Capitolo 30
Erin pov's
Nel corridoio notai un signore che si aggirava con fare sospetto per il reparto, mi sembrava di averlo già visto, così feci un cenno a Jay uscendo. Non gli staccavo gli occhi di dosso mentre facevo finta di andare nella sala d'attesa a prendere qualcosa alle macchinette e a parlare un po' con i miei nipotini.
<Sì può sapere che c'è?> mi chiese Jay una volta fermata.
<Lo vedi quel signore laggiù? È da un po' che si aggira con sospetto per questo reparto e sono sicura di averlo visto da qualche altra parte, ma non ricordo> lui si voltò quanto bastava per vederlo, poi mi fece un segno e gli andò incontro.
Casualmente si scontrato o spalla spalla, ma questo bastò per mettere in mostra la mitragliatrice che possedeva. <Ehi ragazzi perché non vi spostate su queste sedie? Lì potreste ammalarvi, c'è corrente> dissi prendendo per mano Kinsley, ma Alexis ribatteva e dovetti fulminarla con lo sguardo per farmi ascoltare <Torno subito, voi intanto continuate a giocare> aggiunsi allontanandomi.
<Mi scusi tanto> mormorai mortificata quando rovesciai accidentalmente il caffè che avevo in mano sulla giacca dell'uomo con la mitragliatrice <Se vuole posso aiutarla a ripulire...>
<No. Non fa niente> rispose lui freddo
<Ha sentito dell'attentato? Non ci posso ancora credere, quello è un posto dove la gente lascia giocare liberamente i propri figli e si gode i mercatini domenicali... Se ci penso ho i brividi: due minuti prima della sparatoria ero lì con mio marito e i miei figli... La sto annoiando? Mi scusi ancora>
<Mia moglie è morta per colpa di quel pazzo! Le avevo detto che non era il caso, ma ha voluto fare di testa sua e...> pianse ma sapevo che faceva finta <E la polizia dov'era? Stava chiacchierando! Ho visto che lei ha amici poliziotti, quindi non le dispiacerà se...> estrasse il mitra è me lo punto sul fianco destro bloccandomi con un braccio sotto al collo. Camminammo per qualche metro prima di arrivare davanti ad una stanza nella quale si era radunata l'intera squadra <Buongiorno signori agenti... Per caso è una vostra collega?> domandò euforico <L'ho trovata che gitovagava per i corridoi del reparto... Vi dispiace se ve la rubo per qualche tempo? Dovrei combinare due cose...>
<Sappiamo che è stato lei> disse Dawson con calma. La calma era l'arma che si doveva usare, lui ragionava come Yates e al solo pensiero avevo la pelle d'oca. Guardai i miei compagni di squadra attentamente e con mio piacere mancava Halstead, chissà dov'era. <Signor Philips perché non ci racconta com'è andata?> lo leggevo nei loro occhi che sapevano già tutto, ma dovevano guadagnare tempo per riuscire a disarmarlo.
<Voi sapete già come sono andate le cose, quindi è inutile e detto questo mi porto via la ragazza> mi fa girare pronto a partite, quando una voce lo fece fermare.
<Butta a terra l'arma e lasciala andare!> era Jay con la pistola alzata pronto a sparare, questo diede il tempo alla squadra di accerchiarci e disarmarlo.
<Proprio non riesci a stare lontano dal crimine, eh?!> esclamò scherzando Atwater dandomi una spintarella. Disapprovai sorridendo prima di avvolgere un braccio intorno alla vita di Jay e baciarlo <Va bene, noi ce ne andiamo>
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