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Cap. 88 Luke




Sono passate due settimane.
E lei è ancora lì, ad occhi spalancati, senza parlare, senza mangiare, con la flebo al braccio e le lacrime che periodicamente ancora scendono, silenziose.

Sono le due del pomeriggio, ormai è abbastanza fresco da dover mettere una giacca pesante, del resto è fine dicembre. È stato il Natale più brutto della mia vita, in assoluto.

È stato un pensiero fuori luogo. Questa comunità ha subito un lutto, avvenuto nel peggiore dei modi e senza senso e io non ho il diritto di lamentarmi.

Me ne sto fuori sul dondolo, lo sguardo perso verso le colline brulle.
Mi prendo la testa fra le mani.
Cazzo che situazione.
E pensare che quando sua madre mi ha chiamato ho pensato ad uno scherzo di pessimo gusto.
Invece...
Quattro morti e svariati feriti.

Il coach Adams è stato il primo, morto non per il colpo di fucile, ma per l'infarto sopraggiunto subito dopo. Poi è toccato a Connor.

Ora non avrò più modo di conoscere colui che le ha rapito il cuore, non potrò più essere geloso e fargli qualche battuta sarcastica di avvertimento.

Le altre due vittime sono un amico di Andy, Alex e una cheerleader.
Peter è stato fortunato, se l'è cavata con un braccio fratturato e un proiettile che è entrato ed uscito senza fare più danni di un foro. Il padre di Andrea è stato colpito alla schiena, insieme a Peter si è gettato sopra due bambini che stavano seduti lì vicino. La sua ferita desta preoccupazione perché si teme una paralisi ma l'operazione è andata bene, ora bisogna solo aspettare.

La bambina, Chloe, muta dopo un brutto incidente ha ricominciato a parlare. Nel modo più brutale possibile visto che la prima cosa che è uscita dalla sua bocca sono state urla di terrore. Subire due choc del genere in così breve tempo...

Entrambi i genitori di Connor sono stati colpiti solo di striscio senza conseguenze gravi. Hanno appreso della morte del figlio mentre li stavano medicando.

Alex purtroppo è stato colpito al cuore, è morto subito, così come Connor che è stato raggiunto alla testa. Allyson probabilmente avrà problemi a camminare come una volta, di sicuro non sarà più una sportiva, uno dei due proiettili le ha fratturato il femore destro, l'altro l'ha colpita al ginocchio sinistro. Connor e Allyson sono stati colpiti da questo Paul, il capo, quello che aveva il fucile di precisione. Fucile che evidentemente sapeva usare e che ha avuto modo di posizionare sul parapetto per giocare al tiro al bersaglio. E questi bersagli se li è scelti con cura.

Una compagna di Allyson è stata raggiunta da un proiettile mentre stava tentando di aiutarla e cadendo le è finita sopra, di fatto salvandola da eventuali altri colpi.
Tutti gli altri si sono feriti più che altro durante la fuga, solo escoriazioni di poco conto e tanta paura.

I ragazzi che hanno architettato la strage sono stati tutti arrestati. Molti di loro sono maggiorenni e finiranno in carcere, gli altri in riformatorio. Quella di Apple Valley è una comunità molto unita e decisamente benestante. Atti del genere non erano mai successi in precedenza e la tolleranza non è contemplata.

E poi, ci sono i due tizi dell' FBI o quello che è. Per fortuna si stanno riprendendo bene e presto saranno rispediti a Washington.
Da quanto ho capito in questi giorni, uno dei due esce con Audrey mentre l'altro vorrebbe uscire con Andy.
Per come sta lei in questo momento, non penso si preoccuperà molto presto di lui.
Tutti hanno paura per i bambini, ma io ho paura per la sanità mentale di Andrea. Non sta reagendo, è lei stessa una bambina e quanto è successo è stato qualcosa al di sopra delle sue forze.  Al funerale era sedata e non penso che serberà ricordi di quella giornata straziante.

Troppe emozioni, tutte insieme. Salire fino alle stelle per precipitare a terra subito dopo.
Deve riuscire a vedere nei suoi bambini una parte di Connor e partire da lì per risalire a galla.
Io non posso restare ancora per molto tempo, ma non me ne andrò finché lei non mi darà modo di partire tranquillo.
Reclino la testa all'indietro e mi addormento.

*********

Andrea's pov

Lo trovo addormentato sul dondolo e sorrido. Esco, nonostante sia freddo ed io abbia addosso solo un pigiama di cotone. Ma dopo tanti giorni, finalmente, sento il bisogno di reagire.
Annuso l'aria, foriera di pioggia, mi piace questo odore, sono mesi che non piove.
Mi tocco la pancia, i figli miei e di Connor non devono subire quanto è successo ed ora so cosa devo fare per stare meglio, io e loro.
Gli sfioro la fronte con un bacio e mi accoccolo vicino a lui.

È iniziato tutto con lui ed è giusto che in qualche modo sia presente alla conclusione.
«Andy?»
Mi guarda stralunato, tirandosi su di scatto, confuso.
«Ciao. Sì sono io, non sono un fantasma.»
La mia voce esce rauca, sono le prime parole che pronuncio da quel giorno. Una stilettata al cuore mi ricorda il motivo.
«Andiamo dentro, prenderai freddo! Ma non c'era nessuno con te?»

Già. Ho costretto tutti a vegliarmi come se fossi una pazza o peggio, una papabile suicida. Ma ora basta, sono tornata in me.
Sento aprire la portafinestra di scatto e mia madre uscire agitata, chiamando Luke.
«È qui! Sta bene!» risponde lui. È bello averlo qui, così solido e pacato. Dopotutto, non era un sogno.

La sento piangere mentre ci raggiunge e si siede al mio fianco. Mi abbraccia e mi bacia.
«La mia bambina, finalmente» bisbiglia felice.

«Mi dispiace avervi fatto preoccupare, ma proprio non riuscivo...» mi interrompo con un groppo in gola.
«Tranquilla piccola mia, avevi bisogno del tuo tempo per elaborare la perdita e trovare il modo di reagire. L'importante è che tu ci sia riuscita.»

Gli occhi le brillano di felicità. Dopo giorni di buio totale, finalmente la luce. Non ho il coraggio di dirle quello che ho deciso di fare, non ora che è serena dopo tanto tempo.

Ma Luke mi guarda serio, ha capito che non ho detto tutto e mi stringe brevemente come a dire che è con me.

Nda
-1!

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