Cap. 75 Paura
"Ti accompagno a scuola."
Alzo gli occhi su mio zio, che fa l'indifferente, poi guardo Connor, che lo sta fissando con un certo cipiglio.
È lunedì mattina, Connor è arrivato per fare colazione insieme, è nervoso perché con mio zio in giro, non è potuto restare a dormire e sono due giorni che non facciamo l'amore.
"Ma ho Connor, non ho bisogno che ti scomodi."
Cerco di capire il perché di questa scenetta, ma sinceramente mi sfugge.
"Ho voglia di accompagnarti, fra poco me ne vado e per un bel pezzo non ci rivedremo. Voglio che mi indichi questo Derek, voglio capire che tipo è."
Sono al colmo dell'imbarazzo. Tirare fuori questa storia ora! Davanti a Connor!
"Zio! Che stai dicendo!" Sbotto arrabbiata.
"So giudicare al volo le persone. Magari mi ispira più di Connor." Lo dice come se nulla fosse.
"Beh, mettiti l'anima in pace. Io sto con Connor, quel bacio è stato un errore, riconosciuto anche da Derek. Quindi..."
"Quindi fai contento tuo zio! Mettiti il casco, dai. Connor può accompagnare Audrey."
Guardo Connor, ancora non ha aperto bocca, ma osserva con sfida zio Brian, che lo fissa di rimando con una certa strafottenza.
"Fallo felice Andrea. Tanto, come ha detto lui, per un pezzo poi, non lo vedremo più!"
Zio Brian lo fulmina con gli occhi, ma poi sorride.
"Saggia decisione pivello."
Sbuffo costernata. Io voglio andare con Connor! Fermarmi cinque minuti nel parcheggio di scuola, per avere la mia razione quotidiana di baci e abbracci!
Ma so che è inutile mettersi contro zio Brian. Quando vuole sa essere così cocciuto! È molto più fermo dei miei genitori, che con qualche moina cedono come burro sciolto.
"Allora andiamo! Facciamola finita." Borbotto avviandomi.
***********
Il mio arrivo a scuola, a cavallo di una moto potente, dietro ad un tizio dall'aspetto molto poco raccomandabile ma figo da morire, non passa inosservato.
Visi sorpresi si girano ad osservarci e alla fine, pur al colmo dell'imbarazzo, mi compiaccio di queste attenzioni.
Alla faccia di Allyson e Moira, che vicine mi guardano con una certa invidia.
Vicine??
Uhmm... questa cosa non mi piace affatto.
"Allora? Qual è il bel tenebroso?"
Gli rivolgo un'occhiataccia.
"Non prendermi in giro per favore! Comunque è vicino all'ingresso, insieme con altri ragazzi. È il più bello del gruppo."
Lancia un'occhiata veloce nella direzione indicata, poi mi guarda di nuovo, scocciato.
"Penso che dovrai essere un po' più precisa. Per me sono tutti uguali."
Sbuffo.
"Ok. Sta guardando in questa direzione."
Si gira di nuovo e stavolta si fissa su Derek. Lo vedo irrigidirsi e mi preoccupo all'istante.
"Che c'è zio?"
Non mi risponde. In compenso, anche Tom ora ci sta guardando.
"E l'altro ragazzo è Tom, quello che ha fatto perdere la testa ad Audrey."
Impreca sonoramente e lo tocco su un braccio per richiamare la sua attenzione.
"Sei sicura?"
Aggrotto la fronte. È pazzo?
"Di cosa devo essere sicura?"
Non mi risponde, ma si gira verso di me con una certa urgenza.
"Non mi piacciono per niente! Dovete stare lontane da loro! Sembrano..."
"Cosa? Che dici? Sono sempre stati carini!"
Ok, Tom non proprio, ma nemmeno ci ha fatto del male. Evidentemente però, zio Brian ha intuito qualcosa, magari quel qualcosa che anche a me ha stonato in alcune situazioni.
"Non voglio che li frequenti! Mi informo e ti faccio sapere. Fino ad allora stai con Connor e non fare cazzate."
Suppongo si riferisca al non baciarlo di nuovo, ma non c'è pericolo per questo!
Comunque, per fortuna che non è mio padre, altrimenti sarei già esaurita.
Adesso, Connor gli va bene!
***********
"Non voglio che ci parli di nuovo! Prometti! Me lo devi, dopotutto!"
Sto cercando di tirare fuori un libro incastrato, senza farli cadere tutti come al solito e gli presto poca attenzione.
"Con chi? Non dirmi Derek ti prego!"
Mi sto innervosendo. Per il libro, che non ne vuol sapere di venire fuori e per lui, che continua a tormentarmi con questa storia.
"Ovviamente lui! Perché chi altro può esserci? Ah già! Quell'idiota di Carter!" Borbotta.
Mi fermo un attimo a guardarlo.
"Stai scherzando vero?"
Mi guarda serio, le mani in tasca, i muscoli a rilievo e soprattutto quegli occhi azzurri fissi nei miei.
"Per niente."
Sbuffo e mi decido ad infilare una mano per sbloccare quel dannato libro, altrimenti rischio di fare tardi!
Per gran parte della mia vita mi ha dato il tormento perché non gli piacevo, adesso mi darà il tormento per il motivo opposto?
Lancio un'occhiata complice ad Audrey che mi sorride di rimando.
"Allora dovrai fartene una ragione perché... ahi!"
Tiro via la mano e di nuovo avverto una sensazione strana.
Lo vedo scattare sull'attenti, preoccupato. Quando vuole sa essere così dolce!
Però la mano sta cominciando a pizzicare parecchio! C'è qualcosa che non va.
La guardo perplessa.
Ma che diavolo...?
Guardo, senza capire, le mie dita diventare rosse.
Cosa sta succedendo? Spalanco gli occhi mentre le prime gocce cadono a terra, seguite a ruota da molte altre ed io comincio a sentire la testa leggera e le gambe tremare.
"Connor..."
Alzo su di lui lo sguardo e so di apparire terrorizzata ma tanto sangue mi disturba e mi sento svenire. Lui mi fissa la mano come ipnotizzato, poi scatta.
"Cazzo! Ma cosa è successo?"
Mi prende la mano e me la stringe nella sua ben più grande, provocandomi un dolore lancinante.
Mi esce un gemito e chiudo gli occhi.
"Audrey... fai attenzione ma guarda con cosa si può essere ferita, io la porto in infermeria!"
Audrey fa un cenno con la testa ma è bianca come un cencio e spaventata. Il sangue continua a gocciolare velocemente.
"Sono la solita maldestra..." borbotto scossa.
Però non riesco a capire con cosa possa essermi ferita. Fogli di carta?
Stretta a Connor poco più che sfioro il pavimento mentre velocemente si dirige verso l'infermeria. È preoccupato e nonostante la scia di gocce dietro di me, mi sento al sicuro con lui.
"Walsh! Che è successo?"
Giro la testa verso Derek, Connor non risponde e prosegue e lui sparisce dalla mia vista.
"Che cazzo è successo?" me lo ritrovo a fianco che mi guarda preoccupato e tento un sorriso.
"Non lo so! Stava rovistando nel suo armadietto! Cazzo! Sanguina parecchio!" Risponde Connor. Ha un tono di voce che non gli ho mai sentito.
Teso e affilato come la lama di un rasoio. Ok forse pensare alle lame ora, non è una buona idea. La testa mi gira maledettamente e comincio ad avere voglia di vomitare.
"Non ti agitare. È normale, le dita hanno parecchi vasi sanguigni. Prendila in braccio, la mano la tengo io."
Lui è molto più calmo.
Connor esegue senza fiatare.
Ci manca pure questo spettacolino e sono a posto. Già vedo occhi spalancati e bocche che bisbigliano. Provo a protestare ma entrambi mi zittiscono bruscamente.
Ecco! Dovevo farmi male per metterli d'accordo!
E così mi ritrovo di nuovo in infermeria con questi due. Sta diventando un'abitudine e nemmeno particolarmente piacevole.
Sospiro.
Derek spalanca la porta facendo fare un salto ad Hernandez che stava comodamente seduto a chiacchierare con l'infermiere di un torneo di pesca.
"Cristo santissimo! Signorina Mallory! Di nuovo!"
Mi fanno sedere sulla sedia. Connor a destra e Derek a sinistra, mi sostengono.
"Professore! Non è che io mi diverta poi tanto a venire qui!"
"E vedo che è sempre scortata dai suoi prodi cavalieri!" Ridacchia ma si ferma quando nessuno dei due reagisce alla battuta.
La loro attenzione è tutta per me. Ho il braccio appoggiato al lettino e l'infermiere sta cercando di farmi aprire la mano che però brucia da morire ed io non riesco a trovare il coraggio per fare quello che mi chiede.
"Andy, tesoro, apri quella cazzo di mano. SUBITO!"
Il ringhio di Connor mi coglie di sorpresa e comincio a piangere. Il dolore, il sangue, lo spavento, la preoccupazione che vedo nel suo sguardo, tutto contribuisce a questo crollo nervoso.
Derek non lo ha neanche rimproverato segno che anche lui è preoccupato.
Ma non può essere tanto grave, non ho niente di pericoloso nell'armadietto.
Connor mi bacia sulla testa mormorandomi delle scuse e asciugandomi le lacrime ed io lo ripago aprendo lentamente la mano.
Le lacrime tornano a scorrere più forte di prima. Un fiotto di sangue è uscito nel momento in cui non ho fatto più pressione.
"Cristo santissimo! Ma come è riuscita a ferirsi così?" adesso anche l'infermiere è arrabbiato. Ma mica l'ho fatto apposta!
Mi gira la testa, il sangue non più arginato sta uscendo a fiotti mentre l'infermiere cerca di tamponare più veloce che può. Certo, abituato a passare pillole per il mal di testa e il ciclo...
"Ci vorranno dei punti. Va portata in ospedale."
Che bello! Arrischio un'occhiata a Connor. Fissa la mia mano bianco come un cadavere.
"Derek..." bisbiglio sperando che capisca al volo.
Lui mi carezza la testa e poi si alza per far spostare Connor prima che svenga. Ho una misura del suo malessere da come si lascia afferrare e mettere seduto.
Da Derek.
Scuote la testa, fa due respiri profondi e torna da me.
"Signor Walsh, stia tranquillo, per oggi non muore."
Annuisce senza smettere di guardarmi. Quei meravigliosi occhi azzurri sono cupi come l'oceano in tempesta.
"Signorina Mallory l'accompagno in ospedale ma prima devo avvertire i suoi genitori."
La porta si apre per fare entrare una Audrey cadaverica. La guardiamo tutti, in attesa di una spiegazione.
Per tutta risposta si fa avanti tenendo fra le dita quattro lamette.
"Ho... ho trovato queste."
Le lascia cadere sul lettino e c'è qualcosa di artistico, che colpisce l'occhio, nel contrasto fra il metallo brunito, il rosso del sangue e il candore del lenzuolo. Avrei voglia di fare una foto se non fosse che il sangue è mio.
Trattengo il respiro mentre la mia mente si rifiuta di elaborare le informazioni che la vista le invia.
Tutti quanti sono immobili e muti. Tutti guardano quelle lamette e a me sembra quasi di sentire le rotelle girare e girare per giungere alla stessa conclusione.
Qualcuno ha voluto farmi del male.
Il silenzio è spezzato da una mia risatina isterica.
E tutti riprendono vita. Connor mi bacia delicatamente, Derek da una manata al muro, Hernandez e l'infermiere discutono su cosa sia meglio fare e Audrey scoppia a piangere.
Io guardo inebetita la fasciatura che avvolge la mia mano, ricordando i profondi solchi che hanno aperto il palmo e intaccato alcune dita.
Perché? Perché qualcuno dovrebbe farmi una cosa del genere?
Allyson? Moira? Qualche altra svitata che non conosco? O magari un ragazzo?
"Andy andiamo."
Una mano appare nel mio campo visivo.
Derek mi tratta come se dovessi rompermi da un momento all'altro. Connor ancora non reagisce e questo vuol dire che è veramente sconvolto.
Alla fine sono solo dei tagli...
Quando mi alzo in piedi, è subito accanto a me e mi stringe.
"Mi dispiace tanto."
Lo guardo perplessa.
"Non puoi essere sicuro che sia a causa tua."
Fa una smorfia.
"Non ho dubbi. Per un motivo stupido o per un altro, sono sicuro che è colpa mia."
Lo abbraccio forte alla vita. Non mi piace che si senta così.
"Non è niente di grave e tu dovresti ridimensionare il tuo ego! Te l'ho già detto, non ruota tutto attorno a te."
Cerco di fare dello spirito ma lui rimane serio ed io sento la gola che mi si chiude per la tensione. Ora che le cose stanno prendendo una certa piega...
"Ehi! Niente paranoie, ti prego!" Sussurro ansiosa.
Mi stringe e io di nuovo mi sento protetta.
"Stai tranquilla."
Ma il tono mi ispira l'esatto contrario.
"Avete finito di tubare come due colombe?"
Il professor Hernandez è sempre un tesoro.
"Tuo padre ci raggiungerà lì, possiamo andare."
"Prof! Connor e Audrey verranno con noi vero?"
Sento l'ansia nella mia voce ma non posso assolutamente andare senza di loro.
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