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Capitolo 42

Erin pov's

Lo abbracciai incapace di trovare un altro metodo per riuscire a calmare Hank.
Eravamo sul divano ancora abbracciati quando ci addormentammo ancora tra i respiri irregolari.

La mattina seguente, quando mi svegliai, trovai mamma in cucina intenta a preparare la colazione mentre Hank dormiva ancora.
Subito, chiese preoccupata cosa fosse accaduto per avere delle faccie sconvolte e, una volta raccontato tutto, si appoggiò al bancone ispirando a fondo per non piangere.

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Quando entrai in casa c'era un silenzio di tomba, probabilmente Jay e i bambini erano usciti considerato l'orario. Ma mi sbagliavo poiché li trovai tutti e tre addormentati beatamente sul letto.

Con un dolce bacio svegliai il più grande fra i tre, ovvero Jay, e alla domanda di cosa ci facevano sul nostro letto i due bambini lui trasalì.

<Eh... Ec-co... Beh> cercò di dire

<Guarda che non succede niente se dici la verità> lo canzonai prendendo Nicky sulle braccia e distendendomici affianco

<Okay okay> rispose mettendo le mani avanti come a difendersi <Il fatto è che ieri sera tu non eri qui, io mi sentivo solo e allora ho pensato che con i bambini di fianco sarei riuscito a dormire...>

<E così è stato> aggiunsi fiera, lui annuendo poso le labbra sulla mia nuca.

<Mamma?> Adam si svegliò qualche attimo dopo, così posai la mia piccolina sul carrozzino e lo alzai dal letto baciandogli una guancia.

<Cucciolo... Divertito con la nonna?> annuì contento appoggiando il suo faccino sulla mia spalla e così scendemmo di sotto per iniziare a preparare il pranzo.
Quando anche Jay ci degnò della sua presenza, lo lasciai seguire le pentole mentre accompagnavo Adam a lavarsi e cambiarsi.

L'orologio segnava le 12:08 quando qualcuno alla porta, decisi di andare io visto che gli altri si erano già messi seduti e quando l'aprii vi ci trovai Hank e mamma.
Quando Adam sentì la voce di quest'ultimo, gli corse incontro come impazzito gridando: <Nonno!>

<Fermatevi a pranzo, dai> li invitò Jay dalla cucina <Sergente non esigo il no come risposta>

Dopo qualche protesta che consisteva nel dire che disturbavano, accettarono.

Durante il pomeriggio parlammo del più e del meno finché non gli chiesi se lo avesse detto alla famiglia e a quel punto...

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