Dio che notte. La notte più bella della mia vita. Una notte di solo sesso con la donna che amo.
<Bimba sono tornato!> la avvertii sistemando le buste con la spesa.
<Arrivo tra un attimo> replicò. Sistemate le cose in frigorifero, iniziai a preparare la colazione. Visto che non andavamo al distretto, oggi potevamo approfittare per risistemare la casa, cioè rimettere apposto tutti gli oggetti che erano dentro quegli scatoloni.
<Ehi, che c'è?> domandai. Aveva un sorriso enorme stampato in faccia.
<Niente. Stavo pensando a come mi hai chiesto di diventare tua moglie. È stata una cosa fantastica> mi aveva fatto prendere un colpo, pensavo che non le fosse piaciuto.
<Ti amo...> Il suo telefono interruppe questo momento. "Ma è possibile che suona sempre nei momenti meno opportuni?!" pensai.
<Era Ruzek, Kim ha partorito> avvisò. Ci vestimmo e come al solito mi fregò la t-shirt che volevo indossare. Quando faceva così l'avrei volentieri torturata, come se mi avesse letto nel pensiero sorrise maliziosamente.
<Ritieniti fortunata se no ti avrei fatto partire le pene dell'inferno> risposi con lo stesso tono malizioso.

<Avete pensato al nome?> chiese Erin. Era un maschietto.
<Veramente pensavamo di chiamarlo Jay, se per te non è un problema>replicò Ruzek accarezzando per la centesima volta la testa della fidanzata.
<Nessun problema amico>
<Potete uscire, devo parlare con Erin.> più che una richiesta era un ordine.