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Cap. 78 Rivelazioni

Brian's pov

"Agente Mallory!" Il tono è preoccupato ma lo sguardo rimane fermo su di me.
Lo strattono di nuovo, sento il sangue al cervello.
"Cosa? Hai paura di quello che posso dire? Non essere stupido!" Gli ringhio addosso.

Ho una voglia assurda di picchiarlo, ma riesco a trattenermi. Negli anni sono riuscito a tenere sotto controllo la mia indole, anche se al lavoro ho una certa reputazione, di essere scontroso, irrispettoso delle regole, volgare. Tutto vero, per fortuna che sono fra quelli che hanno risolto più casi, altrimenti mi avrebbero già buttato fuori da un pezzo. Ma quando c'è di mezzo la famiglia tendo a lasciarmi andare, a buttare alle ortiche il mio autocontrollo.
Perciò, questo ragazzetto che si crede di essere un importante agente sotto copertura, deve solo ringraziare la sua buona stella, se se ne va con tutti i denti al loro posto.
"Allora, Derek... ho avuto un'interessante conversazione con il Preside Colson e... il professor Stone, nientemeno!"

Il suo sguardo non vacilla, diventerà un bravo agente speciale. Per ora si deve accontentare di fare il babysitter a scuola.
Incrocio le braccia.
"Quello che proprio non capisco, è il perché hai pensato bene di importunare mia nipote! Dovresti essere il più invisibile possibile e tu quasi fai una rissa con il suo ragazzo! Cosa ti è saltato in testa?"
Sto parlando a bassa voce, consapevole che Andrea e Connor sono sulla porta di casa ad osservarci. Sono sufficientemente lontani, ma è meglio non rischiare.
Derek abbassa la testa per un attimo ma comunque riesco ad intravedere un bagliore di rabbia nei suoi occhi. Ma lui ha molto più autocontrollo di me ed è solo un attimo.
"Lo so. Sono stato un idiota. Ho anche ricevuto un'ammonizione formale dal mio capo."
Parla lentamente, senza nessuna inflessione nella voce. Tutto sembra, tranne che dispiaciuto.
"E vogliamo parlare del bacio al bagno?" Chiedo ancora più arrabbiato.
Mi guarda mentre un angolo della bocca gli si alza leggermente. Gli occhi restano gelidi.
"No. Non vogliamo parlarne. Quello che le ha detto Andrea è più che sufficiente."
È veramente un blocco di ghiaccio. Non riesco a far coincidere il ragazzo che ho davanti con i racconti di Andy, con le azioni compiute per lei.
"Ma quanti anni hai?"
Non riesco ad inquadrarlo, così sbarbato e vestito da teenager.
"Ventiquattro."
"Non puoi voler rischiare tutto per una ragazza! Anche se è mia nipote e non è bello da dire, ma questa operazione è comunque importante. Per la scuola, per la società e per la tua carriera! E poi sta con Connor per l'amor del cielo! Non che mi piaccia, intendiamoci.... comunque come me lo spieghi, questo atteggiamento così poco professionale?"
Continua a guardarmi imperturbabile. Mi si avvicina di un passo per guardarmi bene negli occhi.
"Io non le devo spiegare proprio nulla. Ho dei superiori che si sono già occupati di me. Lei non ha nessun diritto di interferire se non per quanto riguarda Andrea e anche lì fino ad un certo punto. Che per la cronaca abbiamo già raggiunto e superato."

Mi fissa con quegli occhi di ghiaccio ed io sento solo tanto prurito alle mani, per la voglia di spaccargli quel bel faccino da finto adolescente. È arrogante, il bastardello ma in fondo, mi sembro io alla sua età.
In realtà io ero molto peggio, senza un padre a frenarmi e con una madre ad istigarmi, ero proprio un selvaggio. Niente a che vedere con quel serio, studioso e riflessivo di mio fratello John.
Sorrido e incrocio le braccia.

"Mi hanno parlato di Salinger. Dei sospetti che hanno su di lui e della sua instabilità. Tu cosa ne pensi?"
Lo guardo mentre cerca di rilassarsi e riflette su quanto dire.

"È un sadico, senza morale e senza regole. In questo anno ne abbiamo viste di cotte e di crude. I suoi amici hanno terrore di lui e lo assecondano per non avere problemi. Io ho cercato di mediare un po' e finora ci ero riuscito leggermente, ma adesso con quella stupida di Allyson che lo istiga contro Andrea e Connor, sta tornando ad essere lo psicopatico di sempre. Come se non bastasse anche una certa Moira si è aggiunta. Quella è un'altra pazza furiosa! Sono in apprensione. L'operazione è nata perché c'è un grosso giro di droga in questa scuola, infatti il mio partner è della DEA. Ma ci siamo resi subito conto che Salinger e amici, hanno allargato il business alle armi. Per ora niente di che, sono delle mezze tacche per carità, ma di danni ne possono fare parecchi, perché sono fuori di testa alla grande. Questi ragazzini viziati sono peggio di una vera gang di strada! Il brutto è, che pur essendo uno psicopatico del cazzo, Salinger è quasi maniacale nel prendere precauzioni, non si fida di nessuno, nemmeno di chi è cresciuto con lui! Stando così le cose, l'operazione è stata un fallimento. In un anno abbiamo fatto ben pochi progressi! E adesso l'ulteriore complicazione di queste due stupide che si scopa, che cercano solo vendetta nei confronti di Andrea."
Si passa una mano fra i capelli neri, facendo una smorfia.
"Le lamette sono opera sua o loro, insomma."
Mi guarda come se avessi detto una stupidaggine e di nuovo sento il bisogno di mettergli le mani addosso.
"Ovviamente! Le telecamere ce lo confermeranno. Chiaro che non sarà stato lui a farlo materialmente ma un suo amichetto. Ah! La spinta che ha fatto cadere Andrea è opera di Moira. Se ne vantava con noi, ieri. Lo sapevo che a uscire con Connor avrebbe scatenato invidie e vendette! Ma mai avrei pensato che la sua strada si sarebbe incrociata con quella di Salinger! È diventata, da stupida cosa fra adolescenti che non hanno un cazzo da fare a cosa seria!"

Penso ad Andrea, in casa con la mano fasciata e sì penso anche io che sia una cosa seria.

"È il caso di farla stare a casa? Finché non prenderanno provvedimenti almeno nei confronti dei pesci piccoli?"
Mi guarda sogghignando.
"Se ci riesce sì! Sarebbe il caso."
Faccio una smorfia. Andrea ha una vera venerazione per la scuola, sarà dura convincerla.

**********

Andrea's pov

Stiamo alla finestra del soggiorno a spiare mio zio e Derek. Cosa avranno mai da dirsi?
"Uffa! Ma quanto ci mettono? Che dovranno mai raccontarsi?"
Anche Connor è perplesso, lo vedo, ma non solo. Ha una ruga che gli solca la fronte, evidente segno di preoccupazione. La storia delle lamette lo ha agitato parecchio.

E adesso devo dargli il colpo di grazia.

Mi volto verso di lui, lo guardo e subito mi fa effetto. Alto, forte, bello come un dio greco. La mascella squadrata, la bocca perfetta, il suo buon odore di pulito. Gli occhi azzurri ora limpidi, fra poco tempestosi.

Infilo una mano sotto la t-shirt per far scivolare le dita sul suo torace scolpito e saggiare i rilievi dei muscoli fino all'addome.
Si è irrigidito immediatamente e quando sente che sto esagerando mi blocca la mano con la sua, guardandomi negli occhi in cerca di una spiegazione.
Ho il cuore che mi batte all'impazzata, per il desiderio e per l'agitazione e sento sotto le dita che anche il suo non è da meno.
"Fai la brava Mallory, non sono fatto di legno."
Mio padre è in cucina, lo prendo per mano e lo porto in camera mia.
"Mallory che ti prende?"

Non rispondo, ho solo voglia di lui, perciò lo afferro alla nuca per farlo abbassare verso di me e lambirgli le labbra con le mie. È un tocco delicato il mio, molto meno le braccia che mi avvolgono all'istante la schiena e che mi sollevano senza sforzo per portarmi in bagno.

I nostri respiri sono già affannati e i movimenti frenetici. Un'esplosione in piena regola, cinque minuti di follia che terminano con noi sul pavimento, intenti a riprendere fiato.
"Un giorno o l'altro mi farai morire!" Borbotta contro il mio collo.
Rido felice.
"No. Ancora mi servi."

Lo sento ridacchiare contro di me e stringermi.
"Connor muoviti, dobbiamo scendere prima che mio zio o mio padre vengano a cercarci!"
"È emblematico che tu abbia nominato prima tuo zio! E comunque sei tu che avevi voglia di una sveltina!"
Lo schiaffeggio sul braccio mentre mi viene da ridere. Non ha tutti i torti. Ricomincerei subito!
Sento come un crampo allo stomaco per quanto sono ancora eccitata.

"Connor..."
Si gira verso di me quando non continuo.

"Sembra proprio che avremo un bambino."

Lo dico con la massima tranquillità. Ho paura della sua reazione, un conto è proclamare di volere un figlio quando questo è solo un'idea astratta, un conto quando l'idea diventa realtà.
Ma non importa.
Lo osservo attentamente. È rimasto fermo a guardarmi, ancora mezzo nudo e dopo un po' mi muovo a disagio.
"Se questo è l'effetto degli ormoni impazziti, faremo un sacco di figli!" Dice sorridendo.
Non mi accorgo delle lacrime che mi solcano il viso finché non me le asciuga con i pollici e mi bacia teneramente. Poi si abbassa a baciarmi la pancia e il mio cuore salta un battito. Lo amo da impazzire.

"Bene! Aspettiamo che tuo zio sia lontano almeno uno Stato o due e poi lo diciamo a tutti!"
Lo ha detto con un tono discorsivo ed io scoppio a ridere.
"Non ti facevo così fifone Walsh!"
"Quello è un pazzo ed ha la pistola Mallory! La mia è solo sopravvivenza! Piuttosto... hai fatto il test? Perché non mi hai detto niente? Sarei stato con te!"

Faccio una smorfia e lo guardo ridendo.
"Certo, come no! Mentre faccio pipì su un pezzo di plastica che forse ci cambierà la vita! No tesoro, ho chiamato Audrey."

Mi giro verso il mobile del bagno ed estraggo lo stick.
Un chiarissimo SÌ campeggia nella finestrella adibita.
Mi stringe e mi bacia su tutto il viso facendomi il solletico.
"Sono felicissimo! Non vedo l'ora di... di tutto! I nomi?" Mi chiede euforico.

Di nuovo mi salgono le lacrime agli occhi. La mia vita sta rasentando la perfezione!
Veniamo interrotti da mio padre che ci chiama per il pranzo e dopo un ultimo bacio scendiamo.
Avremo tutto il tempo per parlare con calma.

Mio zio ci scruta sospettoso, ma io lo ignoro e mi dirigo in cucina.

Mi rendo conto dell'imminente catastrofe, nel momento in cui mi siedo a tavola e con nonchalance appoggio lo stick sul tavolo. Per un attimo lo fisso chiedendomi come sia arrivato fino a qui, poi sbianco e mi volto verso Connor che è rimasto pietrificato. Il secondo dopo cerco mio zio che si sta avvicinando al tavolo insieme a mio padre e infine faccio l'errore che ci farà scoprire.

Con uno scatto fulmineo afferro lo stick e me lo metto in grembo. La mia mente lavora febbrilmente. Ma che ho in testa? Evidentemente niente! Cazzo, di solito non sono così distratta! Sto con il capo chino, dandomi della stupida masochista, quando vedo una manona aperta sotto il naso e lo stomaco mi si contrae. Le dita si muovono brevemente come a dire tira fuori quello che hai nascosto.

"Sono cose private zio!" Borbotto imbarazzata e spaventata.
Il suo sguardo è ghiaccio e fuoco contemporaneamente.

"Non ho dubbi a riguardo ed ora tira fuori ste cose private!"
Il suo è un ringhio spaventoso, tanto che mio padre appoggia la pasta a tavola e si gira a guardarci perplesso.
"Zio... per favore!"

Le dita si muovono di nuovo, come in preda ad uno spasmo ed io in preda alla collera ci sbatto sopra il test di gravidanza con il suo SÌ rosa in bella vista.
Vedo mio padre avvicinarsi e osservare un attimo quell'oggetto alieno, depositato nel palmo della mano di suo fratello. Lo vedo che cerca di capire, poi vedo la consapevolezza, poi vedo la sua mente matematica che tenta di far sì che uno più uno faccia sempre due e non tre. E vedo quando si arrende all'evidenza e si schianta sul pavimento.

"Oh cazzo!" Vagamente sento l'esclamazione di Connor mentre alzo uno sguardo furibondo su mio zio.
"Adesso sarai contento!!"

Nda

Scusate il ritardo! Blocco dello scrittore! 😱
Questa mattina invece l'ho scritto di getto e poco più che l'ho riletto per la fretta di pubblicarlo, quindi scusate eventuali errori. Fatemi presente qualunque cosa 😆😆.
E ovviamente commentate!! 😂😂😘

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