come acqua mentre la mia testa inizia a farsi leggera.

«È iniziata da... Boh da sempre. Da piccolo leggevo i romanzi di Agatha Christie di mia madre e crescendo i manuali di sceneggiatura di mio zio che era appunto uno sceneggiatore in erba, non nel senso che ci dava dentro con l'oppio.» ci tiene a chiarire scolandosi il rum per riempirlo nuovamente, gettandosi alle spalle la bottiglia ormai vuota.

Rido alla sua precisazione consolandolo sul fatto che non ho frainteso. «Non sono ancora così ubriaca da fraintendere. E quando hai iniziato a scrivere la prima storia?» Ma davvero, perché sto boccale mi pare sempre pieno? Lo alzo dal tavolo per osservarne il fondo, una fine la ha... Ma allora?
Sento qualcuno alle spalle e ci trovo la donna di prima, quella che mi ha assaltata alla porta che mentre intrattiene due signori, ogni tanto mi riempe il boccale. «Ehy! Manco da Ubriaca..o verrò con lei!» le distruggo le speranze abbracciando il boccale come a volerlo difendere.

«Hai fatto colpo!» nota tra le risate il mio compagno di bevute.
«Sempre su chi non voglio! Deve essere la mia maledizione... Ma dicevi?» riporto la conversazione sull'intervista.

«Mi ricordo che scrivevo delle storielle demenziali per i miei compagni di classe fin dalle elementari. Per arrivare ai primi racconti scritti sul serio e che hanno avuto un minimo di decenza però bisogna arrivare all'inizio della mia vita universitaria. Ma nel frattempo non ho mai smesso di scrivere storie e racconti, perfino un romanzo completo che non vedrà mai la luce fuori dal cassetto.» afferma con decisione alzando una mano per richiamare l'attenzione dell'oste.

«Perché sei così crudele nei suoi confronti?» domando con una smorfia triste, provando pena per quella storia lasciata sola in un freddo e umido cassetto.

«Non sono crudele, sono realista.» controbatte il pirata quasi strappando di mano all'oste la bottiglia di rum. «Quel romanzo scritto da adolescente non ha valore, ma per me ha rappresentato un ottimo esercizio!»

«E non potresti pagargli una visita dal chirurgo?» tento di convincerlo del contrario allungando il boccale per farmelo riempire.

«Certe volte è meglio infilare gli scheletri nell'armadio. O meglio nei cassetti.» ribadisce alzando il boccale e scolandoselo d'un fiato per poi sbatterlo sul tavolo come segno d'apprezzamento.

«Ahaha va bene,» alzo le mani in segno di resa. «invece che mi dici delle due storie che hai su Wattpad ?»

«White Roger è un fantasy di ambientazione quasi fedele storica, nell'area dei Caraibi nei primi del 700, praticamente nella fase finale dell'età d'oro della pirateria, quella più densa di personaggi storici di spicco. Che ho utilizzato mescolandoli a elementi del tutto fantastici tra maledizioni e antiche divinità.»

Le mie orecchie si drizzano che segugi levateve proprio. «Adoroooo.»

«Ecco perché sei a tuo agio in questa bettola di Tortuga.» ridacchia vedendo la mia nonchalance incentivata dall'alcool.

«Una delle mie saghe preferita è quella dei Pirati della Mcgregor.» mmm, Dorian...

«Non mi ha mai attirato tanto onestamente ma... Se consigli mi leggo il primo e vediamo che succede.» fa spallucce non del tutto convinto.

«Corinna la regina dei mari...» sussurro persa nei ricordi di quella lettura, finché Harlock non improvvisa una falsa tosse per riportarmi sulla terra ferma. «Emh.. Scusa.» mi riscuoto con ancora in viso un'aria sognante, facendo così ridere il pirata,

«Ho capito, me lo vado a leggere. L'arte del sangue è una storia che ruota attorno a un torneo di arti marziali, nata dalla mia passione per queste ultime. Raccolgo un po' di esperienze personali e cultura sportiva, storica e cinematografica in materia per creare personaggi e combattimenti... Molto sopra le righe. Il realismo non è di casa.»

«Prima hai accennato a Scrittura efficace, vuoi parlarne un po' di più? Insomma, facciamo un po' di pubblicità.» gli propongo con finta aria da innocente posando i gomiti sul tavolo.

«Scrittura Efficace è un progetto di cui sono molto orgoglioso. Ho fatto tantissima gavetta prima di entrare nel mondo dell'editoria e ormai ci sono dentro da ormai dieci anni. Ma sono passato attraverso innumerevoli frustrazioni come puoi immaginare (e ancora ci passo). Bè Scrittura Efficace è in breve l'alleato che avrei voluto avere al mio fianco. Capace di indicarmi una direzione e offrirmi risorse per sviluppare le mie capacità e i miei - è giusto chiamarli così - sogni. Ma in modo onesto, brutale quando serve e ancorato alla dura realtà. Come detto sono orgoglioso di fare parte di un progetto così utile, letteralmente. Io stesso grazie a SE ho formato e portato alla pubblicazione diversi autori che hanno avuto gran belle soddisfazioni. Soddisfazione pure mia onestamente.»

Sbatto le palpebre così velocemente che potrei creare un mio piccolo tornando personale. «Dove sei stato in tutto questo tempo!?» gli domando con occhi a cuore mentre alle mie spalle la donna sentendomi parlare così emette un acuto verso di disgusto. «Ma un disastro come me non credo che riusciresti a portare fino alla pubblicizzazione.»

«Sapessi quante volte ho sentito sta frase. Poi sono io quello duro con me stesso eh?» mi domanda con un sopracciglio innarcato.

«Assolutamente ! Io con me stessa non sai mai abbastanza dura.» e sottolineo le mie parole facendo sbattere il boccale sul tavolo. Uuu ma è divertente! Ecco perché lo fanno. «Adesso fa un  po' di pubblicità a te stesso e ovviamente alle tue storie.»

«Nelle mie storie troverete molte fantasia ma anche brutale realtà e un sacco di idealismo e considerazioni politiche e sociali implicite o esplicite. Ma non aspettatevi mattonazzi, sono storie d'azione e avventura. Cerco sempre di trasformare in qualcosa di piacevole da leggere tanti argomenti che mi stanno a cuore.»

«Semplice e corposa, mi piace!» sbotto alzando il boccale in un brindisi rapidamente imitata da Harlock.

«Grazie.»

«Che generi preferisci leggere?» proseguo con l'intervista posando la guancia sul palmo della mano destra.

«Leggo molto e di molti generi diversi. Se devo indicare dei generi preferiti sicuramente i classici del noir e d'avventura, ma anche romanzi di rottura, capaci di mettere in discussione chi li legge. Posso citare come autori di riferimento Chandler, Hemingway, Fante... Ma me ne vengono in mente tantissimi altri.»

«Posso immaginare, ma anche se leggi tanto non solo per passione ma anche per lavoro, qual è il tuo libro preferito in assoluto e perché?»

«Oddio.» per la prima volta da quando ho iniziato a porre domande lo vedo in difficoltà, niente che non può essere risolto con una generosa bevuta di rum! «Non so darti una risposta, sul serio. Dipende pure da come mi gira in un dato momento. Te ne posso dire uno che è quello che mi viene in mente ora, "Chiedi alla polvere" di John Fante che è un romanzo assolutamente perfetto. Ma il motivo per cui mi piace tanto è più personale che non oggettivo. Ho letto davvero tanto di me stesso lì dentro, e credo che questo succeda a chiunque abbia la passione per la scrittura.»

«Sì, anche se io mi ritrovo un pochino in tutti i libri o almeno quelli che mi appassionano. Allora, direi che possiamo passare alle domande personali.» borbotto perplessa cercando di ricordare che domande ho fatto fino ad adesso, mentre il pirata davanti a me continua sempre a riempirmi il boccale, impedendomi di vedere il fondo. «Perciò, dicci chi si nasconde dietro quel Nick da pirata.»

«Si nasconde un 35enne cresciuto nelle periferie romane che ha attraversato la vita a gamba tesa con testardaggine e che ora passa le sue giornate nella soleggiata (si fa per dire) Londra.» risponde con una scrollata di spalle.

«Nooo stai davvero a Londra!?» domando incredula, forse mettendoci troppa enfasi.

«Sì ormai da 5 anni.»

«Come fai senza il cibo italiano!? E perché ti sei trasferito a Londra?»

Lo vedo storgere il naso alle mie parole. «Se c'è uno stereotipo da buttare giù è il cibo. A Londra si mangia benissimo e puoi trovare qualsiasi cosa di qualsiasi cucina del mondo di alta qualità, pure a prezzi umani. Nel resto del paese non è così, ma Londra è un mondo a sé.
L'Italia mi stava stretta per tante ragioni, sociali, politiche, professionali. Unendo questo al mio desiderio di vivere in modo cosmopolita la scelta è ricaduta sul Regno Unito. Per ora. Non è detto che non vada altrove tra qualche tempo, se possibile.»

«E dove vorresti andare?»

Fa spallucce come se la destinazione non fosse molto importante. «Non lo so ancora, per il momento sto iniziando a organizzarmi per la transiberiana e un giro come si deve in Asia. Poi in America. Poi... Bho. Finirò morto in una bettola di Caracas presumo.»

«E col lavoro come fai!?»

«Qualcosa mi inventerò. C'è sempre l'abbordaggio e il saccheggio no? Per la miseria!» mi fa notare sbattendo nuovamente il boccale sul tavolo facendo trabordare un po' di rum.

«Altro giro di rum!» grido alzando il mio boccale in direzione dell'oste. «Dimmi hai altre passioni?»

«Amo il cinema e pratico le arti marziali, per fare la lista.»

«Anche tu arti marziali?» amano tutti menare le mani qua. «Sarebbe curioso vedere un combattimento tra te e Lask92.» borbotto ad alta voce tra me e me.

Harlock soghigna ridendosela. «Solo perché vuoi alzare le scommesse e fare i big money.»

Strabuzzo gli occhi. «A quello non avevo pensato.... Bella idea!»

Harlock mi guarda incredulo. «Non ci credo. Dov'è il tuo spirito pirata?!»

«Credo di averlo perso al quarto boccale... Ma il boccale dov'è?» domando irata guardando il tavolo vedendo solo otto bottiglie di rum e il boccale ben saldo tra le mani del suo proprietario.

«Veramente sei al sesto. Ed è lì proprio sopra la tua testa.» mi fa notare con calma senza dar segni di cedimento all'alcool.

Allungo la mano sopra alla testa e ritrovo il boccale fortunatamente vuoto o a quest'ora avrei fatto la doccia. «Ah.... Ecco perché la sentivo pesante! Se potessi viaggiare nel tempo dove vorresti andare e perché?»

«Credo che questa location sia un grande indizio. Penso che questo periodo storico tra 600 e 700 abbia creato le basi della società che viviamo con tutte le sue contraddizioni e vergogne. Ci vantiamo di progresso e sviluppo dimenticando che è direttamente fondato sul colonialismo e tratta degli schiavi. Mi piacerebbe essere stato uno di quei pochi cronisti dell'epoca capaci di raccontare queste verità. A servizio dei posteri. Che saremmo noi.»

«Ehy, ma tu... In questi viaggi che vuoi fare, li farai in solitaria?» chiedo incuriosita mentre mi faccio versare altro rum.

Un sorriso gli illumina il viso e lo sguardo. «No! Ho una splendida compagna di viaggio. Il tempo dei viaggi in solitaria è finito per questo vecchio pirata.»

«Ti hanno messo al cappio eeeh.» ribatto con un sorriso sfrontato per poi farmi seria. «Londinese o italiana? Giusto per sapere se per trovare l'amore devo espatriare.»

«Nessuna delle due cose, è turca. L'unico cappio è quello che ti ammazza non che ti fa stare bene.»

«Oooh bello! Lei li legge i tuoi scritti su wattpad?»

«Non parla italiano quindi è difficile, anche se mi supporta in tutto e generalmente le traduco le cose che scrivo per avere una sua opinione.»

«Che cariniiii. Ma ora dimmi te, quali sono cinque tuoi difetti e cinque pregi?»

«Sono troppo supponente per trovare dei difetti in me stesso, e troppo permaloso per accettarli. D'altra parte sono molto paziente per compensare questa mia tendenza, e lungimirante per continuare a combattere. Nessuno è coerente infatti talvolta pecco in autostima eppure sono molto sicuro delle mie capacità. Questo è forse collegato al fatto di essere fondamentale timido, seppur coraggioso nell'affrontare le sfide. Ovviamente sono troppo testardo per ammettere che questa sia una lista di pregi e difetti ma anche abbastanza creativo da averla realizzata.»

«Non ci crederai... Ma l'ho ascoltata come se fosse in rima.» confesso scioccata, facendo ridere il pirata con la mia espressione spaesata.

«Ahahah. Ci sta.»

«Vediamo come rispondi a questa : dimmi 5 cose che ami e 5 che odi.» curiosa di vedere se anche questa risposta salta fuori in rima.

«Amo la mia signora (non mi freghi come hai fatto con gli altri), viaggiare, scrivere, la filosofia e naturalmente il rum.» elenca la fine alzando la bottiglia ormai quasi vuota.

«Guarda che si sono fregati da soli.» gli faccio notare alzando gli occhi al soffitto... Che è quella macchia gialla? Meglio non indagare.

«Ahhaahhaha Vero. Sei innocente per una volta.» mi concede con un sorriso.

«Come per una volta?» domando mettendo il broncio.

«Sei troppo a tuo agio in una stamberga da pirati per poterti dire innocente. In fondo qui è sotto torchio no? Mica il salotto buono di Lety.» mi fa notare strizzandomi l'occhio.

Storgo il naso, Harlock non può sapere che le taverne sono per me un vecchie amiche, anche se... Sono luoghi più puliti. «Ho anche quello, ma gli intervistati si sentivano a disagio.» come sotto inchiesta, dovendo presentarsi nella mia casa e nel mio salotto, si sentivano in trappola in un certo senso. «Io non sono mai innocente, nemmeno se dormo.»

«L'innocenza è noiosa.» mi fa notare con voce saggia. «E soprattutto non esiste. Odio le ingiustizie, pure quelle che commetto io. Odio la vigliaccheria, la prepotenza e la strafottenza di chi ha portafogli gonfi e naturalmente odio quando finisce il rum.»

Scatto sull'attenti. «É finito il rum?? OSTE!»

«Giammai! Ahahahha» si mette a ridere mentre io mi sbraccio per farmi vedere dell'oste impegnato a dividere due ubriaconi prima che gli distruggono tutto il mobilio.

«Hai qualche sogno nel cassetto? O hai realizzato tutto quello che desideravi?»

«Realizzato?? Ho sogni nuovi ogni dieci minuti, sto pianificando un giro intorno al mondo. Ne ho di cose da fare prima di tirare le cuoia.»

Mi faccio piccola piccola, stringendomi nelle spalle. «Mi scusi.»

Vedendomi come un pulcino terrorizzato, ride di me senza pietà. «Ahahahah non volevo sembrare aggressivo.»

«Raccontami un tuo momento di estremo imbarazzo e uno di estrema gioia.»

Si fa pensieroso, forse il rum inizia ad intaccare anche la sua memoria. «I miei momenti di imbarazzo sono chissà perché tutti legati alla scuola o all'università. Direi quando mi è capitato di fare scena muta a un paio di esami. Perché sì mi è capitato. Confesso vostro onore.»

«Può capitare in sede d'esame.» gli concedo clemente.

«Un momento di estrema gioia sarò banale e forse un po' stucchevole, ma se Parigi ha una certa fama di sarà un motivo. A buon intenditore.»

«Oh Parigi, la città dell'amore.» adesso... Tempo un po' più indietro lo era sempre, la gente perdeva la testa! «Sentiamo, quale animale rappresenta di più un pirata?
Una spugna o uno squalo?» gli chiedo ridendo avendo nominato la spugna per come stiamo prosciugando le scorte di rum. «Puoi dirmi qualsiasi animale.»

«Direi più un pappagallo, furbo, infame e dall'insulto pronto.» ribatte con un gran sorriso.

«Insulto pronto?» da quando i pappagalli sono maleducati?

Harlock mi squadra con un sopracciglio innarcato. «Un bravo pirata non può restare senza insulti, come farebbe a duellare?»

«In effetti duellare facendosi complimenti... Beh non si è mai visto.» mentre cerco di immaginarmi due che si affrontono scambiandosi complimenti ad ogni stoccata. «Il tuo più grande peccato di gola (cibo)?»

Harlock alza l'ennesimo boccale di Rum. «Questo vale?»

Annuisco più volte che quasi mi pare che da un momento o l'altro possa rotolarmi via la testa. «Vale vale.» a che domanda siamo arrivati? Mmm... «Vediamo... Uuuu Siii.
Se potessi parlare con un tuo scrittore preferito, quale sarebbe e perché?»

«Sicuramente Hemingway per chiedergli come faceva a scrivere in modo così semplice ma profondo e soprattutto per farmi portare da qualche parte. Non era certo uno con cui ci si poteva annoiare.»

«Insomma, ti piace girare, sei decisamente un pirata!»

«Ahoy!» esclama il pirata alzando in alto il boccale prima di scolarselo.

«Ultima domanda... Com'è andata questa intervista?» per me è stata la più alcolica di tutte!

«Brillante. Sei incalzante e sai porre domande che ti fanno pensare... E anche essere creativo. Però permettimi di girarti la domanda. Com'è andata questa intervista?» mi domanda posando le braccia sul tavolo come se adesso i ruoli si fossero invertiti.

«Un po' alticcia... Non avevo mai bevuto il Rum!» borbotto per poi scoppiare a ridere. «Ahahah io mi diverto come sempre.» garantisco con un sorriso mentre la testa leggera mi fa venir voglia di far un pisolo.

Harlock storge il naso contrariato. «Solo alticcia? Bisogna farci portare quello più forte della casa allora.» si volta a cercare l'oste mentre la donnona di prima mi si siede sulle gambe facendomi invocare qualche santo.
«Lascia che ti riporti sulla retta via.» mi supplica accarezzandomi il viso.
«Signora...» a breve non sentirò più le gambe. «Mi creda io sono sulla retta via, siete voi che avete preso un granchio.» cerco di spiegare alla donna che non si da per vinta, mentre Harlock si gusta la scena sorseggiando altro rum.


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