7.
Jacob
Sapevo che venire a questa sorta di festa in stile confraternita non era una buona idea. L'ho saputo da quando Kate ci ha sventolato la locandina sotto il naso e ha tentato in tutti i modi di convincerci. Soprattutto per trascinare Louis a cui, poi, io non avrei potuto dire di no.
Quindi è colpa di Kate. Me lo ripeto da quando ho messo piede in questa palestra addobbata come se fosse la scena di un film e piena di individui ubriachi e fastidiosi.
"Sappi che non farò a pugni per te"
Lo sottolineo alla diretta interessata che sorseggia un cocktail rubino prima di sbattere una mano sul tavolino poco stabile ed urlare.
"Bingo!"
Ci guardiamo perplessi , ma continua a farneticare sul fatto che avesse ragione.
"Su cosa esattamente?"
Louis appare più scettico di me, ma vedo come il suo viso cambia appena la nostra amica bionda parla.
"Sono qui. La tua lei e il loro gruppo. Ore 15, sud-est"
Mentre lui si volta per localizzarli, io sono ancora più confuso.
"In che diavolo di lingua parli? Sei stata nei Marines?"
"Con i Marines? Oh si, forse una volta"
Scuoto la testa, reprimendo un sorriso.
"È anche la tua serata, Jac."
"Kate non iniziare"
Louis finge di non sentire, finge di non sapere quanto mi innervosisca.
"Tu dovresti iniziare a guardarti intorno, di nuovo. E lo sai meglio di me"
"Sto bene così"
Forse suono troppo duro,ma non importa. Sto bene con me stesso per adesso, e non ho bisogno che lei trovi una persona per me.
"Vuoi convincertene, ma non è vero"
Non le rispondo più, lascio cadere il discorso guardandomi intorno perché non ho voglia di litigare con Kate stasera, non ho voglia di pensare a Kathilin.
Sto ancora vagando quando due occhi scuri e profondi incrociano i miei. Non ne sarei stato così stupito se fossero appartenuti ad una bella ragazza, ma si tratta del tipo muscoloso che prima o poi ammazzerà Louis.
Continua a fissarmi senza lasciarmi andare ed io, come se ne fossi rapito, non riesco a distogliere lo sguardo. Nonostante sia lontano, nonostante la sala sia gremita, c'è qualcosa in quel nocciola che mi fa sentire a disagio e allo stesso tempo non mi permette di voltarmi, come se ne fossi ipnotizzato.
"Tutto bene?"
Louis mi tocca la spalla aiutandomi ad uscire dalla trance in cui ero caduto.
"Sì, credo..di sì"
Forse dovrei dirglielo che ci sta tenendo d'occhio , forse dovrei dirgli di lasciar perdere e cercare qualcun altro perché è già fidanzata e se non vogliamo avere problemi, è meglio rinunciare. Invece non dico nulla, afferro il bicchiere e butto giù tutto d'un fiato l'alcol. La gola brucia, chiede di più, ma la sensazione dei suoi occhi addosso non va via.
Non erano minacciosi, non erano in segno di sfida. Erano quasi compresivi e incuriositi e credo sia questo ad avermi spiazzato e a far sì che io mi volti ancora. Ma sta parlando , sta ridendo e non si sta curando di noi, di me.
"Jacob?"
"Si?"
Sollevo il capo verso Kate che è in piedi ed io non ho sentito la sua domanda.
"Noi andiamo a ballare. Vieni?"
Scuoto la testa in diniego. Non ho voglia stasera, preferisco stare qui e ordinare un altro drink. La calca è troppa e non potrei tenere sotto controllo la situazione.
"Dovresti divertirti"
"Kate sto bene. Dopo vi raggiungo"
Non ne sembra convinta e mi dispiace. So che si sta preoccupando per entrambi perché Kate è fatta così. Però, non si può sempre aiutare. A volte è meglio lasciar che le cose facciano il proprio corso e si risolvano.
Ho solo bisogno di qualche bicchiere in più probabilmente, ho solo bisogno di lasciarmi andare e non pensare.
Louis
Sorseggio un altro po' del liquido ambrato che sembra troppo forte per me stasera. Forse lo è vederla ballare con quelle gambe in mostra e quel sorriso luminoso, sorriso indirizzato a nessuno di particolare.
Si muove perfettamente a ritmo, come se fosse abituata a ballare questa canzone con queste luci stroboscopiche che la illuminano ad intermittenza rendendola ancora più sexy, come se non lo fosse già abbastanza per la mia ricca immaginazione.
Forse dovrei smetterla, forse la sto mettendo a disagio ma non riesco a toglierle gli occhi di dosso. L'armadio a muro è sempre in zona, non la lascia sola nemmeno un attimo e ho notato come spedisca l'amico dai capelli colorati quando serve loro un drink. Lo comprendo, nemmeno io l'avrei lasciata sola un attimo se fossi stato con lei.
"Louis credo che tu debba distrarti"
Non voglio distrarmi, se non con lei. Tutto ciò che vorrei fare è alzarmi, avvicinarmi e attirare il suo corpo sul mio. Tutto ciò che invece faccio è ordinare un altro drink. Più forte stavolta.
"Devi guidare, non dimenticarlo"
Con una pacca sulla spalla, si allontana per ballare con qualcuno che non conosco ma che sembra conoscere Sophia.
Scatterei in piedi all'istante e li raggiungerei se lei non si fosse avvicinata a lui e se adesso non stessero ballando insieme.
Mi sto intestardendo come non mi è mai successo. A parte Melinda, diversi anni fa.
Finisco il bicchiere che ho tra le mani, prima di afferrar l'altro. Stasera passerà così. Lo credo finché non la vedo avvicinarsi e mi ritrovo a trattenere il respiro senza neppure accorgermene.
"Un mojito ed un cuba libre" urla al barman che prontamente esegue.
Non mi guarda e non so nemmeno se sia accorta della mia presenza. È costretta a farlo, però, quando qualcuno si avvicina per ordinare e lei indietreggia sino a che il retro del suo ginocchio sfiora il mio.
Si volta sollevando una mano in segno di scusa e le sorrido. Non riesce a scostarsi però, non c'è posto e non dovrei godere così tanto di questo piccolo contatto, ma succede. Tanto che credo di impazzire dalla voglia di far scorrere la mano sulle sue gambe lunghe che accarezzo con gli occhi, occhi che terminano la loro corsa nei suoi. Li distoglie prontamente e prima che possa prendere il drink qualcuno le va addosso. La afferro prima che posso cadere e senza pensare a cosa potrebbe apparire mi avvicino al suo orecchio.
"Siediti qui"
Non replica, si limita a guardarmi, sedendosi al mio posto. Non posso continuare a guardarla, così sposto lo sguardo sulla pista e gli occhi scuri del suo ragazzo sono nei miei. Reggo lo sguardo di sfida, in fondo non ho fatto nulla di male. Rimango fermo, osservo Jacob che sembra essersi volatilizzato, finché un tocco non troppo forte mi fa voltare e lei è in piedi davanti a me.
"Grazie. Puoi riprendere il tuo posto"
Un sorriso accennato e dopo il mio cenno del capo, va verso di lui mentre mi risiedo e mi chiedo perché non ho fatto di più. Perché non ci ho parlato? Perché non le ho offerto da bere? La risposta è semplice ed dovuta al moro che adesso la ascolta interessato, prima che lei si stringa più forte con un'espressione quasi..terrorizzata. In men che non si dica lasciano la pista e spariscono tutti.
Aggrotto la fronte confuso. Che è successo?
Anche Jacob viene verso di me, trionfante.
"Che succede?" Chiede nel vedermi.
"Niente. È andata via. Sembrava spaventata"
"Lo so, è scappata anche..Jessie"
"Jessie?"
"Si, la sua amica. Ma.." tira fuori il telefono dalla tasca" ho il suo numero di telefono "
"Hai fatto conquiste?"
Per un attimo sembra smarrito.
"L'ho fatto per te! Così avrai una scusa per avvicinarti a Sophia"
Per la prima volta stasera rido di gusto, contagiandolo.
"Ti sei prodigato per me? Non fingere che ti dispiaccia!"
"È carina" ammette con un sorriso e gli occhi lucidi a causa dell'alcol.
"Louis!"
Riconosco la voce alle mie spalle ancor prima del tocco.
"Andrew"
Ricambio la stretta, per poi introdurlo al mio amico.
"Ti ricordi di mio cugino Andrew, Jac?"
"Certo, Andrew..come dimenticare?"
————
Nonostante il notevole ritardo...un nuovo piccolo capitolo. Chiedo scusa e grazie a chi non se ne è andato e leggerà anche questo :)
A presto (spero),
Luisa ❤️
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