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Venerdì 8 Settembre 1939

Il giorno dopo, c'era solo silenzio. Non si sentiva nessun rumore. Gwen si alzò dal letto. Indossava ancora quella camicetta e quella gonna con cui era andata a lavorare il giorno prima e che aveva sporcato di sangue tentando di salvare la madre. Si guardò allo specchio. :<<Non mi riconosco più>> si disse. Che fine aveva fatto quell'infermiera che aiutava i bisognosi e che salvava vite umane? Da ieri sera,quell'infermiera era sparita. Ora c'era l'infermiera incapace,che non era riuscita a salvare neanche sua madre. I suoi capelli erano tutti scombussolati. Ma non se li curò, né si lavò la faccia. A che cosa serviva fare quelle cose se lei era un'infermiera incapace,una nullità. Non doveva apparire,né doveva mostrare le sue abilità,perché non ne aveva,un'infermiera che non salva i propri cari,non è un'infermiera capace. Uscì dalla sua camera. Scese le scale. La prima cosa che vide fu un gruppetto di persone sedute sul divano sconquassato del soggiorno. Subito le riconobbe. Erano Sandra,Rosetta e Claire. Tutte vestite sui colori scuri. Appena entrò nel soggiorno si alzarono e andarono ad abbracciarla. :<<Oh,Gwen,ci dispiace tantissimo. Come ti senti,cara?>> chiese Rosetta. :<<Mi sono permessa di preparare del tè,ne vuoi un po',cara? Ti farà bene!>> disse Sandra. :<<Gwen,non devi buttarti giù così. Se vuoi ti do una mano,leviamo via questi panni sporchi!>> disse Claire. Gwen le ignorò. Scoppiò solo a piangere quando vide il grembiule di sua madre posato sul tavolo della cucina. E pensare che l'ultima volta che le aveva rivolto parola,le aveva dato del mostro. :<<Oh cara!>> esclamò Mary Occhio Verde,che era in divisa,era venuta la sera precedente con il medico dell'ambulanza. La abbracciò. Tutte quante piansero. Bussarono alla porta. :<<Vado io,cara!>> disse Claire. Aprì la porta. :<<Buongiorno,e condoglianze,Miss Marlon. Sono venuto per discutere dell'eredità. Posso entrare?>> chiese una voce. :<<No,io non sono Miss Marlon,ma la può trovare in soggiorno,mi segua>> Claire entrò nel soggiornino, un uomo alto,scarno e col naso aquilino e i capelli grigio topo entrò in casa. Osservò con sguardo indagatorio e disgustato la casa,addirittura prese dalla tasca un fazzoletto e se lo posò sul naso,come per evitare di prendere una qualche malattia inesistente. Indossava abiti pregiati,aveva le mani inguantate e portava in una di essa una borsa in pelle. Doveva essere il notaio,pensò Gwen. Si fermò all'entrata del soggiorno. Si rivolse a Sandra,che era la più ben vestita dopo Claire :<<Ah,eccola. Salve Miss Marlon! Sono il notaio Mr Jordan,sono venuto per ...>>; :<<Veramente io non sono la signorina Marlon>> lo interruppe Sandra ridendo. :<<E' lei Miss Marlon>> aggiunse infine,indicando Gwen. Il notaio sobbalzò alla vista di Gwen. Gwen era una ragazza molto bella,ma nelle condizioni in cui era quella mattina sembrava più brutta della morte. :<<Oh,be'... è lei Miss Marlon?>> chiese nella speranza di ottenere un no come risposta. :<<Si. Lei è il notaio,vero?>> disse Gwen,con gli occhi pieni di lacrime. :<<Sì,Miss Marlon. Ecco ...>> disse il notaio,ma venne interrotto da Gwen :<<Mi scusi,ma non voglio parlare di certe cose al momento. Quindi,siccome non sono sola in questa casa,può trovare l'uomo che è stato mio padre sino a ieri di sopra e può parlare con lui di queste cose,io non voglio capirne niente!>> disse Gwen piangendo. Il povero notaio non capì. Sandra intervenne,:<<Miss Marlon intendeva che può rivolgersi a suo padre,si trova di sopra. Vada,è con la povera Mrs Hood.>> il notaio sconsolato salì con passo altalenante le scale. :<<Ma io dovevo parlare con Miss Marlon, è lei la beneficiaria,non suo padre!>> gridò arrivato a metà rampa. :<<Gwen,non fare la sciocca,va' a parlare col notaio!>> disse Rosetta. :<<Non ce la faccio,Rosetta. Non ce la faccio!!>> poi scoppiò a piangere. Rosetta allora,chiamò il notaio. Il notaio scese le scale e Rosetta gli disse :<<Guardi,non se la prenda ma Miss Marlon al momento è affranta dal dolore ... non se la sente di parlare di queste cose. Può ripassare gentilmente domattina?>> il notaio rispose :<<Capisco,capisco. Mi scusi Miss Marlon se ho potuto provocarle dolore.>> disse il notaio a Gwen. Gwen rispose piangendo :<<No,stia pure tranquillo. Ma la prego,ripassi domani,ora non ce la faccio.>> e riprese a piangere violentemente. Il notaio,pover'uomo, annuì e se ne andò accompagnato da Rosetta. Quando Rosetta chiuse la porta,tutte risero e Sandra disse :<<Poverino! Speriamo che non abbia problemi a lavoro!>> l'unica che non rise fu Gwen. Che pianse e pianse. Bussarono alla porta. Claire andò ad aprire. :<<Ciao Claire,posso entrare?>> chiese una voce conosciuta da Gwen. :<<Entri pure dottor Marriott!>> disse Claire. Gwen quando sentì che era il primario provò un po' di vergogna a farsi trovare in quello stato,ma non si interessò più di tanto. :<<Santo cielo,Gwen! Cos'è successo! Le mie condoglianze,cara!>> disse il dottor Marriott che era vestito di nero. Aveva portato con sé anche sua moglie,una signora graziosa alta e snella con i capelli castani e gli occhi neri. Le ragazze salutarono il primario e la sua consorte. Anche Gwen diede la mano al primario,tuttavia continuò a piangere,e Claire vedendo che il suo fazzoletto era sporco,le donò il suo che era pulito :<<Gwen! Guarda i tuoi occhi!>> disse Sandra. Gwen aveva gli occhi blu di solito,ma adesso erano diventati verde smeraldo.  :<<Oh!>> disse la moglie del primario :<<Mia nonna mi raccontava che le esperienze terribili possono non solo cambiarti il colore dei capelli,ma anche quello degli occhi!>> il dottor Marriott sospirò :<<Ancora credi a queste credenze popolari?>> disse alla moglie a mo' di rimprovero,la moglie assunse un'aria un po' contrariata. :<<Qui non c'è molta luce,quindi gli occhi di Gwen sembrano verdi, mentre se fossero posti sotto una luce maggiore sembrerebbero più azzurri.>> disse il primario. Sandra disse :<<Aaah>>. Il rapporto tra il primario e Sandra era sempre teso,soprattutto dopo le affermazioni del primario filo unioniste sulla questione irlandese, a quanto pareva,neanche in quel giorno di lutto Sandra aveva sotterrato l'ascia di guerra. Bussarono alla porta. Claire come aveva fatto finora andò ad aprire. :<<Dov'è mia nipote?>> quella era la voce di zia Margaret. Entrò in soggiorno. Gwen alla vista della zia scoppiò a piangere e corse ad abbracciarla. Anche zia Margaret si mise a piangere. Indossava una camicia grigia su cui aveva indosso un maglioncino nero,anche la gonna era nera. Aveva un cappello posto obliquamente sulla testa,sempre nero e adornato da viole. Zia Margaret era una signora bassa e abbastanza in carne,aveva gli occhi piccoli e acquosi di un colore tra un nocciola e un castano chiaro. Aveva i capelli castani chiaro quasi sul bianco raccolti in una crocchia. Abbracciò la nipote piangendo e rimase in quel modo per una decina di minuti. Entrarono anche Alfred e Zio Henry. Tutti e due vestiti di nero. Zio Henry aveva le lacrime agli occhi,Alfred invece era imbronciato. Claire osservò Alfred e non distolse lo sguardo neanche per un momento da lui, seguendolo con lo sguardo qualsiasi cosa facesse. Claire era una ragazza bella, alta, snella,simile a Gwen per alcune caratteristiche fisiche. Aveva i capelli neri color carbone e mossi,non troppo ricci, e gli occhi verde smeraldo. Aveva gli zigomi alti,un mento sottile e un naso un po' all'insù. Zio Henry abbracciò la nipote,dopo che zia Margaret si staccò da lei. Gwen gli disse piangendo :<<Non ho fatto abbastanza..... è tutta colpa mia! Io la dovevo salvare, ma non l'ho salvata!!>> zio Henry la strinse e le disse :<<Non fare la sciocca... non si poteva far nulla, dio l'ha voluta chiamare a sé, e anche se tu ci hai messo tutta la tua abilità non si poteva far nulla. Quindi non crucciarti.>> zia Margaret le chiese con voce tremante :<<Mia sorella è di sopra?>> Gwen annuì. :<<Oh,Alfred,vieni a sorreggermi figlio, ho paura di non farcela.>> Alfred prese sottobraccio la madre e la condusse per le scale. Nel frattempo zio Henry salutò il dottor Marriott e sua moglie. Bussarono di nuovo alla porta. Claire era troppo occupata a osservare Alfred, così Gwen decise di farsi avanti e andare ad aprire lei,anche se era in uno stato pietoso. Gwen andò ad aprire, era il Reverendo Wellock. Si sentì il cuore gelare. Suo padre quella notte aveva chiamato per l'estrema unzione il Reverendo Wallis. Gwen si mise a piangere alla vista dell'uomo anziano con una barbetta lunga e una tonaca nera sino ai piedi. :<<Gwen! Figliola! Cosa è successo?>> Gwen si coprì il volto con una mano e continuò a piangere. Lei era cattolica,sua madre e tutta la famiglia materna era cattolica,solo che sia zia Margaret che sua mamma avevano sposato degli anglicani, e da tempo erano state costrette a frequentare la Chiesa Anglicana anziché quella cattolica. Essendo cattolica,Gwen sapeva che sarebbe andata all'inferno per non aver impedito che suo padre istituisse una cerimonia funeraria anglicana per sua madre che era cattolica, invece di una con rito cattolico. Il Reverendo Wellock entrò in casa e Gwen si buttò ai suoi piedi afferrando la veste :<<Perdono padre,perdono!>> gridò piangendo. Sandra intervenne,sollevò Gwen e guardò timorosa il Reverendo. :<<Figlia,cos'è successo?>> entrò in soggiorno, e vide tutti gli ospiti. Claire disse al reverendo:<<Reverendo,il padre di Gwen ha chiamato il Reverendo Wallis per l'estrema unzione e per quanto riguarda il funerale... ha scelto il rito anglicano.>> Il Reverendo Wellock trasalì. :<<Mamma voleva il rito cattolico! Io lo sapevo,perché anche lei era cattolica. Ma papà le ha imposto anche questo vincolo...anche sulla sua morte!>> gridò Gwen piangendo. Sandra l'abbracciò. Anche Sandra,essendo irlandese,era cattolica. Il Reverendo Wellock posò una mano sul capo di Gwen, che si calmò. Poi mormorò una benedizione. Sandra e Rosetta si fecero il segno della croce. Solo loro erano cattoliche in quella stanza. Sia primario e consorte che le altre due colleghe,come anche zio Henry, erano tutti anglicani. Infine disse :<<Gwen, non crucciarti. Dirò una messa per tua madre. Oggi, alle cinque. Che Dio sia con te.>> salutò la ragazza piangente e lasciò Casa Marlon avvolta in un velo di dolore. Zia Margaret scese dal piano superiore accompagnata da Alfred, piangeva a dirotto. Gwen incominciò a rendersi conto dello stato in cui era e si fece convincere da Claire ad andare a cambiarsi. Salì su, si lavò,poi indossò una gonna nera e una camicetta grigia (nere non ne aveva) con una giacca nera avvitata sopra la camicetta e un cappelino nero sopra i capelli asciugati e pettinati. Quando fu pronta scese le scale,quella mattina non entrò nella camera della madre neanche una volta. Non sapeva neanche come l'avevano conciata. Nello studietto erano arrivati i funzionari delle pompe funebri e in fretta e furia montarono un paravento viola,un vaso di calle e due ceri. Sistemarono il piedistallo su cui poi avrebbero appoggiato la bara. Dirigeva tutto zia Margaret, fece spostare le sedie del tavolo nello studietto e prese un quaderno e una penna e lo pose all'entrata. Firmarono tutti. Quelli delle pompe funebri salirono su e riposero il corpo di Tamara Hood nella bara,scesero la bara e la posizionarono sul piedistallo. Tutti presero posto e incominciarono a recitare il rosario. Solo Gwen e Alfred non erano con loro,Gwen era rimasta davanti al focolaio guardando il fuoco con uno sguardo vuoto. Alfred era seduto sul divano e ascoltava i lamenti e le preghiere di quelli che erano nello studietto. Si sentirono dei passi scendere le scale. Era il padre di Gwen. Era vestito di nero e aveva lo stesso sguardo di Gwen,vuoto. Entrò in soggiorno. Si bloccò alla vista della figlia. Gwen alzò lo sguardo dal fuoco verso il padre. Il padre la guardò e poi scoppiò a piangere. Gwen si dispiacque. Immaginò come si stesse sentendo suo padre,con la colpa di aver favorito la morte della moglie. Se non si fosse scansato sua moglie non sarebbe finita contro i vetri e non sarebbe morta. Aveva tutto il peso della gravità della situazione sulle sue spalle. Si sentiva in colpa ed era disperato. Gwen si alzò di scatto e abbracciò il padre. Piansero insieme. Alfred lasciò il soggiornino e andò nello studietto. Gwen perdonò il padre. Poi andarono nello studietto e si misero a recitare il rosario. Quando venne ora di pranzo,zia Margaret cucinò un pasticcio di pollo e lo distribuì a tutti. Nel pomeriggio,Mary Occhio Verde e Claire salutarono Gwen. :<<Ci saremo per il funerale. Non ti lasceremo sola!>> dissero dopo l'ultimo abbraccio,poi Gwen le salutò e le condusse alla porta. Verso le tre del pomeriggio,anche il dottor Marriott e la sua consorte salutarono Gwen e lasciarono Casa Marlon. Gwen continuò la veglia con sua zia Margaret,Sandra e Rosetta. Alfred e suo padre,con zio Henry, rimasero nel soggiornino a discutere. Alle cinque Gwen preparò il tè. Dopodiché alle otto salutò tutti che la lasciarono con il padre. Chiuse la porta dello studietto,quando tutti furono fuori, e mormorò :<<Buonanotte madre>>. Si lasciò andare per un po',piangendo. Poi mise la pentola sul fuoco e cominciò a mettere insieme qualcosa per la cena. Preparò del porridge e un po' di roast beef che sua madre aveva conservato dalla domenica passata. Apparecchiò e portò il cibo in tavola. Il padre prese posto. :<<Gwen,volevo dirti che per quanto riguarda quello che erediterai da tua madre,potrai deciderne tu qualsiasi cosa vorrai farne. Ti chiedo solo un'unica cosa,non utilizzare ciò che spetta a tuo fratello,poiché non sarebbe appropriato approfittare della sua assenza per appropriarsi di quello che gli spetta>> le disse il padre. Gwen rispose :<<Certamente. La tessera annonaria di mamma è ancora valida?>> il padre le rispose :<<Sì. Come anche l'assicurazione sanitaria. Ma ho già chiesto il favore ad Alfred,andrà alla sede del borough del Bexley, a Broadway,nel Bexleyheath, intesterà la tessera a te,come pure l'assicurazione.>> Gwen disse:<<No,ho bisogno solo della tessera annonaria,l'assicurazione sanitaria l'ho fatta appena sono stata assunta. Comunque,vorrei sapere a quanto ammontano i debiti con i Cattermole.>> il padre rispose :<<Devo a Sir Cattermole ancora 4.000 sterline>>. A Gwen andò storto il porridge. :<<4.000 sterline? Ma quanto ti prestò all'epoca?>> ; :<<Circa 10.000 sterline,Gwen. Che utilizzammo per ristrutturare questa casa>>. Suo padre si portava dietro questo peso da dieci anni. Si era fatto prestare 10.000 sterline nel 1929,poiché con la grave crisi che si era abbattuta su Londra non aveva i soldi per ristrutturare la casa che cadeva a pezzi. Gwen pensò che con l'eredità avrebbe saldato il debito, poi si sarebbe trasferita nella Casa nel Kensington and Chelsea e avrebbe venduto la Tenuta di Newtownabbey con tutti i terreni nordirlandesi. Avrebbe comprato una Studebaker Champions,avrebbe sostenuto l'esame per la patente e sarebbe andata a lavoro con quella. Poi avrebbe rivenduto la Phaeton che la signora Parker le avrebbe regalato e con il ricavato avrebbe ristrutturato di nuovo Casa Marlon. Quando furono le nove e mezza,Gwen andò a letto.

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