Capitolo 16 Il ballo del ceppo
Maledetto vestito, maledetto professore, maledetto valzer e maledetto Potter.
Come potete notare sono piuttosto furiosa e incazzata con tutto e tutti, ma suppongo che, da brave persone sane di mente quali siete, non ci starete capendo granché perciò è meglio fare un passo indietro, all'inizio di questa giornata.
Flashback
"Buongiorno a tutti ragazzi. Oggi inizieremo le lezioni di ballo in vista del Ballo del Ceppo che si terrà la sera del 25 dicembre" ci comunica il professore con tono allegro una volta entrati tutti nell'aula di pozioni, che per l'occasione è stata sgomberata dai banchi e dai calderoni e in un angolo è stato posizionato un vecchio giradischi leggermente impolverato... beh se è lo stesso che hanno usato anche i nostri zii per il loro ballo del ceppo, non mi sorprende che sia ridotto così, considerando che dubito che Gazza lo tiri fuori regolarmente per pulirlo, a meno che non balli con Mrs. Purr, e la cosa è piuttosto terrificante. Quando riesco a cancellare dalla mia testa l'immagine del nostro custode che balla con la sua gatta spelacchiata, registro ciò che ha detto quello che è appena diventato il mio professore più odiato e prego che non chieda volontari per una dimostrazione. "Chi di voi belle fanciulle vuole fare da dama a questo anziano cavaliere per una dimostrazione?" e ti pareva... fa almeno che non scelga proprio... "Lei signorina Lupin?" no ma dai, sul serio? Ci sono circa trentacinque ragazze in questa sala e lui deve scegliere me?! Io divento rossa d'imbarazzo mentre balbetto delle scuse "qual è il problema?" "ecco vede io... il punto è che non so... ehm... io non sono molto brava a ballare" ammetto sempre più imbarazzata mentre dietro di me sento delle risatine "trova la cosa divertente signor Potter? Bene, allora dato che lei è un ottimo ballerino e dato che la cosa diverte tanto, scommetto che la divertirà altrettanto dare lezioni di ballo private alla signorina Lupin da qui fino al ballo a partire da oggi stesso e non voglio sentire repliche" annuncia vedendo che stavamo entrambi per ribattere. Non ci posso credere: io dovrei passare delle ore in più ogni settimana con lui? Merlino devi odiarmi proprio tanto.
Fine flashback
Quindi ora sono davanti alla stanza delle necessità da venti minuti con un semplice vestito rosso corto, preso gentilmente "in prestito" dall'armadio di Isy, (dove per prestito intendo che se lo scoprisse, mi ammazzerebbe, visto che è il suo preferito) e dei tacchi sempre rossi, mentre aspetto quel cretino del mio compagno di casa, che tra l'altro non mi ha ancora parlato dopo l'ultima prova e io sono in ansia per cosa voleva chiedermi, finché finalmente non lo vedo svoltare l'angolo. "Che onore, il principe delle serpi che mi onora della sua presenza" dico sarcastica appena arriva a portata di orecchie "sai di essere in ritardo di quasi mezz'ora vero?" "non ti conviene fare tanto la sbruffona Lupin, dato che senza di me al ballo faresti una figuraccia" ribatte lui e io sono costretta a stare zitta perché so che ha ragione, anche se mi costa ammetterlo "comunque sono felice di notare che per una volta non hai cercato di nascondere le tue forme" commenta guardando le mie gambe lasciate scoperte dalla gonna e facendomi arrossire "di certo non l'ho fatto per te" rispondo acida, anche se la parte più irrazionale del mio cervello ha apprezzato il complimento. Fermi ho davvero appena pensato una cosa del genere? Cosa diamine c'era nel pollo oggi a pranzo? Devo essere fuori di me.
Passo tre volte davanti alla porta pensando ad un posto dove poterci allenare. Quando entro sono abbastanza soddisfatta e dalla sua espressione credo che lo sia anche lui: c'è un divanetto in pelle nera con un tavolino di legno davanti ad un camino acceso e dietro una pista da ballo. "Bene Lupin, dedicheremo a ciò due ore ogni domenica pomeriggio dalle cinque alle sette, ok?" annuisco. Con un colpo di bacchetta fa partire il giradischi e le dolci note di un valzer si diffondono nell'aria "allora, la dama deve rimanere sempre con la schiena dritta, ma con le spalle basse e il braccio destro alzato con le dita unite. Nel ballo è molto importante mantenere sempre un contatto dalla vita in giù e i due ballerini devono essere sempre in perfetta sintonia" io cerco di memorizzare tutte le informazioni e annuisco di tanto in tanto "Potter, scusa la domanda, ma come mai sai tutte queste cose sul ballo?" "vedi, mio padre, essendo negato e avendo fatto una brutta figura al ballo del ceppo e al suo matrimonio, insistette nel far prendere lezioni di ballo a tutti e tre i suoi figli, sotto una quasi minaccia di mia madre, che insisteva nel non volere che io e James, ma soprattutto Lily, fossimo negati come lui" risponde sorridendo, perso in chissà quali ricordi. Dopo questa piccola pausa, ci mettiamo in posizione e iniziamo il primo giro di valzer, che miracolosamente porto a termine senza pestagli o piedi. Continuiamo così per il resto del tempo e alla fine, coi piedi distrutti, mi levo le scarpe e torno in dormitorio ringraziando Albus.
***
Il tempo passa veloce e in un batter d'occhio i tetti ed il giardino di Hogwarts si ricoprono di neve, il castello viene addobbato con decori e i soliti dodici abeti in sala grande e i caminetti vengono accesi nelle sale comuni. È il 23 dicembre e ci sono così tante cose per cui essere in ansia che quasi quasi sono indecisa: innanzitutto dopo domani si terrà finalmente il tanto atteso Ballo del Ceppo, stasera ci sarà l'ultima lezione di ballo con Albus e adesso mi sto preparando per andare ad Hogsmeade a cercare con le ragazze dei vestiti adatti a loro.
Stamattina mi sono vestita molto pesante in quanto fa un freddo tremendo, poco ci manca che passeggiamo coi pinguini per strada; mi sono messa un pesante maglione nero di lana sopra una maglietta a maniche lunghe, un paio di jeans stretti scuri e degli stivaletti col tacco. Poi dopo essermi messa il cappotto, la sciarpa e il cappello, rigorosamente neri, aspetto che le mie amiche siano pronte e esco dal dormitorio, già prevedendo una mattinata di inferno per i miei poveri piedi. Perché mi ostino a mettermi i tacchi pur sapendo quanto mi faranno camminare quelle cretine delle mie amiche che non tengono assolutamente in considerazione i miei poveri piedi lo sa solo Salazar. Mentre giriamo per i negozi del piccolo villaggio di maghi e streghe uno in particolare attira la nostra attenzione: è piccolo, su toni pastello, con abiti molto belli in vetrina, così decidiamo di tentare quello che è il sesto negozio nel giro di due ore spese a vuoto. Entrando, la campanella sopra la porta annuncia il nostro arrivo in una dolce melodia, sicuramente frutto di qualche magia. Dopo aver provato decine di abiti Elisabeth ne vede uno che la colpisce particolarmente e così chiede alla commessa di impacchettarglielo. Fuori una! Dopo svariati minuti e altrettanti abiti, finalmente trovo anche io l'abito perfetto per me, ma mi rifiuto di farlo vedere alle ragazze fino alla sera del 25. Continuiamo quindi il nostro giro e ci fermiamo ai tre manici di scopa a prendere una burrobirra, con mia somma gioia. Dopo che anche Isabelle e Alyssa trovano finalmente il vestito perfetto per loro, torniamo a castello, esauste, solo dopo altre due ore passate a passeggiare scherzare e provare abiti su abiti, e io mi accorgo che si sono già fatte le cinque meno venti perciò corro in camera a cambiarmi e mi reco velocemente alla stanza necessità arrivando in orario e trovando Albus già ad aspettarmi.
"Ehi come va Giulia?" "tutto bene Al, scusa per il ritardo, ma le ragazze proprio non sapevano decidere quale abito comprare" "figurati" risponde lui "sono appena arrivato anche io. Entriamo?" eh sì, come avrete capito stare insieme in quest'ultimo mese ci aiutato a rafforzare il nostro rapporto e, soprattutto, i miei sentimenti nei suoi confronti. Come al solito con un colpo di bacchetta fa partire il giradischi e noi, ormai bene allenati, iniziamo a ballare in perfetta sintonia sulle dolci note di un valzer inglese, come se fossimo nati per fare questo.
Alla fine del ballo ci fermiamo in mezzo alla pista e ci guardiamo negli occhi, col respiro leggermente affannato e io mi perdo nelle sue pozze verdi che mi hanno fatto innamorare di lui. Il suo viso si avvicina sempre di più al mio, con una lentezza straziante, i nostri nasi si sfiorano, chiudo gli occhi e finalmente le nostre labbra si scontrano in un tanto atteso bacio; è un bacio casto, un timido sfiorarsi di labbra ma quando ci stacchiamo, solo per mancanza d'aria, ad entrambi brillano gli occhi. "Non sai da quanto desideravo farlo" commenta lui ancora stringendomi tra le sue braccia, facendomi poggiare la fronte sul suo petto e sorridendomi dolcemente "non dirlo a me" riesco a sussurrare ancora con sguardo sognante "senti, c'è una cosa che vorrei chiederti, lo so che probabilmente te lo avrà già chiesto qualcun altro, ma... in caso contrario, vorresti venire al ballo come me?" mi manca il fiato, le parole mi sono bloccate in gola, non riesco a parlare e altro che farfalle: ho un intero zoo nello stomaco che sta ballando la salsa! Non riuscendo a parlare, faccio l'unica cosa possibile: gli salto in braccio e lo bacio. Lui mi prende al volo ed io allaccio le gambe al suo bacino, con le sue mani che mi sorreggono. La sua lingua picchietta sul mio labbro inferiore, che morde dolcemente, chiedendomi l'accesso che non nego. "Devo prenderlo per un sì?" mi chiede quando ci stacchiamo per riprendere fiato "sì Albus Severus Potter, verrò volentieri al ballo con te dopodomani sera" sorridiamo entrambi come due ebeti e ci sdraiamo sui divanetti davanti al camino, coccolandoci a vicenda.
Mentre fissiamo le fiamme del camino all'improvviso Al inizia a parlare "non sai quanto mi dispiace per come mi sono comportato. Non dovevo trattarti così, in fondo nemmeno ti conoscevo, solo che ogni volta che ti stavo vicino o che semplicemente ti vedevo sentivo il cuore che cominciava a battere forte e iniziavo ad agitarmi, così ti rispondevo male perché era la prima volta che mi succedeva una cosa del genere non sapevo come dovevo comportarmi. Ti ho trattato male perché è l'unico modo che conoscevo per poter parlare con te senza far cadere la maschera da ragazzo di ghiaccio che mi sono costruito in questi anni. Ma in questo mese che abbiamo lavorato insieme ho potuto conoscerti meglio e ho capito quale magnifica ragazza sei, anche se credo lo sapessi da molto prima, ma non volevo ammetterlo; hai un cuore d'oro, sei bella intelligente, disponibile e molto altro ancora e tutto ciò non ho fatto altro che aumentare i miei sensi di colpa e consolidare i miei sentimenti verso di te, piccola Lupin" confessa guardandomi con quei suoi smeraldi che sono gli occhi "non sai da quanto aspettavo di sentirtelo dire" rispondo con gli occhi inondati dalle lacrime, ma stavolta, per la prima volta dopo tanto, tanto tempo, sono lacrime di gioia.
Finalmente è arrivato il grande giorno, il giorno del ballo del Ceppo, io e le ragazze siamo chiuse in camera per prepararmi. Si avete letto bene, preparami, perché quando ho raccontato a loro cosa è successo due giorni fa con Albus sono letteralmente impazzite e hanno iniziato ad urlare dicendo che devo essere assolutamente perfetta stasera. Così siamo nel nostro dormitorio dall'ora di pranzo per trovare gli accessori, le scarpe e il trucco perfetto da abbinare al mio vestito e finalmente alle sei e mezza di pomeriggio possono dirsi soddisfatte e io non posso che essere d'accordo con loro: non sembro nemmeno io! I capelli sono sciolti e mossi e il trucco è molto leggero, un delicato ombretto con mascara e eye-liner per evidenziare i miei occhi azzurri e un rossetto color carne. Il mio vestito, di un azzurro pastello, hai il corpetto interamente ricamato in pizzo e la gonna, che nella parte superiore riprende il corpetto, è a sirena ed evidenzia le mie curve, per poi scendere più ampia verso il basso. Per finire, decido di indossare un paio di décolleté bianche, pregando Merlino di non farmi cadere proprio stasera.
Elisabeth, che è la più sportiva di noi quattro, ha scelto un vestito semplice e privo di ricami, blu scuro con il corpetto che si intreccia sulla pancia lasciata scoperta, mentre la gonna scende larga e morbida. Anche lei, come me, lascia i capelli sciolti; per quanto riguarda il trucco già è tanto se siamo riuscite a farle una sottile linea di eye-liner senza che ci affatturasse, così abbiamo deciso di lasciar perdere. L'ampia gonna rossa del vestito di Isabelle è abbastanza simile a quella di Lizzy, a parte per il tessuto, anche se il suo corpetto è molto più elaborato: ha lo scollo a barca, è pieno di perline e ricorda un motivo fiammeggiante. Isabelle, a differenza di noi pigre, raccoglie i capelli in un elaborato chignon e mette dei sandali neri col cinturino rosso, abbinati al suo trucco smoky-eye e al rossetto rosso fuoco che risalta moltissimo sulla sua pelle diafana. Per finire, la piccola Zabini indossa un abito bianco meraviglioso che si sposa benissimo con la sua carnagione olivastra: anche questo è un due pezzi, ha lo scollo a barca, le maniche sono tre quarti e in pizzo, così come il resto corpetto, mentre la gonna è semplice e bianca. Indossa delle scarpe col tacco bianche uguali alle mie e raccoglie i capelli in una coda alta, lasciando fuori due ciocche ad incorniciarle il viso.
Scendiamo la scalinata che porta in sala grande e davanti al portone di legno vedo il mio cavaliere, magnifico nel suo smoking nero, che mi accoglie e mi porge il braccio. Entriamo per primi nella sala grande insieme agli altri campioni e ai rispettivi accompagnatori, guardandoci negli occhi e sorridendoci a vicenda. Una volta al centro della sala, ci mettiamo in posizione, il suo braccio sul mio fianco destro, poco sotto il seno, l'altra mano che regge la mia sinistra, mentre la destra è poggiata sulla sua spalla. Appena iniziano a risuonare le note del valzer nella sala, io e Albus cominciamo a muoverci in perfetta sintonia a ritmo di musica, così come abbiamo fatto per un intero mese, i passi dell'uno sono il completamento di quelli dell'altra e viceversa, senza mai perdere il contatto visivo e suscitando lo stupore dei professori e di numerosi studenti, i quali di sicuro si staranno chiedendo quale miracolo sia accaduto per far sì che due giovani che fino a pochi mesi fa rischiavano di schiantarsi a vicenda se rimanevano troppo a lungo insieme nella stessa stanza, ora siano così in sintonia tra loro.
Beh, lasciate che vi sveli un segreto: non c'è stato alcun miracolo.
Nessun incantesimo o pozione magica.
Nessun intervento di un Dio o di uno spiro o un folletto e nessuno dei due è posseduto.
È semplicemente puro amore. Cinque lettere con un potere immenso che hanno un mondo di significati, di sfumature diverse, ma che, simboleggiano e racchiudono in una parola il ciò avvenuto tra due persone così diverse, ma così simili; due persone che sono partite col piede sbagliato, ma che il tempo e la collaborazione hanno saputo riportare sulla retta via, fino a fidarsi completamente l'uno dell'altra. E noi due, mente balliamo, non ci curiamo delle altre coppie sulla pista, degli sguardi curiosi, dei sussurri e dei bisbigli dei compagni, dei soldi che Alec e Scorpius hanno dato ad Alyssa e Isabelle -probabilmente avevano scommesso- delle luci, della neve magica che ha iniziato a scendere dal soffitto incantato... nulla, i nostri occhi incatenati gli uni agli altri, due zaffiri che si perdono in due pozze smeraldine.
Ci importa solo di noi, di Giulia e Albus, un ragazzo e una ragazza, due amici, un tu ed io che ora è diventato un noi.
E con questi dolci pensieri, continuiamo a ballare tutta la sera sulle dolci note di un lento, fino a che lui non chiede una pausa per andare la bagno, così mi reco verso il tavolo del buffet e aspetto. E aspetto. E aspetto.
"Albus è andato al bagno da più di venti minuti" mi lamento con le mie amiche, non riesco a sorridere, è come se sentissi che sta per accadere qualcosa di brutto "ragazze io vado a cercarlo ho un brutto presentimento" ignoro le loro proteste che mi dicono che mi preoccupo troppo, ma non mi importa e corro via, nonostante i tacchi. Mentre giro per i silenziosi corridoi della scuola con solo il rumore delle mie scarpe sul pavimento, penso a quanto io sia paranoica, ma non posso farne a meno, in fondo è tutto troppo perfetto per essere possibile: il ragazzo che mi piace si dichiara, mi invita al ballo e mi bacia e balliamo tutta la sera insieme abbracciati, mentre fino ad un mese fa ci insultavamo e me lo litigavo con un'altra ragazza.
E come sappiamo le cose non possono andare sempre bene o sempre male prima o poi bisogna regredire verso la media.
Troppo concentrata sui miei pensieri non ho badato ai miei passi e sono finita dalla parte opposta ai bagni, così mi volto per tornare indietro, ma sono bloccata da una voce fin troppo familiare, una voce che non dovrebbe essere qui, ma nei bagni maschili dall'altra parte del corridoio. Lentamente mi levo i tacchi per non fare rumore, mi avvicino all'angolo del corridoio pregando tutti i santi che conosco che non sia ciò che credo, che lui non sia così bastardo, e mi sporgo leggermente: la scena che si presenta ai miei occhi, però, è peggio di mille cruciatus.
È peggio di una pugnalata dritta al cuore.
È peggio di un libro strappato.
È peggio di qualunque cosa potessi immaginare.
È semplicemente peggio.
Indietreggio lentamente, incredula e con la vista annebbiata dalle lacrime e il cuore frantumato in un miliardo di minuscoli pezzettini, con la convinzione di poterlo ricomporre per intero che diventa sempre più piccola e sempre più insignificante. So che infondo non ho mai fatto altro che scappare dai problemi anziché affrontarli, forse il cappello parlante ha fatto proprio bene a mettere entrambi a serpeverde: lui bastardo, io codarda. La verità è che semplicemente non ce la faccio più perché il mio cuore nell'ultimo anno ha sopportato davvero troppo per poter reggere altro dolore.
Così scappo.
Angolo autrice:
scusate per il ritardo, ma con la scuola è molto difficile aggiornare. Commentate e lasciate una stellina.
Bacioni
-Nicomulife-
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