Indossando solo i boxer, aspettai Erin tornare dalla cameretta di Adam, prima di dare inizio al divertimento.

Era bellissimo. Mi era mancata. Mancata troppo.

Una volta finito, gettai il profilattico e continuai a stuzzicarla passando le dita sui contorni delle cicatrici ancora fresche.

Sorrise.

<Ehi che c'è?> chiesi dolcemente.

<Mi sei mancato...>

<Anche tu. Ti amo> la baciai <Quando abbiamo l'ecografia?>

<Domani. Ci sarai, vero?> annuii.

La notte non fu particolarmente agitata, anche perché da quando Erin si era svegliata Adam si era calmato.

Alle 6:00 suonò la sveglia, ma con una mano la spensi facendola anche cadere a terra.
Erin dormiva come un angioletto così ne approfittai per andare di sotto e preparare la colazione. Poco dopo sentii Adam piagnucolare, così andai di sopra e prendendolo in braccio lo portai in cucina con me.

<Buongiorno amore mio> mormorai vedendo che si stava muovendo

<Buongiorno> mi baciò e rimase sorpresa nel vedere il vassoio <E quello...?>

<Per te.> la baciai

Una volta accompagnato Adam al nido, con la scorta andammo in ospedale.

<Ragazzi, due di voi vadano al nido da Adam, ci stanno seguendo> ordinai alla radio.

<Andiamo noi> rispose James, uno della scorta.

Vidi che Erin si rabbuiò e stringendole la mano dissi:
<Andrà tutto bene>