Parte 21
La notte è quasi finita, ma fuori non albeggia ancora. Sono seduto sul freddo pavimento, svuotato e senza forze.
«Roberto, non fare così» insiste Susy. «Sono preoccupata. Sei sbiancato, non parli più. Appoggiati a me, ti aiuto a tirarti su.»
Tutto il mio mondo, le mie certezze e le mie aspirazioni, sono andate in fumo. Ho vissuto una vita nell'illusione di servire il Signore e ora mi accorgo che ho ubbidito a Lucifero. «Lucifero. Ti rendi conto? Era Lucifero. Proprio Lucifero... e io che pensavo fosse un angelo.»
«Tecnicamente è comunque un angelo.»
«La mia anima è dannata per l'eternità» ripeto più volte a bassa voce, come in una litania macabra. Le tenebre sono calate su di me, non esiste più nessuno spiraglio di luce.
«Roberto, personalmente penso che tu sia una persona perbene.»
«Vedo solo tenebre, intorno a me. Brucerò all'Inferno per l'eternità.»
«Cosa dici? Devi guardare nel profondo del tuo cuore e reagire. Sei un uomo buono!»
C'è tanto silenzio. Roma sembra dormire tranquilla all'ombra del Cupolone, che intravedo dalla finestra sulla mia destra. Sono tutti ignari di ciò che li attende, perfino il Papa. «E come se non bastasse qualcosa di terribile incombe sulle vite di tutti noi. Voglio scomparire.»
«Calmati!»
«Ero sicuro che fosse... Tutto quello che mi ha raccontato Antonio, riguardo alla visione che aveva avuto, faceva pensare al demonio. Lucifero avrebbe dovuto sedurre un assassino e non un povero prete. Non mi è chiaro però... Se l'angelo luminoso e con la voce soave è Lucifero, chi è l'essere terrificante, avvolto nelle tenebre, che si fa chiamare "Angelo della Distruzione"? Pensavo fosse un demone.»
Susy rinuncia a tentare di sollevarmi da terra e si siede a fianco a me, sul pavimento. Mi guarda pensierosa e poi con voce calma mi risponde: «No, purtroppo no. "L'Angelo della Distruzione" è un servitore di Dio. È complicato... La creatura più spietata e terrificante, descritta nelle Sacre Scritture, non è Lucifero, Satana o un qualche demone, ma è un angelo del Signore di nome Abaddon, che in latino vuol dire "distruttore" o "della distruzione". Lui è il "braccio sinistro" di Dio, cioè colui che è incaricato di svolgere il lavoro sporco, in nome dell'Altissimo.»
Sbuffo contrariato. «Non capisco, quale lavoro sporco?»
«Ricordi la storia di Mosè e, in particolare, l'ultima piaga d'Egitto? In un'unica notte, per ordine del Signore, fu tolta la vita a tutti i primogeniti maschi d'Egitto. Un grande grido percorse l'intero paese, perché non ci fu casa dove non ci fosse un morto. Poi c'è la distruzione di Sodoma e Gomorra. Due popolose città trasformate in cenere. Tutti gli abitanti, anche le donne e i bambini, furono arsi vivi dalla collera di Dio, senza alcuna pietà.»
«Basta!» protesto. «Sono già abbastanza terrorizzato.»
«Se ci sarà l'Apocalisse, purtroppo, Abaddon tornerà. Risalirà dagli abissi, dal pozzo senza fondo in cui vive, insieme alle creature mostruose che sono ai suoi ordini. È tutto scritto nelle Sacre Scritture.»
«Sì, lo ricordo. L'apostolo Giovanni... Abaddon torturerà l'intero genere umano per mesi, con sofferenze così atroci da far desiderare e implorare la morte, ma a nessuno sarà concesso di morire, per sottrarsi al supplizio. Questa cosa mi ha sempre impressionato e mi è rimasta impressa.»
«Non vorrei esserci.»
«Nemmeno io. Susy, sono confuso. Perché avevi accettato di aiutarmi, nonostante sapevi che l'angelo che mi era apparso era Lucifero?»
«Sono tuttora pronta a seguirti nella missione che ti è stata affidata.»
«Ma è assurdo! Sei impazzita?»
«Esiste un modo per evitare la fine del mondo e tu puoi riuscirci. Che importanza ha il modo in cui sei venuto a conoscenza di questa informazione?»
«La volontà di Dio... Se Lui ha deciso che è giunta l'ora...»
«Che cosa ne possiamo sapere noi dei piani dell'Onnipotente? Raccontami di nuovo la visione dell'apocalisse.»
Ci sono momenti nella vita in cui ti viene voglia di lasciare tutto e scappare via. Ebbene, questo è uno di quelli. «Perché vuoi sentire di nuovo quell'orrore?»
«Ti prego», mi supplica Susy, fissandomi con i suoi grandi occhi.
«Un angelo, che purtroppo è Lucifero... No, non me la sento. Non voglio avere nulla a che fare con colui che è la personificazione del male.»
«Mi sembra di parlare con mio padre. Per lui una cosa o è bianca o è nera, non ci sono vie di mezzo. Eppure, ci sono infinite tonalità di grigio... Certe volte prima di dire se una cosa sia male o bene bisogna illuminarla dalla giusta prospettiva.»
Sbuffo, mi passo una mano nei capelli, quasi a voler scostare dalla mia testa tutti i pensieri negativi che mi soffocano e cedo all'insistenza di Susy.
«Lucifero mi ha condotto con lui. Mi ha mostrato delle terre aride quasi desertiche che circondavano un enorme lago. Su di esse era riunita una moltitudine immensa di persone in ginocchio. Era gente di tutte le razze e di tutte le età, accomunate da una sola cosa: l'espressione di terrore che si leggeva sui loro volti. Sulla riva del lago c'era un enorme drago scarlatto, con sette orrende teste con denti affilati e corna acuminate. Il drago era inquieto come una belva in gabbia e ruggiva come sette leoni, ma non avanzava. Guardando meglio mi accorsi che le persone non guardavano la bestia, ma la donna che lo cavalcava. Non l'avevo notata poiché era minuscola rispetto al dragone. Non riuscivo a vedere il suo viso ma soltanto i capelli rossi e il vestito scarlatto, che era così adorna di perle e pietre preziose da essere adatta a una regina. Quando lei scese dal drago e un servitore gli porse una coppa d'oro, notai un anziano, che era trascinato a forza da un gruppo di uomini. Il vecchio sembrava provato e indossava vestiti sporchi e logori. Fu fatto inginocchiare a forza ai piedi della donna, un uomo, scuro come un'ombra, lo afferrò per i capelli e con l'altra mano, con un colpo netto di coltello, lo sgozzò.»
«Cavolo!» esclama lei, sgranando gli occhi.
«La donna riempì la coppa del sangue che sgorgava dal collo del poverino e poi lo bevve. L'uomo che aveva ucciso il vecchio, finì di recidere la testa dal resto del corpo, che si afflosciò sulla sabbia e la mostrò alla folla, come un trofeo. Fu allora che riuscii a vedere chiaramente il viso del poveretto: era il mio.»
«Raccapricciante. È tutto assolutamente raccapricciante, ma al contempo rispecchia fedelmente ciò che è stato descritto nel libro dell'Apocalisse: il dragone con sette teste, la donna che lo cavalca, l'utilizzo di un calice d'oro...»
«Quale utilizzo?» chiesi perplesso, grattandomi nervosamente il mento.
«La donna colmerà il calice con il sangue dei martiri di Cristo e si disseterà con esso, fino a esserne ubriaca. Così è scritto nel sacro testo.»
Senza troppo riflettere, domando: «Non ha senso. Seguendo la strada che mi ha indicato Lucifero diventerò un martire di Cristo?»
«Sì», risponde con convinzione Susy. «Proprio così! Ha molto più senso di quanto tu possa supporre.»
Udite queste parole, mi sono, in un certo senso, rianimato. La strada che ha tracciato per me il Signore è incomprensibile e tortuosa, ma alla fine conduce alla salvezza. Non solo la mia anima si redimerà, ma avrà anche un posto privilegiato in Paradiso, tra i martiri della chiesa. Non so, però, se avrò il coraggio di affrontare la morte. «Quindi, credi che c'è speranza per la mia anima.»
Susy, come se mi avesse letto nel pensiero, aggiunge: «C'è anche un'altra possibilità. Impedendo il realizzarsi dell'apocalisse salveresti oltre alla tua anima anche la tua vita».
Ripenso però ai tanti dubbi che mi crea riporre fiducia nelle parole di Lucifero e piombo nella più completa confusione. Il martirio non è certo una cosa piacevole, ma un uomo di chiesa sedotto da Lucifero, cos'altro può desiderare per purificarsi? La strada che ha tracciato il Signore mi appare non solo tortuosa ma completamente oscura. «Non capisco.»
«Roberto, ti è stata indicata la via per scongiurare l'apocalisse, la tragedia peggiore che si possa immaginare. Se salverai l'umanità sarai un eroe e la Chiesa racconterà le tue gesta come quelle di un... santo.»
«Sono un semplice parroco.»
«Ti prego. Hai una grande responsabilità sulle tue spalle. Non puoi lavartene le mani come Ponzio Pilato! Quando ci sarà il Giudizio Universale...»
«Aspetta! Non ci capisco più nulla. Fammi un attimo ricapitolare il tuo ragionamento. Lucifero vuole che impedisca la fine del mondo e le mie alternative sono: rinuncio ad agire e sarò dannato, come Ponzio Pilato; ci provo e fallisco miseramente, ma morendo da martire salvo la mia anima; faccio ciò che mi ha chiesto e riesco anche nell'impresa, diventando persino un santo. Non mi convince. Perché dovrei fidarmi della creatura che rappresenta l'incarnazione del male? Io ho un'altra teoria: Lucifero, il grande ingannatore, mi ha riempito di chiacchiere fuorvianti, che farei meglio a dimenticare.» In cuor mio, però, sento di non essere destinato a una vita ordinaria, ma a qualcosa di grande. Ne ero già consapevole da bambino, quando finito, terrorizzato e agonizzante, sotto metri di macerie, ne uscii miracolosamente incolume. Altrimenti, perché sarei stato salvato? «Perché Lucifero dovrebbe fare qualcosa di buono per l'umanità?»
«Se Lucifero vuole salvare la civiltà umana, non è dato a noi sapere il perché» ribatte Susy. «Forse si sente affine a noi umani in quanto "imperfetto", peccatore e abbandonato dalla grazia divina. Potrebbe essere il suo modo di redimersi dal grande sbaglio che ha fatto. Cosa importa sapere il motivo che lo ha spinto ad aiutarci. Dobbiamo sfruttare questo spiraglio di salvezza che ci è stato concesso!»
Mi sollevo da terra e la guardo negli occhi cercando una risposta, ma capisco che solo dentro di me la posso trovare. «Penso di essere stato scelto» affermo sottovoce, quasi con la paura di essere fulminato all'istante dall'Altissimo. «Ho sempre pensato di essere sopravvissuto al terremoto perché dovevo fare qualcosa di importante prima di morire, ma non avrei mai pensato che si abbattesse su di me una tale responsabilità. Ciascuno di noi è frammento in un progetto superiore e imperscrutabile, dobbiamo soltanto seguire il destino che Dio ci ha riservato.» È come se avessi avuto un'illuminazione, ora tutto mi appare come parte di un supremo disegno divino, anche Lucifero, perfino lui... o almeno spero che sia così.
«Non credo nel destino, ma sono convinta che dobbiamo agire, altrimenti ce ne pentiremo amaramente.»
«Non voglio fare la fine di Ponzio Pilato. Sei davvero sicura di volermi aiutare?» Sono consapevole di non potercela fare da solo e spero con tutto me stesso che lei non si tiri indietro dopo avermi convinto a non arrendermi subito.
«Certo! Anche io ho sempre sognato di fare qualcosa di memorabile e questa è la mia occasione» confessa Susy. «Domani, come da programma, saremo a Parigi e salveremo il mondo, però prima abbiamo bisogno di dormire qualche ora.»
«Non ho per nulla sonno»
«Prova a leggere qualcosa, io faccio sempre così quando sono troppo eccitata per addormentarmi e qualche volta funziona. Aspetta un attimo.» Si allontana per tornare sorridendo con in mano un piccolo volume con la copertina abbastanza consunta. «Ecco, puoi leggere questo "libricino". È una delle mie prime pubblicazioni e abbastanza noiosa da servire allo scopo. Al suo interno ci sono delle schede sintetiche di tutti i personaggi biblici soprannaturali, compresa quella di Abaddon, "L'Angelo della Distruzione" di cui abbiamo parlato.»
«Non penso che mi aiuterà a fare dei bei sogni, però lo leggerò» concludo sfinito. «A domani. Buonanotte.»
Susy, dirigendosi elettrizzata verso la sua stanza, strilla: «Buona lettura, buonanotte e fanculo all'apocalisse».
«Un prete non lo dovrebbe dire però... Fanculo all'apocalisse!»
Rimasto da solo, prima che la stanchezza abbia il sopravvento su tutto il resto, sfoglio il libro scritto da Susy, in cerca delle schede sintetiche. È tutt'altro che un "libricino", pesa un accidente e contiene più di duemila pagine. Per fortuna l'indice è ben fatto e riesco a individuare facilmente l'appendice con la descrizione dei personaggi biblici soprannaturali. Al suo interno scelgo di leggere solo tre schede: quella di Abaddon, una creatura che conosco davvero poco; quella di Lucifero, che invece ho conosciuto fin troppo da vicino; quella dell'Arcangelo Michele, principale nemico del diavolo, a cui avrei rivolto le mie preghiere prima di addormentarmi.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro