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Cap. 69 Perfezione

Per un attimo, rimango sorpresa, poi strillo e corro giù per le scale, impresa che miracolosamente mi riesce senza che mi rompa niente e volo fra le braccia di zio Brian.

Braccia che mi avviluppano e mi sollevano senza sforzo, come hanno sempre fatto, da quando ero bambina.

Gli stampo baci rossi ovunque mentre lui ride felice e mi stritola.

"Andrea Mallory! Ti rovinerai tutto il trucco! Basta! Brian per favore!" sento Audrey protestare, ma lo so che in realtà vuole solo prendere il mio posto.

Infatti quando mio zio mi mette giù e allarga un braccio, lei ci si fionda nello stesso modo mio, al settimo cielo, finendo nel suo abbraccio da orso.

"Mi sa che qualcuno qui non sta gradendo." mi bisbiglia all'orecchio e scoppio a ridere.
Ovviamente.
Piano mi stacco da quella roccia solida che è mio zio, guardandolo maliziosamente. Gli faccio l'occhiolino e poi mi giro.

"Connor, lui è mio... Brian. La persona che amo di più, insieme ai miei genitori."
Se gli avessi spremuto del succo di limone su una ferita aperta, probabilmente gli avrei fatto meno male. Lo vedo e subito mi pento di aver giocato con lui, ha uno sguardo desolato e sembra un blocco di marmo per quanto è bianco e rigido. Faccio un passo avanti per raggiungerlo, per cancellare gli effetti delle mie parole, ma la manona di mio zio mi ferma ed è lui che avanza.

"Quindi tu saresti il famoso Connor! Non fare caso a cosa esce da quella boccuccia velenosa. Sono suo zio, Brian Mallory. Piacere. Respira."
Gli tende la mano, che Connor stringe titubante e contemporaneamente mi fulmina con gli occhi. Gli faccio un sorriso di scuse e lui li socchiude ancora più.

"Di primo grado o alla lontana?" chiede serio.
Vedo zio Brian bloccarsi un attimo e poi scoppiare a ridere. Davanti al viso corrucciato di Connor però smette.
"Ma dai! Sei serio? Sono il fratello di John! Primissimo grado, ok! Rilassati ora. E poi scusa ma... potrei essere suo padre! Precoce, ma tecnicamente potrei."

Devo intervenire prima che Connor si renda ridicolo del tutto.
"Ok! Mi piacerebbe rimanere qui e sapere il perché di questa improvvisata ma dobbiamo andare al ballo! Tanto zio rimani qualche giorno vero?"

"Sì tesoro, domani sarò ancora qui. Anche perché devo fare il terzo grado al tuo ragazzo! Ho idea che i tuoi genitori non ci abbiano nemmeno lontanamente pensato!"
"Vuoi scherzare? Fra un po' gli fanno un monumento! Altro che terzo grado!"
Zio Brian incrocia le braccia muscolose e li guarda storto.
"Sai Connor, sono un agente speciale dell' FBI. Quindi preparati."
È inutile, lo adoro.
Più basso ma più muscoloso di papà, se non fosse per i documenti che lo attestano, nessuno direbbe che è suo fratello. Nessuna somiglianza, né fisica né tantomeno caratteriale.

Zio Brian assomiglia ad un toro, letale e calcolatore, muscoloso e non particolarmente alto, mentre papà ad un cavallo arabo, scattante ed elegante, alto e magro. Mio zio mette paura per quanto papà mette a suo agio.
Il giorno e la notte. L'affidabilità e l'adrenalina.
Eppure sono fratelli veri, nessuna adozione!

"Bene! Domani mi racconti che cosa stai facendo e da dove arrivi." Dico felice, mentre trascino Audrey lontano da mio zio e mi assicuro che Connor mi segui.

"Tesoro!" Mi richiama Brian.
Mi giro sorridendo verso di lui.
"Sei bellissima. Siete bellissime."
Mi fa l'occhiolino e sia io che Audrey gli mandiamo un bacio.
"Mi raccomando ragazzi. Fate molta attenzione."
Rido del suo tono minaccioso e delle risposte date fra i denti, dai nostri accompagnatori.

I miei, mi abbracciano commossi. In effetti, è una situazione anomala per noi, non mi hanno mai vista vestita per un ballo. Bella, felice e al braccio di un ragazzo che... lo guardo, mi sta mangiando con gli occhi e il cuore mi accelera.

Lo amo, o meglio, non so se è amore. Ma se non lo è gli assomiglia davvero tanto. In questo momento so solo che se servisse per salvarlo, mi butterei sotto un treno per lui.
Penso possa considerarsi amore.

Sorrido alla mia famiglia e abbraccio di nuovo mio zio.

Sono contentissima. È davvero una delle persone che più amo al mondo. Non vedo l'ora che sia domani, è da tanto che non ci parlo di persona, solo Skype o cellulare.

**********

Non abbiamo fatto le cose in grande per questo evento, non abbiamo prenotato limousine o cose del genere, ma ovviamente la Mustang non era un'opzione.
Quindi Connor ha preso l'altra auto. Una cosuccia da  circa $ 100.000, una Lincoln Navigator nera. Un mostro di tecnologia, super lussuosa, grande, pesante. Un suv, per famiglie decisamente abbienti. Bellissima.
"Posso guidare io?" Chiedo con la bava alla bocca.
Mi risponde un coro di no e io offesa lancio a tutti un'occhiataccia. So guidare bene! Dall'anno scorso, quando ho preso la patente, ho fatto molta pratica. Con mio padre, con Brian, addirittura con Luke in Florida.

Ok, su questo meglio soprassedere.

Quindi non capisco questa reazione, posso solo pensare che siano prevenuti.
"Ti farò cambiare idea! E mi chiederai scusa." Sentenzio.
"Perché i tuoi, che chiaramente ti regalerebbero la luna, non ti hanno ancora fatto una macchina?" Mi chiede adocchiandomi con la coda dell'occhio.

Lo guardo imbronciata. Non lo hanno fatto perché secondo loro sono troppo spericolata.
"Semplicemente perché non saprei dove andarci, visto che la scuola è a due passi e anche tutto il resto..."

Audrey, da dietro tossisce e Connor mi guarda sogghignando.

"Cambiando argomento... questo zio? Come mai me lo hai tenuto nascosto?"
Alzo gli occhi al cielo sbuffando.
"Non te l'ho tenuto nascosto. Non c'è stata occasione di parlarne, tutto qui. È il mio unico zio, lo adoro, lui mi adora. Fa un lavoro di cui non parla volentieri e non ha una vita privata degna di nota."
Lo vedo rimuginare serio e Audrey decide di dare il suo contributo.

"Ed è un figo della miseria! Questo va detto. Qualche sogno l'ho fatto su di lui, sai, con la pistola, le manette... ho sempre avuto un debole per le forze dell'ordine."
Mi giro a guardarla per vedere la sua espressione e la trovo sognante ed estremamente seria.

Connor brontola in sottofondo mentre Caleb se la ride.
"Beh, io non l'ho certo sognato! È mio zio! Mi fa strano solo pensarlo!"
"Me lo auguro!" Sbotta.
"Smettila di fare il geloso senza motivo! Secondo me ti diverti." Dico sorridendo.
"Da matti." E il tono è tutto un programma, così mi metto in ginocchio per riuscire a raggiungerlo e dargli un bacio sulla bocca. Questa macchina è veramente esagerata.
"Ragazza fai la brava, che voglio arrivarci intero al ballo!" Fa Caleb e Connor sghignazza.

"Piuttosto, lo sapete vero piccioncini che siete entrambi candidati al titolo di Re e Regina del ballo?" Esordisce Audrey.

Ecco, questa è una cosa che non mi piace.
Per niente.
Connor sarà sicuramente eletto, maledetto football, mentre io me ne starò in disparte a guardarlo ballare, con Allyson, molto probabilmente! Non so nemmeno perché sono finita fra le quattro pretendenti.

*********

Non ho seguito la cosa. Ogni anno, prima della partita, la scuola organizza una riunione in palestra, dove si annunciano i pretendenti al trono, si balla, si incita la squadra di football e le cheerleaders presentano la nuova coreografia, ma io mi sono rifiutata di ritrovarmi strizzata fra adolescenti impazziti, urla, trombette e chi più ne ha più ne metta.

Connor ha dovuto partecipare per forza e ha provato a convincermi in ogni modo, ma non ho ceduto e quindi nemmeno a dirlo abbiamo litigato. I giocatori di football, come quelli di basket, sono fra i protagonisti assoluti e non possono mancare.

Io e Audrey eravamo a casa, in tuta, davanti alla tv, per una maratona autolesionista de Il signore degli anelli. Con tanto di pop corn, Coca Cola e gelato.
E patatine e smarties... delle scorte in più nel caso avessimo ancora fame.

Quando la Compagnia era ormai formata e il viaggio stava finalmente iniziando, mi è arrivato il primo sms.

Alex: Dove sei? Non ti vedo!
Io: Ci credo! Sono a casa!
Alex: 😳😳 perché?
Io: Sto guardando Il signore degli anelli
Alex: Sei seria?
Io: Serissima 😂

E gli mando una foto di noi due a gambe incrociate sul divano circondate da cibo e bevande.

Stavamo commentando su Orlando Bloom biondo e particolarmente interessante con l'arco in mano, quando si è presentato alla porta.
Non Orlando Bloom ovviamente, solo Alex.

Si stava annoiando senza di noi. Santa pace, è mai possibile?

Al ballo verrà da solo, non ha conosciuto nessuna che valeva la pena invitare, a parte me e Audrey.
Quando lo ha detto sono scoppiata a ridere, mentre Connor si è rabbuiato. Inoltre Audrey andrà con Caleb, la coppia meno coppia della storia, quindi Alex ha deciso di partecipare da solo.

Josh invece ha invitato una ragazzina del primo anno. Carina e molto timida, è la sorella di un suo compagno di squadra. Li vedo molto bene insieme, anche se lui insiste che è solo per farle un piacere.

Ted invece verrà con una ragazza del club degli scacchi. Non vedo l'ora di conoscerla, lui è eccitatissimo per essere riuscito nell'impresa.
Insieme abbiamo disegnato l'invito che poi ha attaccato al suo armadietto. Doveva mettere una croce su sì o no, come sui biglietti di quando eravamo piccoli... e lei ha risposto sì.

********

"Le altre chi sono? E i ragazzi?"
Non mi risponde e mi giro di nuovo a guardarla.
"Audrey? Allora?"
"A parte Allyson, le altre non le conosciamo mentre i ragazzi sono Connor, Josh e ehm... Peter e Tom." Conclude quasi strozzandosi e io con lei!

Tom? Peter? Perché?
"Sembra che Tom sia diventato il paladino della scuola, mentre Peter quello più bisognoso di consolazione." Aggiunge leggendomi nel pensiero.
Ah! Che disastro che può venire fuori!

Un brivido mi scuote, ma non ho tempo per pensarci che siamo già arrivati. Il ballo è stato organizzato da un comitato studentesco messo insieme proprio per l'occasione e si terrà in un locale affittato che si trova vicino a scuola.

"Chissà Alex..." bisbiglio. Non mi piace saperlo solo.
"Smettila di preoccuparti. So che Ted sarebbe passato a prenderlo in limousine." Mi risponde Connor.

Faccio una smorfia. Il mio primo ballo ma non ho avuto l'invito dei sogni. Connor da gran romantico quale è mi ha guardato stranito e ha messo in chiaro che, nell'ordine:
1) non avrebbe perso nemmeno un secondo per pensare ad uno stupido modo per invitarmi, quando la risposta era già scontata.
2) odiava le limousine, anche se erano molto comode per fare sesso.
3) odiava regalare fiori ed io avrei ballato solo con lui quindi niente carnet.
4) si sarebbe sforzato di mettere un fazzoletto da taschino rosso granata, giusto per farmi contenta.
5) mi ha promesso che per il prom del prossimo anno supererà se stesso, ma che fino ad allora mi devo accontentare.

Sospiro. In realtà, basta che sono con lui. Del ballo non mi importa nulla. È strano come cambi la prospettiva per certe cose quando hai davvero quello che hai sempre sognato.

Nella sua imperfezione.
Lo guardo.
Ma perfetto per me.

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