Avevo trovato il coraggio di dire tutte quelle cose che erano pura verità. Mi ero inginocchiato e lì per lì vedendo che non rispondeva la preoccupazione che dicesse di no era alle stelle. Disse si. Quella parola magica che dissolse ogni sintomo di preoccupazione e agitazione. La baciai. Era la cosa più bella del mondo sentire di nuovo le sue labbra dopo tanto tempo.
<Ti amo bimba> sussurrai all'orecchio
<Anch'io> replicò mentre salivamo in macchina.
Dovevamo tornare a scuola per concludere quel progetto. Questa volta però, i suoi nipotini, o meglio fra poco sarebbero stati anche i miei, la andarono ad abbracciare piangendo dalla felicità che la loro zia preferita non fosse partita.
<Quali sono i gruppi?> concluse Atwater
<I gruppi sono quattro ognuno da quindici e sono misti.> elencò i nomi di tutti i ragazzini di ogni gruppo e poi li portammo ognuno nel punto di ritrovo del gruppo. Noi dell'Intelligence ci eravamo divisi in coppie come nella nostra routine, ovvero:
Io e Lindsay, Voight e Olinsky, Atwater e Ruzek, Antonio e Mouse.
Nel mio gruppo c'era anche Alexis, diciamo che il resto del gruppo la considerava la  favorita per via della parentela che c'era e forse avevano anche un po' ragione, ma questo non avrebbe influito su quanto stavamo per fare.

Eravamo sulla porta dell'appartamento di Erin, stava girando la chiave, ma prima che facesse lo scatto la feci voltare e guardandola negli occhi appoggiai le sue labbra sulla sua splendida bocca. La spinsi dentro chiedendomi la porta alle spalle e la bloccai al muro.