Capitolo 27
Jay pov's
Avevo un'idea di dove fosse andata e ne ebbi la conferma quando mi telefonò.
A casa, scoppiai a piangere, sì mi sorpresi pure io di questo gesto, ma ne avevo bisogno. Poco dopo lo fece pure lei.
<Perché succede? Eh? Perché?!> dicemmo contemporaneamente abbracciandoci.
<Era il migliore amico di Josh e credo che ad Alexis piacesse. Dovevi vedere le loro... Oddio-> le parole le morirono in bocca straziata dai singhiozzi <Oddio Jay... Credo che la bambina stia per nascere> guardò a terra e seguii il suo sguardo.
Ma come era possibile? Mancavano ancora due mesi... Dio perché proprio adesso? Perché?
<Va bene... Va bene amore non preoccuparti adesso ti porto in ospedale> l'aiutai ad alzarsi dal divano e a mettersi un pail di pantaloni della tuta mia nera, poi telefonai a Will che disse di riuscire a controllarla visto che i feriti dell'attentato erano stati tutti smaltiti nei vari reparti. Voight e la squadra ci avrebbe raggiunto più tardi visto che erano ancora impegnati sul luogo la sua famiglia e la mia invece sarebbero arrivate subito.
<Eh sì, questa bambina ha proprio voglia di nascere in anticipo...> affermò l'ostetrica quando finì di visitarla <Sì è normale, succede poi di quanto pensi. Comunque ora ti portiamo in sala parto e decideremo in seguito quanto tempo tenervi qui.>
L'accompagnai dentro stringendole la mano, poi mi infilai il camice e restai con lei tutto il tempo. La tristezza che poco prima ci aveva accompagnato, ora di stava dissolvendo fino a non scomparire del tutto quando il silenzio che si stava creando fu rotto dal pianto acuto della nostra bambina. Con la coda dell'occhio vidi Erin tirare un sospiro di sollievo prima di lasciarsi andare al pianto, mancava poco pure per me ed eccole. Una ad una uscivano lente rigandomi il volto, la baciai prima di asciugargliele ed essere ricambiato.
<Ragazzi, la vostra bambina è sana come un pesce. Volete tenerla?> chiese la dottoressa tutta contenta. Annuimmo in contemporanea e quando fummo sul punto di prenderla in braccio, Erin le fece segno di darla prima a me.
<Ti amo> le sussurai all'orecchio prima di posarle un dolce bacio sulla bocca.
***
Eravamo da poco rientrati nella stanza, quando fecero capolino le nostre famiglie.
<Congratulazioni bambini!> esclamarono in coro le nostre mamme. Ci guardammo prima di scoppiare a ridere come dei matti.
<Zio possiamo vedere la bambina?
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