Capitolo 38
Una volta usciti dall'ospedale, io e Erin, andammo al distretto. Controllammo e ricontrollammo i filmati di video sorveglianza lungo la strada che aveva percorso la macchina di Justin, senza scoprire nulla. Telefonai a mia madre per avvisarla che da stasera sarei tornato a casa mia, dopo qualche tentativo di convinzione accettò. Guardai l'ora constatando che mancava poco alla fine del turno e finalmente sarei potuto andare da Erin.
<Erin, ma dove cazzo sono le birre?!> esclamai davanti al frigorifero. Qui ci avevano messo le mani Brianna e Amber, ero più che sicuro, Lindsay non lo teneva così. Arrivò Brianna che si piegò davanti a me mostrandomi il suo sedere. Era bello, ma mai quanto quello di Erin. La vidi trasalire quando mi sfiorò la mano per passarmi le due bottiglie.
<Dopo me la paghi> sussurrai malizipsamente a Erin quando le porsi la bottiglia. Sorrise contagiandomi.
<Scusate, ma ho visto che Jay aveva una valigia con sé, come mai?> domandò il padre. Non sapevo cosa rispondere, ma per fortuna Erin mi salvò affermando:
<Dobbiamo lavorare ad un caso delicato, il sergente ci ha ordinato di lavorare anche a casa ma siccome da Jay ci sono degli amici starà qui per un po'. Adesso scusatemi ma sono molto stanca, vado in camera.> La cena era finita da un bel pezzo, ma aspettai comunque qualche istante prima di andare in camera. Approfittai di questo momento per conoscere il padre di Erin, si chiamava Michael Lindsay, era una persona che sembrava molto brava nel lavoro e anche nella vita normale.
Andai in camera e la trovai seduta sul letto con Makita sopra le gambe mentre sfogliava tutte le fotografie. Chiusi a chiave la porta, delicatamente l'abbracciai da dietro cingendole la vita e baciandole la testa per farle capire che era al sicuro, che quando ero lì non doveva preoccuparsi di niente, che... Le iniziai a mordicchiare il collo scendendo fino alla clavicola, si girò dicendo:
<Che fai? Sai che non possiamo>
<Forse prima, ma adesso sì. Sai Voight ha dato il permesso con queste testuali parole: "Prenditi cura di Lindsay in questo momento e per sempre, potete stare insieme, ma devi promettermi che non la farai soffrire perché considerati morto."> Lanciò un grido di gioia voltandosi di scatto mentre mi saltò addosso. Dio, quanto mi era mancata quella risata e il suo corpo sopra i miei fianchi!
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