Capitolo 20
Passai le notti dei due mesi successivi sul divano a deprimermi e a piangere. Poi un giorno come tanti, un uomo alto, magro, canuto e con i miei stessi occhi bussò alla porta. Rimasi a guardarlo per un bel po' di tempo finché non fu lui a rompere il ghiaccio.
<Oh figlia mia! Come ti sei fatta grande!> aveva un vocione possente.
<Papà?>domandai confusa poi esclamai incredula <Papà!> Mi abbracciò e sentii gli occhi riempirsi di lacrime. <Perché te ne sei andato?>
<Ti racconterò tutto stasera, ora vai al lavoro che è meglio> gli lasciai le chiavi dell'appartamento e andai al lavoro. Non fu una giornata movimentata perché le chiamate erano tutte per le pattuglie e noi ce ne stavamo dentro alla centrale a non fare niente. Halstead oggi non c'era, sinceramente mi mancava non vederlo seduto alla sua scrivania annoiato mentre tentava di passare il tempo sbattendo una matita sul tavolo.
<Ragazzi era l'ospedale> annunciò Mouse, aveva una faccia sconvolta <Hanno sparato a Halstead>. Sentendo quelle parole la parte di cuore che resisteva ancora andò in frantumi. Ci precipitammo alle nostre auto inserendo i lampeggianti e nel giro di qualche minuto eravamo nella sala d'attesa della sala operatoria. Ruzek e Burgess ci raggiunsero poco dopo seguiti da Meggy, la capo infermiere, e April un'infermiera.
Era passata un'ora da quando era entrato e non avevamo avuto ancora notizie sulla sua situazione. Più passava il tempo, più un pezzo di me si rompeva. E finalmente la dottoressa Natalie Manning uscì e affermò:
<Abbiamo arrestato l'emorragia, ma dobbiamo ancora togliere il proiettile che ha perforato il polmone destro. È un ragazzo forte, se la caverà> scomparve dietro la porta per accedere alla sala operatoria.
<Cosa ti avevamo detto?> dissero in coro Kim, Meggy e April. Ridemmo.
<Come sta il bambino?>domandai a Kim per alleviare la tensione.
<I medici dicono che cresce bene. Inizio a stancarmi molto facilmente e la pancia si inizia a vedere, anche se poco.> Ci fu qualche istante di silenzio poi April chiese:
<E quelli chi sono?> Cazzo! Non li avevo proprio visti. I genitori di Halstead erano qui.
<Razze andiamo da qualche altra parte> dissi quasi come se fosse un ordine. Seguimmo Meggy che ci fece entrare in una stanza per gli infermieri facendo uscire tutti quelli presenti, poi vollero sapere chi erano e perché eravamo dovute andare via.
<Sono i genitori di Jay. Lui non li ama particolarmente e non so il motivo. Io non piaccio a loro e loro non piacciono a me. Fine della storia> tagliati corto
<E ti arrendi così? Dov'è la Erin Lindsay coraggiosa, che si beccherebbe una infinità di pallottole pur di salvare qualcuno? Adesso torniamo di là e gli fai vedere chi sei e quanto vali!> ordinò Meggy. Era proprio una brava capa.
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