Stavamo decollando quando dall'autoparlante giunse la voce di una delle hostess dicendo:
<L'aereo ha un guasto, stiamo per effettuare l'atterraggio per sistemarlo al più presto. Ci scusiamo per il disagio> ci allacciammo le cinture pronti ad atterrare. Da fuori del finestrino si intravide un auto che veniva nella nostra direzione, poi le hostess ci fecero scendere e in quel momento capii che era tutta una balla. Che non c'era nessun guasto. In piedi davanti a quell'auto c'erano Jay e Voight. Il primo fece un passo avanti restando zitto.
<Cosa vuoi?> affermai rigida, distaccata e  fredda.
<Erin sono qui per impedirti di partire.
Non puoi partire perché da quando ti ho vista la prima volta, non ho fatto altro che sciogliermi ogni volta che ti vedevo.
Non puoi partire perché i tuoi nipotini non sono più gli stessi sapendo che te ne saresti andata.
Non puoi partire perché da quando non sei più con me, Makita non fa altro che essere triste.
Non puoi partire perché la tua risata mi è entrata nelle ossa e non posso più farne a meno.
Non puoi partire perché il distretto non è più lo stesso da quando non ci sei più.
Non puoi partire perché non riuscirei a sopportare la faccia triste e incazzata di Voight tutte le giornate.
Non puoi partire perché non posso fare a meno di te. Tu mi hai cambiato in meglio e non voglio tornare ad essere lo stronzo presuntuoso, scorbutico che ero prima.
Scusa se mi ci è voluto tanto per capire cosa sia l'amore. Insomma io lo sapevo già, ma ne ho avuto la conferma da una bambina che ha detto che magari si fa qualcosa come questo per essere sicuri che si ha trovato la persona giusta.
Non partirai perché...> fece una pausa, i passeggeri dell'aereo e i componenti dello staff ci stavano guardando <... perché... Perché io... IO TI AMO Erin Lindsay e voglio costruire una famiglia con te, solo se me lo permetterai; per questo...> era quello che pensavo che stesse per dire? Dalla tasca tirò fuori una scatolina di velluto rosso si inginocchiò <Erin Lindsay vuoi diventare mia moglie?> Non trovavo le parole per rispondere. Cioè la parola era facile si stattava del sì ma la voce non usciva.
La gente iniziò a gridare la risposta e alla fine affermai con gli occhi lucidi e avvicinandomi a lui:
<Hai presente quando ti ho detto che avrei costruito la famiglia quando avrei trovato l'uomo giusto?> annuì <Beh, l'ho trovato. Quindi sì voglio sposarti e passare il resto della mia vita con te> mi mise l'anello è baciandomi mi sollevó in aria facendomi roteare.
Si alzò un applauso generale.