Capitolo 16
Erin pov's
Uscii dalla sala con ancora il volto infuocato e i pugni stretti da far diventare le nocche bianche.
Silvia e Arianna mi seguirono e rimanemmo a guardarci negli occhi per una decina di minuti buoni, finché non fu la seconda a rompere il ghiaccio.
<Che ti ha preso?>
<Non lo so... So solo che non ci ho...> mentre rispondevo non le guardavo negli occhi.
<Mi dispiace interrompere, ma Voight si è raccomandato di portarvi dentro al sicuro> Jacobs fece appena in tempo a terminare la frase prima che uno sparo riecheggiasse nell'aria.
Lui si buttò sopra di loro, mentre io mi addentravo di corsa nel bosco, seguita dal resto degli uomini della scorta, per inseguire El Dorato.
Era buio pesto, alberi a destra e sinistra, le uniche fonti di luce erano quelle piccole torce. Lo circondammo e gli ordinai di gettare a terra il fucile, ma lui niente, continuava a puntarmelo addosso così Arthur, un altro uomo della scorta, gli sparò alla spalla. Il fucile cadde e io mi precipitai sopra di lui ammanettandolo.
Gli avrei voluto sparare un colpo dietro l'altro finché il caricatore non si scaricava, ma non lo feci.
Anzi, andai a fiondarmi tra le braccia di Jay che mi scoppiò a piangere. Mi bagnò tutta la spalla destra, ma non mi importava niente, mi piaceva vedere quel suo lato debole che non usciva mai.
<Amore... Calmati... Sto anzi stiamo bene> gli sussurai all'orecchio per poi baciarlo
<El Dorado è stato catturato. Ora niente più scorta!> annunciai dopo felice. Per me la scorta era come una gabbia per un leone in uno zoo, non ho mai sopportato il fatto di dipendere da qualcuno e forse anche perché il mio carattere era quello.
Mi baciò.
Una.
Due.
Tre volte.
Saremmo stati lì in eterno, l'uno abbracciato all'altro, se il mio cellulare non avesse iniziato a squillare.
Tornammo al nostro tavolo.
Silvia e Arianna corsero ad abbracciarmi e così capii che era il momento di raccontare.
<Tre mesi fa, più o meno, un mio ex collega dell'FBI mi ha chiesto aiuto per un'indagine riguardante una gang. Non ci ho pensato due volte, ma l'ho dovuto tenere nascosto a Jay, a tutta la mia famiglia e anche alla squadra. Però qualcosa evidentemente aveva insospettito il capo, infatti l'incidente che ho avuto è stato premeditato. Ho rischiato la vita pur di aiutare questo agente e lui tutt'ora sta lottando per rimanere qui con noi.> presi un sorso di cocacola .
<Ma ora è stato preso?> chiese l'oca di turno
<Sì, lo abbiamo catturato.>
Sentii lo sguardo di tutti addosso, ma quello più preoccupato era quello di Giulia. Poi passai allo sguardo di Jay che era un mischiaticcio di desiderio e passione con un leggero disappunto sul fatto di non avergliene parlato.
Gli feci un occhiolino malizioso, pronta ad avere una notte intensa di sesso
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