Capitolo 4
Jay pov's
''Corri in ospedale'' diceva il messaggio di Michael.
Lasciai Adam con mamma e corsi in auto.
Arrivato in ospedale vidi la madre china su di lei, i monitor spenti e le sorelle che piangevano. I miei occhi si riempirono di lacrime quel tipo di lacrime che non controlli; avevo già visto quella scena con Justin.
''È morta. È morta. Ditemi che non è morta. Ditemi che è solo uno scherzo. Vi prego ditemelo.'' pensai.
Mentre camminavo, sentivo i passi pesanti, le voci delle persone che passavano erano sommesse quasi soffocate, la mano, con cui dovevo aprire la porta, iniziò a tremare.
Entrato, rimasi lì impalato come una statua.
<Beh... Non dici niente?> domandò Erin in tono scherzoso.
''Non è uno scherzo, vero?!''
Fiondandomi ad abbracciarla, le inondai il petto di lacrime.
<Dai usciamo> affermò Amber che fu seguita da tutti gli altri.
Erin continuava ad accarezzarmi la testa finché non mi fui calmato.
<Dio... Mi hai fatto preoccupare> dissi con voce ancora spezzata dal pianto.
<Chi sono quelli li?> domandò
<La scorta. L'incidente è stato premeditato, vogliono ucciderti> replicai.
<Adam?>
<È dai miei. Sai oggi ha detto la sua prima parolina...>
<Fammi indovinare è stata Mamma...? >
<Sì> scoppiò a ridere
<Lo sapevo> alla fine mi contagiò. Ridemmo come dei matti per dieci minuti. <Quando lo posso vedere?>
<Te lo porto domani.> la baciai, poi tornando serio continuai <Quando Rhodes era uscito dalla sala operatoria dicendo che avevano fatto tutto il possibile, ti giuro che ho visto il mondo cadermi addosso, ho pensato ad Adam, a come potevo dirglielo, poi quello specializzando chiamò Rhodes per dirgli che ti eri ripresa e allora sono scoppiato a piangere.> mi rabbuiai e lei mi fece alzare lo sguardo dicendo:
<Adesso hai capito come mi sono sentita io quando ti hanno sparato, però adesso parliamo di qualcos altro>
Restai con lei un altro po' prima di andare a prendere Adam.
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