Mi aveva bloccata al muro.
Sentivo quell'odore di menta e acqua di colonia che mi era mancato. Iniziò a baciarmi mordicchiandomi il labbro inferiore. Avevo voglia di lui, avevo bisogno di lui, così presi l'iniziativa di strappargli di dosso la t-shirt. Premeva i suoi fianchi contro i miei; gli slacciai i jeans. Attorcigliai le gambe intorno alla sua vita e mi portò in camera da letto.
Lì continuò a tormentarmi il capezzolo e succhiare la pelle del collo, penetrò in me provocando un brivido che mi salì la schiena.
<Oh bimba sei fantastica!> gemeva ogni volta che si spingeva sempre più dentro.
Inarcai la schiena e venimmo. Si distese affianco a me e dissi:
<Mi sei mancato, ti amo amore mio. Grazie>
<Ti amo anch'io. Prego> lo baciai di nuovo. Ricominciammo a fare l'amore fino a mattina.
Oggi non saremmo andati al lavoro, ma eravamo ugualmente reperibili; Jay uscì per andare a comprare qualcosa e io ne approfittai per sbrigare alcune faccende. Era, ormai, una settimana circa che avevo la nausea e ogni tanto un capogiro, qualche giorno fa avevo comprato un test di gravidanza ma non riuscii mai a trovare il coraggio di farlo. Ma ora che vivremo insieme per il resto della vita è il momento di scoprire la verità.
<Bimba sono tornato!> sentii
<Arrivo tra un attimo> replicai guardando il timer che avevo impostato. Due... uno... Era il momento di guardare e...