Capitolo 43
<Certo che ci sai fare con i bambini. Ti adorano> dissi sorridendo.
Andammo al parco, poi a comprare un gelato e infine tornammo a casa. I bambini erano talmente stanchi che non cenarono neppure perché andarono subito a dormire. Loro nella mia camera e io e Jay nel divano letto.
La mattina seguente li accompagnai a scuola, Jay si era svegliato solo per spostarsi dal divano al letto vero, facendomi ridere. Sembrava un orso. Prima di tornare a casa passai da Voight che era stato dimesso qualche giorno prima per sentire come stava. Mi mancava Justin, mi mancava tanto. Quando mi aprì la porta si precipitò tra le mie braccia iniziando a piangere. Rimasi perplessa, non era da lui esprimere così tanto i suoi sentimenti.
<Mi manca mio figlio. Mi manca> disse tra un singhiozzo e l'altro
<Manca tanto anche a me.> Rimasi con lui ancora un po' finché non si fu calmato. Poi tornai a casa.
L'odore di bacon invadeva la cucina. Al tavolo si erano già sistemati papà e Noah e stavano arrivando in cucina gli altri, prima di tutti Amber seguita da Brianna e infine Jay che era a torso nudo con la t-shirt nera in mano. Brianna si sedette accanto a lui, mentre io di fronte. Man mano che si proseguiva la colazione, lei diventava sempre più rossa, ero gelosa, molto. Jay continuava a trattenersi dal ridere perché vedeva le mie occhiatacce. Ieri prima di andare a prendere i miei nipotini avevo, finalmente, tolto il tutore e finalmente potevo tornare in azione e non più stare ferma ad una scrivania. Non feci in tempo a salire uno scalino che arrivò un chiamata, ritornammo in macchina.
<Non ci provare, quello è il mio posto> dissi tutta gasata saltando al posto del guidatore dove si stava per sistemare Jay.
La scena del crimine era nella zona della scuola dei miei nipotini. La vittima era una donna e sul collo aveva disegnato col sangue una C
<È stato Charlie> affermai.
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